Moggi: Buona fede? Sarà, ma Collina si svegli

Moggidi LUCIANO MOGGI

Si potrebbe pensare che il quotidiano sportivo di Roma non sia stato elegante con quel titolo in prima pagina "Uno scudetto da ridere" con riferimento al nuovo "aiutino"(?) ricevuto dall'Inter e agli applausi ironici della folla catanese all'arbitro Farina, ma qualcuno (anzi tantissimi, anzi di più) potrebbe dire che quando ci vuole, ci vuole. Il problema è sempre lo stesso, e, volendo, potremmo anche ascriverlo al libro delle circostanze sfortunate. Ma è un fatto troppo ricorrente che, quando di fronte c'è l'Inter, gli arbitri perdono la bussola, l'equità del giudizio e anche il fischietto: chiunque abbia seguito il susseguirsi di avvenimenti che hanno favorito l'Inter dall'inizio del campionato a oggi non potrà non assolvere la Juve per il passato che "qualcuno" ha voluto dipingere di un colore non attinente alla realtà: di fronte al quadro sopra esposto, la Juve (riferimento Inter di adesso) fa la figura del ragazzino al primo giorno delle scuole elementari. Il gol di Cambiasso era in fuorigioco e andava annullato e poco conta che l'errore sia stato fatto dal guardalinee Cariolato o assistente che dir si voglia. Ma cosa guardano e quale assistenza danno?

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In tal modo l'Inter raccoglie altri tre punti, respinge l'assalto della Roma che, pur giocando male, ce l'aveva fatta a battere la Reggina, e nessuno può togliere dalla mente dei tifosi giallorossi che la storia di questo campionato sarebbe stata del tutto diversa senza le decisioni che puntualmente hanno favorito la capolista. In buona sostanza, il conteggio fatto dalla "Gazzetta", parlava , una settimana fa, di cinque punti in più a vantaggio dei nerazzurri. Adesso dovremmo parlare di sette, e ciò significherebbe che la Roma potrebbe stare a un punto anziché ad otto e se non vogliamo prenderla alla larga comunque il distacco dovrebbe essere assai più a portata di mano.
Invece la Roma sta sempre lì, in un momento per di più in cui Totti è a mezzo servizio, altri ruotano senza continuità e lo stesso Spalletti non è sempre felice nelle sue scelte. Anche l'Inter è malconcia, alti sono ancora i lamenti di Mancini sul peso delle assenze, però il vantaggio resta quello e gli infortunati avranno tutto il tempo di recuperare. Ma la giornata si è caratterizzata anche per la reazione di Farina ai cori e agli applausi ironici della folla di Catania al suo indirizzo. Farina, che come tutti sanno è permaloso, ha reagito in maniera risentita, sproporzionata e anche al di fuori delle regole. Ha saltato il terzo tempo, pronunciando parole a fior di labbra, che sarebbe il caso di decrittare e fiondandosi subito dopo negli spogliatoi. Campana, il presidente dell'Associazione Calciatori, ha detto di poterlo comprendere sul piano umano ma non su quello istituzionale e Gussoni, finalmente al di fuori di perifrasi, ha ricordato che gli arbitri hanno ricevuto precise istruzioni sul terzo tempo. Insomma per Farina è più di un rimbrotto. Sottoscrivo entrambe le opinioni, con una piccola aggiunta. Farina si sarà arrabbiato per la derisione contenuta negli applausi della folla, ma dovrebbe anche capire la delusione della tifoseria che ha accompagnato in maniera appassionata la sfida del Catania contro il potente e l'ha vista poi fermata (e afflosciata) da un gol irregolare (non è vero che sono solo i giovani a sbagliare). Tutto normale, tutto improntato a buona fede, come i critici del passato amano etichettare ora gli errori degli arbitri? Ma allora visto che la frequenza, a fischiare pro ovvero a non fischiare affatto contro l'Inter, ha superato i limiti del caso fossi in Collina direi agli arbitri di vigilare un po' di più... La sensazione che molti hanno è che quando c'entra la squadra di Moratti c'è qualche remora a fischiare a danno, e quando l'Inter non c'è si dimenticano anche le regole di base, come quella che nel dubbio è meglio non fischiare.
Ditelo al Siena che per il gol di Locatelli sullo 0-0, per un fuorigioco di qualche millimetro, si è vista annullare la rete contro il Milan. Ma che precisione! E dov'è la stessa perfezione quando una decisione riguarda l'Inter? Mancini ha però sempre a portata di mano la pezza giusta. Il gol di Cambiasso in fuorigioco? No, a lui proprio non è sembrato. E ci mancherebbe!
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C'è un certo disagio di tutte le grandi, compresa la Juve che ha faticato troppo per vincere a Udine. In campo, salvo Iaquinta, c'era più o meno la Juve di qualche anno fa; degli acquisti di quest'anno nessuno. Ranieri con i tre punti conquistati ha visto completamente ridisegnato lo scenario e le prospettive sue e della squadra. Altro che terzo posto, che è il minimo obiettivo indicato dall'ad Blanc, anche con tono truce. La Juve può aspirare anche al secondo, che è a quattro punti: il crocevia è lo scontro di sabato a Torino proprio con la Roma. Chi invece sta in grandi ambasce è la Fiorentina, che potrebbe, domani sera, trovarsi scavalcata dal Milan nel caso in cui i rossoneri riescano a prevalere sul Livorno nel recupero: d'altra parte chi incorre in pericolosi scivoloni non può attendersi di meglio. In zona Uefa fa irruzione la Samp, che ha battuto un Napoli largamente rimaneggiato ma che non può ambire a posizioni che, almeno per quest'anno, non sono alla sua portata.

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