CAMPI MINATI - Torniamo a far battere il cuore bianconero

campi minati"Io di arrivare secondo o terzo mi sono proprio rotto le scatole. Non mi piace affatto. Alla Juve non conta partecipare. Serve un miglioramento generale ad ogni livello, sin da subito".



Difficile dopo una settimana come quella appena trascorsa trovare le parole per un editoriale che non può essere che di rabbia e delusione.

Difficile perché non sempre è bello scoprire, a distanza di tre anni, di avere avuto ragione.
Meglio avere torto, quando si grida che la barca sta affondando.

La voglia di scrivere passa, quando la tristezza finisce per avere la meglio su rabbia e delusione.

Hanno ucciso l'anima bianconera, pugnalandola al cuore, e niente sembra più essere come prima.
Grazie per questo ai nostri dirigenti, quelli del progetto quinquennale di Staliniana memoria che rischia di far diventare la Juventus come la Russia della fine anni ottanta: una nobile decaduta senza capo nè coda.

La gestione è stata fallimentare e le chiacchiere stanno a zero.

Bisogna ricostruire ciò che in tre anni questi signori hanno azzerato, ma prima di farlo, questa baracca costruita con incompetenza deve essere demolita, senza se e senza ma e gli abusivi che l'hanno occupata devono essere immediatamente buttati fuori.
Hanno dimostrato la loro incapacità e per loro non ci deve essere più posto.
Niente condono, e lontani gli sciacalli.

Qui servono uomini veri, serve un progetto finalmente serio, e serve che ognuno faccia la propria parte per il bene comune.

E' necessario che sin da subito i piccoli azionisti si riuniscano in associazione, eleggano un portavoce e reclamino con forza un rinnovamento che è indispensabile.

E' necessaria una figura di garanzia, come Roberto Bettega.

Non servono i tifosi che fanno squalificare il campo, che creano disordini, che fanno tutto fuorché usare la testa.
Servono tifosi che amino la Juventus e siano disposti a sostenere le iniziative che verranno intraprese.

Occorrono dei punti di riferimento precisi per il tifo bianconero, punti di riferimento che esulano dagli interessi di parte di curva, club organizzati, tifosi da bar e addetti all'informazione.

E' indispensabile vigilare su quello che è un bene dello sport italiano e che l'incompetenza sta distruggendo.

Questa volta, non si può tirare indietro la gamba. Non devono distruggere la nostra passione.

Sta a noi dimostrare che il cuore bianconero batte ancora, perchè a Villar Perosa quel cuore non si sente batter più.