LISTE DI MOriBILITÀ /7

LE SIBILLE: 9,5. Era così tanta la voglia di rifilarci premonizioni funeste che, da quando sono iniziate (Conte litiga con la società, la Juve non ha più fame, il giocattolo si è rotto, la Roma non ha le coppe, l'Inter non ha i denari, il Napoli non ha i bastoni), abbiamo ripreso a tritare classifica e avversari. Con il rischio concreto, tra l'altro, di passare pure il turno in Champions League vincendo una sola partita e chiudendo il girone con gli stessi punti che presumibilmente il Milan avrà collezionato a fine stagione fra campionato, coppe e raccolte Conad. Roba da uccidere di gastrite ulcerosa anche un maestro di yoga, specie se domiciliato a SkySport.

BUFFON: 7,5. Dopo alcune prestazioni da fare invidia al portiere del calciobalilla per rigidità e gol presi, ha deciso di rimettersi a fare il Buffon proprio contro lo squadrone della Filmauro e questo va senza dubbio apprezzato. La parata che sfodera su Insigne nel secondo tempo è di quelle che solo i fuoriclasse sanno piazzare nei momenti chiave delle partite. Unica pecca, forse, quelle magliette nere di una mezza taglia in meno che lo fanno sembrare una sorta di Marcel Marceau durante l'ora di educazione fisica.

CACERES: 5. Che ci crediate o no, io sarei pure disposto a sorvolare sulla parure composta dalle parigine tirate su fin sotto i coglioni, la coda di cavallo e la faccia da ballerino di flamenco. Tutte cose che non lo mettono affatto in una posizione di forza nei confronti di quei dieci-dodici milioni di tifosi che stanno lì, allo stadio o davanti alla tv, a sperare e smadonnare per la Juve. Ma quando sfodera giocate come quella che innesca il pareggio e la riscossa del Real Madrid a Torino, in una partita che con sudore e fatica stavi incanalando nel verso giusto, allora è lì che io mi sento un po' Marsellus Wallace e lui, nella città dei miei sogni, diventa come Butch a L.A. e perde tutti i suoi benefìci.

POGBA: 7. Quell'aria di chi, sapendosi fenomeno, si annoia in mezzo a tanti giocatori normali sarà dura da estirpare. Probabilmente è anche lui uno di quei campioni "prendere o lasciare", straripanti di talento ma che una volta o due a partita spengono il pilota automatico e ti fanno rischiare l'osso del collo. Però diciamolo: se solo avesse anche il tiro da fuori, sarebbe davvero bravo.

LLORENTE: 6. Meglio di un mese fa, su questo non ci piove. Se continua così, è possibile che entro il 2018 possa assomigliare non dico a Lewandovki, ma a Ravanelli con la sciatalgia magari sì. Teniamoci stretti i suoi gol di testa facendo a sportellate con gli avversari, perlomeno, che sebbene non sia possibile incontrare ogni settimana avversari scarsi come quel Varane del Real Madrid, sono un pezzo originale e abbastanza ripetibile del suo repertorio. In certi controlli di palla, invece, a volte penso che indossi le pinne da sommozzatore al posto degli scarpini da gioco regolamentari.

CONTE: S.V. È un gobbodimerda. Scritto così, tutto attaccato, il che rappresenta il gradino più elevato di gobbismo presente in natura. Il gobbodimerda non è né juventino, né gobbo. Il gobbodimerda è la sintesi di ciò che i non juventini attribuiscono allo juventino pensando di offenderlo, e spesso riuscendoci, quando lo chiamano così. La differenza tra uno juventino, un gobbo e un gobbodimerda sta nel fatto che, mentre i primi due ci rimangono male e abbandonano sul nascere la discussione con il tifoso avversario, il gobbodimerda prova piacere fisico nel sentirselo dire e questa cosa, insieme al campionario di facce irritanti, ghignetti odiosi, gesti a rimbalzare ogni cosa e imperturbabilità assortite fa letteralmente uscire di testa il malcapitato di turno. Per questo motivo, Antonio Conte va oltre il mero giudizio numerico. Lui in pratica è come me, solo che invece di farli uscire di testa al bar, lui lo fa ai microfoni di Sky, Rai e Mediaset.

VUCINIC: 7. Senti, Mister. Io sente abbastanza bene ora, però ti giuro che contro danesi e turchi rompe coglioni di giocare. Magari facevo due tiri contro di Roma dopo Befana e poi Champions League la gioco da ottavi in avanti. Cosa dici? Che io devo anche allenare bene prima. E concentrarmi bene durante sosta. Mister, a proposito di sosta, tu dove vai Capodanno?