Non si accoppano così manco i bovini

tifosiTra la tifoseria della zebra si manifestano nelle ultime settimane segnali inquietanti per tutti, per la dirigenza, la squadra, per gli stessi tifosi e gli sportivi in genere.

Umori latenti e pulsioni incontrollabili sembrano essersi dati appuntamento per uno degli avvenimenti fino ad ora più insignificanti del calendario calcistico, la Coppa Italia TIM.

Lo stesso nome della competizione fa pensare più ad un'etichetta da salumeria, pomposamente reclamizzata da una decadente compagnia telefonica, che ad un torneo di qualche pregio: al massimo da giocarsi nei ritagli di tempo con i giocatori meno utilizzati o in recupero da lunghi infortuni.

L'eliminazione dal torneo ha scatenato una contestazione spropositata rispetto all'avvenimento, rivolta alla società e probabilmente, sotto sotto, anche alla proprietà.

Umori e pulsioni repressi finora per tutto quello che è accaduto dal 2006, quando con un atto di fede ( o di amore ) i più elaborarono il lutto, volendo convincersi che non c'era stato nessun funerale o che si era trattato di morte naturale.

Chi subisce un inganno è psicologicamente portato ad ostinarsi a non vederlo perchè, pur sospettandolo, lo vive come qualcosa di disdicevole per sé, rimanderà ad un'ennesima occasione futura la rivelazione, si aggrapperà a qualsiasi minimo fatto che nobiliti il suo atto di amore e di fede, cercandovi una giustificazione nei confronti di se stesso prima ancora che degli altri.

Così facendo, comprime i suoi umori e le sue pulsioni come una molla, finchè sono comprimibili.

E' probabile che il tifoso bianconero abbia sposato la Coppa Italia come ultima giustificazione della sua passione, in una parola si sia per la prima volta accoppato, prima volta per lui e per qualsiasi altro tifoso di qualsiasi altra squadra, perfino della concorrente cittadina.

Venuta meno quella, la molla schizza incontrollata e può sfociare anche in atti di violenza, prima verbale, poi chissà.

Ma i veri motivi sono distanti dal torneo-salume tecnologico.

Quanto tempo ci vorrà ancora alla società e alla proprietà per capire che la madre di tutte le inquietudini sono quei 29 scudetti mai reclamati?

Non è un problema di uomini, ma di obiettivi.

Capita anche che gli obiettivi facciano gli uomini.

Se poi non accade, si possono sempre cambiare, gli uomini.