Fate presto!

fate prestoIl 24 novembre del 1980 abitavo a Napoli e compivo 13 anni. Quella mattina comprai il giornale “IL MATTINO” che in prima pagina riportava la notizia del rovinoso terremoto che aveva colpito la mia terra proprio la sera prima, quella del 23 novembre. “FATE PRESTO” era il titolo a caratteri cubitali, e i lettori potranno ben capire quanto la mia adolescenza sia stata condizionata da quel titolo, da quelle immagini, da quelle macerie. Mai avrei pensato di dover accostare quei drammatici momenti alla storia della mia Juventus. Eppure se dovessi ipotizzare un appello da fare, una frase da dire, per la Juventus di oggi, direi proprio questo: “FATE PRESTO”.

La Juventus oggi ha bisogno di un intervento di assoluta urgenza, per salvare il salvabile e impostare un futuro degno della sua storia.

Illudersi che il cambio della guida tecnica possa essere sufficiente è pericolosissimo. La società e la squadra vanno rifondate e ciò va fatto adesso, nelle prossime settimane. Non è più possibile sbagliare, il punto di non ritorno è pericolosamente vicino. Gli attuali amministratori e dirigenti si sono rivelati i più inadeguati della storia del calcio. Non si può affidare a queste persone la responsabilità della rifondazione, atteso che dovrà prevedere ingenti investimenti in capitale tecnico e umano.

Serve un bisturi e servono incisioni nette e profonde, a partire dal ramo della proprietà che attualmente decide le sorti del sodalizio. Proviamo a ipotizzare lo scenario del cambiamento:

PROPRIETA’ - John Elkann deve capire, per il bene della società e per rispetto del nonno, che deve farsi da parte, lasciando la gestione della Juventus all’altro ramo della famiglia quello che fa capo ad Andrea e Allegra Agnelli.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
- A mio parere Blanc e tutti i consiglieri dovrebbero essere invitati alle dimissioni immediatamente. Successivamente convocare una nuova Assemblea degli Azionisti che preveda l’elezione di un Consiglio di Amministrazione più snello e composto da sole 5 persone: Andrea Agnelli (Presidente), Roberto Bettega (Vice Presidente Esecutivo), Romy Gai (Amministratore Delegato, con deleghe specifiche per gli sponsor e il marketing), PierFrancesco Guarguaglini (Consigliere), e Piero Ostellino (Consigliere).

AREA CONSULENZA - Basta ipocrisie, servono Giraudo e Moggi. Entrambi vengano nominati consulenti del Consiglio di Amministrazione. Il primo per le strategie aziendali. Il secondo per l’Area Sportiva. Nessuno, giuridicamente, può impedirlo. D’altronde altre squadre hanno nei quadri dirigenziali persone indagate, imputate o peggio ancora pregiudicate. E se avere come consulenti Giraudo e Moggi significa essere antipatici, ben venga. Sono stufo di sorrisi e sguardi di compassione.

AREA SPORTIVA
- Secco torni a fare il Team Manager. Ognuno deve trovare la propria dimensione e la sua è quella. Al suo posto Leonardi, che risponda direttamente a Bettega e al consulente Moggi. Castagnini deve essere silurato immediatamente, al suo posto Ceravolo e Chiarenza. E infine allenatore Fabio Capello. Dopo i mondiali dovrebbe essere libero, lo riporterei a casa, subito.

AREA COMUNICAZIONE: Giuseppe Gattino si è dimostrato inadeguato per gestire la comunicazione della Juventus. Al suo posto potrebbe andare bene Giancarlo Padovan, giornalista di calcio, che conosce l’ambiente e che ne sa interpretare gli spifferi. Insieme a Padovan lascerei Marco Girotto in qualità di Addetto Stampa, lui prima del 2006 c’era, e sa come si fa. I media ufficiali, JUVE CHANNEL e HURRA’ JUVENTUS devono essere completamente ridisegnati nei contenuti e nell’aspetto. A Juve Channel vedrei bene Darwin Pastorin mentre a Hurrà Juventus la soluzione è obbligata: Roberto Beccantini, l’unico che ha una penna che possa far rivivere i fasti del vecchio Caminiti. I palinsesti devono essere più reali, meno cremliniani, e si deve dare spazio anche ai temi che finora sono stati oscurati, come ad esempio il Processo di Calciopoli.

AREA MARKETING: già detto delle deleghe a Romy Gai. Venga affiancato da almeno due specialisti, magari andandoli a pescare nelle grandi multinazionali, Adidas oppure Nike. Il settore sarà nevralgico nei prossimi anni, non lo si può affidare a mezze calzette.

AREA AMMINISTRATIVA: confermerei Michele Bergero e il suo gruppo di collaboratori. E’ un'area dove era difficile fare disastri, ed infatti non ce ne sono stati. L’informativa al mercato e la comunicazione agli investitori nonchè la qualità dell’esposizione dei documenti di bilancio è rimasta buona. Così come l’organizzazione delle Assemblee e degli incontri con gli analisti finanziari. E magari, lontani da cattivi consigli, riusciranno ad essere più disponibili anche con gli azionisti più tignosi.

Una rivoluzione che dovrebbe essere portata a termine velocemente e completata entro la primavera, tranne per l’allenatore che potrebbe arrivare solo dopo i mondiali, ma che si troverebbe a poter lavorare finalmente con una società efficiente ed organizzata.

Parola d’ordine: FATE PRESTO!