Stella stellina

le 50 stelle della juveIl giorno che il Pres-addì-diggì Blanc tirò quel cassetto maledetto per estrarne il progetto stadio ideato da altri e farlo proprio avrà mai pensato che sarebbe potuto finire tutto in vacca?
Chissà, magari prospettive e sogni, in quel momento, erano davvero eccitanti per il delfino francese del delfino italiano, come lo erano già stati il futuro e l'eldorado sociale per i protagonisti del sessantotto. Peccato che poi, il sessantotto, ci avrebbe lasciato Paolo Liguori. E le prospettive per il nuovo stadio, manco quello.
Oltre a navigare a vista alla ricerca di quegli sponsor che fino a qualche anno fa si sarebbero azzuffati per appiccicare il proprio logo sulla nostra divisa ufficiale, ora la task force commerciale della Newentus parrebbe intenzionata a dotare i settori della futura casa dei bianconeri di tante stellette, con relativo nome e cognome, quanti sono stati i Campioni con la "C" maiuscola che ne hanno vestito la maglia nei suoi oltre cent'anni di gloriosa esistenza.
Innanzitutto l'idea: granata che più granata non si può. Perfettamente in linea con la filosofia torinista la quale, priva di ragioni decenti per guardare avanti, da circa sessant'anni guarda indietro, smadonnando con il destino per tutto ciò che, senza Superga, avrebbe potuto essere ma non fu. Più il Filadelfia, la grinta, il tremendismo, Puliciclone, i gemelli del gol, la zona champagne di Gigi Radice, il vivaio più florido d'Italia e la Maratona col numero 12 che, boia faus!, "intanto nei derby del tifo non c'è mai partita".
Oltre all'idea, le conseguenze. Perché le cattive idee, più di quelle buone, portano sempre a delle conseguenze. Secondo Tuttosport, che ha ripreso la notizia dal sito più ridarello che ci sia - Juventus.com, nell'esclusiva area riservata ai Members - , " i cinquanta campioni scelti daranno il nome ad altrettante zone in cui sarà suddiviso il nuovo stadio, caratterizzate da stelle giganti a loro dedicate. E i tifosi potranno acquistare una piastrella, nell’area del campione preferito, lasciando il proprio nome impresso indelebilmente nella casa della Juventus".
Ora, dopo anni trascorsi a vedere le sgroppate di De Ceglie e gli eurogol di Amauri, come se non bastasse, ce lo vedete voi un tifoso della Juve che si compra una piastrella nell'area dedicata a Zibì Boniek per metterci la firma? Secondo me, ben che vada, e ammesso che il colore si abbini ai sanitari, la piastrella quel tifoso la stacca dalla parete nottetempo e se la porta a casa per decorarci il cesso.
Io farei così: se proprio è necessario celebrare il passato per anestetizzare i tifosi dal supplizio di non avere un futuro, allora rendiamo onore, per coerenza, anche ai fautori del nostro radioso presente. Se ci state, dico a voi dell'area commerciale, io di piastrelle me ne faccio almeno tre: quella di Zaccone, quella di Montezemolo e quella di John Elkann.

Non è grandeur, la mia, mica sono francese. E' che ho i doppi servizi.