Moggi: ma che fine ha fatto Moratti?

MorattiNel suo articolo pubblicato oggi su Libero, Luciano Moggi non si lascia sfuggire l'occasione per far rilevare certe incongruenze di comportamento di chi si è autodefinito onesto e mal sopporta critiche, pur in presenza di una ricompensa molto importante: preziosi punti regalo in più in classifica. Riportiamo una parte dell'articolo di Moggi:


Ricordate quando immancabilmente appariva per lamentarsi dei favori che non riceveva e che, secondo lui, altri avevano invece in abbondanza?
Ricordate quando ad ogni "favore" o presunto tale, che altri ricevevano, partiva "lancia in resta" con la teoria dei complotti?
Ricordate l'Inter del maggio scorso nello spogliatoio dello scudetto che urlava contro chi fino ad allora avrebbe "rubacchiato"?
Ricordate lo slogan degli onesti tanto strombazzato quanto poi ritirato?
Sarebbe interessante che qualche nerazzurro avesse ora il coraggio di andare a Parma ad intonare la famosa canzoncina "Noi non rubiamo...".
Dov'è finito Moratti che parla con Sky prima della partita e poi scappa (penso per vergogna) perché le accuse di rubacchiare sono adesso tutte sul groppone dell'Inter? Sarà stata la consapevolezza della vergogna, oppure una fuga tra il diplomatico e lo strumentale, qualcosa del tipo "facciamoli urlare, l'importante è che siamo in testa e nessuno ci tocca".

Quel rigore inventato e il silenzio di Moratti

E' questo il punto, cari Moratti e Mancini, nessuno adesso vi tocca. Pensate un po' - e mi rivolgo adesso ai miei lettori - se questa situazione fosse toccata alla Juve e al sottoscritto. Apriti cielo con il Cannavò in testa, che, nel frattempo, ha scelto di occuparsi del Milan, per la serie "da certe situazioni è meglio scappare". Ma vogliamo dirlo che i favori all'Inter (qualcuno può preferire la dizione "gli errori a favore dell'Inter", ma la sostanza non cambia) falsano il campionato? Vogliamo dirlo che l'Inter aveva ampiamente meritato sul campo la sconfitta, che tale sarebbe rimasta senza quel rigore inventato, e che la Roma si sarebbe trovata ora a quattro punti dalla capolista? Non ha forse ragione Cucci quando dice che il problema è di trovare arbitri che abbiano il coraggio di assumere decisioni sgradite a un grande club e a un grande pubblico? A questa categoria, ammesso che esista nell'attuale mondo arbitrale, non appartengono certamente né Gervasoni, né l'assistente Lanciano, tutti e due ciechi di fronte all'intervento nettamente di testa di Fernando Couto. Non c'è sudditanza? Non c'è "inferiority complex"? Ricordate, sono le accuse che erano rivolte alla Juve.
Siamo di fronte ad una mediocrità totale e a un risultato catastrofico della "cura Collina" che dovrebbe indurre il superlodato e acclamato (fino all'altro ieri) designatore a passare la mano, ad andarsene, anzi a fuggire con tante scuse a tutti. Collina, assurto all'alto incarico dopo essere stato molto avventurosamente e irregolarmente "sdoganato" e "liberato" da accuse molto pesanti nell'ambito di Calciopoli, ci aveva tenuto a contrassegnare il suo ruolo più "da allenatore" che da designatore. L'ex principe dei fischietti tragga a questo punto le inevitabili conseguenze. La squadra arbitrale va male, anzi malissimo, e lui dovrebbe dare le dimissioni.

E' vero, nell'accostamento che ho fatto del ruolo degli allenatori, ci sarebbe anche il dimissionamento, ovvero l'esonero. Ma figuriamoci se i capi attuali del Palazzo possono pensare a iniziative del genere. Impossibile. Però a me e ai tanti che non si sono fatti ingannare dalle spocchiose presentazioni e dai reboanti proclami, dico che mi soddisfa pensare alle angosce di chi volle la nomina, di fronte a questo sfascio arbitrale: il più grave di tutta la storia del nostro calcio. O debbo ricordare i rigori sblocca-partite con tempismo quasi scientifico a favore dell'Inter? O, per riferirmi alle gare di sabato, ai guai e ai guasti fatti a Genova e a Firenze, che hanno penalizzato oltre il tollerabile l'Atalanta e il Torino?

L'attacco della stampa sulle magagne arbitrali

Noto che stavolta di fronte al pesantissimo torto fatto al Parma c'è stata quasi un'unanimità di valutazione da parte dei giornali. "Quasi", dicevo, perché in questi casi i distinguo sono importanti. Così mentre il Corriere dello Sport titola "Scandalo Inter" con un eloquente sommario ("ancora regali arbitrali ai campioni"), molto meno drammatico suona il titolo della Gazzetta, che parla di "Pasticcio Inter", di "vittoria contestata" e di "rigore molto discusso". Poiché, però, di fronte all'evidenza marchiana di una decisione sbagliata c'è un limite, la stessa Gazzetta all'interno parla di "nebbia fitta sull'arbitro" e nella rubrica della moviola, Capone giudica "il mani di Couto non volontario" aggiungendo un eloquente "E su Corradi...".
Ben diversa la scelta di Tuttosport che titola in prima pagina sulla Juve e relega il "misfatto" di San Siro in un sommario, così documentandolo "La squadra di Mancini soffre ma nel finale rimonta e vince con Ibra contro il Parma ridotto in dieci". Il caso del rigore? Non pervenuto. Una scelta che certo non piacerà ai vecchi tifosi juventini, specie alla vigilia del primo confronto di Coppa Italia.

A proposito di Juve: l'armata bianconera ha manifestamente rallentato la sua corsa, con molto rammarico per l'incredibile palla-gol sbagliata da Marchionni, ma è salda al terzo posto ed è quella la posizione da difendere.