La terza via

Logo JuventusCredo che ormai sia opinione comune tra i tifosi della Juventus correttamente informati che la nuova proprietà abbia come minimo lasciato fare (negligenza), o peggio collaborato (dolo) all'opera di demolizione della gloriosa storia societaria, avviata con i favori di Farsopoli. Gli ultimi accadimenti (reclutamento di Boniperti e Rampulla tra i sostenitori di Zaccone, demonizzazione dei piccoli azionisti da parte de La Stampa e Tuttosport) testimoniano che il processo di revisionismo, timidamente iniziato, è assai temuto dalla nuova società. Le parole di Boniperti («giriamo pagina, non si torna indietro...») fanno pensare che la nuova società non voglia mettere in discussione l'esito di Calciopoli, neppure dopo essersi liberata dei manager non più graditi e avere ottenuto il totale controllo della Juventus. Perché? Hanno paura che, se riabilitati, la Triade e Andrea Agnelli possano reclamare il posto che già era loro? In effetti, molti tifosi auspicano un ritorno della Triade e l'avvento di un “vero” Agnelli alla presidenza. Anche chi scrive, in mancanza di un cambiamento radicale del sistema calcio, un tale scenario costituirebbe la miglior soluzione. Poco prima del ritiro del ricorso al Tar, scrissi a Blanc e Cobolli un’accorata lettera aperta - che fu pubblicata da Tuttosport - nella quale raccomandavo loro di non compiere una scelta così sciagurata. In quel messaggio, oltre a chiedere con forza la difesa della storia e della dignità della Juventus e dei suoi tifosi, mi auguravo che la proprietà perseguisse fino in fondo la tanto annunciata politica di rinnovamento, che lottasse affinché il sistema calcio cambiasse veramente, anche analizzando e mettendo in luce tutte le malefatte perpetrate negli anni precedenti da altre società.
Ammetto che Moggi e Giraudo non si sono comportati in modo eticamente irreprensibile ma, sulla base delle informazioni che ho personalmente raccolto sulla stampa e grazie al formidabile libro del Dr. Zoidberg, ho maturato la certezza che la loro condotta non possa essere estrapolata dal contesto nel quale operavano e che in quel contesto, certo non “olimpico”, i due nostri rappresentanti erano tra i meno peggio. E allora... cos’è che non accettiamo dalla nuova dirigenza della Juventus? Pur tenendo in mente che Moggi e Giraudo sono stati dei grandissimi dirigenti (hanno vinto senza spendere, hanno fornito otto calciatori alla finale della coppa del mondo, hanno allestito un settore giovanile formidabile) e che il sistema è rimasto tale e quale, il loro ritorno in società è in definitiva la soluzione più desiderabile. Ciò non significa che li vogliamo indietro a tutti i costi, come qualcuno vorrebbe far credere, cercando di togliere forza ai nostri argomenti. Se il tempo dei manager alla Giraudo e alla Moggi, della lotta senza esclusione di colpi con mezzi poco etici e al limite del lecito (ma senza illeciti provati, almeno per la Juventus) è davvero finito, allora pretendiamo che quel tempo e quei metodi siano finiti per tutti. E in questo caso davvero smetteremmo di chiedere il ritorno della Triade. Ma la società, troppo intenta ad apparire simpatica e a compiacersi con chi l'ha aiutata a liberarsi dei predecessori scomodi, non ha finora dato nessun segnale che mostri una volontà di agire in questa direzione. Le strade sembrerebbero due:
  • Legittimazione di Farsopoli e proseguimento del massacro della Triade (iniziato nel maggio scorso con le parole di John Elkann nell'intervallo di Juventus-Palermo)
  • Delegittimazione dei processi-farsa della scorsa estate, con annessa condanna dell'attuale dirigenza per la completa inazione (complicità?) di fronte agli eventi e susseguente richiesta danni dei piccoli azionisti.
Ma c'è anche una terza via, che passerebbe attraverso questi punti:
  • Cambiamento dell'atteggiamento della Società Juventus nei confronti della vicenda Farsopoli
  • Avvio di un processo di revisione attraverso la mobilitazione della stampa amica
  • Forte presa di posizione nei riguardi delle istituzioni per il rispetto delle regole
  • Richiesta di equità da parte della cosiddetta giustizia sportiva per le vicende riguardanti altre società
  • Promozione di un percorso di completo rinnovamento del calcio che coinvolga tutti gli operatori delle istituzioni e delle società
  • Sostegno alle associazioni che ancora lottano in sede europea (Giù le mani dalla Juve) per ottenere gli scudetti sottratti e la partecipazione alla Champions League 2007-2008.
È verosimile che, in presenza di una tale linea di condotta, coerente con i proclami della prima ora tesi a giustificare la cacciata della Triade, ci si troverebbe di fronte ad uno scenario di questo tipo: Moggi pensionato sereno, Giraudo manager di successo nel settore immobiliare, tifosi soddisfatti per la verità ritrovata, Elkann saldamente al timone della Juventus, sostegno della stragrande maggioranza della tifoseria al processo di rinnovamento globale del calcio promosso dalla società.
Sembra così semplice, ma perché non avviene?
Le domande sono molte (e forse senza risposta) ma solo la verità potrà riportare il sostegno alla società da parte di tutti i tifosi e non solo da una ristretta cerchia di amici o di fedelissimi curvaioli. In fondo basta ricordare la massima di Lincoln: «Potrete ingannare tutti per un po’, potrete ingannare qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre.