Il peccato originale

Cobolli Gigli e BlancUna sconfitta con l’Udinese per uno a zero con quattro pali colpiti (cobolli dixit), un paio di rigori negati e un goal annullato ai più apparso regolare non dovrebbero creare troppe preoccupazioni ai tifosi seri e abituati a ragionare su obiettivi a lungo termine.
Infatti, nonostante i torti arbitrali subiti a Reggio Calabria nell’autunno del 2004, cui fece seguito il famigerato “sequestro di persona” dell’arbitro Paparesta, all’indomani di quella partita i tifosi della Juventus non si preoccuparono più di tanto, perché avevano la certezza che a occupare i ruoli chiave in società e al timone della squadra vi erano tra le persone più competenti nel loro campo.
Con questa certezza, il tifoso juventino subiva abbastanza serenamente l'ingiusta sconfitta di Reggio e guardava con fiducia al futuro. Non si può dire lo stesso oggi ma non perché i tifosi temano la fuga (fughina, fughetta) della magica Roma capolista - tre, sei punti non andrebbero nemmeno considerati in questa fase della stagione - bensì perché ci si sta accorgendo che alla guida della società vi sono persone assai poco competenti e un allenatore facilmente malleabile, adatto per comparsate televisive e interviste buoniste funzionali all'operazione simpatia.
La mancanza assoluta di fiducia nella proprietà è figlia di quel peccato originale che è stata la gestione di Farsopoli, con l’autocandidatura a vittima sacrificale predestinata e la sospetta complicità con i carnefici che hanno pianificato la distruzione della Juventus.
Il disorientamento dei sostenitori bianconeri aumenta quando - alla fine - ci si chiede se l'aver affidato il comando a persone poco avvezze alle dinamiche del pallone è frutto di inesperienza oppure di malafede. Nel primo caso la situazione sarebbe ancora recuperabile, nel secondo caso lo scenario sarebbe molto più fosco.
Con questo spirito si va ad affrontare una Roma in grande forma, alla quale abbiamo rifilato cinque illusori goal in agosto, potendo contare esclusivamente sulla rabbia dei nostri campioni, vecchi, acciaccati e assurdamente sostituiti. Ed è proprio grazie alla forza d'animo di questi vecchi juventini e alla loro voglia di riscattare i torti subiti che possiamo ancora sperare in un risultato accettabile sul campo alla fine di questa stagione.
Non tutti i segnali però sono confortanti: ad esempio, il portiere più simpatico del mondo, dopo l’esultanza di Cagliari, molto gradita dai tifosi perché simbolo di una Juventus guerriera, ha pensato bene di festeggiare in modo eclatante in mondovisione la sconfitta con l’udinese insieme agli avversari (chi vi scrive ha assistito alla scena in diretta dall’Australia), un altro, il capitano, sembra pensare più a se stesso che al bene della squadra…
L’ultima speranza è che le soddisfazioni arrivino da Bruxelles e che le notizie dal Belgio oltre a restituire il maltolto, spazzino via gli attuali proprietari della Juventus liberando finalmente i tifosi dalle drammatiche conseguenze del peccato originale.