Juve-Genoa: quell'addio di Bobby-gol al Comunale

bettegaIn questi giorni tanto si è scritto e detto sulle dichiarazioni di Andrea Agnelli che, nel suo discorso davanti all’Assemblea degli azionisti, ha ricordato come l’attuale stagione sarà l’ultima che vedrà in maglia bianconera Alessandro Del Piero. Dichiarazioni che hanno portato molti tifosi a fantasticare con la mente a come sarà la Juve senza il suo attuale numero 10, e quali saranno le sensazioni che vivranno nel giorno del suo saluto ai tifosi, che potrebbe essere il prossimo 13 maggio nello Juventus Stadium contro l’Atalanta. Per molti sarà sicuramente un déjà vu di quanto vissuto in passato per campioni del calibro di Platini, Cabrini, Scirea, Bettega il quale, come Del Piero, ha speso tutta la sua carriera in bianconero (eccezion fatta per una stagione in prestito al Varese per Bobby-gol e una stagione al Padova per Pinturicchio) dal 1970 fino al 1983, conquistando sette scudetti, due Coppe Italia e una Coppa Uefa.

Il 15 maggio del 1983 Bettega disputò contro il Genoa al Comunale la sua ultima gara in Serie A davanti ai propri tifosi, in una sfida di campionato che vedeva proprio nel commiato di Bobby-gol (oltre alla valutazione dello stato psico-fisico della truppa in vista della finale di Coppa Campioni ad Atene contro l’Amburgo) un motivo di grande interesse, visto che il titolo di Campione d’Italia era stato conquistato dalla Roma di Liedholm solo una settimana prima sempre contro il Genoa. Le “celebrazioni” erano cominciate già in settimana, quando due tifosi svizzeri erano andati agli allenamenti della Juventus per consegnare a Bettega una statuetta in bronzo con un’epigrafe: “A Roberto Bettega, Juventus Fc 1970-1983” ed erano proseguite prima, durante e dopo la gara contro i genoani: fiori, striscioni ed ovazioni per uno degli idoli indiscussi della Curva Filadelfia. Al fischio d’inizio dell’arbitro Bettega non si fece tuttavia condizionare dal clima di festa attorno a lui, andando già al 7’ vicino al gol che gli venne però negato da Martina. Nonostante le ottime trame di gioco della squadra di Trapattoni fu il Genoa ad andare in vantaggio al 9’ con un colpo di testa di Benedetti su angolo di Briaschi. La Juve continuò a bombardare Martina da tutte le posizioni e trovò il pareggio al 23’ con un'autorete di Carmine Gentile, proprio su tiro di Bettega: peccato, perché probabilmente con le regole odierne il gol sarebbe stato attribuito al numero 7 bianconero, che fu comunque autore di una prova notevole per impegno, intelligenza e altruismo. La Juve, guidata da un altro campione in stato di grazia, Platini, andò in vantaggio proprio col francese due minuti dopo, su assist di Scirea dalla sinistra. I rossoblu non ci stavano però a fare la parte degli spettatori e tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo attaccarono ripetutamente, colpendo il palo con Briaschi; ma dovettero arrendersi ancora ad un colpo da maestro di Platini: cross dalla sinistra di Cabrini, stop col sinistro e tiro di destro del francese, col pallone che andava ad infilarsi alle spalle di Martina. Il Genoa tentò ancora di riportarsi in partita al 64’ quando Briaschi con un destro al volo trafisse Zoff, ma dovette arrendersi all’86 quando fu Cabrini, lasciato solo dalla difesa ligure, a trafiggere per la quarta volta Martina.

Anche Gianni Agnelli e Boniperti, durante l’intervallo, del match a proposito di Bettega dichiararono: “Non è un addio bensì un arrivederci, e con i dovuti ringraziamenti” esclamò l’Avvocato. “La partenza di Bettega - esclamò con un sospiro l’allora Presidente bianconero - lo so, sono cose che lasciano il segno”. Davanti ai microfoni il protagonista di giornata disse: “Provo un senso di grande soddisfazione per aver preso la decisione al momento più opportuno. Dal momento che mi sono reso conto che avrei potuto giocare ancora due o tre anni, credo di aver visto quando ho deciso di andarmene. Ben peggio sarebbe stato se mi fossi trascinato malamente inducendo un po’ tutti a pensare alla mia partenza con sollievo". Bettega lasciava il suo pubblico con una promessa, in quella che sarebbe stata la sua ultimissima gara in bianconero: “Il più grande regalo che vorrei fare ai miei tifosi è la Coppa dei Campioni. Atene sarà davvero l’ultimo atto e, se centreremo l’obiettivo più prestigioso, la mia gioia sarà indescrivibile e forse spunterà una lacrima”. Purtroppo per Bettega e i suoi tifosi sarebbero state lacrime di dolore a causa di un gol di Magath che consegnava la Coppa all’Amburgo, ma che nulla tolse alla straordinaria carriera di uno dei più grandi Juventini di sempre.