Tutti i numeri che fin qui dicono Juventus

agnelli marottaPer gli amanti delle statistiche l’ultima giornata di campionato ha avuto un significato particolare. Le vittorie esterne di Juventus e Milan, rispettivamente contro Inter e Roma, sono stati gli episodi più significativi di un nono turno con cui il campionato si è messo alle spalle il primo quarto di percorso. Inizia a diventare non solo curioso, ma anche utile, ricorrere alle statistiche per cercare di leggere e analizzare meglio quello che sta succedendo, con l’obiettivo di avallare con altri numeri quello che la classifica già sta raccontando in modo eloquente. Quattro fuggitive nel gruppo di testa, con la Juventus al comando, Udinese e Lazio a ruota, ma soprattutto il Milan nella loro scia. Ed è proprio il fascino di un nuovo duello Juventus-Milan quello che si sta profilando, anche a leggere le statistiche fornite dalla Lega di Serie A, che appaiono dominate dalle due squadre, come dimostrato dalla relativa tabella.

Numeri che parlano bianconero. Per ogni voce statistica la presenza ai vertici delle classifiche delle due squadre è costante, a dimostrazione di una supremazia che trova assoluto riscontro nelle modalità con cui si è sviluppato fin qui questo scorcio di stagione. E’ così che, guardando alla Juventus, trova riscontro il possesso palla su cui Antonio Conte ha impostato la manovra della propria squadra a partire dalla fase difensiva. Niente rilanci in avanti un po' a casaccio e un po' velleitari di Buffon e dei difensori, ma fraseggio continuato nel tentativo di impostare con maggiore senno la fase offensiva. E i risultati si vedono a livello di palle giocate, nella speciale graduatoria in cui Pirlo e compagni hanno davanti solo il Milan. La percentuale di passaggi riusciti, che vede la Roma sopravanzare la squadra bianconera, può esser letta alla luce di un palleggio e di una supremazia territoriale in buona parte sterili da parte dei giallorossi, mentre per quanto riguarda la Juventus l’obiettivo è spesso quello di cercare la giocata vincente di Pirlo, l’inserimento di Marchisio o la combinazione buona per gli attaccanti, se è vero che, in quanto a indice di pericolosità della manovra, la Juventus mette tutte le altre squadre in fila. Una propensione offensiva e di pericolosità testimoniata dal più elevato numero medio di calci d’angolo battuti ad ogni incontro, ma soprattutto dal più alto numero di conclusioni a rete scagliate dai bianconeri verso la porta avversaria. La Juventus è anche la squadra che fin qui può contare sulla migliore differenza reti (al pari dell’Udinese), con un +8 fra quelle realizzate e quelle subite.

L'evoluzione del progetto tattico di Conte. I numeri non mentono e testimoniano un avvio di campionato in cui la squadra allenata da Conte è riuscita ad andare al di là delle più rosee aspettative del precampionato. I meriti della guida tecnica, in questo caso, sono sotto gli occhi di tutti. La Juventus è riuscita fin qui ad attraversare anche i momenti di difficoltà, ritrovandosi ad essere l’unica squadra di serie A a conservare l’imbattibilità. E’ stato sorprendente scoprire che la maniacalità di Conte non sta tanto nell’applicazione di un singolo modulo di gioco, ma nei suoi principi, tanto che la squadra è passata da uno schema tattico all’altro per approdare contro la Fiorentina a un 4-3-3 che sembra esaltare meglio di ogni altro la complementarietà in mezzo al campo di Pirlo, Marchisio e Vidal. Ma si tratta di un modulo che si dimostra efficace anche in chiave offensiva, vedendo schierati Vucinic e Pepe ai fianchi di Matri, senza dimenticare che l’assetto difensivo, dopo i passi indietro della partita casalinga contro il Genoa, ha fornito importanti segnali di assestamento contro Fiorentina e Inter, anche se è indubbio che la linea possa essere migliorata con un innesto di qualità quanto prima possibile.

Le tappe della nuova sfida. E’ proprio nelle prospettive di mercato che potrebbe giocarsi una partita decisiva fra Juventus e Milan nell'ottica del traguardo di uno scudetto che oggi, classifica alla mano, non può essere un tabù per i bianconeri, a patto di saper completare e razionalizzare l'organico a disposizione. Il Milan ha dovuto fare i conti con molti infortuni e ancora oggi si profilano degenze di lungo corso (Gattuso e Cassano) con cui Allegri dovrà fare i conti. La freccia in più dei rossoneri sarà quella del ritorno di Pato, ma rimane preoccupante la ciclicità degli infortuni muscolari che toccano il giovane brasiliano. Forse però a preoccupare di più i rossoneri può essere la tenuta di una linea mediana in cui Van Bommel, senza una valida alternativa se non quella dell'attempato Ambrosini, rischia di finire spremuto anzitempo. Su un suo alter ego ci sarebbe forse da lavorare pensando all’apertura del mercato invernale.

Due colpi a gennaio. In casa Juventus, alla luce delle ultime scelte tattiche dell’allenatore, cambia necessariamente anche l’approccio alle esigenze di una squadra, questa sì, davvero camaleontica. E’ risaputa la caccia ad un difensore di livello assoluto da innestare al centro della linea difensiva o sulla sinistra. Si rincorrono i nomi soprattutto dei due centrali difensivi del Borussia Dortmund, Hummels e Subotic, forti, giovani e di grande prospettiva. La squadra tedesca arranca nel proprio girone di Champions League e, se eliminata, potrebbe forse sacrificare più facilmente uno dei due giocatori. Ma il 4-3-3 contiano deve anche trovare in fretta un’alternativa all’altezza dei tre di centrocampo, in vista di eventuali infortuni, squalifiche, cali di forma, ma anche dei normali avvicendamenti nel corso delle partite. In questo contesto un nome che farebbe certamente comodo è quello di Montolivo che, in scadenza di contratto, potrebbe muoversi già a gennaio magari; si potrebbe provare a inserire come contropartita Amauri, che gradisce la destinazione e si trova nella medesima situazione contrattuale del giocatore viola. Con un esborso minimo arriverebbe così un giocatore che è nel giro della Nazionale, un centrocampista di assoluto valore e tanto duttile da poter rappresentare una valida alternativa sia a Pirlo che a Marchisio. Due arrivi importanti si attendono quindi per gennaio a Torino. Se ne andranno verosimilmente Amauri, almeno uno fra Toni e Iaquinta, e magari uno o due esterni che, visto il cambio di modulo, ammuffirebbero fra panchina e tribuna per il resto della stagione. Pur inserendo due innesti di qualità, si tratterà probabilmente di una sessione di mercato che non appesantirà il bilancio economico della società, ed anzi finirà per alleggerire il monte ingaggi, dando maggior equilibrio e forza alla rosa a disposizione di Conte. Ecco che allora finire fra le prime tre del campionato potrebbe essere per la Juventus un obiettivo da raggiungere con maggiori probabilità, restando ferma al tempo stesso però la seria ambizione di poter aver nello scudetto il nuovo vero traguardo stagionale.