Napoli-Juve 2000: l'ultima vittoria al San Paolo

zidaneUna febbre da Napoli-Juve più che una febbre da sabato sera. La sfida del 30 settembre 2000, anticipo del sabato della prima giornata del campionato 2000-2001 (partito in forte ritardo rispetto al consueto a causa dell'impegno della Nazionale olimpica ai Giochi di Sydney), suscitò una grandissima attesa in tutta Napoli, pronta a riassaporare il gusto della sfida alla Vecchia Signora del calcio italiano, dopo due anni di purgatorio in serie B. Il San Paolo (che, neanche a dirlo, per l’occasione registrò il tutto esaurito) e il popolo napoletano in toto affidavano ambizioni e speranze di successo al neo-tecnico Zdenek Zeman: in fondo in lui vedevano l’uomo anti-Juve, colui che nel giorno della sua presentazione a tifosi e stampa avevano visto saltare al grido “Chi non salta bianconero è”. Quello Zeman che era ormai divenuto il paladino di una crociata anti-farmaci nel calcio (in realtà una crociata anti-Juve nei tribunali e sui mezzi d’informazione, sulla base unicamente di sensazioni e deduzioni): crociata che però, dopo circa due anni, cominciava a mostrare evidenti incrinature. Nella settimana che precedeva l’incontro, infatti, Gianluca Vialli era stato penalmente prosciolto dal Gip di Roma (“il fatto non costituisce reato”) in merito ad una querela presentata dal boemo al tribunale di Roma, dopo che l’ex attaccante di Juve e Samp lo aveva definito “un terrorista che vuole destabilizzare il mondo del calcio", riferendosi alle dichiarazioni di Zeman sulle presunte esplosioni muscolari dello stesso Vialli e di altri giocatori bianconeri del periodo 1994-1998. Anche in casa Juve l'attesa si faceva sentire, non certamente con lo stesso entusiasmo dell'ambiente azzurro, bensì con la voglia di voltare pagina dopo un avvio di stagione non certo esaltante: la squadra di Ancelotti aveva già giocato tre sfide di Champions League senza entusiasmare (due pareggi esterni e una vittoria in casa col Panathinaikos) ed era stata eliminata negli ottavi di Coppa Italia in casa dal Brescia di Mazzone, punita da una doppietta di Dario Hubner. Il tecnico di Reggiolo aveva così finito per venir contestato dai tifosi, che nella sfida di Champions contro il Deportivo avevano invocato a più riprese il nome di Gianluca Vialli, cui però Ancelotti, in conferenza stampa, avrebbe fatto riferimento con una battuta: “Vialli?? Purtroppo è un attaccante e qui ce ne sono tanti. Servirebbe un difensore”. La Juve si presentò infatti a Napoli con un reparto arretrato che registrava le defezioni di Iuliano, Montero e Paramatti e che nel primo scorcio stagionale aveva mostrato qualche crepa di troppo (sette gol al passivo in cinque sfide ufficiali)

Il destino volle poi che, oltre a Zeman, la Juve ritrovasse sia Pierluigi Collina, arbitro di quell’infausto Perugia-Juventus dell’ultima giornata della precedente stagione '99-‘00, in cui erano annegate le speranze di vincere lo scudetto, sia un terreno di gioco che appariva allentato a causa della pioggia caduta a Napoli durante il giorno, seppur solo lontano parente della risaia del “Curi”. Dopo tre minuti di gioco il match venne sospeso poiché Van Der Sar, nel tentativo di deviare in angolo un cross di Sesa, s’aggrappò alla rete provocandone la rottura: si poté ricominciare a giocare solo grazie all’intervento di un magazziniere azzurro che annodò un laccio delle scarpe alla rete. Lo spettacolo offerto in campo dalle due squadre appariva però molto inferiore alle attese, visto che la retroguardia bianconera riusciva ad imbrigliare il tridente di Zeman, mentre dall’altra parte Zidane, Del Piero e Inzaghi non trovavano la giusta intesa con gli altri reparti e solo al 15’ il francese effettuò il primo tiro in porta per i bianconeri, su tocco di Del Piero da calcio di punizione. Fu ancora Zidane ad accendere la luce al 38’ quando, da calcio piazzato, servì Bachini, che graziò il portiere napoletano Coppola stampando un colpo di testa sul palo. Per i vice-campioni d'Italia dal possibile vantaggio al goal subìto trascorsero solo tre minuti: un disimpegno sbagliato dell’ex Ciro Ferrara servì involontariamente Sesa il quale, involatosi sulla destra, confezionò un assist perfetto per l’accorrente Stellone che, in spaccata, trafisse Van Der Sar, fermo sulla linea di porta. In avvio di ripresa fu però la Juve a condurre le sorti dell’incontro, andando ben due volte vicina al gol, sempre con Inzaghi: prima con un colpo di testa che andò ad accarezzare la traversa, poi con un sinistro deviato da Coppola in angolo con una gran parata. Il meritato pari venne firmato da Kovacevic, tre minuti dopo il suo ingresso in campo, su perfetto assist di Zidane, mentre il gol del definitivo 1-2 arrivò da Del Piero, con un destro a fil di palo.
Sarebbe stata questa l'ultima occasione per vedere la Juve uscire dal San Paolo con i tre punti in tasca: da allora le due compagini si sono ritrovate solo nell’ottobre 2006, in serie B, quando la gara terminò 1-1, con ancora Del Piero protagonista una superba punizione; le successive quattro sfide in serie A hanno poi fatto registrare altrettante sconfitte bianconere: 3-1 nell’ottobre 2007 con tanto di arbitraggio scandaloso da parte di Bergonzi, 2-1 nell’ottobre dell’anno successivo, 3-1 nel marzo 2010 e 3-0 nello scorso gennaio. Non è forse ora di sfatare il tabù del San Paolo e proseguire il cammino in campionato dall’alto del primato in classifica?

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