Avanti con Tinkerman?

RanieriDopo le vittorie nel recupero di campionato contro il Parma e nella successiva partita di Bergamo contro l’Atalanta il campionato della Juventus si può considerare concluso con il probabile piazzamento al terzo posto. Il distacco dalla Roma che occupa il secondo posto appare infatti troppo elevato per ipotizzare un recupero (ma il discorso non è chiuso), mentre il vantaggio su
Fiorentina e Milan che inseguono è rassicurante. L’obiettivo fissato ad inizio stagione, la qualificazione Champions, dovrebbe quindi essere centrato senza problemi, e con largo anticipo. Claudio Ranieri ha vinto la sua sfida, nonostante molti tifosi prevedessero per la sua Juve un campionato di sofferenza, al confine tra la zona Uefa e la zona Champions. La conferma del tecnico per l’anno prossimo dovrebbe quindi essere una pura formalità, un osservatore disattento potrebbe pensare che tutta la tifoseria sia a fianco dell’allenatore, e che la società non abbia nessun dubbio in proposito. Invece non è così: più di un sondaggio dimostra come i tifosi bianconeri siano divisi sull’argomento anzi, la maggioranza del popolo juventino probabilmente sarebbe favorevole ad un cambio di allenatore. Analizziamo un paio di questi sondaggi, premettendo che si tratta di risultati senza valore statistico, in quanto condotti su un campione non rappresentativo.
Il nuovo sito dello Ju29ro Team ha inaugurato la rubrica dedicata ai sondaggi con il quesito riguardante l’allenatore. Alla domanda “Ranieri, o chi vorresti al suo posto?” hanno risposto più di 600 navigatori, con un risultato secco: la metà dei votanti rivorrebbe Marcello Lippi sulla panchina bianconera, solo il 30% confermerebbe Ranieri, mentre i voti rimanenti si suddividono tra Mourinho, Wenger e un giovane italiano. Il dato fondamentale che emerge da questo sondaggio è la nostalgia del passato che caratterizza il tifoso bianconero medio. Lippi sembrava vicino alla Juve già quest’estate, tanto che il suo nome era stato fatto dall’amministratore delegato Blanc in persona, ma il suo ingaggio non si è concretizzato per motivi oscuri. Prima di lasciare Torino, Deschamps disse “Ora prenderanno uno che si sa accontentare” e, certamente, Marcello Lippi non è personaggio che rispondesse a questa descrizione. L’impressione che molti tifosi juventini hanno avuto è che Ranieri fosse una seconda scelta, ottima per una società che non poteva (o non voleva) tornare a vincere subito. Questa immagine di “perdente di successo” è rimasta appiccicata al povero Ranieri, che a dire il vero non ha fatto molto per dimostrare il contrario. Come non ricordare infatti le sue interviste in cui immaginava una “Juve squadra rompiscatole”?
Un altro interessante sondaggio è stato aperto sul forum J1897.com. Alla domanda “Chi è, quest’anno, il migliore allenatore in serie A?” hanno risposto più di 300 navigatori, con un esito sorprendente, ma non troppo: in testa c’è nettamente l’allenatore della Fiorentina Prandelli, seguito dal tecnico della Roma Spalletti e da Mazzarri della Sampdoria. Ranieri è solo quarto, e raccoglie meno del 10% dei voti. Appare bizzarro che il tecnico della Juventus riceva così scarso credito proprio in un forum di tifosi bianconeri, o forse i tifosi juventini sono molto più competenti di come vengono descritti, e sanno distinguere tra il sostegno cieco alla causa e un giudizio oggettivo. Non a caso il sondaggio di J1897.com premia giustamente Prandelli, che può essere considerato ad oggi il miglior tecnico italiano. Chiunque abbia visto giocare la sua Fiorentina sa che Prandelli è riuscito a creare una squadra con un gioco ed un’identità ben definiti partendo da materiale umano inferiore a quello delle dirette concorrenti.
Ma torniamo a Ranieri, cerchiamo di fare un’analisi oggettiva della sua gestione tecnica in questa stagione, evidenziando punti di forza e punti deboli. I problemi cominciano con il tragico mercato estivo, che consegna a Ranieri una rosa incompleta in difesa e a centrocampo. Il tecnico immagina una Juve costruita sulla coppia centrale difensiva Andrade-Criscito e su quella di centrocampo Tiago-Almiron. In particolare, i due centrali di centrocampo ad alto tasso tecnico dovevano garantire una svolta rispetto al passato, consentendo finalmente la costruzione di una squadra votata al gioco palla a terra. Ranieri si rende conto già in ritiro che Tiago e Almiron sono inadeguati, e blocca la cessione di Nocerino alla Fiorentina (o lo fa Secco su suggerimento di Moggi?). Inoltre Andrade si infortuna subito e Criscito si dimostra ancora molto immaturo, quindi i piani di Ranieri saltano già in partenza. Il tecnico è abile a trovare soluzioni alternative, spostando Chiellini al centro della difesa insieme al ritrovato San Nicola Legrottaglie, e impostando la squadra con due centrali di centrocampo come Zanetti e Nocerino votati alla distruzione più che alla costruzione. Lo spostamento di Chiellini al centro obbliga Ranieri a utilizzare Molinaro come titolare fisso sulla fascia sinistra, ma l’ex senese dimostra limiti tecnici e caratteriali molto pesanti. Le uniche soddisfazioni arrivano, al solito, dalla vecchia guardia: Del Piero sembra tornato al meglio, Trezeguet lotta al vertice della classifica dei cannonieri, Camoranesi migliora con l’età nonostante i problemi fisici e Nedved è il solito guerriero. Queste scelte, derivanti da necessità più che convinzione, sono alla base dei controversi giudizi sull’operato del tecnico: la squadra non mostra quasi mai un gioco convincente, e si basa quasi esclusivamente sulle giocate dei singoli campioni rimasti a Torino dopo Farsopoli. Nonostante tutti i limiti di cui si è parlato, Ranieri riesce a pilotare la squadra al terzo posto, complice anche la disastrosa annata del Milan campione d’Europa. Il risultato è certamente in linea con gli obiettivi della società, ma i pesanti limiti palesati da Inter e Roma lasciano molti con l’amaro in bocca: sarebbero probabilmente bastati una campagna acquisti decente (Sissoko in estate e non a gennaio, ad esempio), una vigorosa difesa della squadra davanti allo scempio arbitrale perpetrato dai Collina boys (la famosa lettera ha avuto qualche effetto), e una guida tecnica più ferma per lottare per lo scudetto già quest’anno.
La domanda che ci si deve porre alla fine è amletica: Ranieri va confermato per l’anno prossimo? A nostro avviso andrebbe prima di tutto verificata la disponibilità di Marcello Lippi a ritornare sulla panchina della Juventus (ammesso che questo non sia già stato fatto). Lippi sarebbe l’uomo giusto al posto giusto, ha gli stimoli necessari per tentare di aprire un nuovo ciclo a Torino, ed ha un pedigree che il buon Ranieri, con tutto il rispetto, non può esibire. Se l’ipotesi Lippi non dovesse concretizzarsi, ritenendo remota per motivi economici la possibilità di ingaggiare gente come Mourinho o Wenger, l’unica alternativa credibile a Ranieri potrebbe essere Prandelli, che sta facendo grandi cose a Firenze. Nel caso in cui Lippi e Prandelli non fossero disponibili, va data fiducia totale a Ranieri, sperando che possa l’anno prossimo cancellare il soprannome di “Tinkerman” (“Pasticcione”) che gli era stato affibbiato in Inghilterra.