Lettera di Andrea Agnelli agli Azionisti

Agnelli4 ottobre 2012

Cari Campioni d'Italia,

i risultati che vi presentiamo indicano un’inversione di tendenza molto marcata rispetto al bilancio precedente, in linea con il piano di sviluppo predisposto nella stagione 2010/2011. Questo risultato è merito innanzitutto vostro, che avete garantito a questa società e a questo management le risorse necessarie per ripartire dall’impasse, grazie all’aumento di capitale integralmente sottoscritto non solamente dall’azionista di maggioranza Exor, ma anche dalla gran parte degli altri azionisti.

Questo bilancio segna la fine del mandato per alcuni dei Consiglieri che ci hanno accompagnato in questi anni, profondendo grande impegno e professionalità. A loro rivolgo un sentito ringraziamento: sono stati molto importanti in un fase di passaggio manageriale fondamentale per la Juventus.

Sin dal primo giorno del mio mandato ho orientato la mia attività su due fronti paralleli e sinergici: quello del campo e della competizione sportiva e l’attenzione al flusso dei ricavi e al contenimento dei costi. I numeri sottoposti alla vostra approvazione lo testimoniano cosi come i risultati sul campo. Purtroppo però l’esercizio appena concluso presenta ancora una perdita significativa, sebbene dimezzata rispetto alla stagione 2010/2011. Tutte le componenti aziendali sono impegnate nel miglioramento del conto economico e nutro fondate speranze che il prossimo esercizio prosegua nel percorso del turnaround intrapreso.

E’ fondamentale che la Juventus torni ad essere un modello non solamente sotto il profilo gestionale e sportivo, ma che essa possa nuovamente raggiungere un equilibrio economico-finanziario per garantire agli azionisti ed ai suoi milioni di tifosi una prospettiva di medio-lungo termine adeguata alla sua storia. Il fronte dei ricavi dovrà essere maggiormente sviluppato al fine di garantire una competitività a livello continentale: l’accesso alla Uefa Champions League ci aiuterà nel raggiungimento di questo obiettivo, ma non dovrà essere l’unico. Crediamo infatti che le potenzialità del calcio e della Juventus siano elevate, ma dovranno essere sostenute anche da uno scenario mutato e rinnovato in profondità.

Il tema delle riforme del sistema del calcio professionistico italiano ed europeo è assolutamente imprescindibile. Governance a livello di Lega di Serie A e a livello di Federazione Italiana Giuoco Calcio, tutela rigorosa dei marchi, costruzione o recupero degli impianti sportivi, riforma dei campionati e del calcio giovanile, legge sul professionismo sportivo e, infine, giustizia sportiva efficace e in grado di tutelare realmente sia chi investe nel calcio sia i valori inderogabili dello sport: sono queste alcune delle tematiche in cui il vostro management sta profondendo uno sforzo quotidiano attraverso un dialogo vigoroso ma rispettoso con le Istituzioni. Ecco perché credo che la mia presenza nel board della European Club Association(ECA) possa dare un contributo al dibattito che da troppo tempo langue soprattutto nel nostro Paese.

Lo Juventus Stadium, sul quale tutti noi abbiamo investito risorse e grande passione, ad esempio, ha iniziato a dare i suoi frutti, contribuendo in maniera sensibile ai margini del conto economico sia per quanto concerne i ricavi da gare sia per quanto attiene ad un ritrovato appeal del marchio Juventus, che potete rilevare dall’aumento dei ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità. Oltre allo Juventus Stadium, nel corso dell’esercizio appena trascorso, abbiamo inaugurato lo Juventus Museum e infine il Juventus College, il liceo per i nostri ragazzi del settore giovanile. In ottobre la Società ha inoltre presentato un progetto per la riqualificazione dell’area Continassa, adiacente allo Juventus Stadium, che ospiterà la sede e il centro di allenamento della prima squadra, creando così un vero e proprio “polo bianconero”, oltre ad una serie di funzioni che contribuiranno allo sviluppo dell’area. Queste sono le prove tangibili dell’innovazione che intendiamo promuovere. È impensabile, tuttavia, che il contesto italiano in cui la società opera non trovi la capacità di riformarsi e di trovare nuovo slancio. Sarebbe un errore capitale nei confronti di uno dei primari settori di attività in Italia in termini di fatturato e gettito fiscale. L’Italia purtroppo sta già perdendo collettivamente terreno come il ranking Uefa sentenzia con spietata chiarezza.

Infine potrei raccontarvi quanto sia stata ricca di soddisfazioni sportive la stagione cui si riferisce il documento che il Consiglio d’Amministrazione pone alla Vostra approvazione. Potrei dirvi che non esiste soddisfazione più grande per tutti noi, tifosi, azionisti, manager, dipendenti e tesserati, di quella che abbiamo provato quando abbiamo visto i nostri colori bianconeri aggiudicarsi nuovamente il Campionato Italiano e, questa estate, la Supercoppa Italiana. Da troppi anni aspettavamo una vittoria sul campo, ma il trentesimo scudetto e la Supercoppa sono ormai alle nostre spalle ed è più opportuno guardare al futuro, con la consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta per la nostra società.

Il calcio italiano deve cambiare, la Juventus lo sta già facendo.