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Terza stellaTeoricamente, in pratica, è tutto relativo. Numeri inclusi?

Erano davvero 300 gli spartani? E i Dalmata? Sicuri sicuri fossero 101? Erano 1000 o 1000 e 1 le camicie rosse? Garibaldi era incluso nel conteggio? E chi si fida più.

C'è chi cerca di arrotondare, per eccesso, e chi invece ci è già riuscito e, guarda un po', non per difetto. E' un periodo dove, necessariamente, dopo aver fatto i conti si ritorna a far di conto e si scopre che per l'ennesima volta i galattici spagnoli non riescono ad appuntarsi sul petto la stella di platino che raccoglierebbe le 10 Champions League ancora ferme a 9, comunque sia, tanta roba. A fine maggio sapremo anche se i figli della lupa riusciranno ad appiccicarsi la stella d'argento che celebrerebbe le 10 Coppe Italia che per ora sono ancora 9; oppure saranno i figli di Olimpia, quelli del 5 maggio, ad addobbare con i fiocchi anche il 26?

Mentre per gli scudetti? In pratica, è tutto ancora molto relativo. Teoricamente.

Da una parte gli statisti, i fans degli almanacchi, i manipolatori di Wikipedia, le massaie del campionato, quelli che vogliono tutti i numeri nelle caselle giuste secondo loro, gli adulatori del sistema binario messi in un angolo da un ex ferroviere che di 28 ce n'è uno e per tutti gli altri son 31. Comunque, a conti fatti, nemmeno la teoria della relatività riuscirebbe a dimostrare che 29 è uguale a 31, non c'è principio di inerzia, teoria dei Massimi Sistemi che tenga. Al massimo ci credono solo Massimo e i suoi followers, nel frattempo ricaduti in disgrazia per rimanerci a lungo.

Dall'altra parte, qualche milionata di tifosi bianconeri, gli innovatori, quelli che sono avanti di almeno due anni, sicuramente di due scudetti, quelli che mentre gli altri non sanno andare oltre il 18 sono già a 31. Quelli che sono abituati da sempre a festeggiare, quelli che sanno che differenza c'è tra 31 e 31. Perché c'è. Quelli che non si accontentano di sparare qualche botto dopo la mezzanotte tra pupazzi di neve e che vanno a letto stanchi e ubriachi perché il 31 è finito quando si è spenta l'ultima stellina. Noi no. Ecco la differenza. Il nostro 31 dura tutto l'anno, quelli trasformati da increduli colpevolisti del 28 di solo 7 anni fa in allegri festaioli di un anno di veglioni, quelli che già puntano dritti alla quarta stella, che programmano la terza Champions League perché si perde con la consapevolezza di capire come riuscire a rivincere. Quelli che sanno contare e quando ne vinci 31 si conta fino a 31, mica ci si può fermare a 29. Altro che opinioni, baffetti rossi, commissari straordinari e incompetenti. Il matematico non ha dubbi. 31 significa 31. Numero primo.

Hanno provato a convincerci. Con molta veemenza hanno provato a spiegarci un'altra verità, a dirci che due scudetti non li meritavamo, che non erano nostri, che li avevamo vinti sì, ma così così. Ci hanno provato quelli in rosa e ancora non la smettono, quelli sorridenti e quelli con il naso lungo e a chiunque stiate pensando, a Pinocchio o a Jean-Claude, va bene lo stesso. Ci hanno provato e si ritirano con perdite, e non è ancora finita: chi ha scritto torrenti di minchiate più che fiumi di parole oggi fatica a recuperare credibilità, annaspa sommerso da carte e cartacce, da ipoteche e da numeri negativi con il meno davanti senza nemmeno esser relativi. Chi ha sostenuto verità inventate tralasciando verità oramai prescritte continua a comandare, di meno rispetto a prima, molto di meno, diciamo che comanda relativamente, tipo dove non parcheggiare o dove non buttare il sacchetto dell'immondizia. Comunque decentralizzato, spostato "un po' più in là" usando latitudine e longitudine con accortezza. Chi Napoli, chi Perugia, chi Parigi. Chi ha vinto per inerzia, approfittando dell'assenza di avversari e di qualche complicità, non vince più. Chi collaborava nell'ombra, i fautori del ribaltone son riusciti a ribaltare anche se stessi, in autonomia, anche perché se voi fa' l'americano che c'entrano spagnoli e boemi?

E chi si fida più quando la storia e la matematica si intrecciano, quando c'è da spiegare ai propri figli quanti erano davvero gli Spartani? Meglio andare sul sicuro. La Juventus ha vinto e rivinto, difficile ma possibile, lo abbiamo dimostrato più volte. E contando non ci son dubbi: sono 31. Tenere lontano i bambini dagli almanacchi e spiegare a voce chiaramente e senza indugi. Sono 31. Tramandare senza l'ausilio di supporti esterni, di padre in figlio, da gobbo a gobbetto, da bianconero a bianconero. Sono 31 e non credere a nessuno. E se arriva la domanda a bruciapelo; quanti erano i Dalmata? 31. Senza dubbi, tanto c'è tempo per aggiornare. E gli Spartani? 31. I Garibaldini? Ma quali mille e mille, erano 31. L'anno prossimo, al limite, si ricontrolla insieme, potremmo esserci sbagliati, potrebbero essere 32 o forse 33 l'anno successivo. Ci aggiorneremo, nel frattempo, lasciamo da parte i numeri e scegliamo le parole: stiamo godendo. Praticamente, teoricamente, relativamente, totalmente, stiamo godendo.

 

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