E' facile comprare un campione (se sai come farlo)

MarottaI consigli per gli acquisti di Ju29ro
Estate. Chi sogna ragazze in bikini e chi giovanotti in calzoncini. Noi siamo del secondo partito. La ricerca per il fuoriclasse riparte, anche senza aver smaltito le delusioni degli anni precedenti. Arriverà l'erede di Del Piero o quello di Trezeguet? In molti non ci credono più, ma i sogni costano zero e ognuno di noi è un direttore sportivo vero, pronto a riproporre maniacalmente la sua personale ossessione calcistica, sia un bomber ormai pensionato o un ragazzino asiatico che non ha ancora terminato le scuole dell'obbligo. E' il gioco più antico del mondo e non è vero che piace solo agli interisti. O quanto meno, se fosse così, significherebbe allora che la nostra redazione è infestata da decine di troll. 
Eccoli all'opera: 

 
Nino Ori
Lewandowski Perché ha esattamente tutto ciò che serve alla Juve di Conte. Nella tecnica, nel fisico e anche dal punto di visto tattico. Perché i suoi movimenti gli permettono di adattarsi a qualunque tipo di modulo. Può essere il giocatore più avanzato in un 4-2-3-1, la punta centrale in un 4-3-3, il primo attaccante (o anche il secondo, all'occorrenza) se si gioca a due punte. Perché è uno che ha già dovuto conquistarsi con fatica (9 reti in 43 partite il primo anno a Dortmund) la ribalta. Perché è uno che sa segnare... e fa segnare. E poi, perché è sempre un piacere portare via un giocatore già destinato all'onnipotente Bayern, alla faccia di Rummenigge.
 
Alessio Epifani
Gabbiadini Non avendo il sottoscritto alcuna fiducia nella capacità di Beppe Marotta di arruolare attaccanti di grande livello, considerazione che mi viene semplicemente girandomi indietro a guardare quanto accaduto nei mercati precedenti, credo che piuttosto che fantasticare sui nuovi Agüero e Van Persie sia più realistico affidarsi a un giovane di prospettiva che si sta affermando a livello di Under 21 e che, essendo di proprietà per metà del cartellino, costituisce un'operazione di facile realizzazione. Basta non strapagare l'altra metà…
 
Roberto Boncio
Jovetic Se è vero che Moggi diventò il re del mercato pagando poco giocatori che valevano tantissimo (Zidane, Davids, Vieri), è altrettanto vero che il "nostro" non era certo difensore di accanite ortodossie. Quando il momento lo richiedeva e il budget lo consentiva, non aveva remore a pagare molto giocatori che valevano molto (Buffon, Thuram, Nedved). Mi sembra sia arrivato quel momento, dopo anni di tentativi infruttuosi nella ricerca di un attaccante di prestigio. I trenta milioni che Della Valle chiede per Jovetic mi sembrano cifra adeguata per un giocatore di classe superiore, che ha dimostrato sin da ragazzino una insospettabile leadership, comprovato "europeismo" (doppiette a Bayern e Liverpool in Champions League) e doti di calcio straordinarie. E' ora di fare il mercato dei grandi, almeno per una volta. Un mercato che, piaccia o non piaccia, è drogato da sceicchi e oligarchi. Il cartellino di Rodriguez è stato pagato 40 milioni, quello di Suarez è valutato 50. Trenta milioni e ti togli subito il pensiero.
 
Salvatore Cozzolino
Cavani Perché è un giocatore che ha medie realizzative spaventose. Perché ha una propensione naturale a mettersi al servizio degli schemi e della squadra. Perché fisicamente mi sembra molto più solido di altri nomi che sento circolare e quindi meno a rischio di infortuni. Perché è abbastanza giovane da poterlo considerare non solo un investimento tecnico ma anche commerciale. Perché è uno che farebbe vendere migliaia di magliette. Perché farebbe arrivare allo stadio (e quindi avvicinare alla Juventus) una nuova generazione di ragazzine. E infine perché anche quando arrivò Sivori l'investimento sembrava spropositato, ma il Dottor Umberto disse che non gliene fregava una mazza e che lo avrebbe comprato lo stesso.
 
Stefano Abruzzese
Higuain Perché ha fatto parecchi anni al Real e sa cosa vuol dire giocare con la pressione di una maglia pesante, piena di ambizione ed aspettative. Perché, nonostante la grande esperienza internazionale ad altissimi livelli, ha appena 25 anni e nella prossima squadra vorrà dare quell'accelerata fondamentale per la sua carriera finora fatta di luci ed ombre. Perché è un ottimo giocatore, tecnico, intelligentissimo tatticamente e che segna tanti, tanti gol. Giocatore capace di difendere la palla e dialogare in rapidità con i compagni, quindi utile sia per l'attuale 3-5-2 di Conte che per un eventuale 4-3-3 con la prima punta tecnica. Perché dopo un francese d'Argentina, ora vogliamo che sia un argentino di Francia ad entrare nella storia del nostro club.
 
Andrea Locatelli
Tevez Un Apache per Antonio Conte. Carlitos è l'uomo giusto per una Juventus che vuole ritornare protagonista in Europa. L'argentino è giocatore eclettico, che sa ricoprire tutti i ruoli di attacco (prima punta, seconda punta, trequartista). Al buon Carlos non manca certo l'esperienza internazionale, essendo ormai sulla soglia dei 30 anni e avendo vestito maglie prestigiose come quelle dei due club di Manchester, del Boca Juniors e della Nazionale argentina. Garantendo sempre un rendimento più che buono, nonostante il carattere fumantino che necessita di una gestione attenta di cui Conte sarà sicuramente capace
Tevez è forte, brutto e cattivo. Insomma, uno juventino vero!
 
Claudio Amigoni
Matri-Quagliarella Se dopo tre anni di mercato - tolto Vucinic, imprescindibile in questi due scudetti - siamo ancora qui a raccontarci di Anelka e Bendtner, di quel che rimaneva di Del Piero (tanto, rispetto a quel che è arrivato. Parola di uno mai stato tenero con lui) e quel che non sarà mai Giovinco, beh allora tanto meglio rimanere come siamo. Per due motivi: sono terrorizzato da chiunque Marotta potrebbe chiamare ad indossare la maglia della Juventus. Juventus, non Sampdoria o Atalanta, con rispetto parlando. Allora, piuttosto che farmi venire il sangue amaro, si vada avanti con gli eroi di Monaco, quei due che riuscirono a giocare un pallone solo. Quello del calcio d'inizio. Ma, in fondo, per il terzo scudetto consecutivo bastano e avanzano il fidanzato della Nargi e l'ex flirt di Sara Tommasi.
Mal che vada giocherà Llorente.
 
Simone Di Dio
Ibrahimovic Credo non servano presentazioni. Ha vinto 9 degli ultimi 10 campionati giocati, quello mancante non a caso gliel'ha soffiato la Juve. Sì, va bene l'età, ma stiamo parlando di uno dei giocatori più forti al mondo al momento, che vuole dare il tutto per tutto per vincere quella Champions che manca a lui come a noi. Un giocatore che ti fa vincere le partite da solo, esattamente ciò che ci è mancato in questi anni. Il Campione con la C maiuscola che si prende sulle spalle la squadra, quello cui rivolgersi quando le cose non girano per il verso giusto. Ibra e la Juve, un sogno interrotto brutalmente nel 2006 che può finalmente ricominciare. Farebbe carte false per tornare alla Juve, è disposto a decurtarsi l'ingaggio, cosa non comune al giorno d'oggi, Raiola era già al lavoro con Nedved per trovare una via d'uscita col Paris Saint-Germain a buon mercato. Non lo devi neanche convincere, è lui che vuole venire, non c'è nessuna concorrenza da battere. Più facile da prendere di così?
 
Carmen Vanetti
Suarez Perché è un attaccante da 30 goal all'anno e credo abbia ancora ampi margini di crescita. L'uruguagio sarebbe l'ideale per la Juve di Conte in ragione della sua duttilità tattica e della sua capacità di saltare l'uomo e quindi di creare superiorità numerica in fase offensiva. Attaccante molto mobile e veloce, con un grande dribbling nello stretto, una buona visione di gioco e un tiro forte e preciso, bravo anche negli assist, in grado di integrarsi in più moduli di gioco e di aggiungervi spettacolarità, è sicuramente un pericolo numero uno per le difese avversarie. L'aspetto comportamentale? Sfrondato di qualche eccesso, è una delle sue armi vincenti, lo specchio della sua ferocia agonistica, di uno con il bisogno quasi fisico di vincere, un tipo da Conte, insomma.
 
Giuseppe Simone
Osvaldo In rotta con la società, cambierebbe volentieri aria. 27 anni, piede molto educato, buona media realizzativa. Prima punta in grado di dialogare coi compagni, ottimo colpitore di testa, è capace di preparare il tiro e colpire anche in situazioni non ottimali grazie a spiccate doti acrobatiche. Un altro non semplice da gestire nello spogliatoio ma, se canalizzata nei 90 minuti di gara, la sua cattiveria agonistica non può che giovare alla forza della squadra.
Pupillo di Pantaleo Corvino, che lo porta prima a Lecce e poi a Firenze. Visti gli ottimi rapporti, si potrebbe chiedere a Cobolli Gigli di intercedere con l'allora dirigente viola per convincere il giocatore a venire a Torino...
 
Alberto Puccini
Trezeguet Facciamogli finire la carriera da quinta punta nello Juventus Stadium. Negli ultimi tre anni ha giocato 70 partite segnando 28 goal con una media realizzativa di 0.40 goal/partita, superiore a quella di tutti gli attaccanti della rosa della Juventus bicampione d'Italia e inferiore solo a quella del nuovo arrivo Llorente (0.41). Uno Juventino vero, compirà 36 anni a ottobre (un anno in meno di Totti e quattro in meno di Zanetti), ha una grandissima esperienza internazionale e sa fare goal. Se hanno vestito la maglia della Juve Bendtner e Anelka, perché non Trezeguet? Aveva promesso ai tifosi di tornare al J-Stadium per un saluto. Speriamo che torni a farli cantare "Trezeguet, Trezeguet, quando gioca segna sempre Trezeguet!".
 
Alberto Marchiani
Lukaku Non sarebbe facile strapparlo al Chelsea, visto che Mou in persona pare ne abbia chiesto il ritorno alla base dopo la buona stagione nel WBA, ma un tentativo, a mio modesto avviso, andrebbe fatto; il perché è presto detto: il giovane bomber belga di origini congolesi ha le caratteristiche del giocatore che ci manca. Perché, anche se la tua squadra non gioca abitualmente in contropiede, uno che può fare 40 metri di corsa e scaricare in porta un siluro dai 20 metri ti serve sempre. E se quel qualcuno corre i 100 metri in meno di undici secondi, ha un fisico bestiale e una tecnica più che buona un pensierino è d'obbligo. E non dimentichiamoci che parliamo di un ragazzo di vent'anni con margini di miglioramento notevoli. Il nuovo Weah, il nuovo Drogba, chi lo sa, di certo un ragazzo che quando imparerà a fare pieno uso delle sue incredibili doti atletiche diventerà semplicemente immarcabile, come l'atleta cui più assomiglia, la mitica ala degli All Blacks Jonah Lomu.
 
Vittorio Di Dodo
Tavano-Gilardino Una coppia stellare per l'attacco juventino da formalizzare dopo il 15 di agosto, se possibile nelle ultime ore del calciomercato, dopo aver incassato i no dei più quotati bomber di serie C. Classe cristallina per uno, istinto del bomber di razza per l'altro: garantiscono esperienza e qualità a prezzo contenuto, uniformandosi al sacro parametro marottiano "dell'occasione da cogliere". Un'occasione che il più lungimirante dei dirigenti di serie A non saprà farsi sfuggire, ne sono certo. Altro che Tevez e Higuain.