Non c'entra Conte, il problema è a monte

Siamo sempre, più o meno, alle solite.
L'approccio sbagliato, si dice, ed è un problema annoso che ci portiamo dietro da sempre. La formazione sbagliata forse, ma se non lo fai col Kobenhavn, il turnover quando lo fai? Senza contare poi, che è stata proprio una delle riserve a toglierci le castagne dal fuoco. Le sostituzioni sicuramente lasciano a desiderare ma di nuovo, pensare che Asamoah o Llorente al posto di De Ceglie avrebbero trasformato la partita di ieri in una scampagnata secondo me è fuori dalla logica. Magari si strappava il 2-1, ma qua il problema va al di là del risultato.

L'anno scorso si era fatta la stessa figura e questa Juve, Tevez a parte, è di fatto la stessa dell'anno scorso. E non basta un campione ventinovenne in attacco per risolvere tutti i problemi di questa squadra. Perché ieri si è vista la differenza tra questa Juve e le grandi, quelle vere, che sono andate a rifilare 3, 4, 6 gol all'avversario di turno, peraltro tutti ben più tosti degli onesti pedatori scandinavi. Non credo che scambiando Conte con Ancelotti, Moyes o Blanc la partita di ieri si sarebbe trasformata in goleada. Magari invece avendo al posto di Peluso non dico un Bale, ma anche un meno costoso Nani, invece che pagare l'"agghiacciante" Ogbonna 15 milioni o stipendiare Llorente 4 milioni all'anno per scaldare la panchina, si sarebbe potuto cominciare non dico a sognare, ma almeno a chiudere gli occhi.