E negli occhi tuoi voglia di vincere

La noia delle due settimane più inutili dell'anno solare, ossia quelle in cui il Campionato si ferma per gli impegni delle Nazionali, porta noi tossicodipendenti da Juve a somministrarci dosi quotidiane di metadone per superare le crisi di astinenza. Capita così di guardarsi e riguardarsi l'ultima partita giocata e di notare particolari che nella concitazione della diretta erano sfuggiti.
Ad esempio questo: la Juve va sotto praticamente durante il minuto di raccoglimento, ma ci mette meno di 20 minuti di forcing a testa bassa per riportarsi in carreggiata. Tutti contenti, ci sono ancora altri 70 giri di clessidra per farla finire nel modo in cui deve finire. Tutti tranne uno, Carlos Tevez. Che mentre i suoi dieci colleghi sono intenti a festeggiare pensa solo a una cosa: riprendere il pallone dal fondo della rete e riportarlo a centrocampo. Veloci, che bisogna vincere e di tempo ne abbiamo già perso troppo.

 

 

Esiste fotogramma più juventino di questo? La mente vola a quasi 20 anni fa: 4/12/1994, Juventus-Fiorentina. Gianluca Vialli nel giro di un amen riporta la Juve a galla, da 0-2 a 2-2. Il tempo per consentire a Del Piero di segnare il goal più bello della sua carriera è poco, mancano circa una ventina di minuti. Più o meno quanti ne erano trascorsi domenica sera, quando Carlitos l'Apache dimostra una volta di più che lui di juventino ha tutto, anche se per 28 anni nessuno, nemmeno lui, se n'era accorto.