Fate qualcosa!

Siamo abituati da anni ai linciaggi mediatici antijuventini. In Italia ormai il genere è ben collaudato e sono nati addirittura diversi filoni sul tema: giornalismo “d’inchiesta”, saggistica, dell’ottimo “fantasy”, il tutto accomunato da una radice romanzesca che rimarrà per sempre  nella storia tanto delle  informative dei carabinieri, quanto nella letteratura di questo paesucolo di “poeti e navigatori”. Siamo anche abituati ad una società che da tempo immemore finge di non vedere né sentire nulla, autorizzando così ogni carneade in cerca del suo personalissimo momento di (vana)gloria, a spalare fango gratuito sulla Storia della società più blasonata d’Italia. Tanto, così fan tutti.

Nell’epoca dei grandi dibattiti sull’europeismo, la solerte stampa estera ha già da tempo ripreso condividendole le originali teorie “giustizio-sportive” dei colleghi italiani, come ad esempio nel caso della polemica olandese sulla Champions League del ’96, per fortuna con qualche meritoria eccezione.
Anche lì, tutto tace. Evidentemente il giochetto è stato percepito un po’ ovunque, perché nei giorni scorsi perfino un’alta carica  di un prestigioso club europeo(il Benfica) si è permesso di dire che la Uefa voleva la Juve in finale di Europa League per generici motivi “commerciali”, senza una prova che sia una, tantomeno la fantomatica squalifica di Perez(non richiesta e ovviamente non arrivata). Tutto ciò col fine di destabilizzare l’ambiente bianconero alla vigilia di una partita importantissima, come un po’ chiunque fa da anni in Italia.

Dulcis in fundo, girando sul web si può trovare il video di tal Carlos Daniel, opinionista della tv di stato portoghese  Rtp Informacao, che blatera in siffatta maniera. Ogni commento penso sia superfluo.
Che cosa vogliamo fare? Vogliamo certificare anche in tutta Europa, come è stato ampiamente già fatto in Italia, che sputare sulla Juventus è un giochetto non solo possibile, ma anche estremamente redditizio dal punto di vista della visibilità mediatica?
Questo management capitanato dal figliuolo del compiantissimo Dottor Umberto Agnelli in quattro anni ha sicuramente riportato la Juventus nei posti che le competono per pedigree, facendo cose mirabili dal punto di vista sportivo e soprattutto partendo dalle macerie della grande Farsa. Non ho alcun dubbio e non l’avrò mai che Andrea Agnelli sia “gobbo” fin dentro il midollo osseo.

Però è doveroso constatare che dal punto di vista della comunicazione e della tutela della propria Storia il bilancio, anche di questa gestione, sia altamente deficitario. E per quanto ognuno di noi da anni abbia sposato questa causa sicuramente molto nobile e meritoria, ma per  tanti versi meramente illusoria, di difensori dell’onore  della Signora, se i diretti interessati non alzano un dito continueremo a raccontarcela tra di noi.
Per quanto mi riguarda si possono vincere tutti i trofei che volete, ma non dimenticherò mai il benservito alla Triade prima di qualsiasi processo. Non dimenticherò mai la non difesa all’interno di processi illeciti, non dimenticherò mai quel maledetto ritiro del ricorso al Tar e le conseguenti dichiarazioni di Blatter. Non dimenticherò mai la distruzione sistematica di una grande squadra affidata a dirigenti quantomeno inadeguati. E penso proprio che come me tanti tifosi juventini non lo dimenticheranno.

Girarsi dall’altra parte per l’ennesima volta permetterebbe a tutti i Carlos Daniel del mondo di continuare a diffamare la Juventus e i suoi tifosi. Che l’opinionista portoghese non sappia nulla dei processi sportivi ed ordinari riguardanti Farsopoli è palese, ma il vicepresidente Cervan dovrebbe sapere che non sempre materiale massmediatico si trasforma in illeciti sportivi. Forza Boavista.
La talentuosa penna dell’amico Emilio Cambiaghi direbbe che “è ora di raddrizzare le gambe ai cani” ma, dopo tutte queste occasioni perdute, mi viene il leggero sospetto (eufemismo) che a Torino le gambe dei cani vadano bene così. Sono anni che lo ripetiamo allo sfinimento: vi chiediamo solamente di difendere la vostra Storia. Insomma, fate qualcosa. Sarebbe il primo significativo passo per tornare davvero grandi in Europa.