Juve-Udinese ’85: l’ultimo duello italiano Platini-Zico

Il declino del calcio italiano passa anche per quello che è il confronto tra le rose attuali e quelle del passato; basti pensare che negli anni ’80 campioni del calibro di Junior, Socrates e Zico giocavano rispettivamente per Torino, Fiorentina e Udinese. Roba assolutamente improponibile per i giorni nostri. Capitava così che anche uno Juventus-Udinese creava interesse non solo per i possibili risvolti in classifica, ma anche per il confronto tra due grandissimi fuoriclasse: da un lato, Platini, dall’altro, Zico.
La sfida del 14 aprile 1985 tra Juve e Udinese avrebbe però visto per l’ultima volta Platini contro Zico, visto che il brasiliano era destinato a rientrare in patria al Flamengo: almeno nel campionato nostrano. I due infatti, si sarebbero ritrovati avversari un anno dopo, nei quarti di finale dei Mondiali messicani, ancora da protagonisti: Platini segnò il gol del pareggio, mentre Zico sbagliò il rigore del possibile vantaggio a pochi minuti dalla fine dei tempi regolamentari. Rigori che nella lotteria finale avrebbero visto trionfare Platini, anche se il francese sbagliò il suo penalty, mentre Zico batté il portiere avversario.
L’arrivo dell’asso brasiliano a Torino ricordava a Platini, uno dei suoi obiettivi stagionali, il titolo di capocannoniere, considerando che solo un anno prima i due numeri dieci avevano dato vita ad un appassionante duello vinto dal francese per 20 (goal) a 19.  Duello che non venne però bissato nella stagione 1984/85: a cinque giornate dalla fine Zico aveva segnato solo due gol, mentre “Le Roi”  con 16 centri, si apprestava a vincere il titolo per il terzo anno consecutivo.
Al netto dei fattori individuali, la squadra del Trap, arrivava alla gara con l’Udinese dopo un periodo particolarmente brillante. Due vittorie contro Inter e Torino in campionato, ma soprattutto la bellissima vittoria per 3-0 contro i francesi del Bordeaux in semifinale di Coppa Campioni, in una partita che, oltre ad ipotecare la finale di Bruxelles, ancora oggi può essere annoverata tra le più belle di sempre nella storia europea della Signora. Purtroppo però i troppi punti persi tra l’autunno e l’inverno avevano decretato un distacco di ben 6 lunghezze in classifica dal sorprendente Verona di Bagnoli.
In contemporanea al match del Comunale, tuttavia, i veneti attendevano il Torino, secondo in classifica a pari punti con la Juve, fornendo così una ghiotta occasione di ricucire lo strappo in classifica per i nostri.
Trapattoni alla vigilia del match aveva esortato i suoi a non arrendersi ad eventuali cali di concentrazione: “I ragazzi sono stati avvertiti, non vedo perché dovrebbero esserci distrazioni. Verso la fine della partita potrebbe venir fuori un po’ di stanchezza legata alle fatiche di mercoledì, ma ho i necessari rincalzi per fare sostituzioni.
Ne aveva ben donde  il Trap, in virtù dell’ottima condizione che anche i friulani stavano attraversando in quel momento della stagione, con ben quattro vittorie nei cinque precedenti incontri.
Formazione scontata per i nostri, con la vecchia guardia Scirea, Cabrini, Rossi, i due uomini di punta Boniek e Platini, con Bodini in porta, Caricola al posto di Brio, e Vignola al posto dello squalificato  Tardelli.
Al 20’ fu l’Udinese ad andare in vantaggio con Carnevale, bravo a ribattere in rete una respinta di Bodini su tiro di De Agostini. Tra Platini e Zico, a quel punto, sarebbe stato Boniek a spuntarla, con una gara davvero entusiasmante: suo il primo tentativo di pareggio con un gran destro ben parato da Brini al 24’.  Al 34’ invece il suo tiro da fuori area di controbalzo ebbe miglior sorte e portò il pareggio. La notizia del vantaggio granata a Verona caricò ulteriormente i nostri che andarono per due volte vicini al vantaggio con Rossi, che però in entrambe le occasioni  sparò addosso al portiere. Per fortuna quel pomeriggio c’era Boniek che, forse ancora in clima Coppa, trovò il gol del 2-1 con un sinistro dal limite dell’area, tanto da  guadagnarsi anche i complimenti dell’ Avvocato Agnelli: “Il suo primo gol è stato bellissimo, un’altra grande prodezza dopo quella di Coppa. Forse ci ha preso gusto a farle anche in campionato. Così come l’assist in occasione del terzo gol, davvero delizioso”.  
Il polacco avrebbe servì poi  anche l’assist per il gol del 3-1, con un colpo di tacco che  il giovane Koetting trasformò con un destro fortissimo.  Il 3-2 di Zico arrivò su punizione quando ormai l’arbitro stava per fischiare la fine del match.
Il riavvicinamento al Verona fu però solo momentaneo, visto che quella sarebbe stata l’ultima vittoria in campionato, a cinque giornate dal termine: da allora in poi i nostri avrebbero raggranellato il magro bottino di quattro punti, concludendo così la stagione al sesto posto finale.