Assemblea 2014: comunicazione e marketing

Pubblichiamo l'intervento di ieri all'assemblea dei soci di Nino Ori di JU29RO.

Prima il giudizio sulla gestione della società: restiamo ai fatti di questi 4 anni, contano quelli.
JStadium di proprietà, JMuseum di proprietà, acquisizione dell'area Continassa (con nuova sede e nuovo JCenter), conti riportati a posto (3 anni fa eravamo sotto di 100 mln), squadra vincente (3 scudetti e 2 supercoppe), controllo di molti dei giovani migliori del mercato, nuovo sponsor tecnico dal 2015/16, nuovo contratto con sponsor principale, nuove partnership, etc... Anni luce di vantaggio in Italia, e destinati a stare per anni tra le prime in Europa e nel mondo. E tutto senza sceicchi capricciosi, petrolieri russi di dubbia moralità, pseudo-mecenati americani o banche italiane conniventi.

Comunicazione

Abbiamo lanciato l'idea nell'assemblea di due anni fa. I fatti di queste settimane dicono che è ora di riparlarne. I temi mediatici sono sicuramente fondamentali per la difesa e la valorizzazione del brand: alla lunga, hanno una ricaduta significativa sui bilanci presenti e futuri. Abbiamo un immenso potenziale mediatico, poco sfruttato. Oltre ai giornali controllati direttamente o indirettamente dl gruppo, e oltre alle testate amiche, abbiamo: Jtv, Hurrà Juventus, il web, i social network, il sito ufficiale, lo stadio. La società, se vuole farlo, può utilizzarli meglio. Con l'obiettivo di informare e fidelizzare i tifosi, ma anche di promuovere e valorizzare il proprio brand.
Jtv (ex Juve Channel) continua ad essere insoddisfacente per gli sponsor, per gli abbonati e per la società. La soluzione, già presentata due anni fa, è quella di portarlo sul digitale terrestre. In chiaro, tanto sul digitale terrestre quanto sul satellite, e anche su smartphone e tablet vari, oltre che in streaming sul web. Visibile a tutti e senza abbonamento.
Se una tv in chiaro la guardano milioni di spettatori, i numeri dicono che con la sola pubblicità diventa gestibile e redditizia senza bisogno di canone. Requisito essenziale è che la tv sia gratuita. Se la fai pagare diventa "di nicchia", se è gratuita la vedono tutti. Persino i tifosi di altre squadre le darebbero un'occhiata. Il concetto è sempre lo stesso: ci odiano, quindi non possono fare a meno di noi.

Addestriamo, formiamo e facciamo crescere in casa dei potenziali opinion maker juventini, e prepariamoli dal punto di vista della competenza, della capacità di argomentare, della conoscenza, della presenza scenica, del carisma. Occorrono credibilità e buona memoria storica. E una tv nostra, in chiaro, gratuita, competente e gobba. Così anche gli juventini non avranno bisogno di abbeverarsi ad altre fonti. Deve essere la voce della Juve, marchiata Juve, ufficiale, autorevole e gratuita. Per mantenere la memoria storica e divulgare l'informazione, anche su Calciopoli e il resto. Molti verrebbero a curiosare, e i giornalisti sarebbero obbligati a farlo.
Promuoviamo il nostro canale con spot e richiami: sul maxischermo allo stadio, sul sito ufficiale, sul web, sui social network, sui giornali del gruppo, sulle testate amiche, su Hurrà Juventus e sulle varie televisioni free, in modo che le nostre diventino le trasmissioni di riferimento per i nostri tifosi e siano invidiate dai tifosi avversari.

Due anni fa la risposta fu che era impraticabile perché eravamo prigionieri del contratto con Rai Trade (che aveva salvato il canale negli anni precedenti). Ora è cambiato il nome, è cambiato il gestore (LaPresse News), e la location è tornata ad essere quella precedente. Ma i risultati, come detto, continuano ad essere poco significativi. Quindi? Ora, per quanto possa essere costoso chiudere il rapporto ultradecennale con Rai Trade, non varrebbe la pena di fare i conti su quanto invece ci costerebbe, in termini di mancato guadagno (tanto di immagine quanto economicamente), continuare così e non farlo?

Marketing

La Juventus ha superato solo l'anno scorso il fatturato del 2006. Allora eravamo la terza società in Europa, con pochi milioni di differenza tra noi e il Barça (secondo). Poi ci fu calciopoli, con la serie B e la lontananza dalle coppe. Negli anni tra il 2006 e il 2010 le altre grandi europee avevano raddoppiato i loro fatturati, noi il nostro lo avevamo dimezzato. Nonostante ciò, siamo tornati a vincere in Italia, e sono stati fatti investimenti strutturali virtuosi (stadio, Continassa, e tutto il resto, compresa la squadra), che nel tempo ci hanno riportato tra le prime in Europa. Consideriamo che 3 anni fa avevamo 96 mln di perdite, 2 anni fa 49 mln, e lo scorso anno 16 mln. Ora siamo in pratica al pareggio. A differenza di altri, non siamo alla canna del gas, ma di certo non possiamo permetterci di buttare via i soldi.
La Juventus è una SpA (con un regime fiscale penalizzante come quello italiano) e deve rispettare le regole Uefa del Ffp (sanzioni come quelle irrogate al Psg non possiamo certo permettercele), ed è anche una società quotata in borsa, che ha già fatto due aumenti di capitale in pochi anni (104,8 mln nel 2007 e 120 mln nel 2012). Ma per aumentare il fatturato (e quindi la potenza di fuoco) bisogna continuare a vincere in Italia e ad andare avanti nelle coppe. In che modo?

Le fonti di ricavo sono 3: diritti tv (coppe e campionato), stadio e ricavi commerciali.
Ora, stante il fatto che qualcosa potrà aumentare per la parte dei diritti tv (ammesso di continuare a prevalere in Italia e ad andare avanti nelle coppe), i ricavi da stadio non potranno aumentare più di tanto (non è che si possano raddoppiare i prezzi). Quindi, il settore dove c'è da migliorare (e si può farlo) è quello dei ricavi commerciali: merchandising (Adidas), sponsor (Jeep), partnership (Samsung, Bosch, Beni Stabili), valorizzazione del brand... tutto quello che ha a che fare con il marketing. E' lì che la Juve deve lavorare, e molto.

ps: Se si vogliono vendere milioni di divise ufficiali, c'è un modo sicuro: bisogna comprare Christian Maggio (quanto può costare oggi, 6-7 milioni?), e dargli d'ufficio la maglia n.5. Non importa che lo si faccia giocare o meno. Si mettono in vendita le magliette ufficiali a 70-80 euro. Non li troviamo un milione di gobbi in Italia, e altrettanti nel mondo, che comprino una maglia ufficiale della Juve con la scritta "5 MAGGIO"?