Processo Calciopoli: analisi dell'udienza del 19-04-11

pairettoL'udienza di martedì 19 è iniziata con il giudice Casoria che ha reso noto il suo trasferimento ad altro ufficio, comunicando peraltro che il tribunale ha stabilito, con pronuncia 191/2011, la sua applicazione al processo Calciopoli. Ovvero la Casoria può tranquillamente portare a termine il processo (salvo ricusazione). L'agenda prevedeva la dichiarazione di chiusura della fase dibattimentale, ma c'eran prima da vagliare le ultime richieste di acquisizioni documentali da parte degli avvocati (difese e parti civili) e dell'accusa, per chiudere poi con le ultime schermaglie prima delle arringhe finali.
Il primo ad intervenire è stato l'avvocato Catalanotti, difensore della parte civile Brescia calcio, il quale ha chiesto l'acquisizione di una memoria contenente delle dichiarazioni di Preziosi, presidente del Genoa calcio.
E' poi stato il turno dell'avvocato Bonatti difensore di Pairetto.
E Bonatti ha fatto delle dichiarazioni che chiariscono maggiormente, quasi ce ne fosse ulteriore bisogno, quali siano stati i criteri utilizzati nella realizzazione delle intercettazioni e delle successive “selezioni”. Bonatti ha chiesto l'acquisizione di alcune telefonate fortunosamente ritrovate, con una ricerca “random” ha detto l'avvocato, telefonate che in base a quanto si legge nei brogliacci erano inesistenti. Perché, chiarisce Bonatti, nei brogliacci è scritto che alcune telefonate di Pairetto sono state ascoltate ma non sono state registrate per presunti problemi al server. Ma, facendo una ricerca “random”, alcune telefonate classificate come non registrate sono spuntate fuori. E' il caso ad esempio di quella identificata con il n. 19922 del 20/01/2005 delle ore 20:58, intercorsa tra Pairetto e Corsi, presidente dell'Empoli. O ancora due intercettazioni tra Pairetto e gli arbitri Collina e Rizzoli. “E questa è solo la punta di un iceberg… è alquanto difficile trovare telefonate che il brogliaccio dice non esistere ma che invece esistono” ha dichiarato Bonatti.
Ci sembra, da quanto finora emerso, che definire carente e confusionaria l'indagine realizzata dalla celebrata squadra “off-side” di Auricchio equivalga a farle un complimento. Ma visto il “rigore” con cui è stata condotta l'inchiesta il PM Narducci ha voluto aggiungerne altro. Ha infatti richiesto l'acquisizione nell'ordine:
- copia di un'intervista di Pieroni a Repubblica del 8/02/2005;
- resoconti e commenti di siti Internet di tifosi e giornali ('La gazzetta dello sport' e 'La repubblica') delle partite del campionato 2004/2005;
- nota Ansa del 3/12/2004 con cui si comunicava il risultato del sorteggio arbitrale della quattordicesima di campionato (Juventus-Lazio arbitrata da Dondarini finita 2-1);
- copia sentenze (primo grado e appello) del processo GEA di Roma “relative ad episodi di violenza privata” ha chiosato Narducci;
- rielaborazione degli specchietti delle famose schede svizzere con nuovi ipotetici contatti a sim italiane.
E gli avvocati delle difese non sono stati certo teneri nel valutare queste richieste di Narducci.
Prioreschi, per primo, ha dichiarato che le sentenze GEA (non ancora passate in giudicato), ancorché acquisibili, sono inutilizzabili secondo quanto affermato dalla Cassazione. Sui commenti di alcuni siti Internet di tifosi è stato alquanto sarcastico: “A causa di questo processo io su Internet ho ricevuto parecchie proposte di matrimonio, ma non ne chiedo certo l'acquisizione...”. Gli articoli di Gazzetta e Repubblica sono solo delle opinioni: ed allora perché non acquisire anche Tuttosport?
In merito alle nuove elaborazioni sulle sim svizzere, ha detto Prioreschi, abbiamo assistito a numerose versioni, abbiamo visto informative corrette da informative successive o poi ancora il maresciallo Di Laroni che in aula ha corretto l'ultima informativa che correggeva le precedenti. Fino a chiedere l'acquisizione di un CD con un foglio excel elaborato a mano con delle indicazioni generiche senza indicazioni temporali, in cui vengono indicati contatti con persone sconosciute, che non è nemmeno possibile verificare e che corregge anche quanto detto da Di Laroni in aula; “questo francamente è troppo” ha commentato Prioreschi.
Gallinelli, difensore di De Santis, si è associato alle richieste di Prioreschi ed ha affermato di non capire perché ad esempio si sia chiesta l'acquisizione di dichiarazioni di Baraldi in merito a Lecce-Parma rilasciate ad organi di stampa, quando Baraldi ha deposto in aula relativamente a quella partita.
Picca, difensore dei Della Valle, opponendosi alla richiesta dell'avvocato Catalanotti, ha chiarito che la memoria contiene delle dichiarazioni di Preziosi in merito al torneo Viareggio, che nulla ha a che fare con il processo.
Messeri, difensore di Bertini, ha così catalogato le richieste di Narducci:
- gli articoli di giornali di fonte certa: inammissibili ed irrilevanti;
- gli articoli di siti Internet: anonimi quindi inammissibili ed irrilevanti;
- le elaborazioni sulle intercettazioni sono delle memorie del PM con solo indicazioni del tipo: Tizio ha chiamato Caio senza nessun altro dato.
Bonatti, difensore di Pairetto, dopo essersi associato alle opposizioni dei colleghi, ha ribadito la sua perplessità sul metodo usato nelle indagini in cui è stato utilizzato un criterio selettivo che, se applicato nella nuova elaborazione di cui si chiede l'acquisizione, risulterebbe essere quanto meno parziale e non oggettivo.
Ma l'opposizione è anche arrivata dall'avvocato della Juventus Vitiello, che ha dichiarato che i pareri di tifosi laziali in merito alla partita Lazio-Juventus, di cui i Pm hanno chiesto l'acquisizione, sono quanto di più lontano possa esistere da una prova ammissibile in un'aula di tribunale. Così come è inspiegabile la richiesta di acquisizione di un'intervista di Zeman in relazione alla partita Lecce-Juventus, visto che Zeman ha deposto in aula e quello che doveva dire l'ha detto. Anche Vitiello s'è chiesto infine perché si richieda l'acquisizione di articoli della 'Gazzetta' e non anche di 'Tuttosport'.
Avvocato Vitiello, la sua domanda è ovviamente retorica, Tuttosport non annovera tra le sue fila giornalisti che hanno “collaborato” all'inchiesta...
In merito alle richieste, dopo una camera di consiglio, il collegio ha deciso che vengano acquisite le telefonate richieste dall'avvocato Bonatti, che il collegio si riserva di sentire in camera di consiglio, e anche la nota dell'ANSA e le sentenze GEA. Tutte le altre richieste del PM Narducci e dell'avv.Catalanotti sono state respinte.

A margine dell'udienza è opportuno riportare le dichiarazioni spontanee di Pairetto. Pairetto ha parlato per oltre 40', ha ripercorso la sua carriera e i suoi rapporti con Moggi e Giraudo, conosciuti molto tempo prima che i due arrivassero alla Juventus. Ha ribadito che i designatori intrattenevano rapporti con tutte le squadre di A e B. “Ho cenato con tutti” ha dichiarato Pairetto “con Galliani, con Facchetti a Bergamo ed a Milano, con Sensi a villa Pacelli, con il Parma di Sacchi, con Lotito....” “e con tutti ho intrattenuto telefonate, con tutte le squadre....”.
Sui sorteggi ha detto che delle operazioni materiali si occupava personalmente Martino Manfredi, in ogni occasione. Era lui a preparare i bigliettini, a chiudere le sfere ed a inserirle nelle buste sigillate. Pairetto sembrava quasi chiedersi perché si fossero accusati i designatori di truccare i sorteggi e non anche Martino Manfredi. Dottor Pairetto, forse perché il Suo ex segretario alla CAN doveva riferire di fantomatici colpi di tosse? Quei “colpi di tosse segnaletici” che Lei ha definito la cosa più ridicola sentita in questo processo. Su Nucini, Pairetto non è stato tenero: “Per capirlo ci vorrebbe uno psicologo, magari io che sono veterinario ci posso provare” ha detto. Ha poi smontato l'accusa per la quale chi favoriva la Juve veniva premiato e chi la danneggiava veniva sospeso, riportando il caso di Paparesta che, dopo Reggina-Juventus, aveva continuato tranquillamente ad arbitrare, e viceversa il caso di Dattilo e Racalbuto puniti con la sospensione proprio in relazione a partite ritenute truccate per favorire la Juventus (Udinese-Brescia e Roma-Juventus); e infine il caso di De Santis, contestato dalla Juventus per alcune sue direzioni non proprio pro-bianconeri, Palermo-Juventus e Juventus-Inter su tutte. “Con Collina la Juventus ha fatto 17 punti in 6 partite con De Santis 7 in 5 partite”, ha puntualizzato Pairetto. Infine sulle schede straniere ha detto che lui ha sempre utilizzato schede straniere nei suoi frequenti viaggi all'estero, ed in alcuni casi ha utilizzato schede straniere consegnategli dall'UEFA. Ma che mai ha ricevuto schede da Moggi.
In definitiva un'altra udienza nel solco delle precedenti, con l'accusa che cerca di rattoppare la sua tesi ormai sbrindellata chiedendo finanche l'acquisizione di tutta una serie di opinioni e pareri che non dovrebbero avere cittadinanza nelle aule di un tribunale. E la richiesta di Narducci di acquisire degli articoli di un sito di tifosi laziali è solo l'ultimo, disperato segnale di un'accusa debole, quasi inconsistente, che forse meritava una valutazione più severa nelle fasi preliminari al processo.