Zaccheroni e Chiellini polemici con Damato

News, 17 aprile 2010.

Zaccheroni, per la prima volta, accusa l'arbitro. Chiellini polemico sui falli degli interisti. Blanc sulle nuove intercettazioni: vigiliamo e monitoriamo. Deschamps: tornerei alla Juve.

Zac ce l'ha con l'arbitro. Ai microfoni di Sky è palpabile la rabbia di Alberto Zaccheroni contro Antonio Damato, il fischietto barlettano che, a suo dire, ha condizionato la gara dei bianconeri con l'espulsione di Sissoko; perché la prima ammonizione, a suo parere, non aveva ragione alcuna di esistere: "L'espulsione di Sissoko ha cambiato la partita: ma ditemi dove è il primo giallo, perché lo ha ammonito? A norma di regolamento non c'è nulla. Avevamo preparato la partita per non dare i punti di riferimento all'avversario, Poi quell'episodio: io non parlo mai di arbitri, ma sono per la regola del buon senso, e una partita di questo livello non si condiziona per così poco. Va lasciata giocare il più possibile ai giocatori. Sul secondo giallo ero distante. Sicuramente c'era. Non ho capito la prima ammonizione perché è stato Motta a spingerlo. Solo il giocatore dell'Inter ha spinto. Una partita così importante non la si condiziona per un episodio di questo livello. Io sono per la regola del buon senso e le partite devono essere decise dai contenuti espressi dai protagonisti. Comunque ormai è andata". Sull'atteggiamento con cui i suoi hanno affrontato la gara dice: "L'avevamo preparata per non dare punti di riferimento e per avere più possesso di palla di loro. Cosa voleva fare l'Inter non lo so, noi non volevamo dare punti di riferimento essendo molto compatti in mezzo e avendo recuperato uomini importanti da quel punto di vista. In questo campionato l'Inter si è dimostrata migliore di noi e quindi il nostro approccio alla partita era quello di essere più solidi". Così spiega la sostituzione di Del Piero: "Perché Del Piero fuori invece di Diego? Per me il brasiliano è stato il migliore di queste 12 partite. Poteva dare più equilibrio del capitano, ma levarlo non è mai bello. Dovevo pensare alla squadra".

Chiellini: l'Inter ha avuto troppi aiutini. Giorgio Chiellini arriva ai microfoni di Sky, dopo aver fatto volare un tabellone delle interviste Serie A-Tim, finito poi addosso ad un collaboratore dello stadio. In questo gesto è in fondo racchiusa tutta la rabbia del difensore per una partita persa non solo per propri demeriti: "Oggi stavamo facendo bene, ma l'espulsione di Sissoko ha cambiato tutto. Penso l'abbiano visto tutti, la prima ammonizione non ha senso, non esiste. Samuel ha fatto una quantità di falli incredibile, Thiago Motta doveva essere ammonito prima. Insomma, tante piccole cose senza le quali l'Inter oggi non avrebbe vinto nonostante sia una grandissima squadra".

All’Inter non vogliono proprio rinunciare alla scudetto di cartone. Ha fatto da apripista Massimo Moratti che, entrando al Meazza, ha detto di non temere affatto di poter perdere lo scudetto a tavolino del 2006: “Paura di perdere lo Scudetto 2006? Proprio per niente”. Lo hanno seguito a ruota i tifosi che sugli spalti esibivano striscioni del tenore: “14. E’ nostro! Ne siamo fieri! Non si tocca!”; ha chiuso il discorso il consigliere Marco Tronchetti Provera: "I tifosi hanno già dato la loro risposta”. C’è da dire che i tifosi dell’Inter non si sono limitati a questo, con altri striscioni sono andati ben oltre, dando l’ennesima prova di non saper cambiare pelle: “Con giornali e tv calciopoli volete insabbiare ma la storia insegna che siete nati per rubare”, “Moggi e Carraro infami, tappatevi la bocca!!!”, “Dopo che un maiale usava schede svizzere per telefonare ancora noi venite a criticare??? Carogne!!!”. Alla faccia del rispetto che si deve anche ai vivi, e non solo ai defunti.

Blanc, vigiliamo e monitoriamo. Jean-Claude Blanc, uscendo dalla Lega calcio, ha commentato i recenti sviluppo del processo di Napoli. "Siamo stati chiari nel nostro comunicato della scorsa settimana: vigiliamo e monitoriamo; pertanto è importante dimostrare senso di responsabilità e mantenere i toni giusti, soprattutto nel giorno di una partita come quella di stasera. C'é un nostro legale (Briamonte, ndr) che si occupa di queste cose, aspettiamo ancora qualche giorno e probabilmente capiremo un po' di più". La strategia di Blanc (innovativa, ça va sans dire) - vigilare e usare toni giusti - vale anche per quanto riguarda la possibile revoca dello scudetto 2006 assegnato all’Inter "in segreteria". Queste le parole del presidente (e molto altro) bianconero: "Siamo vigili, ma anche su questo tema dobbiamo tenere i toni giusti. E’ importante non fare dichiarazioni eclatanti su fatti che devono essere valutati nel dettaglio da parte della giustizia sportiva: quando questo avverrà, la Juventus prenderà la sua posizione, come ha sempre fatto". Nulla di nuovo sotto il sole. Tanto fumo, seru arrosto.

Deschamps sarebbe dispostissimo a tornare. Didier Deschamps, dopo aver riportato la Juve in serie A, se n'era andato. E adesso è alla guida del Marsiglia, in lotta per lo scudetto di Francia. Ma il basco non ha dimenticato la squadra con cui ha vinto tre scudetti; e sarebbe disposto a tornare. Così spiega a Sky Sport la sua decisione di dire basta nel 2007: "Non è stata una decisione semplice. Ero molto stanco e mi è mancata la lucidità, sono stato consigliato male. Non è stato un colpo di testa, ma avrei fatto meglio ad aspettare un po’ di più, recuperare, per non commettere questo grande errore. Adesso lo so, me ne assumo le responsabilità e mi è costato tanto anche dopo, perché il mondo del calcio non ha capito. Dimettersi dopo una promozione non aveva senso, ma ero giovane e ho peccato d’esperienza". Tornerebbe alla Juve? "Sì". Se lo richiamassero... "Mai dire mai ma, con grande sincerità, mi sembra molto difficile perché i dirigenti sono gli stessi che c’erano quando me ne andai ed io, al posto loro, non penserei di riprendermi. Ora sto bene a Marsiglia ma per me la Juve è sempre la Juve".


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