Ritrovate altre telefonate tra società e mondo arbitrale

News, 27 aprile 2010.

Penta ha trovato altre telefonate dalle sedi di società verso i designatori e De Santis. Romanisti contro Damato, il Corriere contro il Barca, la RCS con l'Inter.

Decine di telefonate dalle sedi di società verso arbitri e designatori. In attesa delle contromosse dei pm, che tardano a manifestarsi contrariamente alle profezie dei media schierati con l'accusa, la novità di giornata è che la difesa di Moggi, grazie a Nicola Penta, ha individuato decine di telefonate partite dalle sedi di alcune società verso cellulari oggetto di intercettazione. Quattro chiamate con la sede dell'Inter: tre con Paolo Bergamo ed una diretta di Facchetti con De Santis, successiva ad un derby. Una telefonata dalla sede del Cagliari, della durata di 42 minuti (!), tra Cellino e Bergamo. Tre telefonate tra la sede del Bologna e il cellulare di De Santis. Altre due tra la sede del Parma ed i due designatori. Altre possibili sorprese sono attese dall'ascolto del cd, al momento illeggibile, relativo alle telefonate di Pairetto. Penta conferma che la difesa presenterà altre intercettazioni, da essa ritenute rilevanti, e commenta: "Tutti si informavano e tutte le società chiedevano gli arbitri migliori. Basta sentire le telefonate tra Pairetto e Bergamo per capire che, dopo aver subito pressioni di ogni tipo dalle società, definivano la griglia degli arbitri che avevano in testa". Ad una domanda sulle sim svizzere, Penta ha poi risposto: "Se si dice che De Santis aveva una sim dal 7 gennaio alla fine di febbraio, e poi il colonnello Auricchio viene qui e, sotto giuramento, dice che De Santis è uscito dall'associazione il 6 gennaio, la cosa si commenta da sola".

Romanisti contro Damato, il Corriere contro il Barca, la RCS con l'Inter. Lanciata da alcuni blog di tifosi e ripresa, come succede spesso a Roma, dalle radio locali, si fa strada nella capitale la proposta di una manifestazione pacifica (!) di tifosi da attuare venerdì, 30 aprile, davanti alla sede della Federcalcio. Motivo della manifestazione: protestare contro l'arbitraggio di Damato nella partita con la Sampdoria.
A proposito di proteste, Corriere e Gazzetta non hanno fatto nè editoriali nè pistolotti contro quell'arbitraggio che potrebbe risultare decisivo per l'assegnazione dello scudetto, anche perchè, si potrebbe pensare con malizia, proprio oggi la RCS Sport è diventata partner della F.C. Internazionale per la promozione del marchio che, come sanno i nostri lettori più affezionati, l'Inter di Massimo Moratti ha ceduto qualche anno alla Inter Brand del figlio.
Non solo a Milano non si protesta contro l'arbitraggio di Damato ma, oggi, il Corriere spara un bel pistolotto in prima pagina contro il Barcellona che "manda in campo l'odio"; il fatto che i giocatori del Barcellona, tra l'altro incavolati per l'arbitraggio dell'andata a S.Siro, abbiano promesso di farla pagare cara alla squadra di Mourinho, al Corriere non va proprio giù. Se l'allenatore dell'Inter istiga S.Siro, allora per il Corriere va bene ed è la strategia di un grande allenatore; se i giocatori del Barcellona promettono battaglia, allora il Corriere scrive in prima pagina che non si manda in campo l'odio.

Anche Pardolesi lascia ogni responsabilità a Guido Rossi - Il prof. Roberto Pardolesi, uno dei tre saggi chiamati da Guido Rossi a supporto di quella che fu poi la sua decisione di assegnare all’Inter lo scudetto 2005-2006, sentito telefonicamente da Antenna 3, ha lasciato interamente sulle spalle del prof. Rossi, sempre più silente, la responsabilità di aver assegnato lo scudetto all’Inter, anziché lasciarlo vacante. Prima di assegnarlo, infatti, si sarebbe dovuto, a parere di Pardolesi e dei suoi due colleghi, verificare che non vi fosse una consolidata e diffusa situazione di illiceità; il parere dava dunque la possibilità di aggiudicare lo scudetto 2005-2006 al primo soggetto sicuramente limpido, a meno che la situazione globale non fosse opaca, anche solo a livello di percezione e non necessariamente sulla base di materiale probatorio. Si era anche portato ad esempio lo scudetto del 1927, vinto dal Torino, ma revocato per un tentativo di corruzione, e non assegnato a nessuna squadra, perché si era avuta la sensazione che vi fosse una situazione ambientale torbida, pur in assenza di riscontri formali. Sulla possibilità di ritornare sulla decisione assunta, le strade sono due, perché il diritto in questo caso, per Pardolesi, è ondivago: se si considera la giustizia sportiva alla stregua della giustizia ordinaria, che tiene fisse le norme stabilite, interviene la prescrizione e, dato il CGS in vigore allora, il discorso si chiude; a suo parere, tuttavia, la giustizia sportiva si potrebbe considerare il risultato di un accordo dei soggetti affiliati e in questo caso l’intera questione potrebbe essere riaperta. Le decisioni in merito, spetterebbero, secondo Pardolesi, al Consiglio Federale, una volta acquisiti gli esiti dell’inchiesta di Palazzi.

Il commento di Krogh alle motivazioni della sentenza dell'abbreviato - Questo il primo commento di Massimo Krogh, difensore di Antonio Giraudo, in relazione all'uscita delle motivazioni della sentenza del rito abbreviato, che il 14 dicembre scorso aveva condannato il suo assistito a tre anni di reclusione per associazione a delinquere: "Non ho letto ancora la sentenza, depositata solo oggi, ma a quanto ho sentito, il mio cliente sarebbe stato condannato per interferenze in due o tre partite della Juventus e per qualche commento al telefono su accuse di doping da cui è stato pienamente assolto. Una motivazione così si commenterebbe da sola, però bisogna leggere la sentenza, e la commenteremo nell'atto di appello".

La gioia rabbiosa del ritrovato Iaquinta. Grande soddisfazione, tradotta in un'esultanza rabbiosa, per Vincenzo Iaquinta, intervistato a SkySport 24 il giorno dopo la doppietta di Juve-Bari: "E' stato bello tornare a segnare dopo cinque mesi di infortunio. Ho esultato così perché avevo tanta rabbia dentro: era da tanto che aspettavo di fare centro e i miei gol ci hanno fatto vincere una partita difficile". Poche le partite che rimangono per convincere il Ct Lippi di essere pronto per il Mondiale: "L'importante è che adesso sto iniziando a star bene fisicamente dopo tanto tempo, e questo si vede anche in campo. Cercherò di dare il meglio in queste ultime partite, poi sarà il mister che deciderà se portarmi o no".

La prima delle "quattro finali" esalta Diego. Almeno nel secondo tempo, ieri si è finalmente rivisto un Diego all'altezza della situazione: un assist, un gol non convalidato, un rigore procurato. Tanto basta per ritrovare l'ottimismo, come traspare dal commento del brasiliano sul suo sito ufficiale: "E' stata un'eccellente partita, nella quale la squadra si è dimostrata concentrata. Al di là dello zero a zero nel primo tempo, siamo tornati in campo più decisi e abbiamo chiuso la partita. Questo è un risultato importante nel nostro sprint di fine campionato e puntiamo a chiudere ancora più avanti in classifica". Chissà, magari ricordandosene prima...

La UEFA pretende 8500 biglietti dal Barcellona - La UEFA ha richiesto 8500 ingressi gratuiti per la partita di mercoledì al Camp Nou. "Lo stadio sarà pieno fino all'orlo, al momento non c'è disponibilità per partner non paganti" avrebbe risposto Oliver. Intanto Piqué ha caricato i tifosi dicendo che "dovranno far odiare agli interisti il mestiere del calciatore".

Barça-Inter affidata a De Bleeckere – Ad arbitrare la semifinale di ritorno di Champions League tra Barça e Inter sarà il 43enne fischietto belga Frank De Bleeckere. L’arbitro in questione è entrato nel 2006 in una delle intercettazioni del primo filone di Calciopoli, come oggetto di discussione in tema di arbitri tra Meani, l’arbitro Morganti e l’assistente Puglisi. In due intercettazioni del 4 aprile 2005 Puglisi parla con Meani delle designazioni per le gare di Champions (Milan-Inter e Liverpool-Juventus): i due definiscono il belga (designato per la Juve) ‘un uomo di Pairetto’, accusando Moggi di ‘riuscire a influenzare le designazioni’ anche in Europa. Poco dopo Meani, al telefono con l’arbitro Morganti, ribadisce il concetto di De Bleeckere ’figlioccio di Pairetto in Europa’. Morale della favola: il Liverpool sconfisse la Juve per 2-1 con un goal annullato a Del Piero al 40’, per un fuorigioco inesistente, alla prova della moviola.


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