Zaccheroni: Sono mancate le motivazioni

News, 9 maggio 2010.

La Juve chiude male a Torino e Zac parla di motivazioni. Genoa-Milan a porte chiuse. I convocati di Zaccheroni. Benitez: un passo indietro. Botta e risposta Ranieri-Mourinho. Ibra in rotta col Barça. Liga: la decisione sul filo di lana.

Zaccheroni: hanno fatto difetto le motivazioni - La mancanza di motivazioni rappresenta per Zaccheroni la causa principale dell'ennesima sconfitta di questa Juve: "Quando hai una classifica che non ti gratifica - dice ai microfoni di Sky - può essere che ci sia un calo di concentrazione e di determinazione. E' difficile tenere collegata una squadra che è partita per vincere il campionato, tenerla in sintonia, determinata, cattiva, vogliosa di fare risultato, quando la classifica ti può dare poco o nulla. Perchè oggi ci giocavamo il preliminare; ballavamo tra il preliminare e l'accesso diretto all'Europa League. Questa squadra non è partita per quell'obiettivo, è partita per il primo posto. Dopodiché ha giocato per il quarto posto e ultimamente per l'Europa League. Quindi, difficile tenere alte le motivazioni". E individua la svolta della gara nell'interruzione della gara, dovuta alle intemperanze delle due tifoserie: "Siamo stati in partita finchè non c'è stata la sospensione per le intemperanze delle tifoserie. Dopodiché è ripartita la partita, è ripartito il Parma, ma non siamo ripartiti noi. E quindi è una partita da dimenticare; visto che in partita prima c'eravano. Non benissimo, ma un pochino c'eravamo". Su Felipe Melo: "Io credo che da interno possa essere più utile, possa riuscire a sfruttare meglio le sue caratteristiche fisiche, anzichè giocare da mediano, dove deve ricucire il gioco dall'inizio. Lui ha una buona interdizione, ma anche una buona gamba, una buona spinta, una buona forza per gli inserimenti. Dietro, secondo me, è un pochino limitato".

Genoa-Milan a porte chiuse - Genoa-Milan, gara valida per la 37sima gironata di serie a si svolgerà a porte chiuse senza la presenza del pubblico . La decisione del prefetto del capoluogo ligure mette così la parola fine alle polemiche sulla trasferta a Genova concessa ai tifosi rossoneri nonostante le preoccupazioni per l'ordine pubblico: preoccupazioni che scaturivano dalle incognite di un incontro/scontro tra due tifoserie che non si incontravano dal 1995, quando venne ucciso il tifoso genoano Vincenzo Spagnolo. Nei giorni scorsi erano giunti segnali assai poco incoraggianti (sui muri in prossimità dello stadio Meazza a Milano era comparsa la scritta 'Uccideremo un altro genoano') e la Digos aveva segnalato ripetutamente la presenza di rischi per l'ordine pubblico. Ma solo nella tarda serata di sabato il prefetto di Genova, Francesco Musolino, in base all'art. 2 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, ha firmato l'ordinanza, per ragioni di sicurezza e ordine pubblico, dopo l'ennesima riunione del coordinamento tra le forze di polizia presieduta dal prefetto, dal questore e dai comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di Finanza.

I convocati di Zaccheroni - Per la gara interna contro il Parma Alberto Zaccheroni ha convocato 20 giocatori, tra cui anche Trezeguet, che ha dunque recuperato dall'infortunio; questo l'elenco: Buffon, Manninger, Pinsoglio, Caceres, Chiellini, Cannavaro, Grosso, De Ceglie, Legrottaglie, Felipe Melo, Marchisio, Camoranesi, Poulsen, Candreva, Diego, Marrone, Iaquinta, Del Piero, Amauri, Trezeguet.

Benitez: un passo indietro - La trattativa tra Benitez e la Juve sembra registrare ora un passo indietro: a farglielo fare è il presidente del Liverpool, Martin Broughton, che in conferenza stampa ha dichiarato: "Nonostante i debiti Torres e Gerrard non sono in vendita. La squadra ha bisogno di essere rinforzata e questo è un processo che non verrà fermato dalla vendita del club. Stiamo studiando con Rafa le strategie future". Dunque il club, pur gravato da un debito di 351,4 milioni di sterline, non intende rinunciare a rilanciarsi, sempre sotto la guida di Benitez, che con i Reds ha in essere un contratto fino al 2014: "Ci siamo seduti al tavolo con Rafa per esaminare quali sono i punti di forza della squadra, quali sono le esigenzie, quali sono i giocatori giusti e quali vanno venduti. A Rafa ho chiesto una valutazione di tutti i giocatori per sapere quali sono gli anelli deboli, quali sono gli elementi che venderebbe se avesse la possibilità di farlo. Ho chiesto quali sono i ruoli da rinforzare, quali sono le sue prime scelte e le sue priorità".

Botta e risposta Ranieri-Mourinho - La ruggine tra Ranieri e Mourinho non è certo nata oggi: già quando il mister testaccino era alla Juve c'erano state scintille, con Mou che aveva praticamente bollato il rivale di essere vecchio e di non aver mai saputo vincere che una coppetta. La polemica oggi divampa più forte, visto che Ranieri, alla guida della 'sua' Roma, ha perso qualsiasi traccia di quella mansuetudine che aveva caratterizzato le sue stagioni in bianconero, e che Inter e Roma sono impegnate in un testa a testa per lo scudetto, dopo una rovente finale di Coppa Italia. Ad attaccare è stato Ranieri: "Le parole di Mourinho Sono bombe ad orologeria e a me questo non piace (si riferisce alle parole in cui insinuava che i giallorossi avrebbero potuto offrire un premio-vittoria al Siena, parole che gli sono costate il deferimento, ndr). Questo è un calcio che a me non piace: a me piace il rispetto e do rispetto, in Italia si sta cambiando troppo. E' troppo facile motivare e sentirsi gruppo facendosi sentire attaccati da tutti, a me questo non piace. Facendo così sono tutte bombe ad orologeria, a me questo non piace. Ci sono molti modi per caricare la squadra, io scelgo quello del calcio bello, determinato, agonistico e duro ma nel rispetto del prossimo". La risposta di Mourinho non si è fatta attendere, con una 'lettera' pubblicata sul sito ufficiale nerazzurro; la missiva contiene alcune stoccate piuttosto pesanti nei confronti del rivale: "Oggi si è parlato di come si motivano i giocatori. Lo si fa tutti i giorni con il lavoro del gruppo, allenamento dopo allenamento. Non si fa certo facendo vedere un film alla squadra prima di una finale di Coppa. I giocatori sono professionisti seri, non vanno trattati come bambini. Noi abbiamo preferito lavorare sul campo e abbiamo studiato a fondo la Roma e i suoi punti deboli. Se prima di una partita metto la squadra a guardare "Il Gladiatore", i miei giocatori si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato ... Certo che è più facile scegliere un film da proiettare prima della gara, ma Ranieri ha dimenticato che i suoi giocatori sono dei campioni e non dei bambini."; e ancora: "Non è certo colpa mia se, nel 2004, dopo essere arrivato al Chelsea e aver chiesto perché stavano cambiando Ranieri, mi hanno risposto che volevano vincere e con lui non sarebbe mai capitato. Di questo io non proprie ho colpe".

Bologna: via Baraldi, la longa manus di Big Luciano? - Il licenziamento del dg Baraldi sta allarmando la città di Bologna, il dubbio è che sia il prologo dell'arrivo di Ceravolo, uomo vicino a Luciano Moggi. I tifosi felsinei sono pronti a dar battaglia, conta poco l'eccezionale stagione del ds aretino in serie B e quella fallimentare degli emiliani che hanno rischiato la serie cadetta, la competenza è un dettaglio, per loro l'importante è che il boss ed i suoi scagnozzi stiano lontano dalle due Torri.

Juve interessata a Floccari? - Secondo Tuttosport, oltre alla Lazio, che ha priorità di scelta, anche il Napoli e la Juventus sulle tracce di Floccari, che ricordiamo è di proprietà del del Genoa. Il bomber potrebbe rientrare negli affari Criscito e Palladino con Preziosi e/o De Ceglie e Giovinco con Lotito. Diamo la notizia per dovere di cronaca, saranno i giornalisti o i presidenti, ma c'è gente che non ha capito che ora "so' cambiat 'e cos alla Juve, uagliò!"

Ibra in rotta col Barça - Zlatan Ibrahimovic, arrivato in estate al Barça dall'Inter per una cifra esorbitante, ha ampiamente deluso le aspettative di Guardiola e del presidente Laporta; ed è finito in panchina: ad un solo anno dall'arrivo, per una cifra esorbitante, per lo svedese sembra esserci già aria di divorzio dai blaugrana: ma non sarà un divorzio facile, visto lo stratosferico ingaggio di Ibra (12 milioni di euro a stagione). Tuttavia Laporta insegue altri obiettivi, primo fra tutti David Villa del Valencia, e vorrebbe monetizzare, rientrando almeno in parte di quanto speso per Ibrahimovic. Ma in Europa le società disposte a spendere tanto non sono molte: c'è il Real, che però più che Ibra insegue il sogno Rooney; c'è il Chelsea, che pare però preferirgli Higuain. E' stata allora ventilata anche l'ipotesi di un possibile ritorno dello svedese alla Juve: ma la cosa non appare facilissima, e non solo sotto l'aspetto economico. Con i bianconeri Ibrahimovic non si è lasciato bene: nell'estate 2006, abbandonò la barca bianconera affondata dalla tempesta di Calciopoli per andare ad indossare lo scudetto di cartone in maglia nerazzurra, dichiarando: "Tifavo Inter sin da bambino". Ma non ha mai negato che i due scudetti scippati alla Juve li sentiva suoi, perché erano stati vinti sul campo.

Liga: la decisione sul filo di lana - Il penultimo turno della Liga non ha deciso nulla: Barça e Real continuano la loro marcia soliatria al vertice (la terza sta 28 punti sotto), con i catalani un passo avanti. Oggi i blaugrana erano in trasferta a Siviglia ed partono forte, dominando il primo tempo con il trio Messi-Bojan-Pedro (con Ibra in panca) ispirati dal solito Xavi. Il Barça va sul 3-0 (Messi al 5', Bojan al 28' e poi Pedro al 62'). Poi, nonostante la superiorità numerica (espulso Konko al 56'), la difesa catalana va in bambola e concede due occasioni che Kanouté e Luis Fabiano non sprecano, riaprendo la gara e rendendo il finale sofferto a Guardiola e ai suoi. Ma il risultato non cambia e il Barça mantiene il preziosissimo punto di vantaggio sul Real, che ha seppellito l'Athletic Bilbao sotto un 5-1, in realtà bugiardo nelle proporzioni, visto l'andamento del match: infatti i madridisti faticano a trovare il primo goal (Cristiano Ronaldo al 22' su rigore, con conseguente espulsione di Amorebieta) e vengono anche raggiunti al 41' da Yeste. nel secondo tempo Pellegrini getta nella mischia Kakà, ma le reti della goleada arriveranno solo nel finale con Higuain al 73', Ramos all'80', Benzema all'81' e Marcelo all'89'. Il verdetto della Liga è dunque così rimandato all'ultima giornata quando i blaugrana ospiteranno il Valladolid, mentre in Real andrà in trasferta a Malaga.


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