Del Neri: A gennaio dovremo completare la squadra nei ruoli dove ci mancano giocatori.

News, 5 dicembre 2010.

Del Neri: questa rosa a gennaio va completata, perché ci mancano dei giocatori in certi ruoli. Per Catania partono in venti. La Primavera chiude l'anno battendo il Sassuolo. Giampaolo: Del Neri è stato il mio maestro. In serie B brillano le matricole Novara e Varese. La settimana delle imprese memorabili del Barça. Ranieri: due punti persi su un campo impossibile. Premier League: Il Chelsea si ferma sul pari, e l'Arsenal va. Bundesliga: altra sconfitta per il Mainz. Manchester City: nervi tesi tra Tevez e Mancini. Adesso El Kun Aguero ha lo status da comunitario.

Del Neri: A gennaio la rosa è da completare, non da rafforzare - Archiviata la delusione dell'eliminazione dall'Europa League ("il calcio è fatto per assorbire i momenti e ripartire"), Gigi Del Neri, nella conferenza stampa pre-Catania al Media Center di Vinovo, fa il punto sul Campionato bianconero: "Nelle ultime cinque partite abbiamo fatto due pareggi e tre vittorie. Non è che siano poi malissimo. Abbiamo fatto due pareggi nelle ultime due, nel senso che abbiamo pareggiato con la Fiorentina e abbiamo pareggiato con la Roma... In campionato abbiamo fatto quello che la Juventus doveva fare in questo momento. La Juve è terza in classifica, in questo momento lotta per ottenere un posto in Champions League e mi sembra che siamo nel trend giusto. Poi si può pareggiare con la Fiorentina meritando di vincere, si può pareggiare giustamente a Brescia, perché il pareggio era giusto; contro la Roma si poteva ottenere qualche cosa in più... Dobbiamo giocare al top per vincere le partite, dobbiamo giocare con la mentalità per vincere, poi le situazioni di campo, tante volte, come nelle ultime partite, ti dicono di no". Ribadisce che il momento clou arriverà a marzo-aprile: "Gli scudetti non si vincono adesso. Diventerà un problema a marzo o ad aprile, quando ci saranno sei-sette punti di distacco; allora lì sarà determinante. Adesso vedo un momento favorevole per certe situazioni e un momento meno favorevole per altre. Quindi penso che la Juve in questo momento abbia qualcosa in meno in classifica per le prestazioni che ha fatto, ma sia nel trend giusto per stare attaccata per quello che lei ritiene importante". Alla sua Juve chiede soprattutto un po' d'attenzione in più: "La Juve non ha mai preso gol su azione in queste ultime partite. Ne abbiamo presi pochi di gol, e non li abbiamo presi su azione; quindi penso che in certe situazioni un po' più di attenzione è dovuta. E penso che questo lo possiamo fare benissimo, rispettando anche le qualità degli avversari, che nelle situazioni di fermo hanno qualità importanti per farti male. Però penso che con un po' più di attenzione certi tipi di gol non si prendono". Sul mercato di gennaio: "Noi dobbiamo completare la rosa, non un rafforzamento. Un completamento, nel senso che ci mancano dei giocatori in certi ruoli. Abbiamo trovato dei giovani giocatori che si inseriranno molto bene in prospettiva futura. Penso che se ci sarà da trovare certi obiettivi, sarà per poter completare dei reparti. Vediamo anche il recupero dei giocatori infortunati come sarà, se sarà lungo. Abbiamo ancora dei problemi in quel senso". Quanto allo schieramento contro il Catania, data l'assenza di Marchisio, visto che Sissoko non è adatto a svolgere gli stessi compiti, si dice orientato a giocare con due esterni di ruolo (quindi Krasic e Pepe).

Venti i bianconeri convocati per la trasferta di Catania - Dopo l'ultima seduta di allenamento a Vinovo, dedicata ad un lavoro di rifinitura, prima a livello fisico, poi con una partitella a ranghi misti nel corso della quale Del Neri ha fatto le prove generali per Catania. Poi il tecnico ha diramato l'elenco dei convocati: oltre agli infortunati Amauri, Buffon, De Ceglie, Martinez, Rinaudo e Grygera (quest'ultimo ormai sulla via del pieno recupero) e allo squalificato Marchisio, manca Traoré, in permesso per un lutto in famiglia. Torna invece disponibile Legrottaglie, comunque destinato alla panchina. Convocati anche i due Primavera Camilleri e Sorensen, quest'ultimo sempre più in odore di occupare, per scelta tecnica, la fascia difensiva destra al posto di Marco Motta, pure peraltro disponibile e convocato. Questi i 20 convocati: Motta, Chiellini, Felipe Melo. Sissoko, Grosso, Salihamidzic, Iaquinta, Del Piero, Manninger, Aquilani, Quagliarella, Bonucci, Lanzafame, Pepe, Krasic, Storari, Costantino, Legrottaglie, Camilleri, Sorensen.

La Primavera bianconera chiude il 2010 con una vittoria - Il 2010 si chiude per i ragazzi della Primavera guidata da Bucaro con una vittoria sul Sassuolo: un 3-2, arrivato in rimonta, ma che è riduttivo per quel che i giovani bianconeri hanno fatto vedere in campo. Due volte in vantaggio il Sassuolo: una prima volta su rigore di Vignali per fallo di Belfasti; dopo l'immediato pareggio di Giannetti, prima del riposo il Sassuolo torna avanti, sempre con Vignati; ma la ripresa non ha storia: pareggia subito Filippo Boniperti, con una prodezza balistica da fuori area, e infine arriva il goal della vittoria, per merito di Giannetti. E prima della fine non sarebbero mancate (sempre sui piedi di Boniperti e Giannetti) le occasioni per fare poker.

Giampaolo: Del Neri mio maestro - Alla vigilia di Catania-Juventus Marco Giampaolo, tecnico degli etnei, il cui nome in passato era anche addirittura stato accostato alla Juventus ("La Juventus è stata un'opportunità e una delusione", ha detto), in conferenza stampa ha espresso la sua profonda considerazione per il collega bianconero, Gigi Del Neri: "Seguo Del Neri da anni, lo reputo un maestro. All'inizio della mia carriera, quando era al Chievo mi sono accampato in una tenda per guardare gli schemi del Chievo. Lavora bene, è un gran tattico, per me ha sempre rappresentato un punto di riferimento. Ho avuto occasione di conoscerlo, la nostra idea di calcio è molto simileSi è guadagnato la chiamata dai bianconeri, facendo tanta gavetta ed ottenendo ottimi risultati: ha il grande pregio di non lasciare mai nulla al caso". Della Juve dice: "I bianconeri hanno intrapreso da poco un nuovo percorso e sono convinto che alla lunga saranno una delle squadre da battere perchè, tra le grandi, hanno in più il senso del collettivo. A ciò, poi, si aggiungono qualità individuali notevoli; Krasic è senza dubbio uno dei pericoli principali, ma non c'è solo lui. Pepe e gli attaccanti, ad esempio, non vanno assolutamente persi di vista". Come cercherà di fermare i bianconeri? "Per questo genere di partite non è difficile motivare i ragazzi, dovremo far affidamento sullo spirito di squadra. Dovremo disporci bene in campo, confidando poi nei giocatori per trovare soluzioni; ho fiducia nei miei attaccanti".

Serie B: brave le matricole Novara e Varese - Sono loro, Novara e Varese, due matricole, le sorprese di questa serie B: e anche ieri non hanno tradito. Il Novara, nonostante numerose assenze (tra cui quella del bomber Bertani), ha asfaltato il Crotone (3-0, goal di Porcari e doppietta di capitan Rubino), rendendo amaro il debutto di Corini sulla panchina dei calabresi, al terzo ko di fila. E il Novara ora vola a + 8 sul Siena (che però ha due partite in meno) e a + 7 sull'Atalanta. Dal canto suo il rientrante Ebagua, con una deflagrazione improvvisa di sinistro, ha trascinato il Varese ad una strepitosa vittoria sulla più quotata Reggina, consentendogli di guadagnare altre due posizioni in graduatoria e di respirare l'aria pura dell'alta classifica; la matricola lombarda è al decimo risultato utile consecutivo ed è imbattuta nel suo fortino del Franco Ossola da quasi 27 mesi. Per tornare ai debutti amari, tale è stato anche quello di Agostinelli sulla panchina del Portogruaro, 1-2 dall'Atalanta. Mezzo passo falso in casa del Livorno, che si fa imporre il pareggio in casa dal Pescara (1-1), lasciandosi così scavalcare in classifica dal Varese; altra battuta d'arresto per l'Empoli sul campo dell'Albinoleffe (2-0). Goleada del Cittadella sulla Triestina e in coda importante successo dell'Ascoli contro il Padova (1-0). poi: Grosseto-Modena 3-1; Sassuolo-Piacenza 1-1.

Barça, la settimana delle imprese memorabili - Era iniziata lunedì con la manita al Real di Mou, è finita ieri sera con la rocambolesca avventura a Pamplona. Giornata di sciopero dei controllori di volo in Spagna e il Barça, che da quando è allenato da Guardiola affronta la trasferta il giorno stesso della partita (almeno in ambito spagnolo) sembrava davvero impossibilitato a partire in aereo per Pamplona, dove avrebbe dovuto incontrare l'Osasuna alle 20.00. All'ora di pranzo la Federazione (su richiesta del club catalano) rinviava il match a oggi, ore 17.00; ma poche ore dopo, per l'opposizione dell'Osasuna e il battage polemico scatenato dai principali quotidiani sportivi spagnoli (Marca e As), che accusavano il Barça per non aver previsto l'alternativa pullman, la Federazione cambiava idea: il match si sarebbe giocato come originariamente stabilito, magari con un po' di ritardo. I catalani alle 16.00 salivano dunque sul treno diretto in Aragona proprio mentre, ironia della sorte, alle 15.51 lo sciopero aereo veniva revocato. Dopo quattro ore di viaggio, prima in treno veloce fino a Saragozza, poi da lì in pullman in Navarra, verso Pamplona, i blaugrana raggiungevano lo stadio, si cambiavano e alle 20.45 (in ritardo di tre quarti d'ora rispetto al programma ufficiale, Messi e soci iniziavano la loro fatica su un campo tradizionalmente caldo e ostile come quello dell'Osasuna. Risultato? Una ventina di occasioni da goal limpide, pochissime concessioni all'avversario, la solita rete di Pedro e la solita doppietta di Messi, a quota 15 in 12 partite.
E il Real? Lo Special Five ha lasciato in panca Benzema, quale capro espiatorio della 'manita' e nel primo tempo se l'è vista brutta contro un Valencia molto migliore, che non avrebbe meritato la beffa che un tacco di CR7 (a recupero della prima frazione abbondantemente scaduto) stava per procurargli. Un brutto Real, molto mourinhano che riesce a vincere solo nella ripresa, dopo che gli avversari sono rimasti in dieci per l'espulsione (severa) di Albelda.

Ranieri: il campo era impossibile - Dopo Chievo-Roma (2-2, con la Roma avanti di due reti nel primo tempo e poi raggiunta dal Chievo; espulso, rosso diretto, De Rossi) Claudio Ranieri si lamenta delle condizioni del campo: "Difficile giocare oggi, era più una partita di beach soccer sulla sabbia che altro - dice a Mediaset Premium -. Gestire il 2-0 era impossibile perché non potevi fare due passaggi di fila, ma almeno sono contento che non si sia fatto male nessuno su un campo del genere. In ogni caso abbiamo perso due punti. La situazione della rimessa? Giusto il cambio, però il guardalinee poteva richiamare Taddei prima, perchè lui ha visto la linea del rugby. De Rossi ha sbagliato per quell'entrata e quando la rivedrà si accorgerà che non doveva farla, mentre sono molto contento di Adriano, sempre a disposizione della squadra". Nell'altro anticipo il Milan batte il Brescia per 3-0 ed è in testa dalla classifica a 3 dalla Lazio: decidono le reti di Boateng, Robinhoe Ibra nella prima mezz'ora di gioco.

Premier League: steccano i blues, l'Arsenal è primo - Il Chelsea ha perso un'ottima occasione per riconquistare la testa della Premier League, approfittando del rinvio, per condizioni climatiche avverse (campo gelato), di Blackpool-Manchester United: solo un pari per gli uomini di Ancelotti contro l'Everton (1-1, Drogba su rigore e Beckford), tra i fischi del pubblico. Della congiuntura favorevole ha fatto tesoro invece l'Arsenal cui una doppietta di Nasri ha regalato il successo, anche se gli uomini di Wenger hanno rischiato qualcosa contro un buon Fulham. E Carlo Ancelotti adesso sente sul collo il fiato di Roberto Mancini, il cui Manchester City, pur soffrendo nel finale, porta a casa 3 punti importanti battendo il Bolton (1-0, rete di Tevez). Poi: Birmingham-Tottenham 1-1; Blackburn-Wolverhampton 3-0; Wigan-Stoke City 2-2.

Bundesliga: il Mainz perde ancora - In attesa della gara odierna della capolista Borussia Dortmund a Norimberga, il Mainz è stato nuovamente battuto fuori casa dall'Eintracht Francoforte (2-1) e rimane a 30 punti, venendo avvicinato, a 28, dall'Hannover che sul campo del fanalino di coda Borussia Moenchengladbach conquista tre punti preziosi. Grande festa a Gelsenkirchen, con lo Schalke di Magath che si impone sul Bayern Monaco grazie alle reti di Jurado e Höwedes; nel primo tempo il Bayen ha avuto moltissime occasioni, accusando un crollo poi nella ripresa. Pareggio a reti inviolate tra Wolfsburg e Werder Brema, la partita di Diego contro la sua ex squadra: entrambe le squadre hanno però fallito un rigore, rispettivamente con Dzeko e Frings. bene il Friburgo, che batte per 1-0 l'Amburgo. Lo Stoccarda pareggia per 1-1 con l'Hoffenheim e non riesce ad allontanarsi dalle zone pericolose della classifica. Adesso ci sono tutte le condizioni per cui oggi il Borussia Dortmund, vincendo, possa scappare via verso il Meisterschale.

Sempre nervi tesi in casa City - Non bastasse la rissa in allenamento tra Mario Balotelli e Jérôme Boateng, anche oggi in casa City sono state scintille; e stavolta a sprigionarle è stato Carlitos Tevez, che un fuoriclasse, ma dal carattere un po' sanguigno. E' stato lui a firmare il successo del Manchester City sul Bolton, con una rete nei primi minuti, ma la sua gara avrà anche momenti meno felici: prima qualche battibecco in campo con Balotelli, cui ha rimproverato qualche atteggiamento da lui visto come indisponente, e poi il tumultuoso finale, tra l'argentino e Roberto Mancini. Il tecnico jesino infatti verso la fine della partita ha sostituito Tevez, che non ha affatto gradito e ha avuto col Mancio un duro scontro verbale, con l'attaccante che protesta, visibilmente contrariato e il tecnico che non ci sta, risponde a tono e alla fine spinge letteralmente il giocatore verso la panchina. E non è la prima volta che i due vengono in contrasto...

El Kun Aguero è diventato comunitario - Sergio Leonel Aguero ha giurato sulla Costituzione del Paese che lo ospita da quattro anni e ed è ora un cittadino spagnolo; ha quindi acquisito lo status di comunitario che potrebbe favorire il tentativo di grandi club, anche italiani, di strapparlo all'Atletico Madrid; c'è anche il problema della clausola rescissoria (per ora fissata a 60 milioni), ma con 35 milioni di euro qualche big potrebbe tentare di combinare l'affare, si dice.

 


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