Toni è il nuovo attaccante. A Melo tre turni. Quagliarella stagione finita. Prioreschi: pm in crisi.

News, 7 gennaio 2011.

Il nuovo attaccante della Juve sarà Luca Toni. Melo, tre giornate di squalifica. Per Quagliarella è lesione del legamento crociato. I nuovi testimoni di Narducci: l'ultimo disperato tentativo di risuscitare un impianto accusatorio ridotto in macerie. Prioreschi: Palazzi e Figc si diano una mossa; e la reiterazione annulla la prescrizione. Agnelli: gara nata storta e finita peggio; obiettivi e ambizioni non cambiano. Del Neri: Adesso al mercato chiediamo non solo qualità, anche numero. Tracollo del titolo Juve a piazza Affari. Il nuovo stadio: lavori in corso per immagini. Del Piero: Restando compatti, possiamo riscattarci subito. Walter Gagg consegna all'Inter il simbolo del titolo Mondiale. Pulvirenti, presidente del Catania, furente: L'arbitro Brighi ha fatto una doppietta. Stanziati dalla Fifa 40 milioni di dollari per risarcire i club. Real e Barça ai quarti di Copa del Re.

Alla Juve il 33enne Luca Toni - La Juventus comunica di aver raggiunto l'accordo con il Genoa per la cessione completa a titolo gratuito di Luca Toni, 33 anni, che ha firmato un contratto che lo lega alla Juve sino a giugno 2012.

Felipe Melo squalificato per 3 giornate - La reazione scomposta di Felipe Melo nei confronti del parmense Paci è costata al mediano brasiliano 3 giornate di stop, comminate dal giudice sportivo. L'ex viola salterà le gare contro Napoli, Bari e Sampdoria.

Quagliarella, stagione finita - Ore 11.30. Gli accertamenti ai quali si è sottoposto Fabio Quagliarella stamane alla clinica Fornaca hanno evidenziato quello che, purtroppo, si era intuito sin dai primi istanti successivi all'infortunio occorsogli ieri, al secondo minuto di Juventus-Parma. L'attaccante napoletano ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore destro. Stagione finita per l'ex giocatore di Udinese e Sampdoria, e periodo di recupero variabile fra i 4 e i 6 mesi. A Fabio vanno gli auguri per una ripresa più rapida possibile da parte di tutti i tifosi bianconeri e in particolare dalla redazione di ju29ro.com.

Le nuove indagini di Narducci cercano di salvare un impianto accusatorio ormai in frantumi - Abbiamo visto che il pm Narducci torna ad indagare: evidentemente l’impianto accusatorio non è così solido come dalla Procura si vorrebbe far credere, e quanto va via via emergendo dalle udienze a Napoli è lì a testimoniarlo. E' la stessa interpretazione che dell'evento dà, in un'intervista esclusiva a Tuttosport, Maurilio Prioreschi, uno dei legali di Moggi: "Mai vista una cosa del genere: dopo due anni di dibattimento si va ancora a indagare. Per cercare che cosa? A me sembra che questo dimostri la grande difficoltà del pm che ha visto il suo impianto accusatorio crollare in aula e ora sta disperatamente cercando qualcosa che non c’è. Ad ogni modo appureremo cos’hanno detto i nuovi e i vecchi testimoni che ovviamente saranno controinterrogati da noi in aula. Certo che la fotografia che ne esce è abbastanza chiara sull’andamento del processo: la difesa rinuncia ai testi, il pm cerca nuove prove". Già, perché tutte le accuse sono state smontate ed è emerso il modo, superficiale a voler essere generosi, con cui furono condotte le indagini: "Una buona dose di superficialità nel modo con cui sono state condotte le indagini si può imputare ad Auricchio, ma lui stesso ha dichiarato che l’obiettivo di quell’inchiesta erano Moggi e la Juventus. E il risultato appare lampante ora che sono emerse le altre telefonate scartate. Il che pone un problema serio, perché il pm ha il dovere di indagare anche per la difesa dell’imputato. Se c’è qualcosa che va a sua discolpa non puoi fare finta che non ci sia. Mi auguro che prima o poi qualcuno metta mano su quell’indagine e sui modi con cui è stata condotta, perché non sono state scordate una o due telefonate, ma migliaia. E se a questo si aggiungono i brogliacci inesistenti o sbagliati il quadro si fa ancora più incredibile. Anche il modo con cui è stato redatto il rapporto finale più che un’informativa sembrava la sceneggiatura di un film...". Sui tempi del processo di Napoli l'avv. Prioreschi dice: "La fase dibattimentale sta per finire. Anche perché noi abbiamo rinunciato a una cinquantina di testimoni, proprio per snellire l’iter, oltre che naturalmente per il fatto che fin qui, anche solo sentendo i teste chiamati dal pm, tutte le accuse per Moggi e i suoi presunti “associati” sono state smontate. Possiamo fare a meno di chiamare molte delle persone che volevamo chiamare. Molto dipende dall’agenda del processo. Se il presidente dovesse, come sembrava intenzionata a fare, passare da una a tre udienze a settimana, potremmo arrivare a sentenza presto, direi fra aprile e maggio. Altrimenti i tempi si allungano inevitabilmente".

Prioreschi: Palazzi e la Figc devono sbrigarsi; e la prescrizione non c'è - Sempre nell'intervista esclusiva a Tuttosport, l'avvocato Prioreschi si stupisce, come noi del resto, dei tempi superrallentati della Procura federale di oggi, soprattutto se raffrontati col ritmo indiavolato del 2006. Non solo ancora non è stato ancora revocato lo scudetto di cartone, revoca per la quale i presupposti già sussistono, ma anche l'indagine che riguarda le nuove telefonate, quelle che non c'erano, va assai a rilento; è "un ritardo che sinceramente non capisco - dice Prioreschi - Le nuove telefonate che coinvolgevano l’Inter e altri club sono emerse ad aprile e Palazzi si mette al lavoro ora! A parità di situazione, cioè delle intercettazioni telefoniche, hanno impiegato due mesi per mandare la Juve in B e ora ne sono serviti otto per iniziare un’indagine. Che giustizia è questa? Se i tempi lunghi sono un’ammissione di colpa della Figc che nel 2006 fu troppo frettolosa potrebbe essere un buon segnale, ma non vorrei che qualcuno stesse solo prendendo e perdendo tempo". Quanto alle 170.000 telefonate "devono darsi un metodo per ascoltarle, perché altrimenti ci vorrebbero cinque o sei anni di ascolto per dirimere la questione. Dovrebbe cercare i riscontri come abbiamo fatto noi, con un software, e allora potrebbero trovare ancora qualcosa di interessante. Ma potrebbero partire da quelle trovate da noi e già trascritte". Poi c'è la foglia di fico della prescrizione, dietro la quale gli impuniti si nascondono; ma anche Prioreschi, è non è la prima volta che lo afferma, si dichiara convinto che non esista: "Non c’è. Perché la mia interpretazione è che tacendo l’esistenza di quelle telefonate, tutti hanno reiterato il reato e quindi la prescrizione non c’è. Moratti, seppure sentito da Borrelli, non parlò dei contatti dell’Inter con i designatori e gli arbitri. Se l’avesse fatto sicuramente non avrebbe avuto i vantaggi che ha avuto in seguito, a partire dallo scudetto assegnatogli a tavolino fino alle opportunità di mercato. E finché quelle telefonate sono state taciute per me e per il codice penale il reato continua. Quando la Figc invia le lettere di convocazione davanti all’ufficio indagini, fa presente che il non presentarsi comporta una violazione dell’articolo 1. Per me, quindi, tacere vuol dire violare".

Andrea: Partita nata storta e finita peggio - La classe non è acqua e Andrea Agnelli nel triste dopopartita è il primo a metterci coraggiosamente la faccia ai microfoni di Sky, anche per chi non ce la metterà. "Non è difficile da spiegare, è stata una di quelle giornate negative, è una partita nata storta, in modo sbagliato, dopo pochi minuti abbiamo avuto l'infortunio di Quagliarella, subito dopo l'espulsione di Melo, che ci stava, ma secondo me ci stava una sanzione più importante anche per il giocatore del Parma. Siamo andati sotto, abbiamo giocato in dieci contro undici per quasi tutta la partita, dopo il 2-1 abbiamo preso subito il terzo goal..". Obiettivi e progetti non cambiano: "I nostri piani rimangono immutati; dobbiamo restare uniti, perdere 4-1 o 1-0 non fa gran differenza, è una sconfitta che non ci cambia di certo gli obiettivi". E neanche le ambizioni: "Noi siamo perfettamente consapevoli della nostra forza e abbiamo una squadra in grado di battere chiunque; ho sempre detto che partiamo da -27 punti dell'anno scorso ed è difficile dopo cinque mesi essere sopra a tutti. Il lavoro fatto sin qua è ottimo, abbiamo una squadra giovane, chiederle di essere esperta è difficile, oggi hanno dimostrato proprio un briciolo di inesperienza". Sulla qualità della squadra pare non avere dubbi: "La Juventus deve crescere ma sicuramente ha un organico che può competere anche in Europa; abbiamo cambiato dodici effettivi quest'estate, è stata innestata con molti giovani, è difficile chiederle di avere anche tanta esperienza. Dobbiamo dare a questa squadra il tempo di crescere e di acquisire malizie e quella personalità. La squadra è buona: abbiamo un parco attaccanti che se fossero tutti sani e abili sarebbe molto buono, abbiamo un centrocampo tra i migliori d'Europa, abbiamo una coppia di difensori centrali straordinaria (ha prudentemente glissato sui terzini, perché non ce ne sono degni di questo nome, ndr), abbiamo il miglior portiere del decennio e uno Storari che non lo fa rimpiangere: abbiamo un'ottima squadra, pecchiamo di inesperienza". E allora? "Andiamo avanti partita dopo partita, con la consapevolezza che le possiamo vincere tutte, ma un passo falso ci sta".

Del Neri: Adesso oltre alla qualità manca il numero - A Del Neri, intervistato ai microfoni di Sky, non mancano le motivazioni per spiegare la sconfitta di oggi; due mette su tutte: l'espulsione di Felipe Melo e l'infortunio di Quagliarella: "Siam caduti dopo parecchie partite che non perdevamo. Giocare in dieci è stato complicato, poi non ha aiutato perdere Quagliarella che era l’unico giocatore in condizioni di salute ottime, avendo Amauri al rientro dopo quattro o cinque mesi e Del Piero anche lui al rientro da un infortunio. Certamente non è stato facile gestire la gara, anche se devo dire che sul 2-1 potevamo gestire un po’ meglio come concetto di attenzione. Con un equilibrio migliore qualche situazione si poteva creare e potevamo portare a casa un risultato positivo, ma posso dire poco perché l’espulsione di Melo ha condizionato le situazioni di campo. E’ la seconda volta che giochiamo in dieci quasi tutta la partita, ma dobbiamo stare tranquilli, tutto può cambiare in pochi giorni". Le soluzioni? "Bisogna migliorare, essere tranquilli e sereni e valutare questo momento difficile, perché tutto cambia nel giro di un’ora e mezza, però questo risultato non porta via tutto quello che la Juventus ha fatto fino a questo momento, Ci rimboccheremo le maniche e troveremo una soluzione per la partita di domenica a Napoli con l’idea di recuperare più energie possibili nel minor tempo possibile". E per il mercato, in merito al quale ieri aveva detto che era importante fornisse qualità? "A parte la qualità, sono gli elementi di numero che adesso non abbiamo. Se vogliamo lottare per un obiettivo importante, dobbiamo valutare bene le situazioni che ci si presentano. Dobbiamo prendere con calma quest’annata, che è di costruzione. Siamo in una posizione ancora adesso abbastanza importante di classifica. Mancando Quagliarella potrebbero mancare tutte e due. Dobbiamo valutare la situazione di Quagliarella qual è e poi penseremo al futuro”. Infine su Felipe Melo, che con uno dei suoi gesti inconsulti ha lasciato i suoi in dieci: "Il gesto sicuramente non è scusabile, ma si è posto sin qui molto bene in questo primo periodo di campionato. Penso che queste reazioni siano molto istintive deve limitarle, l’ha fatto molto bene per parecchio tempo, oggi veramente ha avuto un reazione abbastanza inopportuna, è chiaro che a quel punto giustamente l’arbitro mi sembra l’abbia espulso in modo corretto; il miglioramento avviene per gradi spero che esca da questa situazione più rafforzato. Noi crediamo nelle sue qualità, per noi è importantissimo e quindi aspettiamo la sua reazione per un miglioramento complessivo. Con Melo subivamo meno l’iniziativa del Parma. Oggi abbiamo pagato dazio su diversi tiri in porta, quindi l’atteggiamento è stato complicato da quando siamo rimasti in dieci".

Juve: la befana porta il carbone anche a Piazza Affari - Pomeriggio da incubo per i colori bianconeri che dopo la pesante sconfitta casalinga maturata soprattutto per mano degli ex Giovinco e Palladino; anche se la gara è stata segnata dall'infortunio di Quagliarella e dal raptus di Felipe Melo, ha subito un pesante tracollo anche a Piazza Affari, il titolo che già al termine della partita aveva perso quasi il 5% ha subito un'ulteriore discesa, presumibilmente dovuta al diffondersi di notizie poco rassicuranti sulle condizioni di salute di Quagliarella e ha chiuso con una perdita che sfiora il 7%. In questa giornata da dimenticare il market Cap. si è ridotto di oltre 14 milioni di Euro.

Stadio Juventus Under Construction - Oggi pubblichiamo foto scattate qualche giorno fa, sempre nella zona Ovest. Anche in questo caso si tratta di alcuni dettagli della copertura dello stadio, di cui è cominciato il montaggio nelle ultime settimane. Le singole parti infatti vengono preparate proprio in quell'area, prima di essere montate. L'ultima foto, invece, è utile per avere una visione d'insieme dello stato dei lavori. Aggiungiamo, inoltre, un video ufficiale pescato da youtube molto interessante, sulla futura "Tribuna 100".
31-12-2010, Lato Ovest, Corso Grande Torino:
Foto 1
Foto 2
Foto 3
Video

Del Piero: Possiamo riscattarci subito - Dopo la pesante sconfitta interna con il Parma, Alex Del Piero spiega, ai microfoni di Sky Sport, che gli episodi iniziali hanno condizionato l'esito della gara, che si è messa subito in modo diverso da come era stata preparata: "L'avevamo preparata in modo diverso ma l'episodio dell'espulsione e tante ingenuità ci hanno affossato, oggi non abbiamo di fatto reagito in 10, spesso questa era la nostra caratteristica ma non ci siamo riusciti, peccato. Inutile dire quanto ci abbia condizionato ma dovevamo comportarci diversamente, l'abbiamo interpretata male il Parma oggi era molto in forma e ha giocatori di grande qualità. Non l'abbiamo letta bene". La sostituzione non gli ha fatto piacere, s'era capito subito, ma non recrimina: "Non mi sento tagliato fuori anche se speravo ovviamente di non uscire. Ora dobbiamo restare compatti e catalogare come episodio la gara odierna, altrimenti cadremmo in errori commessi in passato, non bisogna demoralizzarsi. Ora abbiamo subito una nuova sfida con il Napoli e l'occasione di riscattarci, recuperando energie, uomini e entusiasmo, fino ad ora così avevamo fatto molto bene, quindi non cadiamo in depressione".

Walter Gagg consegna all'Inter il simbolo del titolo Mondiale - Prima della sfida contro il Napoli, il delegato della Fifa Walter Gagg, caro amico di Giacinto Facchetti, ha consegnato al presidente nerazzurro Massimo Moratti e a capitan Zanetti il simbolo del titolo Mondiale per club appena vinto, una copia gigante della patch di campioni del mondo indossata dai nerazzurri sulle maglie.

Pulvirenti furibondo - Il presidente del Catania, Antonio Pulvirenti, è infuriato per l'arbitraggio di Roma-Catania: i giallorossi hanno rimontato gli etnei con due goal irregolari; e nel dopo gara, ai microfoni di Premium Calcio, non ha usato mezzi termini contro l'arbitro Brighi: "Siamo sempre attenti a parlare degli arbitri, ma quando vedi delle cose del genere è difficile. Nel secondo gol della Roma la palla è uscita di un metro, nel terzo c’è un evidente fuorigioco. Così si stravolgono le partite e anche il campionato. Mi prenderò una squalifica perché ho detto all’arbitro che è stato bravo a fare una doppietta, resta il fatto che siamo stati penalizzati, parliamo di una partita falsa. Accetterò la squalifica ma fuori dal regolamento, oggi, è stata solo la terna arbitrale”. Per domenica i tifosi etnei stanno organizzandosi per una pañolada: porteranno allo stadio fazzoletti bianchi da sventolare in segno di protesta e disapprovazione verso l'arbitro.

La Fifa stanzia 40 milioni di dollari per risarcire i club - Dopo le polemiche scatenate dai club i cui giocatori si erano infortunati ai Mondiali sudafricani, in testa alla lista il Bayern Monaco, a muso duro contro Fifa e Federazione Olandese, per bocca di Rummenigge e Beckenbauer, a causa dell'infortunio occorso ad Arjen Robben, la Fifa ha preso una decisione destinata a raffreddare le polemiche con i club, mettendo in campo 40 milioni di dollari a titolo di risarcimento per le società che hanno messo in campo il maggior numero di giocatori ai Mondiali sudafricani. Il club che avrà la cifra più alta è il Barça (866.287 dollari), poi il Bayern (778.667), il Chelsea (762.667), Liverpool (695.600) e Real Madrid (678.133). L'importo è stato colcolato sulla base dei giocatori che ciascun club ha mandato al Mondiale e sul numero dei giorni che ognuno di loro ha trascorso al torneo.

Copa del Re - Il Real Madrid cade 2-0 sul campo del Levante, ma è una sconfitta indolore, avendo i madridisti vinto l'andata per 8-0; e nei quarti se la dovranno vedere con i cugini dell'Atletico Madrid, cui per avanzare basta un 1-1 contro l'Espanyol (in goal Aguero) . Avanti anche il Barça che aveva una situazione più complicata: visto lo 0-0 dell'andata a Bilbao contro l'Athletic doveva vincere o pareggiare con goal: e pareggia 1-1, grazie al goal di Abidal. Passa anche il Siviglia, che passeggia per 3-0 sul campo del Malaga (dopo aver vinto l'andata per 5-3); più sofferto il passaggio del turno da parte del Deportivo La Coruña, cui servono i supplementari per aver ragione (3-1) del Cordoba, squadra di seconda divisione. Poi ai quarti anche l'Almeria che supera 4-3 il Maiorca (esattamente come all'andata) e il Betis, in grado di eliminare il Getafe andando a vincere per 3-1 in trasferta e ribaltando così l'1-2 subìto in casa.


Foto Gallery