Del Neri recrimina: Buono il goal di Toni. Marotta evasivo: Non si vince solo spendendo...

News, 10 gennaio 2011.

Del Neri: Il goal di Toni era buono, e psicologicamente poteva cambiare la partita. Marotta: Non si vince solo con gli investimenti. Toni: non ho capito perché Morganti abbia annullato il mio goal. Fabio Quagliarella è stato operato; i tempi di recupero sono di sei mesi. Ai tifosi del Napoli: Giusto che pretendano di essere rispettati, ma anche loro devono dar prova di rispetto; e verso Quagliarella non l'hanno fatto. Memorial Scirea in Puglia e Basilicata col premio 'La lealtà nello sport'. De Laurentiis: Lo scudetto è del Milan, i segnali sono chiari, Berlusconi lo vuole. Il Real replica al Barça. Ritorno amaro per Dalglish: Liverpool fuori dalla Fa Cup. Chelsea a valanga. Niente più Tottenham per Beckham. I tifosi del Gremio insultano il 'traditore' Ronaldinho, costretto a lasciare la discoteca.

Del Neri, amareggiato, recrimina: Il goal di Toni era buono - Gigi Del Neri, ai microfoni di Sky è sì deluso per la prestazione della squadra e il risultato finale, ma recrimina anche sulla decisione, errata, dell'arbitro Morganti, di annullare la rete di Toni che avrebbe dato l'1-1: "L'1-1 poteva dare energie diverse, il goal era buono, non c'è nessun fallo. Il gol non può essere annullato assolutamente. Poteva cambiare la partita. La psicologia nel calcio è molto importante e la gara poteva girare. però non poi ha parato bene su Amauri e Toni". La sconfitta lo amareggia, ma non ne fa un dramma: "Noi lavoriamo su un discorso a lungo termine, ci stanno scivoloni e vanno valutati con attenzione; dobbiamo continuare a credere in quello che si fa". Un alibi ce l'ha, questa Juve, secondo il tecnico bianconero, sono gli infortuni: "E' una situazione particolare abbiamo perso uomini importanti come Quagliarella, Iaquinta, Melo e Sissoko; abbiamo dei problemi che dobbiamo risolvere lavorandoci sopra. Toni ha fatto il gol, Amauri l'ha sfiorato con miracolo di De Sanctis, la differenza è che con l'assenza di Quagliarella e Iaquinta dobbiamo cercare palloni alti, non è nella mia filosofia ma siamo costretti. Devo credere in questo progetto e lavorare duramente su questo aspetto tattico. Toni si è inserito bene ma l'abbiamo innescato male, non si può giocare palla lunga dalla difesa e cercare la sua testa ma giocare sugli esterni e cercare la sua zuccata. Ha avuto due occasioni e ha fatto un gol, col tempo s'inserirà sempre meglio. Iaquinta comunque dovrebbe recuperare per domenica". Per quanto riguarda la società e la sua propensione/possibilità di fare investimenti sul mercato, almeno per frenare quella che rischia di diventare una caduta libera, osserva: "Non so spiegare i motivi della società sul suo agire, io penso che abbia comunicato che dobbiamo fare un'annata in base ai cambiamenti, noi andiamo avanti domenica per domenica. Non possiamo combattere contro squadre che spendono 40 milioni come il Manchester City per Dzeko, noi vogliamo crescere e credo che la politica societaria sia giusta. E' un argomento che però mi lascia fuori dai giochi".

Marotta: Non si vince solo con gli investimenti - Interrogato,ai microfoni di Sky Sport, sulle intenzioni della proprietà, della famiglia Agnelli in particolare, nei riguardi della Juventus, Marotta parte da lontano, da considerazioni storico-filosofiche su come sia cambiato lo scenario del calcio rispetto al passato: "Lo scenario rispetto al recente passato è molto cambiato, il gioco del calcio in Italia si è visibilmente livellato basti vedere i risultati di oggi non è più il tempo in cui oltre a Juve, Milan e Inter c'era il vuoto. Oggi il calcio si è livellato, è cresciuta la qualità delle piccole e la giornata di oggi è stata emblematica". D'accordo, ma la Famiglia? "La famiglia Agnelli sa benissimo che la squadra ha milioni di tifosi trepidanti che vogliono tornare a vincere ma ci sono difficoltà che derivano dalle vicende giudiziarie tuttora in ballo e anche da errori tecnici recenti". E dunque? "Noi abbiamo pensato al rinnovamento, quest’estate siamo ripartiti quasi da zero, cambiando tanti giocatori e l’allenatore. Non è giusto far passare l’idea che si vince solo attraverso gli investimenti, spendendo a destra e a manca, ma anche con scelte e strategie. In questo momento ci mancano giocatori importanti, prima cerchiamo di recuperare loro e non è detto che non ci saranno rinforzi dal mercato, non escludo nuovi innesti, vedremo... ". Scelte e strategie che al momento sembrano tutt'altro che chiare e vincenti, ma ciò non scalfisce minimamente l'ottimismo di Marotta: "C'è tutto il girone di ritorno ma sono sia ottimista che realista e vedo il lavoro di Del Neri e l'entusiasmo del presidente Agnelli, io sono convinto che possiamo farcela". Ad arrivare dove? "E' chiaro che l'obiettivo principale è entrare in Champions, siamo in piena corsa nonostante la chiara involuzione e le due sconfitte recenti". Sarà, la realtà e che dalla zona Champions al momento siamo fuori e, più che correre, ci stiamo trascinando sulle ginocchia.

Toni: Non ho capito l'annullamento - Luca Toni, al termine della sua prima partita in maglia bianconera, in cui non ha peraltro demeritato, mettendo a segno un goal, valido, ma inspiegabilmente annullato dall'arbitro Morganti, ha detto in proposito: "Risultato negativo, gli episodi ci hanno penalizzato molto. Sinceramente ancora non ho capito il motivo che ha spinto l'arbitro ad annullare il mio gol. Io non ho commesso nessun fallo... ho anticipato De Santis".

Operato Quagliarella - Fabio Quagliarella è stato operato nel primo pomeriggio di ieri: l'intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro è stato effettuato dal professor Pier Paolo Mariani presso la clinica Villa Stuart di Roma. Hanno partecipato all'intervento il dottor Fabrizio Tencone, coordinatore del settore medico della Juventus, e il professor Flavio Quaglia consulente ortopedico della società. L'attaccante rimarrà ricoverato per tre-quattro giorni, poi farà rientro a Torino per iniziare il programma di riabilitazione; il completo recupero è previsto in cinque-sei mesi.

Il rispetto bisogna anche darlo, non solo pretenderlo - Abbiamo riferito i giorni scorsi dello sdegno, pienamente giustificato, dei tifosi napoletani per i cori, di stampo razzista, subìti a San Siro; ma gli stessi tifosi si sono resi protagonisti, in questi giorni, di atteggiamenti poco edificanti, in termini di rispetto, nei confronti di Fabio Quagliarella, vittima giovedì di un grave infortunio ai legamenti. Atteggiamenti che si sono ripetuti oggi allo stadio, con la presenza di striscioni come "Quagliarella, occhio malocchio, è partito o' ginocchio", e l'esibizione di una grossa maglia bianconera con il nome dell'attaccante, napoletano, e il numero 71 che, nella Smorfia, significa 'l'ommo 'e merda'. Premesso che Fabio Quagliarella è un giocatore professionista tuttora di proprietà del Napoli che alla Juve lo ha ceduto in prestito con diritto di riscatto, i tifosi napoletani, compreso il senatore Gentile, si ricordino che il rispetto è doveroso pretenderlo, ma fondamentale darlo, per poter rispettare anche se stessi.

Memorial Scirea: saranno 16 le squadre partecipanti - Il comitato organizzatore della Coppa Scirea che si svolgerà in Basilicata e Puglia dal 10 al 18 giugno 2011 ha annunciato che le squadre partecipanti quest'anno saranno per la prima volta sedici suddivise in quattro gironi eliminatori. Al prestigioso torneo under 16 giunto alla XV edizione parteciperanno: Juventus, Inter, Bayer Fc Usa, SK Legion Tallinn, Deportivo Guadalajara, Zenith San Pietroburgo, Sparta Praga, Colo Colo, Fc Matera, Juve Stabia, la polisportiva Bellavista di Bitonto, Noja Pro Gioventù di Noicattaro ed una rappresentativa della Basilicata selezionata dalla Figc. Si attende ancora la conferma di Real Madrid, Chelsea, Milan, Reggina, Honved di Budapest e Partizan Belgrado. Durante la manifestazione verrà anche consegnato un premio al giocatore ancora in attività che rispecchia le qualità morali e sportive espresse dentro e fuori dal campo da Gaetano Scirea denominato 'La lealtà nello sport'. A decidere il vincitore fra Alessandro Del Piero, Javier Zanetti e Francesco Totti saranno, tramite un sondaggio che terminerà il 15 gennaio, i visitatori del sito www.sassilive.it, media partner ufficiale del torneo.

De Laurentiis: Lo scudetto è del Milan, lo vuole Berlusconi - Aurelio De Laurentiis, ai microfoni di Sky, dopo aver esternato la sua soddisfazione per la vittoria sulla Juve ("Sono soddisfazioni, ora come ora saremmo qualificati diretti in Champions League, se alla fine ci arriveremo faremo di tutto per costruire una squadra che duri in quella competizione e non per fare una toccata e fuga"), alla domanda se questo Napoli punti allo scudetto, risponde:" Assolutamente no, non possiamo vincerlo; lo scudetto lo vuole Berlusconi e farà di tutto pur di portarlo a casa. Quando ti danno il gol del pareggio in fuorigioco al novantaduesimo, che ti evita la sconfitta in casa la vuol dire lunga, sono segnali chiari; e finché io rientro nelle regole del calcio, c'è ben poco che posso fare. Con lui non si può competere".

Il Real Madrid resta in scia - Il Madrid risponde al Barcellona scintillante di La Coruña vincendo al Bernabeu contro il Villarreal, terza forza della Liga. il Sottomarino Giallo, due volte in vantaggio con Cani e Marcos Rubén, è stato raggiunto e superato da una tripletta di Cristiano Ronaldo (sempre più capocannoniere) e nel finale è arrivato anche il sigillo di Kakà, entrato da pochi minuti. Per il brasiliano la fine di un incubo, per Mourinho, passata la paura dopo i primi 45 minuti di dominio degli ospiti, distanze immutate dalla capolista e le solite sceneggiate per ingraziarsi il pubblico.
Gli altri risultati: Malaga-Almeria 4-1; Osasuna-Getafe 0-0; Espanyol-Saragoza 4-0 (Espanyol in zona Champions); Santander-Sporting Gijon 1-1; Levante-Valencia 0-1.

Ritorno amaro per Dalglish - Non poteva essere più amaro il ritorno in panchina di Kenny Dalglish: lui è una leggenda dei Reds (ha già allenato il team dal 1985 al 1991 vincendo tre campionati, ricoprendo fino al '90 il doppio ruolo, giocatore e allenatore), ma i miracoli non li può fare: il Liverpool è davvero una squadra in crisi e il nuovo manager avrà parecchio da lavorare per risollevarne le sorti: oltretutto questo match, che ha consentito al Manchester United di battere i Reds (1-0, decisiva la rete iniziale di Giggs, su rigore) di approdare così ai quarti di Fa Cup, è stato, per il Liverpool, condizionato dagli episodi, il rigore iniziale (al 2', per atterramento di Berbatov ad opera di Agger) e l'espulsione, forse un po' severa, di Gerrard alla mezz'ora; e così, dopo un buon primo tempo gli ospiti sono notevolmente calati, non ci hanno forse più creduto e non sono più stati pericolosi. La cosa più rincuorante per i Reds è stato l'atteggiamento dei suoi tifosi che hanno inneggiato continuamente alla loro squadra e in particolare a King Dalglish. Per il Manchester United, all'Old Trafford, il suo fortino che pare inespugnabile, è stata una vittoria meritata, soprattutto per come si è espresso nella ripresa.

Chelsea a valanga - Dopo i recenti tentennamenti in Premier League, il Chelsea di Ancelotti fa goleada contro l'Ipsich Town (squadra di Championship, cioè serie B): 7-0 con rete di Kalou, doppietta del giovane Sturridge, autogol di Edwards, stoccata di Anelka e doppietta finale di Lampard; nel prossimo turno i blues sono attesi ad un'insidiosa trasferta a Goodison Park contro l'Everton.
Roberto Mancini non riesce a battere il suo maestro, Sven Goran Eriksson che, dopo averlo allenato per ben otto anni, nel 2000 ne fece il suo assistente alla Lazio: tra Leicester City (anche questa squadra di Championship) e Manchester City è 2-2, per cui solo il replay, previsto tra una decina di giorni a Manchester, dirà chi affronterà il Notts County nel turno successivo. Infine il Tottenham ha sconfitto 3-0 il Charlton (terza divisione).

Saltato il passaggio di Beckham al Tottenham - Sembrava fatta, ma è saltato tutto: gli Spurs avrebbero voluto prendere lo Spice Boy per due o tre mesi, si era ormai ad un passo dall'accordo ma è arrivata una brusca frenata: i Galaxy, a quanto sembra, non hanno voluto correre il rischio che al giocatore possa capitare un nuovo inforunio. Ha dichiarato infatti a SkySports Harry Redknapp, tecnico del Tottenham ha detto: "Beckham non verrà più. Non credo che possa succedere perché c'è un problema sulle coperture assicurative. David è il benvenuto qui, sarebbe bello averlo tra noi, ma sembra che non accadrà".

Ronaldinho insultato e costretto a lasciare la discoteca - Aveva detto che sarebbe tornato a giocare nel Gremio della natìa Porto Alegre, dove aveva cominciato, poi il dio denaro gli ha fatto cambiare idea e le migliori condizioni offerte dal Flamengo (anche al Milan, cui 3,5 milioni di euro, si dice, per un giocatore in scadenza di contratto vanno bene) lo hanno portato lontano da quelle che avrebbero potuto essere le ragioni del cuore. Già lo aveva bacchettato Pelé, secondo il quale Dinho avrebbe dovuto giocare nel Gremio anche gratis, come lui aveva fatto col Santos. E ieri è stata la volta dei tifosi del Gremio a contestarlo, mentre si trovava in discoteca ad assistere ad un concerto di Amy Winehouse: i tifosi hanno iniziato ad insultarlo ripetutamente e il calciatore ha abbandonato il locale sotto scorta. Già nel pomeriggio la torcida del Gremio aveva organizzato una manifestazione di protesta, radunandosi davanti allo stadio, insultando Dinho e bruciando banconote. Un deputato del Rio Grande do Sul, Gilmar Sossella, proporrà addirittura all'Assemblea Legislativa dello Stato una mozione per dichiarare Ronaldinho persona non gradita nella regione gaucha.


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