De Laurentiis attacca la Juventus: Calciopoli ha spiegato come vinceva!

News, 25 marzo 2013.

De Laurentiis va all'attacco  della Juventus: Calciopoli ha spiegato come vinceva. Buffon: Stigmatizziamo la discriminazione razziale, ma non enfatizziamo quelli che sono solo semplici sfottò. A Malta la Nazionale sarà probabilmente composta solo da giocatori della Juventus e del Milan. Da domani inzierà il graduale rientro dei bianconeri alla base di Vinovo: i primi dovrebbero essere Lichtsteiner, Asamoah e Marrone. In Italia il merchandising delle maglie va molto a rilento rispetto al resto d'Europa: colpa dei prezzi e della contraffazione.

De Laurentiis attacca la Juventus -
Sarà stato il brusco risveglio dei partenopei per essere scivolati a meno nove dalla Juve, dopo aver concepito il sogno di stritolare i bianconeri al San Paolo e lanciarsi alla conquista del titolo: ma era solo un sogno, la realtà è stata diversa, anzi, molto più squallida, perché l'attacco più preoccupante non è stato quello guidato da Cavani, ma quello guidato da un nutrito manipolo di facinorosi che ha assaltato il pullman della Juventus sia all'arrivo in albergo sia all'ingresso nello stadio. Saranno state le scorie residuate dalla vittoria della Juve in Supercoppa: perché saper perdere non è da tutti, anche se sarebbe meglio impararlo ancor prima del saper vincere. Sta di fatto che De Laurentiis contro la la Juventus ha proprio il dente avvelenato e lo esibisce appena può. E' successo anche a margine della presentazione della nuova nave da crociera MSC 'Preziosa', al porto di Genova. In compagnia del sodale di Lega Adriano Galliani, visto che MSC sponsorizza sia Milan che Napoli, era partito di gran carriera, gonfiando il petto: "Noi siamo già una grande squadra, indipendentemente dal piazzamento che otterremo quast'anno. Non dimentichiamo che otto anni fa eravamo in serie C e ora sfioriamo i 200 milioni di fatturato. Sì, siamo una grande squadra nonostante qualche incidente di percorso come l'errore di Aronica e qualche svista che non meritavamo". E comincia poi la marcia di avvicinamento alla Juventus: "Se Napoli e Milan fossero partiti diversamente, ora la Juve non sarebbe dov'è". Ovvio, ma la conta si fa su tutte le partite, non è un copione da tagliare a proprio piacimento. E poi l'attacco frontale: "Loro sono una grandissima squadra, ma hanno avuto anche loro delle stagioni in cui sono arrivati settimi oppure non hanno vinto in maniera proprio diretta, come ha spiegato Calciopoli”. Premesso che i due settimi posti, spesso evocati anche da Conte, altro non sono che un portato di Calciopoli: quella Calciopoli che se il patron napoletano avesse avuto la pazienza di seguire il relativo processo che si è svolto proprio a Napoli, gli si sarebbe rivelata per quel che è, una Farsa, visto che un tribunale civile ha decretato che quel campionato 2004-05 non era stato minimamente alterato, e che quegli scudetti sono stati quindi vinti legittimamente. E il racconto di Calciopoli sta alla realtà come i miti degli antichi stanno alle verità scientifiche.

Buffon: Le vittorie che ti cambiano la vita - Era Gigi Buffon eri sera l'ospite di "5' minuti di recupero", la trasmissione Rai condotta da Carlo Paris. Un Gigi Buffon di cui si è messo in evidenza soprattutto il lato extracalcistico: Gigi che cambia i pannolini e che racconta le favole ai bambini, il rapporto con Alena, il desiderio di imparare perfettamente l'inglese. passando poi al mondo del calcio, Buffon ha affrontato il tema del razzismo: "Sì, il razzismo va estirpato, però tengo anche a sottolineare che essendo una tematica appunto delicata, non va strumentalizzata, nel senso che nel momento in cui c'è discriminazione penso sia giusto e doveroso stigmatizzare; alcune volte però sono solo semplici sfottò, se vogliamo anche beceri, ma sono sfottò e non è razzismo; per cui alcune volte non bisogna enfatizzare determinati episodi..."
Poi è stato ricondotto da Paris a ripensare alla vittoria ai Mondiali del 2006: "La vittoria in un Mondiale cambia la vita di un calciatore, ti dà più certezze, più consapevolezze di essere bravo, all'altezza della situazione e ti fa realmente capire che i sogni alcune volte si possono concretizzare e non debbano per forza rimanere tali"
E poi la domanda più intrigante: C'è stato un momento nelle carriera in cui hai almeno pensato di lasciare la Juventus? "Beh - è stata la risposta - son tredici anni che sono alla Juve, per cui in tredici anni capitano sempre tante cose, tante situazioni e anche determinati equilibri nei rapporti alcune volte possono venire meno; capita anche di potersi lasciare con una moglie o di avere dei momenti non felici può capitare anche in una squadra di calcio".

La Nazionale dei due blocchi - A Coverciano Prandelli prepara con gli azzurri la sfida alla Danimarca. Marchisio ha superato completamente la tonsillite ed ieri è rientrato in gruppo: Secondo indiscrezioni raccolte da Sky nel ritiro azzurro, vista anche la partenza anticipata di De Rossi (che per la gara con Malta è squalificato), Prandelli si appresterebbe a varare una nazionale composta solo da bianconeri e rossoneri: 6 elementi della Juventus (Buffon in porta, i due difensori centrali Barzagli e Bonucci, i due centrocampisti Pirlo e Marchisio, più Giaccherini schierato subito alle spalle delle due punte) e 5 milanisti (Abate e De Sciglio esterni di difesa, Montolivo a completare il centrocampo, e Balotelli ed El Shaarawy in avanti).

A Vinovo i bianconeri rientrano alla spicciolata - Oggi ricomincia la preparazione die bianconeri in vista del durissimo tour de force che li attende da qui in poi; e si lavorerà duro; non che i giorni scorsi, pur a ranghi ridotti non lo si sia fatto ("Salire a piedi al 31° piano del Pirellone? E' molto meno duro dell'allenamento che abbiam fatto oggi con Conte", ha detto sabato sera Matri a margine dell'evento Adidas Boost, svoltosi appunto in cima al 31° piano del Grattacielo Pirelli), ma certo riavere tutta la squadra permetterà un maggio approfondimento dei dettagli tattici e un allineamento delle condizioni fisiche tra chi è rimasto col martello Conte e chi ha girato il mondo con la propria Nazionale. Il gruppo dovrebbe ricompattarsi mercoledì, il giorno previsto per il rientro dei nazionali, ma qualcuno potrebbe rientrare prima: è il caso di Lichtsteiner, che ha già concluso le sue fatiche con la Svizzera (0-0 a Cipro) e domani dovrebbe essere già a Vinovo; stesso discorso per Asamoah, anch'egli impegnato per una soloa gara (4-0 del suo Ghana sul Sudan) e per Marrone, che stasera concluderà i suoi impegni con la seconda amichevole dell'Under 21 (a Bassano del Grappa contro i pari età dell'Ucraina).ù

Il prezzo della maglia - Il sito spagnolo Euros y Balones ha compiuto anche uno studio comparativo sulla vendita di maglie nel quinquennio 2007/2012 e sul valore medio di tali vendite. Quello che balza subito all'occhio è che le tre maggiori squadre italiane (Juve, Inter e Milan) sono molto distanti dagli altri club europei. Ovviamente qui si parla dei prodotti ufficiali e il mercato italiano è penalizzato in quanto più di altri risente del fenomeno della contraffazione. Guidano la classifica europea il Manchester United e il Real Madrid, con 1.400.000 maglie vendute (rispettivamente di Nike e Adidas), a seguire Barça (1.150.000, Nike), Chelsea (910.000 Adidas) e con 800.000 Bayern Monaco (Adidas), Liverpool (Warrior) e Arsenal (Nike). E le italiane? Arrancano, guidate dalla Juve a quota 480.000, poi Inter (425.000) e Milan (350.000). Uno dei fattori che sicuramente può influire sul marketing delle maglie è il prezzo: non a caso ne vende meno chi ha i prezzi più alti, la nostra serie A e la Ligue 1 francese, con una media di 71 euro a maglia; la Bundesliga si attesta a 70 euro, la Liga a 64 e la Premier League chiude a 50. Curioso il caso della Liga dove la media è ricavata da un range molto ampio, che parte da un prezzo minimo tra i più bassi (solo in Premier ve ne sono a meno) sino al prezzo massimo più alto: questo si verifica perché in Spagna per la maggior parte si vendono solo maglie di Real e Barça, mentre l'interesse per quelle degli altri club è davvero minimale.


Foto Gallery