Pagliuca: La Juve rubò quello scudetto. Stramaccioni: Per noi sarà una partita speciale.

News, 27 marzo 2013.

Stramaccioni: Per non è assolutamente una partita come le altre e daremo il 101%. Pagliuca: Quello del 1997-98 fu uno scudetto rubato dalla Juve al 100%. Conte ritrova i nazionali. Buffon: I successi della Juve sono frutto del lavoro, della predisposizione al sacrificio e delle qualità di un grande società, di un grande allenatore e di un grande staff. Grande prova di Pogba anche contro la Spagna: poi, tradito dall'inesperienza, becca due gialli in un minuto e va anzitempo sotto la doccia.

Stramaccioni: Per noi non è assolutamente una partita come le altre - Sabato sarà Inter-Juve, per i bianconeri solo la gara in calendario per l'undicesima giornata di ritorno, una tappa come quella di Bologna superata prima della sosta e quella che li attende contro il Pescara nel prossimo turno, semplici ostacoli nel cammino intrapreso per compiere l'impresa di 'ripetersi in Italia' (come ha ricordato più volte Conte). Per i nerazzurri invece è molto di più e molto altro, come ha avuto modo di spiegare ieri Stramaccioni a Inter Channel: "Per noi non è assolutamente una partita come le altre sia per l'importanza in classifica sia perché la sentiamo. L'affronteremo dando più di quello che abbiamo dentro, dando il 101 per cento. Adesso prepariamo bene questa settimana e poi sappiamo che ci aspetta un San Siro gremito".
Ecco, questa è la differenza: per alcuni, in realtà per tutti quelli che affrontano la Juve, questa è una gara speciale, come avere l'onore di correre di fianco a Bolt, per la Juve è una partita di calcio in cui sarà il campo (almeno si spera) a parlare; la classifica tra Juve e Inter evidenzia un baratro di 18 punti (anche se sappiamo che loro sanno indossare uno scudetto arrivando terzi a -15) e l'unico stimolo, al di là della corsa verso il titolo, sarà 'vendicare' la sconfitta dell'andata (un boccone che Conte non digerisce, a prescindere dall'avversario); ma soprattutto conteranno i tre punti, numericamente. Loro in questa occasione speciale daranno il 101%, ma Conte ha abituato i suoi, sin dallo scorso anno, a dare il 110%, in ogni gara. Quanto al San Siro gremito, ci si augura che sia gremito di sportivi, anziché dei soliti striscioni insultanti.
Tra i suoi ricordi più belli c'è la vittoria allo Juventus Stadium dello scorso novembre: "La vittoria a Torino, la Juventus invincibile, 50 partite senza aver mai perso in casa e l'Inter che sbanca lo Juventus Stadium e i nostri tifosi nello spicchio che festeggiano mentre lo stadio si svuota". Però allora l'Inter e il suo condottiero si illusero di essere l'anti-Juve e fu la loro dannazione, che li precipitò al gelido -18 in cui vivono ora. Fu solo una festicciola, il solo tipo di festeggiamento concesso quest'anno all'Inter; ma la Festa, quella vera, si fa alla conquista dello scudetto, e a quella è solo la Juve che può puntare.
Video dell'intervista di Stramaccioni a Inter Channel (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

Pagliuca: La Juve ci ha rubato quello scudetto - Puntualmente, prima di ogni partita tra Inter e Juve, riscoppia il tormentone Iuliano-Ronaldo, risalente alla quartultima giornata del campionato 1997-98, un mostro dell'immaginario popolare esattamente come er gò de Turone e er gò de Muntari. E ieri è stato Pagliuca rievocarlo dalle colonne del 'Corriere dello Sport': "Fu uno scudetto rubato al 100%. Quella partita fu la ciliegina sulla torta. Quell'anno successero cose strane. Empoli-Juve, colpo di testa del difensore toscano Bianconi. Il pallone è dentro di mezzo metro, Peruzzi si tuffa in ritardo lo smanaccia e lo ributta fuori. Rodomonti non vede il gol. Qualche tempo prima Juve-Udinese sono sull'1-1, gol dell'Udinese. Il pallone toccò la rete e Ferrara non vide. E poi in uno Juve-Roma Deschamps azzoppa Gautieri in area. Nessun rigore". QUI invece la vera storia di quel campionato.
Il fallo di Iuliano su Ronaldo? "Era rigore tutta la vita, ce ne accorgemmo tutto in campo. Ammettere la verità certe volte non farebbe male. Io mi sentii preso per i fondelli. Eravamo fortissimi, un mix di italiani e stranieri, un gruppo molto unito. Quello scudetto fu la più grande amarezza da interista. Sentivamo di poter vincere, arrivammo a Torino carichi e concentrati e tutto sfumò non per colpa nostra". Su Juventus-Inter oggi: "C'è troppa distanza tra le due squadre, la Juve è nettamente più forte. Dopo quel 3-1 all'andata pensai: ma quanto siamo forti? Mica vero. L'Inter si è adagiata e la Juve ha svoltato".
Le parole di Pagliuca acquistano un significato e una giustificazione solo se si pensa che stava dall'altra parte del campo e ha dovuto accontentarsi degli epici racconti dei compagni, il fortissimo mix di italiani e stranieri (Pagliuca, Fresi, West, Colonnese, J. Zanetti, Moriero/Zamorano, Winter/Zé Elias, Simeone, Cauet, Djorkaeff, Ronaldo); e poi, per Pagliuca sarebbe stata un'occasione irripetibile per bissare l'unico scudetto da lui vinto in carriera, nell'ormai lontano 1990-91, con la maglia della Sampdoria (la Samp di Vialli, Mancini e Vierchowood), strappato proprio all'Inter, andando ad espugnare San Siro (un'altra quartultima, un altro 5 maggio, altrettanti segni del destino), con Pagliuca a parare un rigore di Matthäus; sarebbe stata una bella storia da raccontare un giorno ai nipotini, ma il campo cantò un'altra canzone.
Piuttosto preoccupa il silenzio di Simoni, di solito puntuale come un orologio svizzero a recriminare su quell'episodio. Ma siamo sicuri che prima della gara lo sentiremo più in forma che mai ripetere: "Con quel rigore avrei potuto vincere lo scudetto e rimanere in un grande club". Già, quando uno scudetto potrebbe salvare la carriera.

Vinovo si ripopola - Dopo Lichtsteiner, Conte ieri ha riavuto ai suoi ordini, come previsto, anche Asamaoh e Marrone; stanotte, con un volo privato (sul quale ha trovato posto anche il torinista Cerci) sono rientrati a Torino anche gli azzurri; e domani anche Pogba e Vucinic dovrebbero essere a Vinovo; l'ultimo dovrebbe essere Isla , che ha giocato quasi tutta la gara del suo Cile contro l'Uruguay (hanno vinto i cileni per 2-0).
Oggi è in programma un solo allenamento, pomeridiano, costituito da un'amichevole a porte chiuse con il Mantova, che attualmente milita in Lega pro Seconda Divisione; non vi prenderanno parte i Nazionali, ma sarà un utile sgambata in vista dell'incontro di sabato a Milano contro i nerazzurri..

Buffon: I successi della Juve frutto del lavoro e delle qualità di una grande società e di un grande allenatore - Buffon ieri sera a Malta, nella partita vinta dagli azzurri per 2-0, ha timbrato la sua 126esima presenza in Nazionale, raggiungendo Maldini a quota 126 presenze e lanciandosi all'inseguimento del battistrada Cannavaro, fermatosi a 136; e a Raisport ha così parlato del suo record di presenze: "Bisogna meritarsele come dico sempre. Penso e mi auguro che il mio percorso naturale sia quello. E se riesco a mantenermi fisicamente, psicologicamente attento, mi auguro di poter fare anche un qualcosina in più. Guardiamo però, perché dopo che si superano i 30 anni si diventa come i cani, che un anno vale sette. Al momento non ho cedimenti e se parlo con una certa maniera, con una certa convinzione, è perché parlo con cognizione di causa e con consapevolezza. Probabilmente due-tre anni fa non avrei fatto questo tipo di discorso, oggi lo faccio con molta serenità e convinzione"
Ma le domande rivoltegli, oltre alla partita della Nazionale appena conclusa, non potevano non toccare l'argomento Juve e Gigi non si è tirato indietro: "Sicuramente non pensavo che in Champions League potessimo spingerci così in là. Sapevo che eravamo una squadra dura da battere, sapevo che chiunque avrebbe fatto faticaper domarci. Però non pensavo realmente di poter arrivare ai quarti di finale e sentire quello che si dice di noi in Europa, il rispetto e il timore che c'è nei nostro confronti. Io penso che la dimensione e la forza della Juventus, la Juventus stessa possa darla alla fine della gara di ritorno con il Bayern, Questo è un auspicio. Però se consideriamo che 16 mesi fa siamo partiti per il secondo anno di fila che eravamo arrivati settimi in campionato, e adesso siamo tra le prime otto d'Europa, vuol dire che abbiamo intrapreso un percorso foriero di grandi successi e bei risultati. E' frutto del lavoro, della predisposizione al sacrificio, delle qualità, di una grande società, di un grande allenatore, un grande staff".

Pogba: una grande partita e poi l'espulsione - Didier Deschamps ha lanciato i suoi due gioiellini, Pogba e Varane, anche in Francia-Spagna (vittoria degli iberici per 1-0). E Paul Pogba ha disputato un'altra splendida prova; purtroppo la sua inesperienza nel finale, a 12' dalla fine, lo ha tradito; dopo una gara correttissima ha commesso due falli che un fiscale Kassai, che con Arbeloa era stato senz'altro più clemente, puniva con altrettanti gialli, che portavano all'espulsione di un arrabbiato Pogba, che usciva applaudendo l'arbitro. Ingenuità che con i due buoni maestri che si ritrova, Conte e Deschamps, correggerà in fretta, non c'è da dubitarne.


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