Ennesimo ed ingiustificato linciaggio mediatico

linciaggioBologna in serie A. I rossoblu, ben guidati dal tecnico Claudio Arrigoni e dall'esperta punta Massimo Marazzina, tornano nel principale palcoscenico calcistico italiano dopo aver trascorso tre anni nella serie cadetta. Uno degli argomenti principali legati alla promozione del Bologna è stato quello di calciopoli, ed in particolare si è fatto riferimento ai danni che la società emiliana avrebbe subito da parte della cosiddetta "cupola".
Il presidente del club, Alfredo Cazzola, così si era espresso durante una conferenza stampa dello scorso febbraio, in merito ad un libro scritto dall'ex presidente Gazzoni riguardante appunto lo scandalo del calcio:
"A tale proposito, io vorrei dire che il Bologna Football Club è sicuramente la società che ha subito i danni maggiori dai fatti che sono emersi. Dal primo giorno in cui è scoppiato lo scandalo, noi ci siamo adoperati in maniera importante, anche in termini di ingenti spese legali: abbiamo il dovere di tutelare i nostri interessi con tutti i nostri mezzi, per far sì che vengano riconosciuti al Bologna i danni subiti. Per questo, anche noi ci siamo costituiti parte civile al processo di Napoli, previa consultazione con i nostri legali (dato che in due precedenti sedi processuali dalle casse del Bologna sono usciti più di cinquecentomila euro in cambio di niente): se verranno riconosciuti dei danni, questi danni saranno riconosciuti alla nostra società, perché i danneggiati siamo noi, come Bologna Football Club”.
Appare dunque utile una breve ricostruzione dei fatti.
Il primo episodio al quale si fa riferimento è rappresentato dalle ammonizioni mirate che avrebbero fatto saltare a Petruzzi e Nastase, entrambi in diffida, la partita contro la Juventus.
Perchè mai nessuno si è preso la briga di far vedere le immagini dei falli che hanno causato le ammonizioni, con lo scopo di verificare se si è trattato di abbagli arbitrali? Le ammonizioni sono state definite "dovute e necessarie" dalla sentenza della sandulliana Corte Federale. Senza dimenticare lo strano modo di agire della cupola: preoccuparsi del Bologna e dimenticarsi che in Fiorentina-Milan (1-2), partita che anticipava lo scontro diretto a San Siro tra Juve e Milan, l'arbitro cupolaro per eccellenza, Massimo De Santis, non aveva cacciato Stam per fallo da ultimo uomo e si era dimenticato di ammonire i tre diffidati rossoneri: Nesta, Rui Costa e Seedorf (articolo da leggere: Le ammonizioni a richiesta).

Il secondo episodio è relativo alla famosa punizione di Nedved, che sbloccò nel finale il famoso Bologna Juventus 0-1. Il fallo sembra non esserci, ma forse ci si è dimenticati che i calci di punizione vanno pure saputi tirare in un certo modo...

Il terzo fatto è legato alla partita Parma-Lecce, finita 3-3 ed arbitrata da Massimo De Santis, partita con la quale la "cupola" avrebbe salvato la Fiorentina dalla serie B, costringendo Parma e Bologna ad uno spareggio salvezza.
La Fiorentina appunto, non la Juventus, che si apprestava a vincere il ventottesimo scudetto della propria storia.
Non solo. Lecce-Parma è stata una partita sulla quale non vi erano stati particolari episodi arbitrali. Inoltre, non sarebbe bastato condizionare quella partita.
Michele Plastino, noto giornalista romano nonché tifoso laziale, ha espresso grande solidarietà nei confronti dell'arbitro Massimo De Santis.
Le sue perplessità erano legate al fatto che non sarebbe bastata di certo quella partita per salvare la Fiorentina. Si trattava piuttosto di un incastro molto più complesso di sei partite in totale, senza le quali il pareggio tra Parma e Lecce non sarebbe valso a nulla. Erano 2.187 le combinazioni possibili e capaci di decidere il destino di chi doveva andare in serie B. In verità, prima della partita, a Firenze si faceva il tifo per il Lecce. Ciò si può verificare velocemente facendosi un giro sui principali forum dedicati alla Fiorentina.
Come si conciliano il danneggiamento del Bologna, causato dal pareggio "combinato", e la regolarità delle altre cinque partite in questione?
Complimenti a Plastino per l'alta onestà professionale con la quale ha dimostrato di svolgere il proprio lavoro.
E non è ancora finita. Il doppio confronto salvezza tra Parma e Bologna era stato segnato da un episodio particolare. L'andata, disputatasi a Parma, aveva visto il successo dei rossoblù per 0-1 con un gol di Tare. Al ritorno, i gol di Gilardino e Cardone ribaltarono il verdetto dell'andata. Ebbene, nella partita di andata, il Parma aveva fatto a meno di ben sei squalificati, tra cui Gilardino e Morfeo, ammoniti proprio da De Santis durante Lecce Parma. Se il Bologna si lamenta, senza disaminare l'effettiva bontà delle ammonizioni, il Parma cosa avrebbe dovuto dire?
Senza dimenticare che il Bologna aveva disputato un campionato più che tranquillo fino a fine marzo.
In quella stagione i rossoblu avevano vinto contro Roma, Milan (a SanSiro), pareggiato contro l'Inter a Milano e sconfitto due volte il fatale Parma in stagione .
Ma dai primi di aprile, dopo la vittoria ottenuta ad Udine (altro campo non semplice) i felsinei avevano ottenuto solo la bellezza di 6 punti nelle restanti 11 partite, non vincendo più una sola gara, lasciando ben 7 punti sui 12 disponibili nei confronti diretti con le squadre che l'avrebbero accompagnata nella serie cadetta: Brescia ed Atalanta.
Singolare, quindi, alla luce di questi avvenimenti, il continuo piagnisteo proveniente dalla città petroniana.
D'altra parte, nel calcio italiano finalmente pulito vi è una persona che contemporaneamente è stata per due volte vicepresidente del Bologna ed ha avuto un ruolo attivo nel ritiro del ricorso al Tar della Juventus. Guarda caso la stessa persona dichiaratasi amica di Diego Della Valle e di Massimo Moratti.

Foto Gallery