Calciopoli: per RaiTre sono le solite fole la prova dell'arroganza di Moggi.

News, 16 giugno 2013.

 
E' andata in onda su RaiTre la seconda puntata che 'Un giorno in Pretura' ha dedicato a Calciopoli: la solita favola dell'inintercettabilità delle schede svizzere, la risibilità del sequestro Paparesta e della patente di Biscardi; e poi la ribalta all'uomo del ribaltone. Scommessopoli ha precipitato Antonio Conte al 63° posto nella graduatoria di 'Football Coach World Ranking'. Pirlo staserà disputerà al Maracanà la sua centesima gara azzurra. Moratti: Quest'anno partiremo per vincere lo scudetto. L'Under 21 va in finale agli Europei.

 
 
'Un giorno in Pretura": il solito cumulo di fole, inesattezze, omissioni - Si sono blindate alcune frasi, alcune stupidaggini anche, dette al telefono, e si è costruito sopra non solo un'imputazione di frode sportiva, ma pure un'imputazione  di associazione a delinquere, sulle chiacchiere da bar". Queste parole dell'avvocato Maurilio Prioreschi che hanno aperto la puntata di 'Un giorno in pretura' di ieri sera, la seconda del ciclo dedicato a Calciopoli, intitolata 'Il caso Paparesta', riassumono bene quello che è avvenuto nell'aula 216 del Tribunale di Napoli, durante i lunghi mesi del processo su Calciopoli. Ma RaiTre non sembra granché d'accordo, perché il tagliaecuci delle testimonianze offerte è tenuto insieme dall'imbastitura della conduttrice, che indirizza more solito il ragionamento. E ripete alcune ovvietà smentite dal processo stesso: una per tutte il fatto che le  cosiddette schede svizzere non fossero intercettabili, fatto smentito dalla testimonianza dell'ingegner De Falco, il perito consulente della difesa di Fabiani, che ha spiegato come tutte queste schede estere siano assolutamente intercettabili. Tuttavia, come temevano, questa testimonianza non ci è stata fatta sentire. Quella di Cillis, il titolare del negozio di Chiasso che vendeva le schede a Moggi, sì, e l'abbiamo visto quanto mai titubante, quasi impaurito, quando è stato condotto affermare che tra i suoi clienti c'erano, ad esempio, anche Marco Branca e il fratello di Massimo Moratti.
Ma il clou doveva essere il caso Paparesta: se non sapessimo che per questo fatto Moggi e Giraudo sono stati indagati per sequestro di persona (la Procura di Reggio Calabria, cui gli atti furono trasmessi per competenza, archiviò perché "il fatto non sussiste"), ci sarebbe a posteriori da ridere a vedere  su cosa di basasse questa ipotesi: due telefonate nemmeno millantatorie, semplicemente scherzosamente iperboliche, con un'amica (Silvana Garufi) e un giornalista (Damascelli); il molto presunto sequestro, non solo è stato ovviamente smentito dallo stesso Paparesta, che ha parlato solo della profonda irritazione di Moggi e Giraudo per quanto era successo in campo (gli errori della terna arbitrale che avevano compromesso il risultato di Reggina-Juventus, finita 2-1) ma, visto nella sua reale dimensione (fuori dal castello fantastico di Farsopoli), si presenta  addirittura come concretamente inipotizzabile.
L'intermezzo comico è stato quello in cui, in relazione al Processo di Biscardi, Moggi proponeva che a Paparesta venisse 'tolta la patente completamente e gli esami entro 15 giorni', semplicemente un gioco dentro la trasmissione, con una valenza esclusivamente a livello di spettacolo (come tanti altri pagelloni che infestano tante trasmissioni pseudosportive e pseudogiornalistiche), e che non era per nulla indicativo di quello che è sembrato essere l'assunto dell'intera trasmissione: Moggi come l'arrogante padrone del calcio italiano.
Quanto al modo con cui sono state condotte le indagini, ovvero a senso unico, come avrebbero poi avuto a dire le motivazioni stesse della sentenza (si è badato solo a correr dietro ai misfatti di Moggi), Paolo Bergamo ha fatto notare la stravaganza del fatto che, mentre le cene in cui era presente Moggi (a proposito delle quali, a dire della conduttrice, gli inquirenti 'si convincono' che siano 'finalizzate a intervenire sui sorteggi e sulle griglie') sono esibite come corpi di reato, le visite di  Facchetti (che da casa Bergamo chiama Moratti) e le telefonate di invito (accettato e poi disdetto all'ultimo) con Galliani sono semplicemente sparite. Ma nella storia di Calciopoli ormai alle sparizioni abbiamo fatto il callo.
Infine è comparso sulla scena Franco Baldini, l'uomo del ribaltone, ma la telefonata del ribaltone non l'abbiamo sentita. Abbiamo sentito invece il suo cahier de doléances su presunte minacce, più o meno latenti, da parte di Moggi e lo abbiamo sentito definire l'ex dg bianconero 'uomo senza qualità', impresa che gli è valsa il rimbrotto della dott. Casoria, la replica piccata dell'avv. Trofino (che ha chiamato in suo soccorso la memoria di Gianni Agnelli) e una querela da parte di Luciano Moggi.
L'ultima parte è stata dedicata alla beghe interne al pollaio della Rai (tra Varriale, Sanipoli, Scardina, Venerato, Giubilo) su chi dovesse fare il servizi alle partite della Juventus, storielle e/o storiacce che non si capisce come possano influire sull'alterazione dei campionati.
La prossima puntata si parlerà, si è pomposamente annunciato, di arbitri, sorteggi e possibili condizionamenti. Ci aspetteranno sicuramente altre chicche.
 
Conte 63°:  effetto Scommessopoli - 'Football Coach World Ranking' ha pubblicato la classifica che ha messo in fila gli allenatori dei principali 40 Paesi del mondo calcistico, in base a punteggi calcolati sulla base dei risultati ottenuti nei campionati nazionali e nelle coppe internazionali. Ha stravinto Jupp Heynckes 16.285 punti), che ha guidato il Bayern Monaco alla conquista di un prestigioso triplete. A ragguardevole distanza seguono, a quota 14985, Tito Vilanova (Barça) e a quota 14.485 José Mourinho (Real Madrid); poi Diego Simeone (Atletico Madrid), Alex Ferguson (Manchester United), Jurgen Klopp (Borussia Dortmund), Jorge Jesus (Benfica), il sudcoreano Sun-Hong Hwang (Pohang Steelers), Tite (Corinthians) e Manuel Pellegrini (Malaga), per completare la Top ten. E i nostri? Il primo italiano, seppur emigrante, è Carlo Ancelotti (Paris Saint-Germain) al 12°; al 20° posto troviamo Rafa Benitez, neoallenatore del Napoli), seguito a ruota da Petkovic (Lazio) e Roberto Mancini (ex Manchester City). Massimiliano Allegri è 26°, Stramaccioni 37°. E Conte? Conte è 63° (con 5457 punti), dietro anche a Guidolin (60°). Come mai? Semplicemente perché è 'oscurato' tutto il periodo della squalifica per il calcioscommesse. Infatti in classifica ci sono anche Alessio (al 202° posto con 2864 punti) e Carrera (al 340° con 1719 punti); se in quelle gare il tecnico fosse stato Conte, il tecnico bianconero sarebbe entrato senz'altro nella top ten, primo fra tutti i tecnici di casa nostra. E Zeman? E' 160°, in una stagione in cui ha raccattato l'ennesimo esonero.
Per quanto riguarda i ct delle Nazionali, in testa c'è Vicente Del Bosque (Spagna), seguito da Joachim Low (Germania) e Oscar Tabarez (Uruguay). Prandelli è 8°, subito dietro a Capello.
 
Pirlo festeggerà stasera la centesima presenza in Nazionale -  La partita tra Italia e Messico sarà per Pirlo la sua centesima gara con la Nazionale azzurra: "E' ovvio che sia molto contento - ha spiegato Pirlo -. Taglio il traguardo della centesima presenza in uno stadio così (Maracanà, ndr), dove qualsiasi bambino sogna di giocare, ma questa ricorrenza vorrei anche festeggiarla come si deve. Quindi devo concentrarmi sulla partita, perché ci interessa il risultato. Noi sappiamo come giocano loro, abbiamo preparato la partita nei minimi dettagli. Dovremo stare attenti a limitare loro gli spazi, anche perché vogliamo vincere e l'obiettivo è arrivare il più lontano possibile". A chi gli  riferisce che il tecnico messicano De La Torre ha detto che l'importante sarà bloccare Pirlo, centrocampista della Juve e della Nazionale, ha risposto: "Fa piacere che un allenatore dica questo di me. Io sono abituato a giocare con un uomo in marcatura, però per fortuna non gioco da solo. E la squadra saprà trovare le soluzioni per aiutarmi".
 
Moratti: L'obiettivo è lo scudetto - "Partiremo per vincere lo scudetto", così ha promesso Massimo Moratti ai tifosi nerazzurri in occasione della festa della curva nerazzurra. "L'Inter è una squadra che deve iniziare sempre il campionato per vincere lo scudetto. Nei momenti di difficoltà il comportamento dei tifosi è stato speciale - ha poi arringato i presenti dal palco - non era facile siete un pubblico fantastico, avete avuto la pazienza e l'affetto giusti, qualcosa che io non ritrovo nelle altre squadre" . Nonostante gli striscioni di contestazione: "E' stata una cosa civilissima e intelligente. Io avrei scritto di peggio", ha commentato al riguardo. "Dobbiamo fare di più rispetto alla scorsa stagione. Faremo il mercato necessario alla squadra. Per vincere lo scudetto bisogna lavorare sodo e avere giocatori buoni". E poi, in fondo, se si riesce a buttare in piedi un'altra Calciopoli, in realtà basterebbe arrivare terzi a 15 punti dalla vetta, trovare un replicante di Guido Rossi, e il gioco è fatto.
 
L'Under 21 in finale - Al termine di una partita non certo facile contro un squadra esperta e pericolosa, l'Italia Under 21 di Mangia ha guadagnato l'accesso alla finale degli Europei. dove troverà la Spagna, che si è liberata della Norvegia con un eloquente 3-0. La rete del successo è arrivata al 34' della ripresa, quando Insigne riceveva una bella apertura di Gabbiadini e imbeccava Borini che insaccava con un piatto destro.

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