I camaleonti solidi ed il Mogging

i camaleontiQuesta settima juventina si è conclusa con l'acquisto di Poulsen dal Siviglia, per 10 milioni di euro. La scelta ci sembra dovuta non alle qualità superiori a quelle di Xabi Alonso ma al costo decisamente inferiore. Come temevamo si è ripetuto quanto visto lo scorso anno con Milito, a lungo inseguito, poi scavalcato da un Andrade decisamente più economico. Ma torniamo un po' indietro e vediamo come si è arrivati a Poulsen.

22 aprile 2008 - L'amministratore delegato bianconero, Jean Claude Blanc, ha espresso ottimismo sulla felice conclusione della vicenda Flamini: "A nostro vantaggio, oltre al fatto che da bambino era tifoso della Juve, c'è il progetto sportivo: noi facciamo la Champions, il Milan no". Flamini costava zero euro e chiedeva 4 milioni di ingaggio mentre la Juve si è fermata a 3,5.
In via Turati non fanno una piega e, qualche giorno dopo, il centrocampista francese, sul quale Blanc era sicuro di essere in vantaggio, firma per il Milan (fuori dalla Champions) un contratto di 4 milioni l'anno. Uno schiaffo francese.

29 giugno 2008 - Blanc: "Vorremmo completare la campagna acquisti in tempo per l’inizio del ritiro. Riteniamo importante amalgamare subito il gruppo e puntiamo molto su questo. Quindi i prossimi sette/otto giorni saranno molto impor­tanti per mettere a posto le ul­time trattative."

7 luglio 2008 - Dal ritiro di Pinzolo il presidente bianconero lancia messaggi a tifosi e addetti ai lavori. Argomento mercato, ovviamente. L'identikit del prossimo acquisto prende corpo: "Tra dieci giorni si deciderà tutto. Non so se arriverà Poulsen, ma sicuramente Blanc e Secco decideranno per il meglio, l'uomo più adatto per Ranieri. Di certo ai nostri sostenitori piacerà vedere in campo un guerriero".
Cobolli, che è stato scelto anche per conferire un'immagine "simpatica" alla Juve non si risparmia ed elargisce una perla: "Abbiamo un attacco stratosferico. Da tifoso mi piacerebbe vedere il "quadridente", anche se so che sarà di difficile realizzazione". Neppure il più spregiudicato dei tifosi ha mai pensato al "quadridente". Chissà di cosa parlerà la prossima volta ... speriamo non di 4-4-4 o tri-zona (come evoluzione della bi-zona di Oronzo Canà).

Le intenzioni di prendere il centrocampista per l'inizio del ritiro non sono state rispettate e dopo essere partiti da Diego si è finiti a Poulsen. Tuttosport intervista l'ex capo degli osservatori Pasquale Sensibile, oggi accasatosi al Palermo e sostituito da Castagnini. Sensibile conferma che a febbraio ha osservato Poulsen del Siviglia e Lucho Gon­zalez. Ecco uno stralcio dell'intervista:
Il nome di Poulsen è tornato di stretta attualità. Lei che giudi­zio espresse dopo quella missio­ne?
«Poulsen venne promosso a pieni voti. Lo seguii nel derby andalu­so e il suo Siviglia asfaltò il Betis. Poulsen uscì intorno all’ 80’ scate­nando un’autentica standing ova­tion» .
Gran lottatore...
«Sì, straordinario nel recuperare palloni» .
Gran provocatore...
«In effetti, Totti a parte, è l’unico ad aver fatto perdere le staffe a Kakà. Ma tra uno che cade nelle provocazioni e un “ mestierante”, io prendo sempre il secondo. E su Poulsen si è romanzato un po’ troppo».
La domanda è: può Poulsen far compiere il salto di qualità a una squadra come la Juve?
«Qui è bene essere chiari. Se la Juve ha i soldi per prendere Lam­pard, o Makelele che rimane straordinario anche a 36 anni, o ancora Mascherano, lo faccia su­bito. Sono tutti più bravi di Poul­sen. Se invece la situazione è quella dello scorso febbraio, quando mi veniva detto che di soldi per il mercato non ce ne sa­rebbero stati molti, allora il da­nese diventa una delle migliori soluzioni possibili perché con 10 milioni non si compra di meglio. Infatti ci interessava molto, con­siderato che il Siviglia non pote­va esagerare con le pretese per un giocatore destinato a svinco­larsi dopo un anno» .
Provi a venderci Poulsen: per­ché sì?
«Perché ha esperienza interna­zionale, è affidabile dal punto di vista fisico e si integrerebbe alla perfezione perfetto nel 4-4-2 di Ranieri. Il Siviglia e la Juve edi­zione 2007- 08 si assomigliavano moltissimo. Fatte le debite pro­porzioni, lui e Sissoko potrebbero essere l’equivalente di Emerson e Vieira di “capelliana memoria”. E se Ranieri volesse passare al 4-­3-3, il danese sarebbe ancora più utile davanti alla difesa, magari con Sissoko e Camoranesi ai la­ti» .
Ora provi a bocciarlo: perché no?
«Cristiano Zanetti è sicuramente più abile nei lanci per le punte. D’altronde Poulsen nasce difen­sore e diventa centrocampista nella sua evoluzione calcistica. Il che, beninteso, lo considero un punto a favore» .
Il fatto che se ne riparli dopo mesi di silenzio cosa le fa pen­sare?
«Mi fa sorridere» .
Lei chi prenderebbe?
«Non sono questioni di mia perti­nenza. Dico soltanto che Poulsen è molto diverso da Xabi Alonso e che Stankovic o Schweinsteiger sono ancora altri tipi di giocatori, quindi da lettore non capisco be­ne le priorità bianconere. Proprio volendo posso trovare analogie, ma non troppe, tra Xabi e Aquila­ni» .
Perdoni l’insistenza, lei chi prenderebbe per questa Juve?
«Xabi Alonso è l’anello mancan­te. Il basco ha una personalità straordinaria e poi abbina all’a­bilità nel dettare i tempi del gio­co, la capacità di verticalizzare per l’assist. In giro, di giocatori così, ne vedo pochi. Potendo, lo prenderei al volo» .

10 luglio 2008 - Conferenza stampa di un Ranieri transformer. Si riparte dal Ranieri botanico e dall'inevitabile paragone con l’albero, cui aveva già accostato la Juve l’anno passato: "Il nostro albero ha attecchito bene. Le radici erano solide grazie ad un’ottima società e a grandi campioni. Grazie ad altri innesti ora abbiamo nuovi rami e ci stiamo fortificando. Il compito è quello di passare un altro inverno duro e difficile, ma affascinante". L'evoluzione ci riserva il Ranieri veterinario ed il passaggio della Juve dalla versione "rompiscatole", dello scorso anno, a quella "camaleonte solido". A chi gli chiedeva se la Juve sia camaleontica o solida, Ranieri ha risposto che sarà «un camaleonte solido».
Possiamo attenderci un gioco migliore? Sembra difficile, perchè Ranieri ha risposto: "Devo far rendere al massimo la squadra in base alle caratteristiche degli avversari". I tifosi vorrebbero che fosse la Juve ad imporre il suo gioco, la sua personalità, e gli avversari a doversi preoccupare di adattarsi alle sue caratteristiche. Dovremo, molto probabilmente, convivere ancora con idee modeste. Ricapitolando e fondendo tante "simpatiche" idee: la Juve del prossimo campionato potrebbe essere un camaleonte solido e un po' rompiscatole, munito di quadridente.

12 luglio 2008 - La Juve ha acquistato il centrocampista Poulsen per 10 milioni dal Siviglia, riconoscendo allo svedese ben 3 milioni di ingaggio per 4 anni. Investimento totale lordo di 34 milioni. Ricordiamo che la falsa partenza di Blanc, con Flamini, sarebbe costata 32 milioni lordi, che il francese è più giovane dello svedese, che ha maggiori capacità nell'organizzare il gioco. Inoltre, Poulsen è preceduto da una cattiva fama che lo porterà ad essere nel mirino di arbitri e critica, mai teneri con chi indossa la maglia della Juve.
Non sappiamo se la squadra saprà essere un "camaleonte solido", di sicuro abbiamo un tecnico e dei dirigenti camaleontici. Dal giorno in cui Blanc non è riuscito ad accontentare Flamini, le idee di mercato bianconere per sistemare il centrocampo sono cambiate spesso: si è passati con estrema naturalezza, per non dire confusione, dal regista autentico Xabi Alonso, all'atipico Stankovic per finire al medianaccio Poulsen. E tutti stavano benissimo a Ranieri, come se fossero tutti lo stesso tipo di giocatore e potessero garantire lo stesso tipo di gioco. Senza dubbio aveva ragione Deschamps: "Ora prenderanno qualcuno che si sappia adattare" ... ed i camaleonti si adattano per natura, aggiungiamo noi.
Che la notizia dell'acquisto di Christian Poulsen non abbia fatto felici i tifosi juventini è confermato persino dalle notizie provenienti dal ritiro bianconero di Pinzolo, dove è comparso uno striscione di contestazione nei confronti della società:"Ridicoli, avete preso un altro bidone: Poulsen".
Non condividiamo il coinvolgimento di Poulsen, che non ha colpe, in una contestazione che dovrebbe limitarsi ai soli dirigenti e alle loro scelte "minimaliste".
Potete esprimere il vostro parere votando il nostro sondaggio dedicato all'acquisto di Poulsen.


GIUSTIZIZIA SPORTIVA CAMALEONTICA.

9 luglio 2008 - La cosiddetta giustizia sportiva fa segnalare l'intervento coraggioso del presidente Coraggio, della Corte di giustizia Federale. Una mazzata sul superprocuratore Palazzi, perchè Coraggio ha rigettato la richiesta di proroga per 120 indagini aperte prima del 15 aprile e non ancora terminate dalla Procura federale di Palazzi. In tutti i casi per cui aveva chiesto la proroga, scrive Alvaro Moretti su Tuttosport, Palazzi ha addotto come scusante del ritardo il "carico di lavoro della procura". Coraggio ha ribattuto bocciando i casi in scadenza perchè l'eccezionalità della proroga richiesta mal si sposava con una stessa formula uguale per tanti casi. Forse quella di fondere Ufficio Indagini e procura non è stata una genialata (sembra che ora anche i casi di periferia vengano smistati alla superprocura). Tra le altre cose, a leggere la stampa, sembra che Palazzi sia un accentratore. Forse Palazzi poteva evitare di dedicare del tempo a casi "irrisori", come deferire Ambrosini per il famoso striscione o Totti per aver parlato di "aiutini" alla'Inter, e dedicare quel tempo, che dice essere poco, ai casi più rilevanti.

10 luglio 2008 - La Commissione disciplinare doveva sentenziare sul deferimento di alcuni tesserati (Spinelli, Ventrone, Foschi e altri) "rei" di aver intrattenuto rapporti con gli inibiti Moggi, Pieroni e Preziosi. Palazzi aveva formulato l'accusa in base all'articolo che vieta di avere rapporti con tesserati inibiti ma si era "dimenticato" che Moggi non è più tesserato dall'estate 2006 (prima del processo) e così, scrive la Pravda rosa, la sentenza è stata rinviata a settembre per chi aveva rapporti con Moggi, perchè Palazzi, nel frattempo, ha cambiato il capo d'imputazione (anche la giustizia sportiva è un po' camaleontica) trasformando Moggi da inibito in mediatore: Spinelli e gli altri devono rispondere dell'accusa di essersi rivolti ad un mediatore che mediatore non è, non essendo appunto tesserato. Sempre la rosea scrive che gli avvocati di Moggi hanno esultato e che adesso chiederanno alla FIGC: "cosa rappresenta Moggi". L'amico furino1945 fa una giusta considerazione: "Nell'estate 2006, nonostante si fosse dimesso, Moggi rappresentava la Juve, per Palazzi e Ruperto, mentre oggi lo stesso Palazzi dice che è un mediatore". Moggi è un "non tesserato" oggi come lo era già a luglio 2006, essendo le sue dimissioni datate maggio 2006.
Ironico il commento alla notizia da parte del forumista AleGobbo: "Tra poco creeranno una nuovo reato sportivo/penale/amministrativo: il Mogging. Chiunque si chiami Luciano Moggi o abbia con lui qualunque tipo di contatto sarà COLPEVOLE".

11 luglio 2008 - Camaleontico anche Zamparini. Prima accusava sempre Moggi e la Juve, oggi confessa di parlarci spesso. Ecco uno stralcio della sua intervista:
Presidente, però molti considerano il nuovo d.s. Sabatini un uomo dell'ex d.g. della Juve.
«Guardi, prima dello scandalo sono stato un duro avversario di Luciano, ma per me era e resta uno che capisce tanto di calcio. Ci continuiamo a sentire almeno una volta alla settimana. Quando Foschi mi proponeva un giocatore, io chiamavo lui per sentire un'altra campana».
E così avrà fatto per Sabatini, no?
«Certo, però attenzione: Moggi mi ha detto che è uno dei più bravi d.s. in circolazione, ma non lo conosce di persona».
Chi comanda oggi nel calcio, presidente?
«C'è un sistema arbitrale autonomo. Adesso secondo me non comanda nessuno, c'è disordine, dipenderà dalle prossime assemblee la svolta. La Lega? Matarrese è il presidente di 20 anni fa, ci vogliono un nuovo responsabile e un d.g. moderno ben pagato. Uno con le capacità di Antonio Giraudo, ma senza scuola Fiat...».

Ma guarda un po' che idee cangianti. Ora vedremo se Palazzi avrà tempo di deferire per mogging anche Zamparini: se ad ogni telefonata di Zamparini a Moggi conteggerà un articolo 1 presumiamo che la somma supererà l'articolo 6.
12 luglio 2008 - Salta il processo sportivo alla GEA. Tre anni non sono stati sufficienti per terminare le indagini sullo scandalo. L'indagine era iniziata ancor prima del processo sportivo alla Juve, quello del 2006, quello per cui si è corso contro il tempo e contro le giuste garanzie processuali: ricordiamo la compressione dei tempi destinati alle difese e la possibilità di presentare dei testimoni a discolpa, per esempio.


Foto Gallery