Marcello, sai cosa ti aspetta

Marcello LippiOggi Marcello Lippi verrà presentato alla stampa. Il suo è un ritorno fortemente voluto ed atteso che ha aperto già un fronte di discussioni sulla stampa ed in Federazione. Non saranno tutte rose e fiori per Marcello. Intanto, il giorno dopo la sua nomina, il Corriere della Sera parlava già di una scelta tutta di Abete, incurante delle critiche sottili della Lega e del Coni (ovvero di Matarrese e Petrucci), e del fatto che Abete dovrà superare la diffidenza dei vice presidenti e di diversi consiglieri. Alvaro Moretti su Tuttosport scrive:
"Perché l’operazione Lippi segna un bello strappo tra Abete e i suoi vicepresidenti: ha gestito tutto in prima persona, il presi­dente. [....]
In Consiglio federale, il prossimo giovedì, due giorni dopo i fasti della presentazione la relazione di Abete al Consiglio: qualcuno prova già ora a fare di conto. Lo staff di Donadoni, col precedente accordo, costava circa 2 milioni tutto compreso. Quello di Lippi avrà un costo di circa 4 milioni (al ct andranno circa 1,7 milioni netti: a Donado­ni in caso di rinnovo sarebbero andati 1,1 milioni netti e l’intero costo avrebbe tocca­to i 2,7 milioni). Oc­chio, però: in questi giorni si potrebbe an­che lavorare su partnership legate all’im­magine, davvero vincente e appetita dai pubblicitari, di Lippi. Un contratto alla Collina, con stipendio e accordo sui diritti d’immagine come portabandiera del mar­chio Figc? Ci si sta pensando. ECCESSO DI POTERE - Matarrese aveva parlato a caldo, Tavecchio e Gussoni ave­vano mugugnato: di certo quello che piace meno di questa vicenda Lippi è il fatto che al tecnico di Viareggio siano state conse­gnate le chiavi non solo dello spogliatoio azzurro. Il fatto che - come un manager al­l’inglese o un vero e proprio dirigente fede­rale - scelga tutte le figure dello staff non piace."

Interessante la richiesta di Beccantini che, su La Stampa del 27 giugno, chiede a Lippi di fare chiarezza sulle dimissioni del 2006 perchè girerebbe la storia che sia stato Guido Rossi a imporgliele perchè il viareggino era troppo coinvolto nei fatti di quella estate (il figlio e la Gea, la Juventus e la Triade).

Gira e rigira, l'estate 2006 tornerebbe d'attualità. Lippi avrà fatto le sue considerazioni e calcolato anche tutti i rischi della scelta. Campione del mondo lo è già ma bissare il successo del mondiale 2006 lo porrebbe nell'olimpo del calcio azzurro per una impresa riuscita solo a Pozzo. Se, invece, i risultati non dovessero essere quelli che tutti si augurano pensiamo non potrà neppure contare sulla clemenza di giudizio che ebbe Bearzot, quella che si usa con chi ti ha fatto vincere e gioire. Perchè Lippi sarebbe un bersaglio per molti, come lo è stato nel pre-mondiale del 2006, e per il solo fatto che è stato per anni un'icona della Juventus, quindi da trattare con la anti-juventinità che si respira in tanti articoli di giornalisti che sono prima anti-juventini, poi tifosi della loro squadra del cuore e sponsor dei relativi giocatori e, solo dopo, interessati al destino della Nazionale.
A Lippi chiederemmo chi gliel'ha fatto fare, chiederemmo come ha fatto a dimenticare. Forse pensa che il successo mondiale ha cambiato molto di quello che era avvenuto nel maggio 2006. Noi pensiamo che i cecchini di allora sono tutti al loro posto, pronti a tirare al primo errore, pronti a togliersi anche quella spina che per loro deve essere stata la vittoria del mondiale grazie a quel gruppo di juventini.
Quel maggio 2006 Marcello Lippi fu investito da un attacco concentrico e dalla potenza devastante. Tutti ne chiedevano la sostituzione immediata, dai politici ai giornalisti, tutta gente che è ancora al suo posto. Rileggiamo alcune delle cose dichiarate e scritte in quei giorni:

15-05-2006 - TG com: A rischio la panchina di Lippi?
La domanda quindi è, cosa rischia Marcello Lippi? Per ora non c'è una prova effettiva che il tecnico viareggino si sia adeguato a quanto richiesto da Moggi. L'unica certezza sono le pressioni del dg juventino, alle quali Lippi avrebbe anche potuto resistere. Il ct non ha intenzione di dimettersi [...] Ma il Coni e la nuova Federcalcio commissariata potrebbero non essere d'accordo di portare sulla panchina azzurra in Germania un nome che, anche se marginalmente, è stato coinvolto dallo scandalo.

18-05-2006 - TG com: Italia, spunta l'ipotesi Trapattoni. Per la Figc la prima idea era Ancelotti.
La Federazione, secondo quanto riportato dal quotidiano "Libero", ha sondato la possibilità di richiamare l'ex ct Trapattoni per i prossimi Mondiali, nel caso l'indagine sul caso Gea aggravasse la posizione di Marcello Lippi, facendolo finire nel registro degli indagati.
Secondo i pm romani, infatti, Luciano Moggi avrebbe "inciso in maniera determinante sulle convocazioni in azzurro di Marcello Lippi, generando nel c.t. una favorevole predisposizione verso i giocatori segnalati da Moggi e sponsorizzati Gea". Il ct verrà sentito, come persona informata dei fatti, venerdì dai magistrati, che chiederanno spiegazioni e cercheranno di capire se effettivamente ci sono state pressioni decisive.
[...] Il "preferito" dalla Federazione sarebbe Carlo Ancelotti. L'alternativa numero 1, prima della soluzione interna Gentile, è dunque quella che conduce a Trapattoni.

19-05-2006 -
www.corriere.it: Il giorno di Lippi «Dimissioni? Non ci penso». La tormentata vigilia mondiale del tecnico: oggi sarà interrogato a Roma
Il commissario tecnico Marcello Lippi sarà sentito stamattina al Palazzo di Giustizia di Roma come «persona informata sui fatti» dai pubblici ministeri Cristina Palaia e Luca Palamara. Un interrogatorio da cui potrebbe dipendere il suo destino. [...] Senza dimenticare di sostenere fino in fondo la scelta che non è stata condivisa da molti e che ha suscitato più di una perplessità, visti i ripetuti casi in cui è rimasto coinvolto Fabio Cannavaro: «Sarà il capitano della nazionale fino a che ci sarò io. È un'immagine bella del calcio italiano», aveva sostenuto.
«E non ho mai avuto una corsia preferenziale per la Gea», aveva aggiunto, stizzito, l'allenatore viareggino. [...] «Quando mio figlio mi parlò della sua intenzione di fare questo lavoro, gli risposi: non prenderò mai in squadra un tuo giocatore», aveva detto il tecnico. Ma in nazionale, con lui in panchina, sono passati Zaccardo, Cassetti e Chiellini, tutti e tre assistiti dal figlio.

21-05-2006 - www.repubblica.it: Lippi e il giallo Mondiali.
Per i carabinieri il ct della Nazionale è negli elenchi della Gea. E lui fa sapere: "Si sbagliano se pensano che mi dimetta". Il figlio Davide: "Gestendo mio papà potrei guadagnare bene ma non sono mai stato il suo procuratore, non ha voluto". [...] Da Viareggio, Lippi fa conoscere la sua rabbia per le notizie sui presunti legami personali con la Gea World. L'hanno messo nero su bianco i carabinieri, nell'ormai famosa informativa dell'inchiesta off-side. "Non è vero nulla. E se qualcuno si è messo in testa di farmi dimettere si sbaglia di grosso. Non lascio. Ora il mio unico pensiero è Coverciano e far vincere i mondiali all'Italia"

Ed i politici? Eccoli, loro non mancano mai:
21-05-2006 - www.repubblica.it: Da Forza Italia ai Ds si moltiplicano gli attacchi al tecnico.
Lippi, il partito delle dimissioni "Il ct faccia un passo indietro". Polemiche a due giorni dal ritiro: attacchi da politici, media ed ex colleghi.
Nei giorni scorsi qualche invito a rimuovere Lippi era arrivato dal mondo politico, con il senatore di Forza Italia Antonio Gentile che era andato giù duro: "Lippi purtroppo non può più rimanere alla guida della Nazionale, la sua immagine è compromessa. La Figc chiami Spalletti per i Mondiali". Il nuovo sottosegretario allo sport, Giovanni Lolli, ha rincarato venerdì: "La storia delle intercettazioni che coinvolgono Lippi è stomachevole, se venisse confermata", anche se poi ha attenuato: "Ho parlato solo di un'eventualità".
Ma ieri due quotidiani sono tornati all'attacco contro Lippi. Il Riformista, pur considerando sempre validissimi i principi del garantismo, afferma che "data la gravità dei sospetti sarebbe il caso che dalla Federazione (o dallo stesso ct) arrivasse un segnale chiaro. Ad esempio, la sospensione (o autosospensione) dell'allenatore fino a che tutti i sospetti non saranno fugati". Il direttore del Manifesto Gabriele Polo parla di una "estrema ratio per far fronte all'emergenza nazionale", dopo che al giornale comunista sono arrivate minacce di boicottaggio dei Mondiali da parte dei lettori: "Ripieghiamo su una proposta più modesta, che restituisca credibilità alla maglia azzurra. Lippi, Buffon e Cannavaro devono essere sostituiti e tornarsene a casa. E' il minimo che si possa fare per ridare credibilità alla rappresentanza calcistica. Se questo non verrà fatto non potremo tifare per la nazionale italiana...".

22-05-2006 - www.repubblica.it: Lippi, contro tutti: "Io non mi dimetto certamente".
L'inchiesta su Moggi e la Gea gli attacchi di Blatter: la panchina nella bufera. Ritiro mondiale tra i veleni, Rossi corre a parlare col tecnico.

22-05-2006 -
www.repubblica.it: "Il ct resti in panchina, ci tureremo il naso", in un articolo di Gianni Mura.

22-05-2006 -
TG com: Lippi: "Su di me gioco al massacro"
Marcello Lippi va al contrattacco. "Sulle mie cose c'è stato un gioco al massacro - ha detto il ct - Ho letto molte cose in malafede. Mi chiedono da più parti di chiarire, ma io l'ho già fatto: non ho mai avuto un procuratore, non sono mai stato assistito da mio figlio, non ho nulla a che fare con la Gea. Dimissioni? Le dà chi si sente scoperto".

26-05-2006 - www.corriere.it: Tifosi divisi nel ritiro azzurro di Coverciano.
Fischi per Cannavaro, applausi per Totti. Il difensore contestato per le dichiarazioni sullo scandalo del calcio.

Questo è solo un piccolissimo estratto dimostrativo di quanto tutti dicevano e scrivevano in quei giorni, una piccolo esempio di una gogna mediatica senza precedenti, non solo per la Juve ma anche per Marcello Lippi, che ha avuto ed avrà sempre, per tanti commentatori faziosi, la macchia del peccato originale: essere un protagonista della storia juventina.

Saranno pronti a sparargli a bruciapelo al primo insuccesso. La RAI romanocentrica, ben impersonata ai recenti Europei da Galeazzi e dalle sue battutine su Del Piero (come quelle ripetute su "Achille è tornato nella tenda"), ha già dato il benvenuto a Lippi e fatto intuire cosa lo aspetti in caso di insuccesso: il primo parere lo ha chiesto in diretta a Zeman, un nemico di Lippi, che ha detto che la differenza tra Lippi e Donadoni è solo nella fortuna ed in un tiro dagli undici metri. Certo, "simpatia Zeman" ... poi i gol fatti e subiti dall'Italia di Lippi sono pari a quella di Donadoni, o il numero elevato di giocatori andati in gol con Lippi e non con Donadoni è proprio uguale. Ma Zeman può distorcere anche la matematica che tanto i giornalisti di "matrigna RAI" restano in religioso silenzio, del resto lo chiamano non a caso su temi e personaggi che hanno a che fare con il mondo bianconero.
Marcello, sai cosa ti aspetta. Auguri.

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