Il TAS esiste e rifila una sonora sberla

PetrucciLa morale di questa storia è dedicata a tutti quelli che durante calciopoli 2006 hanno creduto a tutto quello che hanno detto soloni e bibbie sportive: non crediate che una cosa sia vera solo perchè detta da Blatter, Petrucci o Abete, spesso enunciata ai limiti dell'arroganza o per coprire vuoti normativi dei quali sono loro stessi responsabili; non crediate che sia vera solo perchè scritta su qualche giornale sportivo da molti letto come una bibbia, perchè spesso, chi scrive, asserisce cose di cui non ha conoscenza.

Abbiamo iniziato dalla fine, dalla morale, ora vediamo la storia di cui ci occupiamo. Il TAS è un tribunale che esiste e che, se consultato da chi ritiene di avere buone ragioni, rifila sberle anche ai grandi capi del carrozzone del calcio e dello sport, come successo a Blatter, Petrucci e, per ultimo, Abete.

Il 6 agosto 2008, il TAS, Tribunale Arbitrale dello Sport, sancisce che Barcellona, Werder Brema e Schalke 04 non sono obbligati a concedere l'argentino Messi ed i brasiliani Diego e Rafinha per l'Olimpiade. La decisione del Tas appoggia gli interessi delle grandi squadre: "Le società di calcio non hanno alcun obbligo di concedere i giocatori alle Nazionali olimpiche" ha stabilito il tribunale, ricordando che le Olimpiadi non sono presenti nel calendario delle competizioni internazionali stilato a inizio anno dalla Fifa. Nella sentenza il Tas ricorda anche che "non esiste una decisione specifica del comitato esecutivo della Fifa che stabilisca l'obbligo di mettere a disposizione i giocatori con meno di 23 anni per questa competizione", anche se l'organo svizzero li invita a trovare un accordo con la Fifa.
Il TAS, quindi, invita i club a trovare un accordo mentre la Fifa e le varie federazioni avevano fatto la voce grossa "imponendo" ai club di mettere a disposizione i loro giocatori. Una imposizione neppure supportata da una chiara regola scritta. Barcellona, Werder Brema e Schalke 04, forti delle loro ragioni non hanno esitato a rivolgersi al TAS, ottenendo soddisfazione e ragione. Anche la Fiorentina (con Montolivo) e la Juve, per Giovinco, Marchisio e De Ceglie si trovavano nelle stesse condizioni del Barcellona, ovvero private di giocatori utili a disputare il preliminare di Champions League senza essere obbligate a concederli. Ma le due italiane non hanno neppure contestato le varie imposizioni di Blatter e le parole di un "irato" Petrucci: si sono limitate ad "ubbidire" a quella che oggi sappiamo essere stata un'imposizione non suffragata da una normativa. Dovevano essere solo ringraziate e, invece, si sono dovute sorbire anche l'indiretta reprimenda di Petrucci, spalleggiato da una stampa, come successo alla Gazzetta, che ignora la materia su cui scrive.
Vediamo i fatti in ordine cronologico:

23 maggio - Gazzetta dello Sport (articolo di Luca Taidelli)
L' ira di Petrucci in soccorso di Casiraghi: «La Juve e Giovinco? Non è la Nazionale permessi»
Il genio di Giovinco fa litigare Coni e mondo del calcio in vista di Pechino 2008. E' bastato che il c.t. dell' Olimpica Gigi Casiraghi buttasse lì uno «speriamo che la Juventus ce lo lasci per l' Olimpiade» dopo la doppietta del piccolo fenomeno alla Costa d' Avorio nel torneo di Tolone, per mandare di traverso la colazione al presidente del Coni Gianni Petrucci, che da Sorrento, dove ha presieduto a un incontro tra i Comitati olimpici europei ed organizzatori cinesi, ha parlato chiaro. «Quasi dobbiamo chiedere scusa al mondo del calcio per la qualificazione: l' Olimpica non è la nazionale dei permessi. Anche se ogni giorno cerca di dimostrare il contrario, il calcio non è diverso dagli altri sport. Le convocazioni non le faccio io, ma è chiaro che Casiraghi e Zola vogliono la squadra migliore e sono certo, conoscendo John Elkann, che la Juve darà Giovinco. Al c.t. non rimprovero nulla, ma al mondo del calcio sì, perché vuole dimostrare che all' Olimpiade si può dire no». Giovinco è solo l' ultima miccia di un problema più vasto. I club infatti hanno potere di veto sui fuoriquota, ma sono tenuti a concedere gli under 23 (nati dopo l' 1 gennaio 1985). E Giovinco è classe ' 87, proprio come Messi che andrà con l' Argentina malgrado anche il Barça abbia i preliminari di Champions. Casiraghi ieri ha chiarito che voleva solo sottolineare l' importanza del ragazzo, ma resta il fatto che la Juve, tra preliminari (12/26 agosto) e contributo a Donadoni, ha fatto capire di non essere entusiasta all' idea di perdere per un mese e mezzo pure De Ceglie, Marchisio e Giovinco (senza considerare Criscito, Lanzafame e Nocerino).

Il giornalista Taidelli e la Gazzetta saranno smentiti da quanto deciso dal TAS e la loro affermazione "sono tenuti a concedere gli under 23" è falsa e andava verificata prima di scrivere la notizia. Petrucci non aveva ragione di "irarsi" e aveva il dovere di "sapere" che la ragione era dalla parte di Casiraghi e della Juve: concedere i tre giocatori non era un atto dovuto ma qualcosa, al limite, da concordare con la Juve e di cui ringraziarla.

7 luglio:
A tenere banco è ancora la querelle sui fuori quota, un argomento che non è proprio andato giù al ct Casiraghi, costretto a convocare il solo Rocchi. L'allenatore azzurro si sfoga: "C'erano dei paletti insormontabili con i giocatori di Juventus e Fiorentina. Non si potevano portare coloro che avevano giocato l'Europeo. Poi si sono aggiunti quelli del Milan e l'Inter non ha italiani."

Il presidente del Coni Petrucci aveva minacciato tuoni e fulmini se la Nazionale Olimpica di calcio non avesse avuto dei fuoriquota degni d'una medaglia d'oro. Poi sono successe due cose: il sottosegretario allo sport, Rocco Crimi ha garantito al Coni 450 milioni di euro l'anno fino al 2011 e, sembra, è arrivata una telefonata di Adriano Galliani. A Pechino il fuoriquota sarà solo il laziale Rocchi. (fonte: violanews)

20 luglio:
Calcio, Olimpiadi: niente Pechino per Diego
Il calciatore non ha ricevuto, infatti, il benestare del club tedesco e questo nonostante la norma Fifa che obbliga i club a lasciare i giocatori Under 23 alle Nazionali di appartenenza. Il Werder avrebbe attribuito il proprio rifiuto all'incompatibilità del calendario dei Giochi di Pechino con quello della Bundesliga, e non solo: anche con gli impegni della squadra.

23 luglio:
Olimpiadi - Calcio, Blatter: club non possono trattenere under 23
Roma, (Apcom) - I club di calcio dovranno lasciare i giocatori Under 23 alle rispettive nazionali e, per le Olimpiadi di Pechino, la Fifa non farà eccezioni. Lo ha scritto il presidente della Fifa, Sepp Blatter, in una circolare inviata oggi a tutte le nazioni associate per ricordare le direttive in vista dei Giochi del prossimo mese. "Il rilascio dei giocatori di età inferiore ai 23 anni è sempre stato obbligatorio per tutti i club", ha scritto Blatter, "e lo stesso principio dovrà essere applicato per Pechino 2008. Il fatto che questo torneo non sia incluso nel calendario internazionale non comporta il mancato obbligo di rilascio dei giocatori da parte dei rispettivi club".

24 luglio:
Pechino 2008, calcio: Schalke invoca il TAS su Under 23
Lo Schalke chiama in causa il Tribunale d'arbitrato sportivo di Losanna (Tas) sulla vicenda del 22enne brasiliano Rafinha, convocato dalla sua nazionale per i Giochi di Pechino. Il club tedesco non vuole concedere il giocatore, nonostante la Fifa abbia ribadito ieri, attraverso il presidente Blatter, che le società sono tenute a mettere a disposizione i calciatori Under 23. "Abbiamo chiamato in causa il Tas e la Fifa per chiare la situazione", dice il general manager dello Schalke, Andreas Mueller. La società di Gelsenkirchen ritiene che il torneo olimpico maschile non sia inserito nel calendario internazionale e, pertanto, le squadre non siano obbligate a mettere a disposizione i propri tesserati. "Prima la Fifa si basava sui precedenti, ora il presidente Blatter fa appello allo spirito olimpico. Nessuno, però, ci ha mostrato le regole. Una dichiarazione non è la base di una nuova norma".

Messi: guerra Barcellona-Fifa

Il Barcellona insiste e nonostante la circolare firmata ieri dal presidente della Fifa, Sepp Blatter, non è intenzionato a lasciare che il 21enne Lionel Messi partecipi con l'Argentina al torneo di calcio delle Olimpiadi di Pechino. In una nota, il club catalano ha contraddetto quanto affermato ieri da Blatter, sostenendo che le regole della Fifa non obbligano le società a concedere alle nazionali i rispettivi giocatori.
Nella circolare inviata ieri a tutte le federazioni nazionali Blatter aveva affermato che le regole della Fifa impongono ai club di lasciare alle nazionali i giocatori Under 23 anche nei tornei, come quello olimpico, non inseriti nel calendario internazionale.

30 luglio:
La FIFA "libera" gli Under 23
Le società obbligate a liberare i giovani per le Olimpiadi. Il Barcellona dovrà arrendersi per Messi.
La Fifa conferma il proprio pensiero. Le società che hanno in squadra giocatori Under 23, convocabili per le Nazionali olimpiche, sono obbligate a concedere il nulla osta per partire alla volta di Pechino. Diversi i casi eclatanti di calciatori bloccati, spicca il Barcellona che ha negato a Leo Messi di raggiungere l'Argentina, ma anche Werder Brema e Schalke 04 che hanno bloccato, rispettivamente, Diego e Rafinha per il Brasile.
Adesso a tutte queste società non resterà che rivolgersi al Tas, ma diffcilmente la Fifa mollerà "l'osso".

Pechino 2008, calcio; Schalke e Werder presentano ricorso al TAS

Gelsenkirchen - (Adnkronos) - ''Ci aspettavamo il verdetto della Fifa''. Lo Schalke 04 non si ferma: la Fifa ha ribadito oggi che i club sono obbligati a liberare i giocatori Under 23 convocati per le Olimpiadi ma la società tedesca non intende rinunciare al brasiliano Rafinha, impegnato con la selezione del Brasile. ''Il giudizio di oggi non ci ha sorpreso'', dice il general manager dello Schalke 04, Andreas Mueller. ''Sarebbe stato strano se la Fifa avesse smentito il suo presidente Joseph Blatter'', ha aggiunto. Lo Schalke e il Werder Brema, coinvolto nella vicenda per la convocazione olimpica del brasiliano Diego, hanno presentato oggi un ricorso al Tribunale d'arbitrato sportivo (Tas) contro la decisione annunciata oggi dalla Fifa.

Abete, Fifa in linea attese
(ANSA) - Firenze - ''In linea con quanto si immaginava''. Abete, presidente Figc, commenta la decisione della Fifa sulla convocazione degli U23 a Pechino. ''La Fifa ha confermato che il quadro esistente determina la necessità da parte dei club di mettere a disposizione gli Under 23 - spiega Abete - mentre lo stesso vincolo non esiste per i fuoriquota''. ''In Italia - ha concluso Abete - abbiamo fatto delle scelte a monte, diversamente da quanto è accaduto in Spagna, vedi il caso Messi''.

Così anche Abete fa in tempo ad aggregarsi al carro di tutti quelli che hanno fatto una figuraccia, dimostrando di parlare a spoposito di un "quadro esistente che determina la necessità" che, invece, nelle regole non esiste. Il presidente del Coni, Petrucci, e quello della FIGC dovrebbero conoscere le regole e sapere che non vi era l'obbligo per le squadre di concedere i loro giocatori. O ignoravano la mancanza della regola o la conoscevano ma hanno deciso di offrire le loro guance agli schiaffoni del TAS, in "simbiosi" con Blatter.

In definitiva, il 30 luglio, abbiamo visto che la Fifa emette un verdetto in soccorso di Blatter ed abbiamo visto che quanto dice il colonnello svizzero e la Fifa non è necessariamante il vangelo, perchè chi ritiene di avere dalla sua la ragione ricorre al TAS che, come disse un giorno il presidente juventino Cobolli, è un tribunale che esiste! Non solo esiste ma decide di smentire i "capoccioni" dello sport, mettendone a nudo le bugie, alle quali la stampa aveva creduto senza verificare cosa dicevano i regolamenti.
Dopo la sentenza del TAS, che fa abbassare la cresta a tanti che pensano di avere un potere illimitato, ecco le reazioni "ammorbidite" degli stessi, che virano al "richiamo ai valori dello sport", e di chi ha vinto il braccio di ferro:
6 agosto 2008:
Blatter: "Sono sorpreso e deluso da questa decisione. Questi tre club (Bracellona, Werder Brema e Schalke 04) dicano che hanno fatto bene a farci la guerra, ma ora facciano un bel gesto lasciando in Cina questi ragazzi che hanno un grande desiderio di partecipare alle Olimpiadi".
16.31 - Per il Cio "la sentenza del Tas favorevole ai club è frutto delle regole poco chiare sulla partecipazione dei calciatori alle Olimpiadi". Il direttore generale del Cio, Gilbert Felli, ha commentato la sentenza del Tribunale arbitrale dello sport sugli Under 23: "Il calcio ha ancora un futuro alle Olimpiadi? Non bisogna generalizzare. Il vero problema sono le relazioni tra Fifa e i club. Siamo anche noi in attesa di vedere cosa succede, ma speriamo che le parti in causa trovino un accordo".
16.47 - Georgi Gradev, agente Fifa e grande esperto di diritto e controversie sportive, dice: "La Fifa, con quello che ha deciso il tribunale dello sport, va contro una propria norma. Sta di fatto, comunque, che il Tas è l'organo ultimo di giurisdizione in questa materia. Personalmente, sono molto contento di quanto deciso oggi. La decisione del Tas è chiara e rispetta le regole. Nei regolamenti della Fifa non ci sono imposizione "olimpiche"; probabilmente ce ne saranno in futuro, ma non ora. Inoltre la Fifa non ha il potere di mettere i clubs in queste situazioni. Insomma, non ha rispettato le sue stesse regole in diverse situazioni. La cosa più scandalosa è che la Fifa non rispetta la deadline di 60 giorni per decidere. A volte passano anche due anni, mentre il Tas decide in sei mesi. E poi la Fifa non è una corte di giustizia".
17.39 - Il Barcellona ha espresso soddisfazione "per aver visto riconosciute la tesi dal Tas. Sapevamo di avere ragione".
19.05 - Diego potrà restare alle Olimpiadi ma assicurato dalla federazione. Così il Werder dopo la sentenza Tas. Su Rafinha resta incertezza. Tra le condizioni che il Brasile dovrà rispettare, secondo il Werder, c'è l'assicurazione che copra un eventuale infortunio del giocatore. Lo Schalke 04 non ha ancora deciso sull'altro brasiliano Rafinha: "E' difficile scegliere a cinque minuti dal calcio d'inizio del torneo olimpico se far rientrare un giocatore oppure no".

Per ultimo vorremmo sia chiaro che la Juve non era tenuta a concedere Giovinco, Marchisio e De Ceglie alla nazionale olimpica. In questo momento, con gli infortuni di Molinaro e la squalifica di Nedved, per la prima partita del preliminare, alla Juve gioverebbe avere a disposizione almeno Giovinco e De Ceglie. La fantasia e lo stato di forma di Giovinco avrebbero fatto comodo in una gara interna nella quale sarà importante il numero di reti da realizzare. In ballo, con la partecipazione alla Champions, ci sono almeno 15/20 milioni di partenza e la dirigenza bianconera deve rendere conto agli azionisti e ai suoi tifosi, non al signor Petrucci.


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