Povero Matarrese, banditore senza asta.

Antonio MatarreseVi ricordate cosa era successo questa estate con la vendita dei diritti tv in chiaro? La Lega aveva fissato la cifra di partenza (70 milioni) e, in base alle leggi che governano il sitema calcio, li aveva messi all'asta. Forse Matarrese sognava di fare il banditore come succede per davvero nelle aste delle "case d'arte", magari già si vedeva circondato dalle buste d'offerta dei compratori e lui gongolante a dire "Bene, siamo arrivati a ottanta, vediamo se qualcuno offre di più"; solo che all'asta non si è presentato proprio nessuno ed è finita come sappiamo. Con Abete e Matarrese che hanno dovuto rincorrere "mamma Rai" e supplicarla in nome della "famiglia" dei presidenti di A e B; alla fine, grazie all'intervento della politica e dei politicanti, si era trovato l'accordo con la Rai sui 30 milioni (una specie di asta, ma al ribasso) e la famiglia di Matarrese aveva dovuto abbozzare.

Non ci voleva molto a capire il perché di quell'asta deserta: c'erano segnali di crisi per l'intera economia, era difficile vendere le automobili ed era difficlile vendere anche le trasmissioni sportive perché la pubblicità che le finanziava valeva molto meno di prima. Era il segnale che stavano arrivando tempi grami anche nel calcio.

A quanto pare in Lega non l'hanno capito e i budget delle società di calcio sono andati avanti per inerzia; di là è arrivato Mourinho e di qua Ronaldinho, magari facendo affidamento su qualche plusvalenza e sui soldi delle banche. "Giustamente" non l'ha capito neanche Matarrese che, con la Coppa Italia, ha ripetuto il copione di questa estate: sognando nuovamente di fare il banditore, dovendo vendere le partite di Coppa dagli ottavi in avanti, ha fissato la base d'asta e si è messo ad aspettare i compratori; per fare le cose per bene s'è fatto assistere da fior di consulenti (quelli della Infront, imparentati addirittura con Blatter). La base di partenza stavolta era di soli 14 milioni (roba che Mourinho, ridendo e scherzando, la guadagna da solo in un anno) ma di nuovo non si è presentato nessuno: la Borsa è arrivata a perdere anche il 20-25% in una settimana, le banche non si prestano i soldi una con l'altra, i tempi grami sono arrivati (e sono peggio di come si immaginava) ed, evidentemente, i possibili compratori della partite di calcio hanno altro cui pensare.

Qualcuno, a questo punto, ha già previsto che succederà come questa estate con la Rai che, alla fine, sarà chiamata a metterci una pezza con 7-8 milioni; e forse andrà proprio così anche perchè nel frattempo, nella "famiglia dei Presidenti" tanto cara a Matarrese, qualcuno ultimamente non riesce davvero ad arrivare alla fine del mese, nel senso che quattro società di serie B non ce l'hanno fatta a pagare gli stipendi di aprile-giugno. Comunque vada è il segnale che non solo per l'economia ma anche per il calcio è crisi e sono arrivati i tempi grami; il guaio è che il sistema, con in testa Abete e Matarrese, non può che assistere impotente di fronte a quello che sta succedendo, non avendo titoli nè autorevolezza per chiedere interventi di aiuto; il guaio ancora più grosso è che la Covisoc sa delle quattro società di serie B che non hanno pagato gli stipendi e, quindi, Palazzi deve dare dei punti di penalità, creando un bel precedente per tutto l'ambaradan che potrebbe succedere in seguito.

Forse è per questo senso di impotenza che il povero Matarrese, ormai da un po', non parla più del "nuovo calcio pulito", dei conti in ordine delle nostre società di calcio e della "famiglia" a lui tanto cara. Forse sognava di fare il banditore, di sicuro s'è ritrovato senza asta.

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