Chi è Pinocchio?

PinocchioCari lettori, ieri è uscita un’intervista concessa dall’ex bianconero (e neo fiorentino) Cristiano Zanetti alla Gazzetta dello Sport.
Il centrocampista di Carrara intendeva puntualizzare alcune cose in merito alla sua cessione-lampo al club viola, in seguito alle dichiarazioni scaturite da un’intervista al direttore sportivo della Juventus Alessio Secco e pubblicata su Tuttosport di martedì 11 agosto.
Ci limiteremo a riportare le frasi di Secco riportate dal quotidiano torinese, e le risposte di Zanetti dalle colonne del giornale rosa.

A voi la scelta di decidere chi tra Secco, Vaciago, l’uomo della rosea o Zanetti sia il Pinocchio in questa storia.

Intervista ad Alessio Secco di Guido Vaciago, da “Tuttosport” di martedì 11 agosto 2009.

TUTTOSPORT: Buongiorno Secco, i tifosi juventini hanno dovuto incassare in rapida sequenza la sconfitta con il Villarreal e la cessione di Cristiano Zanetti. C’è un po' di inquietudine nel popolo bianconero. Che cosa può dire loro?
SECCO: I tifosi seguono giustamente la passione, un dirigente nel periodo estivo deve mantenere i nervi ancora più saldi [....]. Quanto alla cessione di Zanetti: è stata necessaria.

TUTTOSPORT : Ci spiega bene come è andata? Eravamo rimasti che quello in vendita era Poulsen.
SECCO: [...] C’era, a questo punto, un’esigenza numerica di far uscire un centrocampista, è capitata l’opportunità di cedere Zanetti e l’abbiamo colta. Anche perché sarebbe stata l’ultima occasione di incassare qualcosa, visto che a fine stagione si sarebbe liberato a parametro zero.

TUTTOSPORT: Quando parla di esigenza numerica intende sfoltire la rosa o alleggerire il bilancio?
SECCO: Tutte e due le cose. I centrocampisti sono tanti: Melo, Marchisio, Camoranesi, Poulsen, Tiago, Sissoko quando tornerà. E anche dal punto di vista economico bisognava far quadrare il bilancio con una cessione e, quindi, con uno stipendio in meno. Anche perché Zanetti ci aveva chiesto un rinnovo di contratto che non potevamo concedergli.

TUTTOSPORT: Chiedeva quello che gli ha offerto la Fiorentina?
SECCO: Sì. E non potevamo offrirgli un triennale. Abbiamo investito una cifra importante su Felipe Melo [...]. E poi in quel ruolo abbiamo Marchisio: in fondo è significativo che nel giorno in cui è stato ceduto Zanetti, Marchisio ha vissuto il suo primo giorno in Nazionale.

TUTTOSPORT: Zanetti aveva chiesto anche garanzie tecniche?
SECCO: Diciamo che è un giocatore che quando sta bene vuole giocare...

TUTTOSPORT: Insomma, è stato Zanetti a chiedere di essere ceduto?
SECCO: Sì, è stato lui a chiedercelo e noi non tratteniamo nessuno che non sia convinto al cento per cento di rimanere.

Di seguito la risposta di Cristiano Zanetti, pubblicata sulla Gazzetta dello Sport di mercoledì 12 agosto.

GAZZETTA: Zanetti, perché ha scelto di lasciare la Juventus?
ZANETTI: Non diciamo cose assurde, questa storia va spiegata bene.

GAZZETTA: Proviamo a spiegarla bene.
ZANETTI: Ho preso atto di quello che era il comportamento della Juventus nei miei confronti e mi sono guardato intorno.

GAZZETTA: Quale è stato il comportamento della Juventus?
ZANETTI: Non hanno mai avuto nessuna intenzione di rinnovare il mio contratto. E io, in questo spogliatoio, ero l’unico giocatore in scadenza. Credo di meritare di partire alla pari con i miei compagni, credo di essermi sempre conquistato tutto sul campo.

GAZZETTA: Quali erano invece i suoi progetti?
ZANETTI: Ma quali progetti? Qui si parla di una questione di rispetto. Ho sentito dire da Secco un paio di cose alle quali devo replicare.

GAZZETTA: La prima?
ZANETTI: Assurdo dire che io avrei chiesto garanzie tecniche. A me delle parole non frega niente, le porta via il vento. Chiaro? Io non ho mai chiesto garanzie di nessun tipo, mai in vita mia. Poi alla fine è stato sempre il lavoro, quello che ho messo in campo, la mia garanzia. Ma forse il problema, alla Juventus, era proprio questo.

GAZZETTA: Però aveva chiesto altri tre anni di contratto?
ZANETTI: Ecco, bravi, questa è la seconda assurdità. Secco ha detto che chiedevo tre anni, il contratto che mi hanno fatto alla Fiorentina.

GAZZETTA: Invece?
ZANETTI: Primo, mai chiesto niente a Secco, anche perché lui non ha mai preso in considerazione un mio eventuale rinnovo. Tre anni?!? Ma se non abbiamo mai parlato. Diceva che non stavo bene? Non credo di essere l’unico che nell’ultima stagione ha avuto degli infortuni alla Juventus, comunque se il problema era questo si poteva anche fare un altro anno di contratto, vincolato al numero di presenze. Ah, dimenticavo: alla Fiorentina non ho fatto tre anni, ma due più opzione sul terzo, tanto essere onesti.

GAZZETTA: Ora come sta?
ZANETTI: Benissimo. E parliamo anche di questa storia. Un anno fa sembrava che solo io fossi quello rotto. Purtroppo ci siamo infortunati tutti. T-U-T-T-I, chiaro? Mi pare che a fine stagione gli infortuni abbiano superato quota 70. Io ho avuto uno strappo, poi uno stiramento. Ma se i tempi di recupero venissero rispettati certe cose non accadrebbero.

GAZZETTA: Via lei hanno reintegrato Poulsen...
ZANETTI: Sono felice per Christian. Purtroppo Sissoko non gioca da 5 mesi, ora si è fermato anche Giovinco. Mi pare che siano un po' contati. La Juventus, quest’anno, è una squadra che può vincere, ma deve avere una rosa che le possa permettere di affrontare situazioni d’emergenza.

GAZZETTA: Grazie Zanetti. Occhio e croce lei stavolta non è stato telegrafico.
ZANETTI: Ero molto arrabbiato, ma ora sto meglio. Ora questa storia è un capitolo chiuso.

Postilla: nella stessa intervista a Tuttosport di cui sopra, Alessio Secco ha parlato di Nedved.
Leggete:
TUTTOSPORT: Nedved è, invece, il grande rimpianto?
SECCO: No. E non è neppure piccolo, perché abbiamo preso la decisione insieme e in totale accordo. Io personalmente ho parlato a lungo con lui. Lui mi ha sempre detto che non voleva chiudere la carriera in calando, gli sarebbe venuta tristezza nel constatare che non era all’altezza dei suoi anni migliori. Per questo ha deciso di smettere. Ma le porte della Juve per lui sono spalancate.

TUTTOSPORT: Per ora il suo pensiero è sempre passato attraverso le parole del suo agente Raiola, perché Pavel non dice la verità?
SECCO: Perché ha deciso di staccare un po’ e gli hanno dato fastidio tutte le voci su di lui girate negli ultimi tempi. Prima o poi parlerà anche lui.

Detto, fatto: ieri dalle colonne del quotidiano torinese, una pronta replica del centrocampista ceko. A proposito del quale il prefisso “ex” non si addice ancora...

VILLAR PEROSA: Tutti lo vogliono. Ma chi se lo piglia? Alla ricerca di Pavel Nedved, l’assente più gettonato dell’estate. Si è ritirato, macché continua. Come volevasi dimostrare. E mentre anche l’a.d. bianconero Blanc dice di “aspettarlo sempre a braccia aperte”, lui si allena in Boemia. Corre e dà pedate. D’altronde, due settimane fa lo aveva ribadito, a Praga, dove era l’ospite d’onore.
Niente calcio in Italia, ma gli USA mi attirano. Mourinho mi chiamava, ma non potevo andare all’Inter. La Juve? Penso non se ne farà nulla”. [...] “Avevo bisogno di una vacanza ma adesso, dopo due mesi, comincio ad essere spaventato dal futuro senza calcio. Mi sto allenando con lo Skalma, un club amatoriale. E’ impossibile non pensare al calcio per me. Il futuro? A me e alla mia famiglia piacerebbe un’esperienza in America”.
[...] Ok, la Signora è nell’angolo. “La Juve? Ora c’è Ferrara; ha provato a convincermi a tornare, mi ha detto che si aspetta di vedermi a Torino il 20 agosto”. Vedremo.
Di certo Nedved è al bivio, riassapora anche la maglia della Repubblica Ceca. “Ho parlato con Ivan Hasek e gli ho promesso che farò un pensiero. Prima però dovrò cominciare a giocare da qualche parte”.
In conclusione, come già scritto in apertura, ci rimettiamo al vostro giudizio limitandoci a riformularvi la domanda iniziale:
CHI E’ PINOCCHIO?