Melo, distrazioni fatali

MeloUn giocatore atipico, questo si può dire, senza sbagliare, di Felipe Melo. Per il resto, il dibattito tra juventini è aperto. Campione o mezzo giocatore? Chi lo paragona a Emerson, chi a Vieira. Croce e delizia, croce o delizia? Chi gli imputa 3 goal presi e anche i furti in casa, chi lo idolatra per la sua leadership e il piede sensibile. Venticinquemilioni di euro, questo è altrettanto certo, sono il prezzo a cui si paga un fuoriclasse. Felipe lo è? Di seguito le risposte al quesito.

"Felipe Melo ci è già costato caro, in termini di soldi e di punti in classifica. Le disattenzioni non rendono il brasiliano poco affidabile?"


TheBest - Melo: gran bel giocatore. Buono, potenzialmente molto buono. Potrebbe esserci utile, potenzialmente molto utile. Finora, purtroppo, è stato più un danno che altro: 3-4 gol presi per altrettante sue cavolate, inutili e del tutto evitabili. Felipe è brasiliano (anzi, brasiliano dentro), di quelli che la palla vogliono comunque giocarla, anche quando non è il momento o il posto giusto per farlo, anche quando non serve a nulla, e anche se non ha dei piedi sopraffini per poterlo fare. Il tocco in più è spesso inutile e non possiamo permettercelo: foss'anche un solo errore a partita, se decisivo, fa perdere punti. Poi, per fortuna, Felipe Melo ha 26 anni, età nella quale i difetti si possono ancora correggere e può giocarsela alla grande anche sul piano fisico. Tocca più palloni di tutti, come previsto dal suo ruolo, ed è troppo spesso lasciato praticamente solo. Da lui ci aspettiamo che vada a raddoppiare sugli attaccanti avversari, o che chiuda sugli incursori? Non dipende solo da lui, ma anche da chi gli gioca accanto. Di sicuro ci aspettiamo che sia più essenziale nelle giocate e che, se schierato arretrato, protegga la difesa o, almeno, non le crei problemi. Ad oggi, in relazione a questo, stiamo ancora aspettando...

Rinasco bianconero - No, per nulla inaffidabile, semmai giovane, con tutto ciò che comporta, in questo caso l'inesperienza. Sappiamo che è fisicamente potente, non so se malleabile tatticamente, ma avidamente lo spero. Da sempre alla Juventus sono cresciuti uomini, poi diventati campioni, Melo ha tutte le carte in regola per diventare uomo e leader del centrocampo bianconero, ottima visione di gioco, nessuna paura ad assumersi i rischi nell'impostare l'azione, cosa che attualmente nessun altro (ceduto Zanetti, in prospettiva Marchisio) è in grado di fare. Sfigato di sicuro nel trovare un centrocampo, sino ad oggi, non all'altezza, non in grado di coprirlo nelle ripartenze, sfigato nel perdere tre palloni che si sono trasformati in tre goal amplificati dai punti persi. Sfigato nel non aver incontrato in carriera un allenatore che lo impostasse alla concretezza (Ciro avrà anche questo compito), sfigato per non aver trovato una difesa che gli urlasse in faccia dopo la seconda palla persa, giusto per capire un po' prima. Abbiamo aspettato che la dirigenza facesse esperienza, perchè non dovremmo aspettare lui?

Huskylover - Pur non valendo proprio, a mio parere, i 25 milioni che è costato (massimo 15) è un buon giocatore, ha tecnica e fisicità e gioca moltissimi palloni nel corso di una gara. Però bisogna anzitutto uscire da un equivoco: scordiamoci che è stato preso in sostituzione di D’Agostino, che è un regista, lui regista non è, anche se non gli mancano certo la visione di gioco e la capacità di fare belle aperture. Finora ha fatto una figura discreta e niente più, anche se per colpe non solo sue, in uno schieramento dove lui e Marchisio (quando c’è) devono reggere da soli il centrocampo, chiudendo, raddoppiando, pressando, mettendo toppe e cos’altro più? Però anche in tutto ciò Felipe è apparso un po’ discontinuo: ogni tanto lo si vede razzolare per conto suo, dimentico dei bisogni della squadra. E queste amnesie sono ancor più dannose da vertice basso del rombo perché, soprattutto verso fine gara, con la palla tra i piedi diventa un pericolo: infatti la sua anima brasiliana non ama giocare semplice e, complice la minor lucidità, l’errore è dietro l’angolo. E sono punti preziosi persi… Certo, ormai gli errori li ha fatti ripetutamente e dagli errori si deve imparare… qualcuno deve farglielo capire. Inaffidabile io lo vedo però anche caratterialmente: sempre ammonito, può rischiare di farci finire le gare in 10, e neanche questo è bene.

Agedsigh - E' costato caro, questo sì, ma è presto per giudicare. Qualche errore, dovuto forse alla voglia di strafare, non gli vale secondo me la bocciatura. Melo è un campione in nuce, ha tutte le qualità per diventare un leader nel Brasile e nella Juve: la posizione in campo, il controllo di palla, la visione di gioco, la forza e il movimento. Anche Platini e Zidane, al loro arrivo alla Juve, non brillarono subito, tutt'altro. Quindi, senza fare paragoni al momento sacrileghi, diamogli il tempo di ambientarsi: col tempo, sono sicuro, Melo ci darà i frutti che tutti ci aspettiamo.

Trillo - Per amor di Juve evito di commentare l'attività cerebrale extra calcistica di uno che, il 22 gennaio scorso all'antivigilia di Juve-Fiorentina, riferendosi agli arbitri dichiarava "La Juve è più forte del Milan e per noi sarà dura. Ma se l'arbitro farà bene il suo lavoro, possiamo vincere. Al mio arrivo mi hanno detto che ci sono due campionati. Quello con la Juve e uno a parte, e lo so io come lo sanno i miei compagni..." e adesso esulta come un cocainomane con il polsino bianconero all'avambraccio e gli occhi da Ozzy Osbourne in botta. Non ho preclusioni per i brasiliani, anche se non mi fanno impazzire dal punto di vista cultural-caratteriale e provo per la loro nazionale, in occasione delle competizioni mondiali, la stessa simpatia che provo per l'Inter, Franco Zeffirelli e Riccardo Luna. Però, al di là di queste valutazioni - lo ammetto - sui generis, chiedo solo una cosa, prima di decidere definitivamente da quale parte della mia personalissima classifica collocare Felipe Melo. Che possa giocare un paio di mesi, almeno, al fianco di Nostro Signore del Metatarso Momo Sissoko, giusto per vedere l'effetto che fa. Almeno fino ad allora, mi ritiro per deliberare.

Clau71 - Felipe Melo, classe 1983, dall'età della ragione calcistica ha attraversato le seguenti squadre:Flamengo (da ragazzino), Cruzeiro e Gremio in Brasile; Maiorca, Racing Santander, Almeria in Spagna; Fiorentina e Juventus in Italia. Cosa c'è di strano? Di strano c'è che un simile fenomeno ha giocato fino a 25 anni in club di fascia bassa e solo per uno di questi, il modesto Racing Santander, ha prestato i propri servizi per due stagioni consecutive. I casi sono due: o l'escalation del brasiliano è stata talmente inarrestabile da bruciare le tappe (ipotesi un po' azzardata, considerato che Melo ha giocato per 3 anni nella Liga e nessuna società di medio profilo se l'è mai filato); oppure non siamo davanti a tutto sto popò di fenomeno, che per ora di fenomenale ha solo il costo del cartellino (25 milioni, contropartite comprese). Sfatiamo la leggenda del "supercentrale" della Seleçao (e soprattutto ricordiamoci del suo angelo custode in auriverde...): ad oggi il ruolino del Felipe bianconero, seppur lusinghiero in termini di prestazioni, si limita ad un numero di presenze (13, con esordio avvenuto proprio contro l'Italia nel febbraio 2009) ancora troppo esiguo per poterne parlare come di un "craque" del ruolo. Melo è un buon giocatore, bravo in fase di impostazione e fisicamente tosto, grintoso il giusto, anche troppo. Ma serve qualcuno che lo protegga, qualcuno che gli permetta di dedicarsi alla fase offensiva e ne limiti le enormi lacune difensive; lacune che hanno indotto Prandelli a metterlo sul mercato (con tanto di Champagne stappato a fine trattativa...) e hanno sin qui causato perdita di punti e di tranquillità ad una difesa che da questo inizio di stagione non deve più guardarsi solamente dagli avversari.

Inunmondoche - Io sono un Melomane, e non un loggionista, facile al fischio e allo strepito per un nonnulla. Sulla bilancia, credo che i meriti di Melo, in questo inizio stagione, superino di gran lunga i pochi errori. Il calcio avrà anche poca memoria, ma rimpiangere i carpentieri del centrocampo di Ranieri, mi sembra francamente eccessivo. Volevate giocare a calcio? Melo è quello: proprietà nel controllo, precisione negli appoggi, tecnica eccellente. E non solo: fisicità assoluta che corazza il centrocampo, forte nel gioco aereo, passo da dribbling e da incursione. Altro che carpentieri sul metro-e-settanta. Melo aiuta la difesa, altrochè: l'attaccante avversario difficilmente riceve il lancio, grazie al posizionamento e all'aiuto fisico di Felipe. Quello che esce dall'area è spazzato via, in men che non si dica. Felipe perde raramente la posizione essenziale per tutti. Soprattutto, più di tutto: Melo non ha mai paura, e così la palla finisce sempre a lui, che la rigioca, anzichè finire sparacchiata a casaccio da qualche difensore, come succedeva prima. Ora: si può anche mettere a confronto tutto questo con 2 passaggi sbagliati, per quanto in zone cruciali, e qualche leziosità di troppo. Ma si fa prima a insegnare a Poulsen, Nocerino, Tiago o anche, ebbene sì, al tanto amato Zanetti le doti di cui sopra o a disciplinare un pochino Felipe? La situazione ricorrente in cui la Juve entra in difficoltà in difesa, ad ogni modo, è tutt'altra, e proviene dai cross dalle fasce, e non dal mezzo, protetto assai bene. Se manca Cannavaro le distanze tra i difensori sono siderali, i terzini si fanno saltare facilmente e gli esterni del rombo non rientrano mai a serrar le fila. Va là: aspettiamo Cannavaro e Sissoko e lasciamo in pace Melo e Diego.

Nick66 - Comunque sia l'affare l'ha fatto la Fiorentina. Acquistare un giocatore a 8 milioni e rivenderlo un anno dopo a 25 è stato un affare colossale. Li vale Felipe Melo quei soldi? Potenzialmente sì ma allo stato dell'arte assolutamente no. Melo manca soprattutto dal punto di vista tattico, troppo spesso si lascia prendere dall'istinto di partire palla al piede senza preoccuparsi se si tratti o meno della scelta migliore. La sua principale caratteristica, del resto sta nella forza che riesce a esprimere al meglio come incontrista, ma poi in fase di impostazione c'è poco raziocinio, sempre sopraffatto dalla foga, dall'istinto di puntare l'avversario come se ci si trovasse al limite dell'area avversaria e non all'altezza della propria tre quarti. Troppo rischioso continuare a fargli fare il vertice basso del rombo, sarebbe ottimale piazzarlo davanti alla difesa ma affianco a Sissoko in un 4-2-3-1 che forse esalterebbe al meglio le qualità di entrambi i giocatori.


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