Da Didier a BeBe

Didier DeschampsGRAZIE DIDIER - Presente all'Olimpico di Torino in qualità di commentatore per Canal Plus, Didier Deschamps è stato acclamato dalla tifoseria juventina e ringraziato pubblicamente da Jean-Claude Blanc per l'anno di B. Prima di ripartire per la Francia, l'ex tecnico bianconero ha dichiarato: "Ho fatto male a lasciare la Juve. Ho dato le dimissioni perché la situazione in società era difficile, avevamo divergenze di mercato. Invece che sette giocatori mediocri ne chiedevo tre buoni".
Noi non finiremo mai di ringraziare Didier e di considerarlo uno juventinovero. Il suo compito è stato di gran lunga più difficile di quello che oggi tocca a Ranieri, perché vivere minuto per minuto la farsa dell'estate 2006 è stato destabilizzante, perché riuscire a motivare gente che 30 giorni prima avava vinto un mondiale e convincerli a giocare a Caltagirone (in effetti era Crotone ma andiamo incontro a Cobolli, l'esperto presidente-grancomunicatore) è stato un compito difficilissimo. Camoranesi lo ha ammesso ultimamente. Didier non ci ha certo stupito con un gioco effervescente, del resto è difficile vederne in serie B, ma con Ranieri le cose non sono migliorate di nulla. Eppure per Ranieri la Juve ha speso circa 120 milioni di euro in due anni, assecondando le sue direttive sul mercato. Cosa che non fece con Didier e che non era disposta a fare. Falso che Boumsong fosse la prima scelta del francese: Didier aveva chiesto Givet o Squillaci, che avevano il torto di costare 7 milioni, mentre Blanc, che già dal primo minuto mostrò scarse vedute e braccino corto, non intendeva spenderne più di quattro. Arrivò Boumsong.
Ricordiamo ancora, per rendere omaggio alla verità, che Didier venne minato dall'interno, da una parte della dirigenza, con una lotta che il basco non esitò a portare sui giornali: voleva, effettivamente, solo 3 giocatori capaci di far fare un salto di qualità alla squadra e non i Mesto e Almiron che Secco e Blanc gli proponevano. Didier rivelò poi di aver chiesto alla dirigenza gli acquisti di Tourè, Sissoko e Toni, tre soli uomini di valore per rinforzare tre reparti. Come dargli torto? Uno dei tre che voleva, Sissoko, lo avrebbero preso solo a gennaio scorso, dopo aver gettato al vento 60 milioni per giocatori che scaldano letti d'ospedale e la panchina, o acquistati con soldi juventini per vederli giocare un anno al Monaco e, ora, alla Fiorentina. Aveva ragione Didier: non serviva molto per rendere competitiva anche la "mezza Juve" scampata a farsopoli (ed il merito fu suo che alzò la voce e stoppò la svendita sfrenata). Bastavano tre veri campioni al primo anno, promessi ma mai arrivati, ed altri due in questo mercato, non decine di giocatori tra cui poterne salvare due o tre. Didier ragionava da juventinovero che voleva far godere la "rivincita" al popolo bianconero. Didier meritava di potersi giocare le sue carte in serie A, con i tre giocatori che voleva. Poi si è speso addirittura di più e peggio. Grazie Didier.

OSSESSIONATI DA MOGGI - Moggi non è più nel calcio da tre stagioni ma tanti giornalisti sembrano ossessionati dal doverlo tirare in ballo e combattere continuamente. E' il caso di Maurizio Mosca che in uno dei tanti momenti di cabaret della domenica sera su Rete 4 ha intimato a Mughini di non parlare più di Moggi. E' il caso, soprattutto, di Enrico Varriale che ha cavalcato una dichiarazione di De Laurentis facendone una domanda per qualunque interlocutore comparisse in video domenica pomeriggio. Finché non è stato zittito dalla risposta di Galliani. Il piccolo Varriale da quel momento ha smesso di fare la domanda se aveva ragione De Laurentis a chiunque gli capitasse a tiro.
De Laurentis aveva dichiarato: "La cosa straordinaria è che dopo Calciopoli si è ritrovata la strada della serietà professionale e c'è spazio per tutti, nulla è prevedibile, e il pubblico si può veramente divertire, con un campionato che non diventa scontato dopo sette partite".
Questa, invece, la risposta di Galliani che ha gelato Varriale: "Mi sono ripromesso di non dire più nulla dopo l'estate 2006. Dico solo che chi vinceva fino al 2006 aveva delle squadre straordinarie, tanto che faceva anche le finali di Champions League".
Moggi, il giorno dopo, ha risposto: "Quando i presidenti vincono hanno sempre qualcosa da dire più del normale. La sentenza dei giudici sportivi ha detto che non c'è stato alcun illecito. Il processo (penale, ndr) è ancora in corso e, dunque, non può colpevolizzare persone che, al momento, sono libere da queste cose in quanto non condannate."
Repubblica ha ripreso le dichiarazioni di De Laurentis, appoggiato nel frattempo da Pulvirenti del Catania, anche lui inebriato da quell'aria d'alta classifica che può dare alla testa, ed ha pubblicato sul suo giornale online un sondaggio dal titolo "DOPO CALCIOPOLI, CAMPIONATO PIU' REGOLARE?". La domanda è:
Da Napoli a Palermo, i presidenti dichiarano: "Classifica sorprendente perché il campionato è regolare. Negli anni di Moggi non succedeva". Siete d'accordo?
I risultati non sono quelli che forse speravano i cantori e trombettieri del Nuovo Calcio Pulito: fino ad ora su 9600 votanti solo il 56,5% dice si ed il 42% afferma di non essere d'accordo.

Con tutto l'impegno che tanti giornalisti mettono in campo per ricordare sempre il grande truffatore e la squadra di truffatori, con tutti i servizi e le parole spese per tessere le lodi del nuovo calcio di Matarrese, Collina, Abete, questi sono i risultati? Deludenti per loro, stimolanti per noi. Segno che tanta gente ha ragionato con la propria testa, che si è informata non prendendo per oro colato il piombo delle redazioni. Segno che la gente ha visto che due anni fa le squalifiche di giocatori toccavano molte squadre che dovevano affrontare l'Inter. Segno che gli aiutini ed aiutoni, di cui la formazione nerazzurra ha beneficiato lo scorso anno, hanno mostrato una percentuale di errori di gran lunga superiore rispetto a quella per cui la Juve finiva sul banco degli accusati e nelle interrogazioni parlamentari. Non sembra abbia funzionato l'impegno di opinionisti e moviolisti di edulcorare ogni errore attaccandogli in coda la frase slogan "Ma ora sono errori in buona fede".

Intanto sembra che almeno all'estero i giornalisti non siano affetti da antijuventinismo come in Italia: prima della partita con il Real un giornalista spagnolo ha detto: "La sfida Juve-Real, dopo molto tempo, si giocherà senza Luciano Moggi, un ribelle simpatico che faceva il calcio molto piu interessante".

Ultima considerazione: De Laurentis, novello promoter del calcio pulito, è lo stesso che dopo un Lazio - Napoli della scorsa stagione, nel dopopartita, pensando di aver subito dei torti arbitrali, disse che Abete doveva scendere in campo per tutelare i suoi investimenti. Un promoter in stile Zamparini che, due anni fa, alle prime giornate si trovava nella parte alta della classifica ed era lì ad inneggiare alla fine del calcio sporco, salvo poi ritornare a sbraitare man mano che si allontanava dalle prime posizioni. Aspetteremo di sentire che musica suonerà il lato B di De Laurentis, sicuri che ci sarà.

EPPURE DOVREMMO ESSERE SIMPATICI - Nonostante tutti gli sforzi compiuti dal povero presidente Cobolli per aggiungere "smile" all'immagine della Juve, siamo sempre lì a suscitare i peggiori istinti dei giornalisti, tifosi e presidenti avversari. Lo scorso anno insulti e grida "ladri, ladri" in tutti gli stadi, con l'apice di Cellino a fare gesti osceni, al gol del suo Cagliari, verso i tifosi bianconeri. Quest'anno a Firenze Andrea Della Valle ha festeggiato il pareggio, allo scadere, in modo tanto scomposto da scusarsene a fine partita. Sabato sera De Laurentis si è comportato come un tifoso da curva, dando il via ad un coro antijuventino e invitando le persone a lui vicine a saltellare. E meno male che Blanc e Secco hanno fatto del bene a questi due signori: al primo hanno praticamente regalato Mutu per soli 8 milioni (i viola ne hanno rifiutati 25) e al secondo hanno dato a prezzi da supersaldo Zalayeta e Blasi.
Ma non dobbiamo meravigliarci se un presidente diventa peggio di un ultras scalmanato. E' normale avvenga quando si etichetta come "gran signore" un presidente che fa il gesto dell'ombrello agli avversari e dà del "figlio di p ...." ad un suo ex-pupillo, che ha il torto di aver fatto il suo dovere in campo realizzando un gol (per il Milan che, nel frattempo, lo pagava). Ci meravigliamo che questi atteggiamenti vengano ridotti dai media a "siparietto simpatico": primo perché è diseducativo e secondo perché ricordiamo bene il linciaggio degli stessi media, opinionisti e giornalisti quando Bettega, insultato per 90 minuti a Bologna, portò semplicemente le mani alle orecchie, per "sentire", dopo un gol della Juve. Sveglia Lapo! Sveglia John! La Juve non sarà mai simpatica agli anti-juventini, qualsiasi mestiere facciano. Fate almeno che sia rispettata.

INGUARIBILE BE-BE - Riceviamo ancora segnalazioni sull'atteggiamento "tifoso" di BeBe, al secolo Beppe Bergomi, una vita in nerazzurro (e, quindi, da anti-juventino), evidentemente difficile da dismettere. Questa volta ci segnalano un audio nel quale BeBe ha un tono quasi affranto al gol di Amauri a Napoli. Subito dopo, ai gol del Napoli, il tono di BeBe cambia completamente e punta all'euforico. Visto che Bergomi non riesce ad essere imparziale, visto che SKY ignora le tante mail di protesta degli juventini e continua a designarlo alle partite della Juve, non vi resta che scegliere tra due cose da fare: togliere l'audio, oppure disdire SKY e non contribuire più a pagare lo stipendio a Bergomi, Sconcerti, Caressa. E' quello che chi scrive ha fatto nell'estate del 2006.... perché ogni cosa ha un limite.

IL LIMITE - Anche la pazienza dei tifosi bianconeri ha un limite. Tifosi scossi da due notizie sparate da Tuttosport: la Juve come DS penserebbe anche a Baldini e come allenatore a Mancini. Ora speriamo vivamente che questi dirigenti non intendano spingersi a tanto. Baldini (rileggi questo articolo e ascolta l'intercettazione), sul quale i nostri lettori sanno tutto (basta inserirne il cognome nel campo "Cerca"), rifiutò la Juve nel 2006 dopo aver tenuto a bagnomaria addirittura John Elkann in persona. E poi non ci servono consulenze per fornire passaporti ad alcun  giocatore della Juve!
Su Mancini, secondo logica, dovremmo stare tranquilli, visto l'ingaggio di 6 milioni di euro che Moratti continua ad elargirgli, ingaggio che questa Juve "sparagnina" non potrebbe offrire. Non pensiamo che la simpatia dei nostri dirigenti per Moratti possa spingerli fino a volerlo sollevare da questo onere. Eppure Giulio Mola, lunedì scorso da Ravezzani, ha zittito Paolo Rossi di Juve Channel, che aveva espresso incredulità, dicendogli "Non far finta di non saperlo e se non lo sai chiedi ai tuoi dirigenti se è falso che c'è stato l'incontro con Mancini". Sarebbe troppo!
Letta sul forum di giulemanidallajuve.com a proposito della news su Mancini:
Moggi29: ma viene a piedi o con le stampelle?
Fedeimmutata: Credo con le stampelle, anche perchè se prova ad avvicinarsi a quella panchina potrebbero servirgli.