Nell'esposto la Juve chiede di deferire tutti e tutte le società coinvolte

News, 13 maggio 2010.

La Juve lascia una porta aperta alla revisione di Calciopoli. Prioreschi a ruota libera su Gianfelice Facchetti e Baldini. Veronica Vieri: Mio fratello era ossessionato. Mezzaroma: Mourinho come Moggi. L'Europa League è dell'Atletico Madrid.

La Juve apre alla revisione di Calciopoli - Nell'esposto, redatto dall'avv. Briamonte, in cui la Juventus chiede che venga revocato all'Inter lo scudetto di cartone, nell'esporre le motivazioni che rendono tale assegnazione a tavolino non congrua e assolutamente non in linea con i criteri di limpidezza sportiva posti dai 'tre saggi' come condizione inderogabile, la società bianconera pone in evidenza come "la fitta rete di contatti con esponenti di rilievo del settore arbitrale", addebitata alla Juve, e costituente "violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza "(art.1), nonché "condizionamento del regolare funzionamento del sistema arbitrale" per procurare vantaggio in classifica (art. 6) sia emersa, nel corso del processo di Napoli, anche a carico della società beneficiata dall'assegnazione a tavolino. L'esposto afferma che tali contatti (riportati in un allegato tratto dalle produzioni documentali innanzi al tribunale partenopeo) "sono della medesima natura e qualità di quelli imputati illo tempore "alla Juventus (art. 1 e art. 6). Pertanto nell'esposto, oltre alla revoca ai nerazzurri dello scudetto 2005-2006, si chiede, ai sensi dell'art. 32 c.4 del CGS di "deferire al giudizio della competente autorità disciplinare tutti i tesserati e le Società coinvolti nei comportamenti antisportivi sopra esposti". Non è ancora una vera apertura alla revocazione delle sentenze di Calciopoli, ma dopo quattro anni finalmente in società uno spiraglio si apre.

Prioreschi a ruota libera su Gianfelice Facchetti e Baldini - Maurilio Prioreschi, legale di Luciano Moggi, intervenuto a 'Tutti pazzi per la Juve', non si è lasciato sfuggire l'occasione per dire la sua sul ruolo di alcuni personaggi in relazione al processo in corso a Napoli. In primis sulle reazioni di Gianfelice Facchetti alla scoperta (e relativa richiesta di trascrizione) delle telefonate con i designatori in cui il padre figura come interlocutore: "Il nostro comunicato mi sembra chiarissimo. Noi come difensori abbiamo il dovere di difendere l'imputato, sempre nel rispetto delle norme che prevede il Codice deontologico che regolano la professione di Avvocato. Io come cittadino posso rispettare chiunque, vivi e morti. Ma come Avvocato devo rispettare il Codice e fare il mio dovere. Se ciò provoca reazioni da parte di qualcuno a me francamente non interessa. Noi ci siamo limitati a chiedere la trascrizione di alcune telefonate; io non mi sono mai permesso di esprimere giudizi sulla persona, così come hanno fatto gli altri miei colleghi. Se poi il contenuto delle telefonate non piace al figlio di Facchetti, non è certo colpa mia". Poi anche sul personaggio di Baldini, l'uomo del ribaltone, e i suoi rapporti con il Tenente Colonnello Auricchio: "Certamente Baldini era un teste dell'accusa, la quale ha poi rinunciato a chiamarlo. Noi invece lo chiameremo sicuramente a testimoniare e ci dovrà spiegare tante cose; la prima cosa è perché quando è stato interrogato al processo Gea han negato di conoscere Auricchio, tesi confutata in aula dallo stesso Colonnello. Lo stesso Auricchio prima ha negato di aver parlato con Baldini di Calciopoli, poi ha dovuto ammettere di avere parlato sia con lui che con il procuratore Antonelli. Stiamo parlando del fine 2004, quando di questo processo non ne sapeva niente nessuno. Questa cosa è passata un po' sotto silenzio per l'uscita delle nuove intercettazioni, ma sarà un tema del processo molto interessante per noi". Alla domanda se, viste le manchevolezze dell'indagine svolta dai cc del nucleo operativo di Roma, la difesa pensa di avviare un'azione nei loro confronti, risponde: "A noi questo aspetto interessa poco. Noi dobbiamo portare a casa un risultato, che è l'assoluzione di Luciano Moggi. Questa era un'indagine mirata, con un obiettivo precostituito. Luciano Moggi e la Juventus. Ed è stato dichiarato chiaramente dal Colonnello Auricchio. Basti pensare che la delega di indagine sulla regolarità o meno del campionato 2004/2005 è datata 5 luglio 2004, quando poi il campionato 2004/2005 è iniziato ad agosto. Le indagini non si fanno così; c'è un reato, vediamo chi l'ha commesso. Qui hanno detto "C'è Moggi, vediamo che ha fatto". Cioè l'esatto contrario".

Beretta: La lega non c'entra con la revoca - In relazione alla richiesta avanzata dalla Juventus alla Federcalcio perché venga revocato all'Inter lo scudetto di cartone 2005-2006, il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, si chiama fuori dalla questione: "La Lega non ha alcun motivo di occuparsi della richiesta: Non c'è alcun motivo che la Lega se ne occupi. Personalmente ho il compito di costruire il futuro della Lega e non quello di guardare al passato". Non fosse che non c'è futuro senza passato...

Mezzaroma: Mourinho come Moggi - Massimo Mezzaroma, presidente del Siena, in occasione della presentazione del nuovo ds Giorgio Perinetti, propone un sorprendente paragone tra José Mourinho e Luciano Moggi. Ravvisa infatti un'analogia tra i due personaggi nelle modalità che mettono in atto per gestire i momenti difficili delle loro squadre: "Quando ero responsabile del settore giovanile della Roma nel 1993, Luciano Moggi mi spiegò che in certi momenti di una stagione agonistica la pressione è tale che c'è bisogno da parte dell'allenatore o di qualche dirigente di una dichiarazione sopra le righe. Mi spiegò che questa cosa serviva per togliere tensione alla squadra. A distanza di tanti anni Mourihno mi sembra che confermi in pieno gli insegnamenti di Moggi. Questa cosa di togliere pressione alla propria squadra lui la sta facendo in maniera egregia".

"Oil" vince il NodoDocFest 2010 - Massimiliano Mazzotta ha vinto il festival NodoDocFest 2010. La IV edizione della manifestazione cinematografica che si è tenuta a Trieste ha premiato il documentario "OIL", il "non fiction" film che indaga sulla situazione ambientale e sociale della zona di Sarroch, l'area circostante la più grande raffineria d'Europa: la Saras. I numerosi successi nelle varie manifestazioni in cui questo documentario viene presentato fa capire perché i legali della Saras avevano tentato invano lo scorso anno di "fermare" questo capolavoro.

Veronica Vieri: Mio fratello era ossessionato - Veronica Vieri è intervenuta oggi per testimoniare sulla effettiva depressione in cui cadde il fratello Bobo quando venne a sapere di essere stato spiato dal Tiger Team di Telecom nel periodo in cui vestiva la maglia nerazzurra. La sorella ha confermato che il fratello a partire dal settembre 2006 ha iniziato a manifestare una ossessione che lo portava a non uscire più di casa per il terrore di essere ancora pedinato. Vieri ha chiesto per la vicenda 20 milioni di euro di risarcimento a Telecom ed Inter. Nelle prossime udienze potrebbero essere convocati in qualità di testimoni anche Tavaroli e Tronchetti Provera. Nel frattempo sono stati acquisiti i verbali delle deposizioni già rilasciate dall'ex ad Telecom nell'ambito dell'inchiesta che vede imputati, fra gli altri, tutti i componenti del Tiger Team, procedimento nel quale i PM avrebbero già dichiarato il "signore delle gomme" estraneo ai fatti.

L'Europa League è dell'Atletico Madrid - Dopo un'interminabile partita, ai tempi supplementari l'Atletico Madrid riesce ad avere la meglio su un coraggioso e ben organizzato Fulham e, dopo 48 anni di astinenza (dal 1962, Coppa delle Coppe, strappata in finale alla Fiorentina), torna alla vittoria in Europa, facendo sua nella finale di Amburgo l'Europa League. Protagonista del successo dei colchoneros Diego Forlan, autore della doppietta che ha deciso il match. Dopo mezz'ora l'Atletico è già avanti: l'altra 'stella degli spagnoli', Aguero, conduce un contropiede, alla fine svirgola malamente, ma è pronto Forlan a mettere dentro. Passano sei minuti e arriva il pareggio del Fulham con Davies. Nel secondo a meritare di più sono gli uomini di Hodgson e gli spagnoli sembrano stanchi, ma l'imprecisione degli attaccanti del Fulham fa sì che il punteggio non si schiodi dalla parità. Si va ai supplementari: niente di fatto nel primo, e anche il secondo sembra proseguire sulla stessa falsariga, finché a cinque minuti dalla fine il 'solito' Aguero , dopo una bella azione imbecca il 'solito' Forlan che, complice anche una deviazione di un difensore inglese, segna il goal che regala all'Atletico il successo nell'Europa League.


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