Prime parole di Andrea Agnelli da Presidente della Juve

News, 19 maggio 2010.

Finito il CDA Juve: Andrea Agnelli Presidente. Marotta: Io e Andrea rilanceremo la Juve. Del Neri anticipa la 'sua' Juve. I convocati Juve per la tournée in America. Ekdal premiato. Più poteri al quarto uomo.

Agnelli, Marotta, Del Neri... e Blanc? Oggi a Torino la riunione del CdA della Juventus ha sancito l'ingresso di Andrea Agnelli tra gli amministratori, in concomitanza con le dimissioni del consigliere Aldo Mazzia. Nel corso della riunione, svoltasi nel primo pomeriggio in sede e durata poco più di un'ora, il Consiglio ha inoltre provveduto a nominare presidente Andrea Agnelli, attribuendogli le deleghe operative. Al momento, nonostante le voci che si rincorrono a Torino circa le sue possibili dimissioni e il conseguente arrivo di Romy Gai, Jean-Claude Blanc mantiene le altre cariche. Via libera all'arrivo del nuovo direttore generale, Beppe Marotta, che ha firmato in mattinata un contratto triennale. Fabio Paratici sarà responsabile dell'area sportiva e capo degli osservatori. In arrivo anche il nuovo allenatore Gigi Del Neri, atteso a colloquio dal nuovo presidente, in vista della presentazione ufficiale che dovrebbe tenersi nella giornata di domani. Queste le prime parole da presidente di Andrea Agnelli, al termine della riunione del CdA: "L’incarico che assumo oggi è la testimonianza concreta della coesione della nostra famiglia e dell'impegno per questa società. Il lavoro da svolgere è molto impegnativo. Per questo Jean-Claude Blanc e io, in armonia con tutti i collaboratori e con il Consiglio, stiamo già delineando la programmazione e le strategie per la futura stagione". Anche il futuro di Blanc, secondo i principali media, sembrerebbe dover essere lontano da corso Galileo Ferraris.

Parte una nuova Juve - Il nuovo corso bianconero, targato Andrea Agnelli, parte oggi alle 14, quando è prevista, nella sede sociale, la riunione del CdA, che ha il compito di insediare Andrea Agnelli alla presidenza del club, e di ratificare la scelta di Beppe Marotta come nuovo direttore generale, di Fabio Paratici come nuovo responsabile dell'area tecnica e di Gigi Del Neri come nuovo allenatore. L'arrivo di queste nuove figure e l'allontanamento di quanti hanno contribuito ad un fallimento che ha consegnato agli archivi la peggior stagione dell'ultimo mezzo secolo, a dispetto dei soldi spesi, saranno dunque le basi della rifondazione bianconera, a tutti i livelli.

Marotta: Io e Andrea rilanceremo la Juve - Beppe Marotta si appresta dunque ad iniziare la sua 'storia' in bianconero: "Per correttezza posso dire che non ho ancora firmato ma che lo farò tra mercoledì e giovedì. Per ora c'è solo un accordo verbale. Oggi riparto. E' una sfida affascinante, è uno dei migliori club al mondo. La Juventus è in una situazione non consona al suo blasone. Non ho la bacchetta magica ma c'è un presidente giovane e mi auguro un rilancio dal punto di vista sportivo". Sarà un rifondazione? "Rifondare è una parola forte, da ricompattare direi". Comunque la sua avventura alla Samp, dice, era finita a prescindere: "Ci sono stati segnali che mi hanno portato a capire che la mia permanenza era al termine. La mia è una scelta dettata da decisioni personali. Dopo otto anni è giusto guardarsi in faccia ed è normale che ci fosse un abbassamento della soglia delle motivazioni e che la proprietà avesse voglia di cambiare. Mi sarei fermato comunque, anche se non mi avesse chiamato la Juventus mi sarei preso un anno sabbatico. Vorrei comunque che fosse chiaro che con la società in questo mese non eravamo separati in casa, tutto è avvenuto soprattutto a livello mediatico". Su Del Neri: "Del Neri? Esula dal mio arrivo a Torino. È normale che una squadra che vuole puntare in alto cercasse il meglio e Del Neri è additato come uno dei migliori. Di certo non avrei mai voluto fare uno sgarbo alla Sampdoria".

Del Neri anticipa la 'sua' Juve - La sua avventura deve ancora cominciare, ma Del Neri sembra avere già le idee chiare su quel che lo attende alla Juve e su come svolgere al meglio il suo compito. La sua prima speranza è che Gigi Buffon rimanga, come dice a 'Tuttosport': "Spero di sì, gli parlerò. Gigi è il portiere della Nazionale, so­stituirlo non sarebbe facile. E’ uno che può dare molto in campo e nello spogliatoio per l’ambizione, la fame di vittorie che lo accompagna. Buffon e Del Piero rappre­sentano tanto anche co­me immagine". Non nasconde la sua soddisfazione, ma non vuole assolutamente considerare la Juve un punto d'arrivo: "In effetti provo un grande en­tusiasmo. La Juve rappresen­ta un punto di partenza, mica d’arrivo. In un club così sei co­stretto a porti grandi obiettivi. Dovrò essere esigente con gio­catori, società e me stesso". Su quello che potrebbe essere il 'problema Diego' osserva: "Bisogna anche vedere cosa gli avevano chiesto quest'anno. Doni ha sempre giocato con me all'Atalanta, ma di solito guardo alle specificità. Quindi divido il campo in undici settori e voglio altrettanti specialisti per ogni zona. Se mi hanno preso è perché mi conoscono, comunque nel calcio non si vince sposando un modulo, ma grazie all'organizzazione, alla mentalità vincente e alla qualità. Qui c’è da ricostruire una menta­lità". E a 'La Stampa', di fronte all'obiezione che lo vuole un integralista del 4-4-2, ribatte: "Che male c’è? Guardi che se qualcuno ha una formula con la quale si vince di sicuro, io l’adotto subito. Visto che non esiste, scelgo il sistema che, a mio avviso, meglio interpreta la mia idea di calcio". Si dice certo che alla Juve ci siano "giocatori di qualità", ha fiducia in loro, ma la sua linea è chiara: "Chi non collabora sta fuori", perché non c'è un giocatore indispensabile, anzi, il grande giocatore deve mettersi al servizio della squadra, e aumentarne il livello".

I convocati per l'America - Terminata la stagione, la Juventus ha ripreso nel pomeriggio la preparazione in vista della tournée in Usa e Canada. Alberto Zaccheroni non potrà contare sugli infortunati e sui nove nazionali: i sei italiani, oltre a Caceres, Poulsen e Felipe Melo. Rientrano invece, e tornano a disposizione del tecnico, i due esclusi dalla Nazionale: Grosso e Candreva. La partenza per New York è prevista per venerdì mattina alle 9. I venti convocati: Manninger, Bardi (Livorno); Bernardini (Livorno), Brandao (Siena), De Ceglie, Grosso, Grygera, Legrottaglie, Zebina; Belcastro, Marrone, Ekdal (Siena), Padoin (Atalanta), Salihamidzic; Candreva, Diego; Amauri, Del Piero, Paolucci, Trezeguet. La prima partita si giocherà a New York domenica 23 alle 13 ora locale (19 in Italia) contro i NY Red Bulls, la seconda a Toronto martedì 25 maggio alle 20 ora locale (le 2 di notte in Italia), contro la Fiorentina.

Ekdal premiato - Albin Ekdal, il ventenne centrocampista svedese di proprietà della Juve, ma in prestito al Siena, ha ricevuto dalla sezione di Siena dell'AIAC (Associazione Italiana Allenatori di Calcio) il premio come miglior centrocampista emergente in serie A; quindi, insieme al compagno Brandao, è andato a raggiungere la Juventus che venerdì partirà per la mini-tournée in Nordamerica. All'inizio di giugno, poi, disputerà con la Nazionale Under 21 svedese le gare del campionato Europeo di categoria contro Israele e Montenegro. Ekdal ha ancora due anni di contratto con la Juve; è soddisfatto del suo presente: "Ricevere certi premi è motivo di grande soddisfazione, ringrazio tutti di cuore. Come lo è vestire la maglia della propria Nazionale. Vuol dire che il tuo lavoro è stato riconosciuto. Per avere venti anni ho giocato tante partite in serie A, e ne ho anche vinte". Ma ha un doppio rammarico; il primo è legato alla retrocessione del Siena: "Non posso però essere felice di come si è conclusa la stagione del Siena. Ce l'abbiamo messa tutta, ma non è bastato. Siamo retrocessi". Il secondo è quello di non aver segnato contro l'Inter, dopo 5' di gara, una rete che avrebbe reso ancor più difficile la vita ai nerazzurri: "Mi dispiace, mi dispiace tanto, ho sbagliato un gol incredibile. Ho fatto tutto bene fino al momento del tiro. Lì ho perso la lucidità, ho sentito forte la pressione. Non sono un attaccante, credo si sia visto." Ancora non sa dove giocherà il prossimo campionato: "Non lo so, davvero non lo so. Sono legato alla Juventus, giocare in una grande squadra è il sogno di ogni calciatore. Ma a Siena mi sono trovato benissimo, e scendere di categoria non mi spaventa".

Più poteri al quarto uomo - A partire dal Mondiale sudafricano, il quarto uomo avrà poteri maggiori. L'International Board della Fifa, riunitosi a Zurigo ha infatti deciso che il quarto ufficiale potrà intervenire durante direttamente durante la partita, come ha spiegato il segretario generale della Fifa Jérôme Valcke: "Il suo ruolo sarà simile a quello degli altri due assistenti". L'IFAB ha inoltre dato il placet alla sperimentazione dei cinque arbitri: tuttavia la norma non è obbligatoria e non verrà sperimentata al Mondiale in Sudafrica.


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