Tronchetti: Moratti andò dalla Boccassini. Tavaroli: La pratica Ladroni è del 2002.

News, 6 giugno 2010.

Tronchetti risponde a Tavaroli su Il Giornale. Tavaroli: Spiavo la Juventus dal 2002. Ormai certo l'arrivo di Pepe alla Juve. L'Italia pareggia con la Svizzera. Il Cagliari potrebbe trattenere Ariaudo. L'Uefa porta avanti il fair play finanziario. Unicredit: La Roma non ci interessa.

Tronchetti: Moratti andò dalla Boccassini - Tronchetti Provera risponde all'intervista di Tavaroli apparsa ieri su Repubblica e lo fa tramite le pagine de "Il Giornale". Quasi tutta l'intervista si basa sulla vicenda "Dossier illeciti" dove il manager cerca di smentire il suo ex gregario citando stralci dei verbali dell'inchiesta, secondo lui, in contraddizione con quanto affermato oggi dall'ex capo della security aziendale. In realtà i documenti citati risalgono al 2007, quando cioè Tavaroli non aveva ancora patteggiato ed ammesso le colpe. Interessante la risposta alla domanda del giornalista in cui chiede se è vero che Tavaroli si è occupato anche di Calciopoli. "E' vero ciò che dice. Moratti si era rivolto a Tavaroli, su mio consiglio, perché aveva delle questioni delicate da affrontare su vicende arbitrali che poi portarono a Calciopoli. Quello che è successo è un po' diverso: Moratti è andato direttamente dalla Boccassini a denunciare ciò che aveva saputo. Ma alla fine il giovane arbitro (Danilo Nucini, nel 2002, anno dell'incontro con Moratti, in realtà aveva già 42 anni, ndr) che poteva svelare la vicenda non se la sentì di testimoniare e tutto è saltato". Tronchetti quindi conferma l'incontro fra Tavaroli e Moratti, circostanza ormai negata solo dal presidente interista che a Zunino infastidito rispose: "Non credete a tutto quello che dice Tavaroli. Lo conoscevo, certo, ma non gli ho mai dato alcun incarico". Per poi scaricare sull'amico Giacinto: "L'affare Nucini e tutto quello che è venuto dopo li ha seguiti Giacinto" (in quel periodo presidente dell'Inter). Da questo incontro comunque nasce il dossier "Ladroni" misteriosamente trascurato dalla procura federale, ma rivela anche una novità, cioè che il presidente dell'Inter, invece di denunciare agli organi federali, presunti illeciti sportivi pensò di rivolgersi direttamente alla magistratura ordinaria che comunque poi archiviò il caso.

Marotta al lavoro: praticamente certo l'arrivo di Pepe - Pur non potendo darne l'ufficialità, Beppe Marotta, su SkySport24 conferma che per Pepe alla Juve è praticamente fatta: "Siamo in una fase di trattativa avviata, fase concreta e quasi finale ma l'ufficialità non possiamo darla". Conferma anche le trattative per Candreva e Motta, dicendo al riguardo che "avviare colloqui è un fatto normalissimo nella fase calda della stagione". Allontana in maniera pressoché definitiva le voci su Ribéry: "Non ho parlato con il Bayern di Ribéry, è un calciatore di grande levatura calcistica ma accompagnato da una valutazione importante tanto da non creare accostamenti per tanti club. Il fatto che il Bayern abbia rinnovato il contratto è un messaggio del tipo 'me lo tengo stretto'". Alla domanda su Dzeko risponde: "Dzeko è un ottimo giocatore e lo dimostra il fatto di aver attirato su di sé tanti interessi. Valutazione alta? La valutazione è sempre data dai potenziali acquirenti, se gli acquirenti aumentano aumenta il prezzo. Da parte nostra, cerchiamo di trovare i tasselli giusti affinché Delneri possa avere una squadra il più possibile completa". Quanto a Palombo e Pazzini: "Palombo e Pazzini sono due ottimi giocatori - osserva - infatti sono nel gruppo dei Mondiali. Ma Garrone ha detto che la Samp non è un supermarket e io non prevedo che questi due giocatori faranno parte dell'organico 2010-2011 della Juventus". Ma a restare in maglia bianconera saranno comunque in molti, perché il lavoro più importante sarà quello di dare fiducia ad un ambiente ormai screditato: "Il nostro primo dovere è dare fiducia ad un ambiente che ha perso un po' di credibilità. Il valore oggettivo dei giocatori che fanno parte della Juventus è eccelso e bisogna partire da questa base. Il nostro motto è quello di andare in campo per vincere e su questa strada verranno fatte le trattative anche in base alle possibilità che offrirà il mercato".

Tavaroli: Spiavo la Juventus dal 2002 - Giuliano Tavaroli ha parlato: lo ha fatto in un'intervista a 'La Repubblica' (ma anche di persona ad Antenna3 Lombardia) e ha esplicitamente detto che le indagini sulla Juventus gli furono commissionate a fine 2002. "La pratica Ladroni, come la chiamavamo noi, riguarda le indagini sui rapporti tra la Juventus e gli arbitri. Volete sapere a quando risale? Al 2002... Succede che un arbitro bergamasco, ammiratore e amico di Giacinto Facchetti, anche lui bergamasco, un giorno scoppia e gli racconta i retroscena di quella che sarà Calciopoli. All'Inter vanno in fibrillazione, si spiegano alcune espulsioni, alcuni rigori assurdi e così Tronchetti consiglia a Moratti di chiamarmi". E questo mette una pietra tombale su quanto sempre affermato da Moratti, e cioè che il reclutamento di Tavaroli avvenne solo a fine 2003, solo dopo che Nucini, a suo dire, sarebbe stato condotto in gran segreto a Torino al cospetto di Moggi, per ricevere la fantomatica scheda telefonica, che dice di aver poi buttato.

La Nazionale pareggia con la Svizzera - A Ginevra l'Italia di Marcello Lippi, nella seconda amichevole premondiale, ha pareggiato per 1-1 contro la Svizzera, schierando in campo, inizialmente, una formazione diversa quasi totalmente da quella che due giorni prima aveva affrontato il Messico a Bruxelles. Le cose sono andate leggermente meglio, ma nel complesso gli azzurri sono apparsi ancora lontani da quanto occorrerà per disputare in Sudafrica un Mondiale di vertice. Ha aperto le marcature per la Svizzera, al 10' Inler con un tiro da 25 metri; ha risposto l'Italia, con Quagliarella, di testa, al 14'.Lippi a fine gara era moderatamente soddisfatto: "Stiamo migliorando, siamo stati più brillanti rispetto all'amichevole di giovedì". Adesso il ct spera nel recupero di Pirlo e Camoranesi, che, seppure infortunati, partiranno per il Sudafrica con i compagni: non dovessero farcela a recuperare, Lippi ha tempo fino al 13 giugno per sostituirli nella lista dei 23. Intanto Cossu partirà con gli azzurri, aggregato al gruppo come 24° e primo eventuale sostituto (e stasera contro la Svizzera ha giocato tutto il primo tempo). Il gruppo degli azzurri si radunerà martedì sera a Milano, per la partenza verso Johannesburg.

Italia-Paraguay sarà diretta da Archundia - La Fifa ha reso noto che sarà il messicano Benito Archundia a dirigere la partita d'esordio dell'Italia, a Città del Capo, lunedì 14, contro il Paraguay. Gli assistenti saranno i suoi connazionali Hector Vergara e Marvin Torrentera, quarto uomo il salvadoregno Joel Aguilar. Archundia ha 44 anni ed è al suo secondo Mondiale. La partita inaugurale, Sudafrica-Messivo, a Johannesburg, venerdì 11, sarà diretta dall'uzbeko Irmatov; Roberto Rosetti, lunedì 14, a Johannesburg, sarà il quarto uomo nella terna francese guidata da Lannoy, per Olanda-Danimarca.

Il Cagliari potrebbe trattenere Ariaudo - Lorenzo Ariaudo, prodotto del vivaio bianconero, potrebbe rimanere a Cagliari a titolo definitivo. Lo ha chiarito a Calcionews24 il suo agente Davide Torchia:“Il Cagliari ha un diritto di opzione che può decidere di esercitare o meno, nei tempi prestabiliti. Il ragazzo ha fatto bene con la maglia rossoblu. Io sarei molto contento se fosse confermato e, in linea di massima, potrebbe accadere questo. C’è una cifra già prestabilita con la quale il club isolano può riscattare il cartellino di Ariaudo. La società cagliaritana ha un diritto di opzione sul giocatore e la Juventus non ha una contro-opzione, perciò conta solamente la volontà del Cagliari che, se versa una certa somma nelle casse bianconere, automaticamente preleva il calciatore. Non c’è una trattativa quindi, ma conta solo il Cagliari”.

L'Uefa porta avanti il fair play finanziario - L'Uefa, come annuncia sul suo sito ufficiale, ha presentato il concetto di fair play finanziario alla Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo, evidenziando il fine di garantire il benessere del calcio europeo, sconfiggendone i mali (spese superiori ai guadagni, stipendi stellari e ingaggi gonfiati per i giocatori); le nuove norme relative alle licenze per i club hanno lo scopo di obbligarli ad un comportamento finanziario più razionale e responsabile. Adriano Traverso, direttore delle licenze per club dell''Uefa, ha spiegato che la crisi finanziaria globale ha acuìto l'urgenza di queste misure. Ha poi aggiunto che il principio chiave del fair play finanziario è l'obbligo del pareggio fra spese e guadagni e che queste misure per i club non sono una punizione, ma un aiuto, che consentirà di migliorare gli standard finanziari del calcio europeo.

Unicredit: La Roma non ci interessa - "Non c'è alcuna ipotesi di accordo con Italpetroli". La banca smentisce le voci di queste ore che la volevano come proprietaria di maggioranza della AS Roma, il gruppo bancario per mezzo del suo portavoce si dice non interessato a gestire un club di calcio ma vorrebbe rientrare dei 325 milioni dovuti da Italpetroli. In poche parole potrebbero obbligare i Sensi a vendere la loro quota visto che dovrebbe essere l'unico modo che hanno per "racimolare" quella cifra.


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