I dossier illegali svelati ai legali dei dossierati

News, 20 giugno 2010.

Cade il mistero sui primi dossier illegali. Paolillo parla del fairplay finanziario. E se Trezeguet restasse? Stallo nelle trattative tra Juve e Genoa. Marchisio: L'importante è giocare. Zeman: Perché Del Neri alla Juve e io a spasso? Capello nella bufera.

Dossiers e dossierati - Sta cadendo pian piano il velo di mistero che ricopre i dossiers che incrociano la vicenda di Calciopoli per l'attività di spionaggio cui sono stati sottoposti arbitri come De Santis, dirigenti come Moggi e calciatori come Vieri. L'altro giorno si è conosciuto il contenuto di Ladroni 2: i segugi di Tavaroli e Cipriani si sono occupati di De Santis, con foto alle abitazioni e raccolta di dati relativi al tenore di vita dell'arbitro mediante accertamenti patrimoniali. L'avvocato di De Santis, Irma Conti, si è opposta alla distruzione del faldone, utile per la richiesta danni del suo assistito, verso Tronchetti, ma anche, potrebbe essere, verso l'Inter, considerata "azienda di gruppo". L'avvocato Irma Conti ha anche chiesto di visionare il dossier "Care" che riguarda principalmente Bobo Vieri, ma conterrebbe anche atti relativi a qualche arbitro; anche in questo caso si opporrà alla distruzione. E tempo un mese si saprà di più sul dossier Como, tuttora secretato, il dossier segreto, completo di numeri telefonici, degli spioni Telecom sul mondo del calcio: Juventus (Moggi), Gea (Moggi Alessandro e Zavaglia), Figc (Bergamo-Pairetto) e De Santis. E dopo Palazzi avrebbe in mano quanto gli serve per riaprire l'inchiesta.

Paolillo: Real e Barcellona favorite dal fairplay finanziario - C'è qualcuno che inizia a manifestare evidenti segni di nervosismo con l'approssimarsi dell'introduzione del fair-play finanziario nel calcio che vuole come criterio principe che "una società non può spendere più di quanto ricava". Ancora non c'è niente di ufficiale ma le anticipazioni delle regole stanno già preoccupando molti club, soprattutto quelli abituati a gestioni "allegre" o sotterfugi finanziari.
Ernesto Paolillo, ad e dg dell'Inter, e presidente della commissione congiunta Eca-UEFA, è intervenuto sulla questione ponendo dubbi su vari aspetti delle linee guida dettate dalla federazione. Dubita dell'equità di tali norme che, a suo avviso, favorirebbero le società spagnole ad azionariato popolare (Barcellona e Real Madrid) dato che in Spagna i versamenti dei soci sono considerati ricavi e non aumenti di capitale, ricordiamo che i disavanzi ammessi (45 milioni nel 2012-15 e 30 milioni nel 2015-19) dovranno essere coperti da aumenti di capitale, ed auspica un sollevamento da parte degli altri club spagnoli per porre rimedio a questa ingiustizia.
Sostiene che le società che hanno già uno stadio di proprietà saranno favorite rispetto a chi non è ancora in possesso di questa struttura e difficilmente riuscirà mai a realizzarla senza un finanziamento pubblico. Ammette le colpe sul ritardo dei club italiani, in Italia solo la Juventus potrà vantarne uno a breve, scaturito, bisogna ammetterlo, non certo da dono divino.
Altro aspetto che desta la preoccupazione del dg interista è la contraffazione dei gadgets, fenomeno considerevole soprattutto in Italia, ma questo non dovrebbe angosciare particolarmente Paolillo visto che per evitare l'esclusione dal campionato di calcio 2005-06 la sua società ha venduto i diritti sul marchio ad una azienda esterna, di proprietà del figlio del presidente.

E se Trezeguet restasse? - David Trezeguet potrebbe anche restare, a dispetto di tutte le voci che lo volevano sicuro partente. Infatti "Sono stato convocato il prossimo 3 luglio per il ritiro pre-campionato" ha detto l'attaccante a 'L'Equipe'. Potrebbe essere l'attaccante in più al servizio di Del Neri, viste anche le difficoltà di piazzarlo a causa dell'elevato ingaggio. Pare invece sia arrivata a Torino una richiesta del Galatasaray per Poulsen, che sembre non rientrare nei piani del nuovo tecnico bianconero. Resta da vedere se il danese accetterà, visto che già l'anno scorso aveva rifiutato il trasferimento al Fenerbahçe e ha ripetutamente dichiarato di trovarsi bene a Torino.

Stallo tra Juve e Genoa - Non accenna a sbloccarsi la situazione di stallo tra Juve e Genoa in relazione alle comproprietà di Criscito e Palladino e all'affare Bonucci. Preziosi non intende recedere dalla sua valutazione di 15 milioni del difensore (a metà col Bari) e vorrebbe tenere Criscito e Palladino, ma alla sue condizioni; e il dialogo con la Juve si è fatto difficile, tanto che il rischio buste non è scongiurato. "Noi teniamo molto anche a Criscito e Palladino - ha detto Enrico Preziosi - abbiamo da risolvere l’altra metà con il Bari e dobbiamo far quadrare le cifre. Diversamente avremo qualche problema. Con la Juve abbiamo un rapporto da anni, anche costruttivo, e vorremmo mantenerlo tale, poi però gli interessi delle società prevalgono su quelle che sono le relazioni. Il Genoa non è un supermercato, non è una società dove tutti possono andare a comprare giocatori facendo forzature, è una società che può difendere qualsiasi comproprietà dignitosamente. La Juve lo sa, noi non vorremmo mai arrivare alle buste, ma abbiamo bisogno di avere un accordo che ci soddisfi". Forse non si è ancora accorto che Marotta ha preso il posto di Secco.

Marchisio: L'importante è giocare - La prestazione di Claudio Marchisio contro il Paraguay gli ha procurato più di una critica, ma lui non ne fa un dramma, pur se non ha problemi a precisare che a centrocampo, anche come esterno, si trova meglio che nel ruolo di trequartista ricoperto nella partita d'esordio: “E’ chiaro che uno cerca sempre di dare il meglio - ha detto Marchisio a Sky Sport 24 - e non mi è pesato giocare da trequartista contro il Paraguay, mi devo adeguare a quello che dice il mister, ma sono consapevole di non aver offerta un’ottima prestazione. A sinistra sono sicuramente più abituato perchè ci giocavo anche con Zaccheroni. Però, è il mio primo Mondiale e sono orgoglioso di essere qui, potrei andare anche in porta pur di giocare queste partite. E' normale che tutte le partite non è detto che vadano sempre bene, ma se capitasse di dover giocare di nuovo trequartista non ci sarebbe problema". Sulle prospettive dell'Italia: "Dove può arrivare l'Italia? Secondo me molto lontano - ha concluso - e ci crediamo davvero, perché siamo un gruppo unito e compatto. Sappiamo che nel nostro girone, con tutto il rispetto per i nostri avversari, noi siamo l'Italia e loro sono, almeno sulla carta, squadre inferiori a noi. dobbiamo credere in questo, dobbiamo andare a vincere domani e poi l'ultima partita del girone".

Zeman chiede: Perché Del Neri alla Juve e io a spasso? - Zdenek Zeman, a Sky Sport 24, ha voluto dire la sua sul nuovo tecnico bianconero Gigi Del Neri: "Ha fatto molto bene alla Sampdoria. E' stato in grandi squadre come Roma, Palermo e Porto e non ha mai chiuso la stagione. Scommessa? Ci sono dirigenti che lavorano e se fanno delle scelte vuol dire che sono convinti di quello che un allenatore può dare. Io come esperienza ho 300 partite in Serie A, sono arrivato quattro volte tra le prime cinque, penso che nessun allenatore che allena oggi in serie A abbia fatto gli stessi miei risultati, ma io non ho la squadra". Strano, eppure non c'è più Moggi che lo mobbizza... A prescindere dal fatto che quanto a esoneri nemmeno lui scherza, dovrebbe sapere che l'obiettivo della Juve non sarà mai arrivare tra le prime cinque.

Olanda-Giappone 1-0, Ghana-Australia 1-1, Danimarca-Camerun 2-1. Eto'o torna a casa - L'Olanda replica la scialba prestazione offerta contro la Danimarca e ancora una volta vince grazie ad un clamoroso errore avversario dopo una manciata di minuti dall'inizio della ripresa: sul tiro di Sneijder, centrale e sufficientemente innocuo, il portiere giapponese Kawashima sbaglia il tempo dell'intervento e devia la sfera in fondo al sacco, regalando agli "oranje" la qualificazione agli ottavi con una partita d'anticipo, complice la vittoria della Danimarca sul Camerun.
I nordici di Morten Olsen vanno sotto per mano di Eto'o, ma grazie a Rommedahl ribaltano il risultato; assist al bacio a Bendtner per l'1-1, azione personale con conclusione a giro sul palo lontano per il vantaggio. Ora Giappone e Danimarca si giocheranno il secondo posto, mentre è matematicamente eliminato Eto'o con i suoi leoni indomabili, attesi dall'inutile, a questo punto, gara con l'Olanda.
Pari invece fra Australia e Ghana nel girone D, con i "socceroos" in vantaggio con Holman, complice l'ennesima papera di un portiere in questo torneo: stavolta tocca al ghanese Kingson, autore di una maldestra respinta su punizione velleitaria di Mark Bresciano. Dura solo un quarto d'ora l'illusione degli australiani: "Kewell the jewell", vecchia gloria del Leeds e campione d'Europa col Liverpool di Benitez nella memorabile notte di Istanbul contro il Milan, respinge un tiro a colpo sicuro col braccio. Inutili i reclami e gli inviti a visionare le immagini sullo schermo da parte dei giocatori gialloverdi all'indirizzo di Rosetti, la cui decisione è corretta: calcio di rigore. Gyan Asamoah cambia angolo rispetto al penalty trasformato contro la Serbia, ma il risultato é lo stesso: 1-1. Da quel momento ci si aspetta che gli africani abbiano il sopravvento sugli avversari, ma paradossalmente le occasioni migliori le avrà la squadra rimasta in inferiorità numerica. Ora il Ghana comanda il girone a quota 4 ed affronterà la Germania (3 punti) nell'ultimo turno, mentre alla Serbia basta battere l'Australia per qualificarsi. A meno che gli "aussie" non ribaltino il pronostico vincendo il loro match e sperando che la Germania seppellisca il Ghana sotto una pioggia di reti.

Capello nella bufera - Il deludente pareggio con l'Algeria ha scatenato i media inglesi contro Fabio Capello. Sono bastati due pareggi in una settimana per far svanire le speranze che gli inglesi riponevano nella loro Nazionale. Assolutamente drastico il Times: "Si pensava che Capello potesse essere l’antidoto, invece la fiducia nella squadra sembra volata via. E' un gruppo di giocatori di talento senza piano tattico". Il D aily Mail si scaglia apertamente contro don Fabio: "Guadagnati la pagnotta, Capello!Il portiere è stato cambiato, ma nient’altro. Non la qualità del gioco. Non il risultato. Neppure la percezione che l’Inghilterra sia una squadra destinata a promettere molto e raggiungere poco. Anzi, di male in peggio. Una squadra che sembra disintegrarsi sotto la guida di un tecnico che ieri è parso aver terminato le idee". Capello tutttavia non ha ancora perso la fiducia nella sua squadra e a quelche giornalista che, subito dopo la partita gli chiedeva se si dimetterà nel caso in cui l'Inghilterra non dovesse superare il turno, ha risposto: "Andate troppo veloce, è presto. Abbiamo ancora una partita da giocare e io ho sempre fiducia nella mia squadra".


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