Lo sfogo di Diego. E Marotta si arrocca...

News, 3 settembre 2010.

Lo sfogo di Diego. Poco convincente l'autodifesa di Marotta. Giovinco: Ora penso solo al Parma. Ma Donadoni apprezza l'operato di Marotta. Allenamento a Vinovo. Pazzini: Mai contattato dalla Juve. A casa i tifosi di Roma e Bari. Uefa: cambiierà la regola sui goal segnati in trasferta? La nuova classifica IFFHS. NUova tecnica contro il doping.

Diego si sfoga - Non è andata giù al fantasista brasiliano la cessione al Wolfsburg e in un'intervista rilasciata a Sky comincia il suo personale sfogo: "Il mister è stato chiaro. Voleva che restassi. Marotta invece non è stato chiaro. Io ho sempre detto che volevo restare e il mister mi ha sempre detto che avrei giocato io. Sapevo che Marotta cercava una soluzione. Io sono stato chiaro e mi aspettavo la stessa chiarezza da lui. Se voleva vendermi poteva farlo due mesi fa, sarebbe stato tutto più semplice e più chiaro e avrebbe trovato una soluzione più giusta". Il neoacquisto del Wolfsburg poi spara a zero contro Marotta: "Marotta non si è comportato bene con me e con i campioni della Juventus come Camoranesi o Trezeguet, sicuramente il direttore ha capacità, ma non ha esperienza per guidare la Juve. La campagna acquisti della Juventus è sbagliatissima, la qualità non è soltanto dei giocatori italiani, non si possono escludere i campioni stranieri. Marotta ha chiarito che vuole una squadra tutta italiana. Ma è una politica sbagliata. Comunque è una squadra forte, ma poteva essere fortissima. Marotta ha perso tanti soldi. Spero che vincano, perché lì ho tanti amici. Così non si può vincere". E' un fiume in piena Diego Ribas da Cunha e rivela cosa è successo quando è stato ceduto: "Partiamo dal giorno dopo Juve-Milan, trofeo Tim, a Bari. Avevo segnato un bel gol. Ero felice. Del Neri mi chiama nella sua stanza. Siamo in tre: il mister, io e Marotta. Del Neri parte da lontano e mi dice che faccio parte del progetto. Bene, sono felice, anzi felicissimo. Poi, guardo Marotta. Sapevo che lui stava lavorando in un’altra direzione. Che stava facendo di tutto per vendermi. Lavorava nell’ombra e comunque mi disse che da Torino non mi muovevo". Dopo avvenne la cessione-lampo alla squadra tedesca: "Alla vigilia del mio trasferimento ho incontrato Del Neri. Lui mi guardò un po’ imbarazzato poi mi invitò ad andare a parlare con Marotta. Da quel momento Del Neri non si è più fatto sentire. Mah… Marotta aveva già deciso di vendermi". Diego vuole precisare anche come il capitano bianconero si sia comportato bene con lui visto che c'è chi sostiene maliziosamente che sia stato Del Piero a pilotare la sua partenza: "È una bugia. Il primo messaggio che mi è arrivato sul telefonino quando sono partito è stato di Ale. Mi diceva che era stato bene con me e mi augurava felicità, sperava di poter giocare insieme a me nella Juve. Lui non è un traditore". L'ultima frecciata la confeziona per mister Del Neri: "Ho visto alcune immagini di Bari-Juve ed è stato un massacro. Ma questa è la Juve di Del Neri: tutti ordinati, tutti impegnati a giocare semplice. Tutti pronti a eseguire bene uno schema su calcio piazzato per cercare di segnare di testa. Può essere questa la Juve? La Juve ha bisogno di campioni. Gente che inventa calcio in un attimo".


...e Marotta risponde - In un'intervista rilasciata a La Stampa, il dg bianconero spiega il mercato della Juve: "Quando hai un budget giustamente contenuto e puoi destinarlo a due o tre giocatori ti si offre un panorama più ampio di prospettive ma noi dovevamo cambiare mezza squadra, l'abbiamo fatto mantenendo fede alle linee che ci eravamo dati. Meritiamo una sufficienza ampia". Poi Marotta risponde alle lamentele dei tifosi circa l'acquisto sfumato del bomber Dzeko: "Dzeko è un cruccio anche mio. Era un investimento in linea con la nostra politica però il Wolfsburg non l'ha ceduto a noi né ad altri". Si indispettisce nel momento in cui gli si fa presente che la Juve ha mancanza di 'appeal' rispetto a tempo fa: "Burdisso era legato a Roma perché ci si era trovato bene e ci vive la famiglia. Per Di Natale non abbiamo spinto sull'acceleratore: diciamo che sapere che eravamo vicini a Di Natale ha convinto De Laurentiis a darci Quagliarella in prestito come non voleva fare". Lui forse non sa che la Juve non mai avuto bisogno di sventolare minacciosamente un Di Natale per farsi cedere un Quagliarella, poi. Nel momento in cui gli si fa notare che il mercato della Juve è stato fatto con molti prestiti, il dg bianconero chiarisce anche questo concetto: "Prima di tutto non avremo da rifare la squadra: al massimo si cambieranno 3 o 4 giocatori. Secondo: contiamo sui proventi della Champions League che quest'anno mancano. Terzo: non c'è alcun obbligo di riscattare i prestiti. Ci sono tre giocatori, Quagliarella, Pepe e Motta, il cui prestito è oneroso per cui se avranno un rendimento discreto, non dico ottimo, converrà riscattarli. Se non fosse così non avremmo l'obbligo di prenderli. Anche se sono sicuro che faranno bene: sono tutti in Nazionale".  Discreto non è livello da Juve, però... Marotta chiarisce anche l'obiettivo primario della Juve di quest'anno: "Il nostro obiettivo è la Champions League. Ma, ripeto, non dovremo rifare una squadra e intanto abbiamo ridotto il monte ingaggi con la cessione di giocatori che hanno dato tanto alla Juve ma stavano tra i 3 e i 4,5 milioni l'anno. Tra questi c'era anche Diego: guadagnava 4 milioni e per quanto sia un bel giocatore ritengo che non fosse determinante". Sempre più di quelli venuti al suo posto, comunque... E niente voli pindarici, si potrebbe cadere troppo in basso...  Sulla quotazione di Martinez è perentorio: "La Lazio voleva pagarne 15. Inoltre nessuno considera che abbiamo dovuto muoverci prima delle altre per consegnare a Del Neri una squadra pronta a fine luglio, altrimenti in Europa League giocavano i Primavera. Abbiamo superato difficoltà enormi, ci siamo trovati con giocatori da vendere ma con ingaggi alti e che li rendevano poco appetibili. Alla fine abbiamo ottenuto ciò che volevamo". Certo, basta accontentarsi... A fine mercato la Juve si ritrova senza una vera alternativa ad Amauri anche se ha tappato i buchi in difesa e Marotta glissa anche su questo: "Un mercato dipende dalle prospettive e dal budget. Noi siamo stati in linea con il nostro e abbiamo rifondato la Juve, comprando anche giovani bravissimi. Ai tifosi perplessi chiedo solo un po' di pazienza perché si possa crescere". Traduzione: zero prospettive, zero budget, zero mercato, zero trofei.

Anche Giovinco va all'attacco - In un'intervista rilasciata a Sky Sport 24, il neo fantasista del Parma non ha peli sulla lingua circa il trattamento ricevuto dalla Juventus: "Che la dirigenza dovesse essere più chiara, proprio come ha detto Diego, è vero. E doveva esserlo fin dal primo anno che sono arrivato alla Juve. Non è stato così. Amen, la vita va avanti. Con Diego non so come si sia comportata la dirigenza. Io penso a me. Non sono stato trattato come mi aspettavo, ma non ci penso più, penso a fare bene qui. Per il futuro vediamo. Spero di fare bene qui a Parma per far cambiare idea alla Juve con i fatti". Sebastian Giovinco fa anche un confronto tra l'ambiente trovato a Parma e l'ambiente trovato a Torino: "Mi avevano parlato bene di questo gruppo e lo posso confermare: è una famiglia dove tutti si aiutano e si vogliono bene. In campo abbiamo dimostrato di essere una squadra unita. I presupposti per fare bene ci sono. Se è meglio qui che alla Juve? Per quello che ho trovato io sì, soprattutto rispetto all’ultimo anno. Le cose sono andate male, è stato un periodo difficile per me, per tutta la squadra e per la società, il periodo più brutto che la Juve abbia passato. Quindi potete immaginare".

Donadoni: Complimenti a Marotta - A Roberto Donadoni piace il mercato condotto dalla Juventus. In un'intervista a Tuttosport definisce "critiche da bar" le critiche mosse a Marotta. "Il mercato è stato ottimo, Marotta ha svolto un buon lavoro. La Juventus ha cambiato molto, quello che serviva dopo l’ultima stagione. Adesso bisogna avere un po’ di pazienza" dice ed a proposito di Quagliarella, che conosce bene, aggiunge: "Fabio non ha bisogno di grosse presentazioni. È un attaccante della nazionale, un giocatore importante. È veloce, ha una buona tecnica e un modo di calciare splendido. Ha dimostrato di poter segnare da tutte le posizioni". Dai tifosi juventini non ha avuto i complimenti, ma ci pensano gli avversari, felici, a rimediare...

A Vinovo si lavora sul campo - Secondo giorno di allenamento per la Juventus, ancora a ranghi ridotti, ma con in più (rispetto alla giornata precedente) la presenza di Rinaudo, al suo primo giorno di lavoro a Vinovo, e di tre Primavera aggregati alla prima squadra: Giandonato, Liviero e Belfasti. Giornata di lavoro sul campo, agli ordini del tecnico Del Neri: passaggi in movimento, esercizi di possesso e circolazione della palla, lavoro atletico e tattica. Poi, la consueta partitella in famiglia a campo ridotto.

Pazzini conferma: "Nessun contatto con la Juve" - Dal ritiro della nazionale italiana è arrivata la conferma dal diretto interessato sulla non trattativa tra Juve e Samp confermando le parole del dg bianconero Marotta: "La Juve? A me non hanno mai fatto sapere nulla. Non ha mai detto niente nessuno. Se ne parlava, leggevo tante cose, ma io sono rimasto sempre tranquillo e ho vissuto la cosa con serenità. Io so poco o niente: mi hanno lasciato stare sereno".

Niente trasferta per i tifosi di Roma e Bari - Lo ha deciso il CASMS, Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, riunitosi per decidere in merito alle gare indicate dall'Osservatorio come potenzialmente a rischio per la prossima giornata di campionato (11 e 12 settembre). Tra le partite di serie A, Cagliari-Roma e Napoli-Bari verranno disputate senza tifosi ospiti. Sono esenti da tutte le prescrizioni i possessori di Tessera del Tifoso, rilasciata in conformità alle normative.

Potrebbe cambiare la regola Uefa sui goal in trasferta - Come ogni anno, ad inizio stagione, l'Uefa ha invitato i tecnici 'top' ad una 'due giorni' di suggerimenti e riflessioni. Ci sono Mourinho (Real), Ancelotti (Chelsea), Allegri (Milan), Deschamps (Marsiglia), Ferguson Man U), Ranieri (Roma), Hodgson (Liverpool), Guardiola (Barça), Magath (Schalke 04), Jesus (Benfica), Puel (Lione), Schaaf (Werder Brema), Jol (Ajax) Ferreira (Malaga), Nioplias (Panathinaikos), Fernandez(Auxerre), Fink (Basilea), Lucescu (Shakhtar Donetsk): Assenti Benitez (Inter), Van Gaal (Bayern) e Wenger (Arsenal), che ha dato forfait all'ultimo. Ai tecnici verrà proposto di utilizzare un pallone leggero, si parlerà di rigori e dell'inserimento della tecnologia nel calcio. E si discuterà pure della possibilità di cambiare la regola del goal in trasferta che vale doppio: si sta pensando di far valere quella regola solo nei tempi supplementari (quindi con un punteggio di 1-1 o 2-2 si andrebbe comunque ai supplementari). Ancelotti nel frattempo ha già espresso il suo parere favorevole sulla presenza dei due arbitri sulla linea di porta e ha aggiunto: "Credo che modificherei la regola riguardante l'ultimo uomo; darei solo il rigore, l'espulsione mi sembra eccessiva".

La classifica mensile dell'IFFHS - Nella classifica mensile dell'IFFHS, Istituto di storia e statistica calcistica, non ci sono cambi al vertice. I criteri di calcolo utilizzati continuano a generare qualche perplessità tra gli addetti ai lavori. Nonostante la sconfitta nella Supercoppa Europea contro l’Atletico Madrid, l'Inter mantiene la prima posizione, davanti a Barcellona e Bayern. Curiosa la performance negativa della Roma, passata dal 4° al 13° posto, mentre appare quanto meno esagerata la salita della Juventus dal 40° al 15° posto. Difficili da comprendere anche la sesta posizione assoluta dell'Anderlecht e l'uscita dalle prime dieci di Manchester Utd (11) e Real Madrid (18). Al nono e decimo posto le prime due sudamericane. Detto di Inter (1), Roma (13) e Juventus (15), le altre italiane: 35° posto per la Fiorentina, 48° per il Milan. Oltre la centesima posizione: Napoli (125), Sampdoria (137), Palermo (143), Genoa (157), Lazio (162), Udinese (197). Le prime dieci nell'ordine: 1° Inter, 2° Barcellona, 3° Bayern, 4° Chelsea, 5° Liverpool, 6° Anderlecht, 7° Atletico Madrid, 8° Werder Brema, 9° Estudiantes (Arg), 10° Internacional (Bra).

Doping: Nuova tecnica contro il doping genetico - Alcuni ricercatori dell'Università di Medicina di Magonza (Germania) hanno annunciato di aver scoperto una metodologia che permette di individuare il doping genetico attraverso semplici analisi del sangue. Si tratta di una tecnica rivoluzionaria ed economica che può scovare tracce dopanti anche dopo diverso tempo, assicurano gli scienziati, a differenza di quelle attuali particolarmente costose e complesse, oltreché spesso infruttuose in quanto faticano ad individuare l'immissione di geni nell'organismo atti ad alterare il DNA degli atleti.


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