Abbonati Juve in caduta libera.

News, 6 settembre 2010.

Forte calo degli abbonamenti. Esautorati per scarso rendimento gli osservatori in Argentina e Brasile. Brio: buona Juve, ma bisogna battere la Samp. Codacons: ai telespettatori Rai spetta un risarcimento. Aic ancora sul piede di guerra contro la Lega. I giocatori 'separati in casa'. Under 21: Paloschi a casa, convocato Destro. Nizza contro Marsiglia.

Abbonamenti Juve in picchiata - In fondo era prevedibile, il pessimo risultato dello scorso campionato certo non risollevava l'umore dei tifosi, già provato dall'atteggiamento societario dal 2006 in poi: neanche l'effetto Andrea Agnelli ha potuto più di tanto e si è registrato un calo di abbonati del 37%, passando da circa 19.000 a circa 12.000. Decisamente meglio sta andando alle due milanesi: l'Inter è attestata intorno a 38.000, leggermente inferiore agli oltre 40.000 dell'anno scorso; il Milan è in lieve calo, niente di paragonabile comunque al tracollo già subito lo scorso anno (da 41.000 circa a 26.000 circa, complice la cessione di Kakà); ora la sottoscrizione, tuttora aperta, è attestata intorno alle 25.000 (ben sbandierati sul sito, in contrasto con il silenzio dello scorso anno) e appare in netta ripresa, dopo i botti degli ultimi giorni di un calciomercato (che era iniziato con un apparente profilo basso), colpi che fanno sognare i tifosi. Anche la Roma, dopo il colpo Borriello che ha riacceso l'entusiasmo dei tifosi, ha riaperto la campagna abbonamenti: Quest'arma non potrà invece essere usata dalla Juve, la cui deludente campagna di calciomercato non invoglierà certo nuove sottoscrizioni, anzi. La Fiorentina, altra società che ha pagato il deludente scorso campionato, si trova a fronteggiare anch'essa una discesa importante, da circa 19.000 a circa 15.000 abbonati (oltre il 20% in meno): la società ha riaperto la campagna abbonamenti, sperando che il positivo inizio di campionato e qualche iniziativa promozionale riportino i tifosi al Franchi.

Licenziati gli osservatori bianconeri in Sudamerica - Da un paio di stagioni, sotto la gestione Blanc-Secco-Castagnini, la Juventus sul mercato sudamericano, argentino e brasiliano in particolare, non ha effettuato alcun acquisto, nonostante l'enorme potenziale di quei mercati e i buoni affari di altri club. Responsabili di quei due mercati erano Angel Moretto per l'Argentina e Junior Chiavari per il Brasile, a libro paga della Juventus senza dare frutti. Ora Marotta ha esautorato i due e ha incaricato Fabio Paratici di trovare al più presto dei sostituti in grado di svolgere un lavoro di scouting serio e professionale.

Brio pensa positivo ma 'Attenti alla Samp' -Sergio Brio, intervenuto a 'Studio News' su Juventus Channel ha parlato della 'nuova' Juve e della prossima delicata sfida di campionato contro la Samp. A suo giudizio la Juve è migliorata rispetto allo scorso anno ed è affidata ad un allenatore esperto, che vuole far bene. Ha molta fiducia in Bonucci che accanto ad una sicurezza come Chiellini potrà fare un po' di praticantato, ma "deve maturare e dovrà capire che alla Juventus lo attende un altro campionato rispetto a Bari, c'è la necessità di vincere a tutti i costi". Dopo aver espresso la sua stima per Martinez, sottolinea il carattere particolarmente delicato della sfida contro i blucerchiati: "Contro la Samp la Juventus dovrà cercare di riscattare la sconfitta di Bari; un ulteriore passo falso contro i blucerchiati vorrebbe dire alimentare ancora polemiche e non lavorare bene. Delneri sa perfettamente che è obbligato a vincere questa partita per non incrementare le critiche. Credo tuttavia che questa squadra sia in grado di superare la Sampdoria con un po' di astuzia, con un po' di calma e serenità, anche se non sarà facile, perchè sappiamo perfettamente che la Sampdoria ha una squadra all'altezza; abbiamo visto come è stata eliminata dai Preliminari di Champions League, immeritatamente. Non sarà sicuramente una partita semplice".

Codacons: la Rai risarcisca i telespettatori - Secondo il Codacons, per l'oscuramento del goal di Cassano, "non bastano le scuse della Rai, e gli utenti possono essere risarciti per il danno morale subìto". E cita un precedente: "Esiste già un precedente in tal senso, con una vittoria ottenuta dal Codacons dinanzi al Giudice di pace di Roma. Nel 2002 un tifoso abbonato a Tele+ non riuscì ad assistere a un gol durante la partita Juventus-Milan del 10 novembre, a causa di problemi tecnici di ricezione del segnale. Si rivolse al Codacons per intentare causa di risarcimento per il danno morale subito, e nel 2004 il Giudice dispose in suo favore un risarcimento pari a 1.278 euro per essere stato privato ingiustamente del gol della sua squadra del cuore. Gli abbonati Rai, in virtù del canone loro imposto, possono avviare analoga causa. Addirittura è ipotizzabile una class action nei confronti della Rai finalizzata a far ottenere a tutti i tifosi un indennizzo per il danno morale da gol oscurato". Anche se il caso citato non è del tutto affine a questo, tuttavia la rivendicazione farebbe leva sul fatto che attualmente le disposizioni dell'Authority dicono chiaramente in quali casi è ammessa la trasmissione di spot pubblicitari durante una partita di calcio.

Aic: la seconda giornata è salva, ma poi? - Non si intravede al momento una soluzione alla querelle che contrappone l'Aic e la Lega di A sul contratto collettivo, scaduto a giugno. Domenica 12 si giocherà, perché la Figc ha convocato tutti per la settimana successiva, ma poi si potrebbe arrivare allo sciopero, perché le parti sono ancora piuttosto lontane. Ad alimentare la polemica ci aveva pensato ieri Enrico Preziosi, ai microfoni di Sky: "Credo che da qualche anno si sia consolidata la cultura del diritto e non quella del dovere; in tutte le aziende in cui la cultura del diritto prevale su quella del dovere, sicuramente ci sono questo tipo di risvolti. L’Associazione Calciatori forse dovrà valutare attentamente anche le esigenze delle società, non solo quelle dei calciatori. I sindacati negli anni 70-80 hanno fatto veramente macelli in Italia, abbiamo visto un sacco di aziende chiudere, quindi bisogna considerare che anche il calcio ha delle difficoltà e in qualche maniera il sindacato deve essere un trait d’union tra società e calciatori. Molto spesso questo non si verifica e secondo me dovremmo rianalizzare e fare qualcosa di nuovo". Queste parole, unite al muro di gomma della Lega di A, con gli oltre 400 contratti 'alternativi' depositati in Lega al 31 agosto, hanno irritato Leo Grosso, vicepresidente dell'Aic: "I calciatori hanno perso la pazienza, perché sembra di essere alla “Restaurazione” dopo... Napoleone. I diritti e i doveri ci sono e devono valere per tutti - dice Grosso - ma non si può pensare di tornare indietro di 40 anni rimettendo in discussione quello dei calciatori di dare il proprio consenso ai trasferimenti. Mentre il mondo calcistico civile ha regole collettive, la Fifa chiede una base uniformatrice minima per tutti, in Italia si vuole procedere alla restaurazione". Oltre al problema del consenso ai trasferimenti, le posizioni sono lontane sulle garanzie per i fuori rosa e sulla tutela sanitaria (i club non vogliono che i giocatori si curino da soli), mentre sulla flessibilità dello stipendio (un fisso, il resto a rendimento) c'è una certa convergenza. Per i calciatori ha parlato il neodottore in economia Giorgio Chiellini: "A noi va bene quasi tutto il contratto precedente. Non vogliamo lo scontro, ma se loro rompono, siamo pronti".

I separati in casa - Uno dei problemi che più di un club si è trovato fronteggiare alla chiusura del calciomercato è quello dei giocatori che non fanno più parte del programma della società, ma che hanno, spesso ostinatamente, rifiutato qualsiasi destinazione. Uno dei casi più eclatanti è quello di Julio Baptista, che non rientra più nei piani di Ranieri, in un attacco ormai ben coperto (Totti, Vucinic, Adriano e Borriello). La società giallorossa è infuriata col brasiliano e sta valutando la possibilità di intraprendere presso la Fifa azioni legali per doloso ostruzionismo (se ne starebbe occupando l'avvocato Anto Conte). Baptista era richiesto dal Genoa, ma ha rifiutato, perché il club ligure non gli garantiva i tre anni di contratto che aveva alla Roma. Del caso ha parlato Enrico Preziosi a SkySport24: "Non siamo riusciti ad arrivare a Julio Baptista. Peccato perché si poteva fare. La Roma può muoversi legalmente perché lui ha rifiutato tante destinazioni? E' giusto, ma si può fare ben poco se c'è chi difende i giocatori e vince. Perché anche noi con Vanden Borre ne abbiamo passate diverse e ci muoveremo in questo senso, prima voleva andare a Lecce, è andato a prendere la casa al mare ma è scappato di notte, la stessa cosa al Portsmouth e in Israele. Mi aveva implorato per andare proprio in Israele e poi è fuggito. E' ora che cambi qualcosa, perché se un sindacato tutela questi diritti rimane una situazione assurda". Sembra che il caso di Vanden Borre sia destinato a trovare una soluzione con un prestito al club belga del Genk, che il giocatore gradirebbe, a partire però da gennaio, quando si riapriranno le liste. Un 'separato in casa' d'eccezione è Federico Marchetti, passato dalla porta dell'Italia ai Mondiali al destino di emarginato. Il presidente Cellino respinge le accuse di mobbing ma ribadisce che "non posso utilizzarlo nel Cagliari quest'anno essendo stato lui poco fortunato nell'esprimere i concetti durante un'intervista. Nel calcio queste stupidaggini le paghi. In questo mercato non ha trovato una collocazione per una serie di circostanze sfavorevoli. C'è sempre il mercato di gennaio". Anche alla Juve ci sono due 'separati in casa', i fuori rosa Grosso e Salihamidzic, che hanno rifiutato le destinazioni loro proposte ed ora si allenano a parte.

Under 21: Destro al posto di Paloschi - Alberto Paloschi, vittima di un trauma distrattivo ai flessori della coscia sinistra riportato nella vittoriosa gara di qualificazione contro la Bosnia, ha lasciato il ritiro dell'Under 21 e Casiraghi ha convocato al suo posto, in previsione della decisiva gara contro il Galles, il genoano Mattia Destro.

Il Nizza 'minaccia' il Marsiglia - Secondo quanto riporta il quotidiano francese 'Nice Matin', il Nizza sarebbe intenzionato a far ricorso all'Uefa per il mancato pagamento della prima rata dell'acquisto di Loic Remy da parte del Marsiglia. Lo ha detto in un'intervista il direttore generale del Nizza, Patrick Governatori, secondo cui, l'OM, facendo leva su una disfunzione cardiaca rilevata nelle visite mediche, pur non chiedendo un abbassamento del prezzo di acquisto, aveva chiesto una riduzione dei bonus. Il presidente dell'OM Dassier aveva stilato un tal senso un protocollo, da siglarsi dalle parti contestualmente al pagamento della prima rata. Il Nizza rifiuta la modifica delle condizioni e la firma del protocollo, ma esige il pagamento della prima rata nei tempi precedentemente stabiliti, cioè oggi. In caso contrario minaccia il ricorso all'Uefa, il che potrebbe pregiudicare la partecipazione dei marsigliesi alla Champions League.


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