Questa Juve punta al quarto posto!

News, 13 settembre 2010.

Del Neri: Non siamo da scudetto. Marotta: Puntiamo a qualificarci per la prossima Champions League. Il nuovo stadio: lavori in corso per immagini. I diciassette anni di Alex Del Piero in bianconero. Oggi in Lega incontro tra Lega e Aic. Arbitri già nel mirino. Atletico Madrid e Valencia in testa alla Liga. Problemi per Ranieri. Rizzoli dirigerà il Barça.

Del Neri: "Non siamo da scudetto" - I tifosi, stando ai sondaggi, già ne erano consapevoli, ma oggi è arrivata la conferma da chi, meglio di ogni altro, può saperlo perché lavora ogni giorno con e per la squadra: "Siamo da scudetto? No. Da scudetto sono altre squadre, noi dobbiamo pensare a lavorare", dice un Gigi del Neri, un po' rabbuiato, a Sky. E aggiunge: "Noi dobbiamo pensare a migliorare ancora molto, sotto il profilo dell’intensità e della volontà. Dobbiamo essere agonisticamente più cattivi, attenti e precisi". Poi analizza la gara, con raffronti alla sconfitta rimediata a Bari: "La squadra nel secondo tempo ha fatto una gara molto intensa, anche se ha sbagliato molto e ha concesso delle situazioni abbastanza facili agli avversari. A differenza di quanto è successo a Bari, abbiamo prodotto molto. Nella prima giornata abbiamo avuto difficoltà a livello fisico. Oggi eravamo molto più motivati, eravamo a posto. Dobbiamo diventare più cattivi in certe zone del campo e avere una lettura migliore del gioco. Più di questo mi interessa che la squadra sia più concreta in fase di disimpegno e di attacco. L'impasse di Bari è stato superato, ma bisogna superare gli impasse difensivi che hanno consentito alla Samp di pareggiare".

Marotta: Obiettivo Champions - Avrebbe preferito un risultato diverso, ma della squadra, frutto del suo lavoro, Marotta è soddisfatto: "C’è amarezza per il risultato visto che eravamo riusciti a pareggiare prima e a passare in vantaggio due volte. Sei undicesimi della squadra scesa in campo oggi erano giocatori nuovi, quindi è ovvio che si sia in una fase di rodaggio. Il fatto di essere riusciti a segnare è sintomo di benessere, certo dovremo riuscire a evitare di subire gol". Sugli obiettivi stagionali della Juventus il dg bianconero è leggermente meno categorico del tecnico, ma conferma che il vero obiettivo è il quarto posto: "E' presto per dire che non siamo da scudetto. Non dobbiamo però prendere in giro i tifosi: l'obiettivo è la Champions League. Non abbiamo campioni, ma ottimi giocatori. Il nostro obiettivo è di arrivare nei primi quattro. Dobbiamo centrare la Champions, non vincere il campionato. Noi abbiamo preso 12 giocatori: la rosa doveva essere rifondata. Sarà un anno difficile anche solo per l'assemblaggio dei giocatori".

Stadio Juventus Under Construction - Proseguono alacremente i lavori all'ex-Stadio Delle Alpi. Negli ultimi quindici giorni si è proceduto, e si sta procedendo tuttora, ad ultimare i lavori sui due "Pennoni" che dovranno sostenere l'intera copertura dello stadio. In questo momento i "Pennoni" sono già ancorati a terra con delle "cerniere", in modo da poter cambiare angolazione durante la fase di sollevamento della copertura, e i lavori di saldatura si svolgono quasi esclusivamente sulla punta degli stessi. Non siamo ancora in grado di conoscere il giorno esatto in cui avverrà il sollevamento contemporaneo dei due, ma girano voci incontrollate secondo le quali l'elevazione avverrà tra una decina di giorni. Tutto ciò è molto probabile, ed evidentemente il tempo stringe, perché in questi giorni i lavori di saldatura sono proseguiti anche durante la notte.
11-09-2010, ore 21.30, Pennoni in fase di ultimazione:
Pennone Lato Nord - Foto 1
Pennone Lato Sud - Foto 2

Del Piero: 17 anni con la Juve - Ieri Alessandro Del Piero ha festeggiato i suoi 17 anni con la maglia bianconera, da quel lontano 12 settembre 1993, quando esordì in Foggia-Juventus, subentrando a Ravanelli. Ed è un giorno speciale, come dice a Sky, anche se avrebbe preferito si concludesse con una vittoria: "Oggi è stata una giornata meravigliosa anche se dovevamo vincere. Per questo c'è un filo di rammarico. Per il resto è stata una giornata meravigliosa". Sul suo sito ha pubblicato una pagina in cui elenca i 17 motivi per cui è bello esser parte della storia della Juve; tra questi figurano il 5 maggio 2002 e i 29 scudetti. Alla domanda sul perché di quella data e di quel 29 ha risposto: "Perché ho voluto mettere il 5 maggio tra i motivi? Non fatemi fare polemica. È una data speciale che ricorda una gioia speciale. Non ce ne vogliano i tifosi dell'Inter, ma dopo due campionati persi all'ultima giornata per noi ha avuto un sapore speciale. E poi l'Inter è la nostra grande avversaria. I 29 scudetti? Ognuno può pensarla come vuole, io la vedo così". Sconcerti lo ha poi irritato ricordandogli che alla sua età dovrà rassegnarsi a fare panchina, senza che questo rappresenti un problema: "Credo che queste siano considerazioni molto forti ma non totalmente vere. Non si pone il problema se io vado in panchina, l’ho sempre accettato. Il fatto che poi sia tornato a fare bene, questo ha fatto la differenza e non che io mi sia lamentato e abbia cacciato Tizio, Caio e Sempronio. I fatti dimostrano il contrario. Ci si è schierati contro di me. È dal 1998 che si parla del fatto che io non sia più lo stesso. Da allora, sono capitate talmente tante cose belle per me che probabilmente, chi si è schierato in maniera decisa contro di me, si è dovuto rimangiare un po’ le parole. È una cosa che si scrive spesso. Non capisco cosa significa accettare la panchina, ci sono momenti in cui non ho meritato di giocare e altri in cui l’ho meritato".

Oggi incontro in Federazione con Lega e Aic - "Abbiamo un incontro in Federazione. Auspico fortemente che lo sciopero dei calciatori non ci sia perché la gente non capirebbe''. Infatti l'impatto sull'opinione pubblica " è fortemente negativo, vi è la percezione che i giocatori guadagnano molto''. Queste le parole del presidente federale Abete, deciso a fare in modo che le parti trovino un accordo; la Lega nel suo interno ha posizioni un po' variegate, da quella oltranzista di Lotito, a quella 'decisa' di Briamonte, l'avvocato della Juve autore dell'attuale proposta di contratto, a quelle più morbide di Cellino (che oggi non ci sarà) e di Galliani ("Bisogna assolutamente trovare un accordo"). Massimo Oddo, invece, a Rai Sport Stadio Sprint ha ribadito le ragioni dello sciopero, buttandola sui diritti umani: "Si parla di diritti umani e lavorativi. La lega viola i nostri diritti. Non saremo flessibili su quei punti che violano palesemente i nostri diritti, quelli che la Lega Calcio non rispetta, come nel caso dei giocatori messi fuori rosa. Ci abbiamo messo una vita per conquistare i nostri diritti e adesso loro pensano di tornare indietro".

Arbitri già nel mirino - Siamo solo alla seconda giornata ma già cominciano i mugugni. A lamentarsi sono stati stavolta soprattutto i milanisti che non hanno digerito la sconfitta di Cesena e l'arbitraggio di Carmine Russo. Già a caldo, durante la gara, secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, Galliani si sarebbe scagliato, dopo il secondo goal annullato, contro il nuovo designatore Stefano Braschi, gridando: "Complimenti, siamo solo alla seconda giornata e già succedono queste cose", e poi avrebbe abbandonato gli spalti. Anche Ibra ("Noi avevamo segnato due gol, ma l’arbitro ha pensato diversamente") e Thiago Silva ("Avevamo segnato due gol e l'arbitro li ha annullati...") avevano manifestato il loro malumore. Ma ieri è sceso in campo addirittura il patron Silvio Brelusconi che nel corso di Atreju, la festa dei giovani Pdl, l'ha buttata in politica: "Credo che contro il Cesena l'arbitro ci abbia negato tre gol. Il Milan ieri sera ci ha dato dei dolori ma non ha giocato male: direi che spesso il Milan ha incontrato arbitri di sinistra". Ma non è stato solo il Milan a lamentarsi: nell'Udinese, Floro Flores, così ha commentato la sconfitta rimediata al 'Meazza' contro l'Inter: "Alla fine ci siamo schiacciati, ma poi ci ha schiacciato l'arbitro (Brighi, ndr). C'era un rigore su Pinzi. La verità è che in Italia ci sono solo quattro squadre". Tra le squadre che hanno giocato di domenica, la più infuriata è il Parma, che ha perso a Catania a causa di due rigori decretati dall'arbitro Tommasi, che ha pure espulso l'allenatore dei ducali. E il dg Pietro Leonardi c'è andato giù duro: "L'episodio più fastidioso? Basta andarli a rivedere. Poi scegliete voi. Non c'è che l'imbarazzo della scelta. Io però non sapevo di avere una squadra così cattiva da meritare cinque ammonizioni, tre espulsioni e due rigori contro. Io dico una cosa, non ho mai perso una partita senza subire neanche un tiro in porta. Se giocavo io al posto di Mirante era la stessa cosa. Ai giocatori dirò che questa partita serva da lezione. E' uno di quegli episodi che succede in campionato. Io non sono abituato a lamentarmi ma non farlo oggi vuol dire mancare di rispetto alla nostra gente. Non è giusto, sono stati errori troppo grossolani".

Atletico Madrid e Valencia guidano la Liga - C'è una coppia inattesa al comando della Liga, una squadra di Madrid, ma non è il Real, bensì l'Atletico, e il Valencia. Sono a punteggio pieno, avendo replicato nel secondo turno il successo ottenuto nel primo. Mentre il Valencia ha superato in casa col minimo scarto il Racing Santander, l'Atletico Madrid è andato a vincere a Bilbao con due reti di Forlan all'11' e di Tiago all'80; solo a due minuti dal termine Llorente ha accorciato per i padroni di casa. Ieri, dei quattro incontri disputati, tutti caratterizzati da molti goal, fa spicco il successo del Villarreal sull'Espanyol, con doppietta di un buon Giuseppe Rossi e reti di Valero e Nilmar.

Ranieri sulla graticola - Il disastro di Cagliari e il misero punticino che pone la Roma al penultimo posto in classifica hanno agitato le acque in casa giallorossa, e squadra e tecnico sono già finiti sul banco degli imputati. Si è cominciato a parlare dei cambiamenti apportati (niente più corsa nei boschi ma esercizi col pallone da subito), poi sono arrivati gli infortuni, che il tecnico testaccino ha attribuito alla pessima condizione dei campi di Trigoria ("Bruttissimi. Voglio che il manto erboso sia della stessa altezza di quello dell’Olimpico: perché l’Olimpico è la nostra casa. Pertanto non voglio che il campo sia diverso dalla nostra casa. La misura deve essere uguale all’Olimpico, né più largo né più lungo. Sono piccoli interventi che devono essere fatti, altrimenti lo stadio non è più casa nostra, ma un campo dove andiamo in trasferta“), concetto ribadito anche ieri: "Quando miglioreranno, miglioreremo anche noi". Ma, soprattutto, non ha convinto il tono dimesso di Ranieri nella conferenza stampa della vigilia, quando ha detto: "Noi siamo al massimo da Champions League”. La rovinosa sconfitta di Cagliari ha fatto il resto e ora la poco paziente tifoseria romanista è in subbuglio, viste le attese della vigilia, e con l'incontro di mercoledì sera a Monaco contro il Bayern orami alle porte (con le assenze sicure di Riise e Adriano, e quelle probabili di Mexes e Castellini, e Totti che ieri non si è allenato per un'influenza gastrointestinale).

Il Barça a Rizzoli - Sarà il bolognese Nicola Rizzoli a dirigere Barcelona-Panathinaikos, gara valida per la prima giornata del gruppo D di Champions League, in programma domani al Camp Nou. Twente-Inter, che si giocherà sempre domani allo stadio 'De Grolsch Veste' di Enschede sarà invece diretta dal portoghese Oliveira Alves Garcia.


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