Del Neri: Andiamo avanti col 4-4-2. L'importanza di Krasic.

News, 26 settembre 2010.

Del Neri: Fedele al 4-4-2. Convocato anche Martinez. Bisoli teme la grinta di Chiellini. Il Manchester City arresta la corsa del Chelsea. Sconfitte per  Arsenal e Tottenham. La neopromossa Mainz guida la Bundesliga. Il Real pareggia ed ora è terzo, dietro Valencia e Barça. Prandelli: Sarebbe meglio non commentare le sviste arbitrali, anche se è difficile. Ibra ci crede. Un 'caso Totti'? In Ligue 1 vittoria del Marsiglia e primo posto per il Saint-Etienne.

Del Neri: Il modulo non si cambia - Gigi Del Neri, nella conferenza stampa pre-Cagliari ha confermato la fedeltà al 4-4-2, e non pensa per ora a qualcosa di diverso: "In questo momento no, perché abbiamo appena iniziato, perché c'è una fotocopia di gol subiti e quindi è chiaro che dobbiamo migliorare nell'attenzione. Vediamo. Io penso sia comunque un modulo giusto perché esalta Krasic, esalta altri giocatori, dunque direi che bisogna trovare solo l'equilibrio". E il Cagliari non è certo l'ultima spiaggia: "Mah, insomma...se alla quinta si parla già di ultima spiaggia, alla trentesima... voglio dire... è una settimana importante, tra Cagliari, la partita di coppa e poi l'Inter. E' una settimana che dirà quello che la Juve potrà fare in prospettiva psicologica". Sulla presenza di Del Piero: "Mi sembra che Del Piero stia giocando. Mi sembra che sia sempre partito titolare in questo campionato e non si sta scoprendo niente di nuovo. Adesso vediamo come sta fisicamente prima di tutto; il concetto di tecnica e di individualità non è in discussione. Casomai bisogna vedere se riesce a reggere cinque-sei partite nell'arco di quindici giorni". Perché la squadra non è Del Piero-dipendente: "Non credo sia Del Piero-dipendente. Forse è anche Krasic-dipendente, per le folate che ha, per le accelerazioni che ha. Ma io penso che Del Piero stia facendo il suo perché gli altri gli danno un aiuto importante. La Juve deve imparare ad essere con Del Piero e senza Del Piero, come fanno tutte le squadre che hanno nel proprio ambito di gruppo giocatori di spessore". Sul mancato impiego di Aquilani, colui che avrebbe dovuto dare qualità al gioco: "Ma noi abbiamo altri problemi... non li abbiamo in quel posto lì, penso. Ho sempre detto che l'accoppiata Marchisio-Melo mi dava affidabilità, quindi due giocano e due stanno fuori. Ma non so come stanno, non so se riposeranno. Ma non dev'essere un obbligo per un allenatore. L'obbligo per un allenatore è far giocare chi ritiene più adatti in quel momento, senza preclusioni di sorta. Questo è l'obbligo dell'allenatore, nella competenza e nel rispetto delle parti. Poi che uno giochi o non giochi, non è che gli manchi il rispetto dell'allenatore". E' attento al momento no della squadra, ma vuole rimanere sereno ed equilibrato: "Quando si vince si sta meglio. Penso che la squadra abbia le possibilità di far vedere quello che vale. Non possiamo avere un giudizio da 100 alla domenica e da 4 al giovedì, come accaduto con Udinese e Palermo. Dobbiamo essere equilibrati in tutto. La Juventus deve fare questo, non esaltarsi e neppure deprimersi. E neanche prendere paura, perché la paura ce l'hanno i minatori in Cile, che sono sotto da due mesi. Noi dobbiamo mettere da parte la paura e stare sereni, precisi, mettere attenzione in quello che si fa e non esaltarci molto".

Tra i convocati c'è anche Martinez - Nell'elenco dei convocati diramato da Del Neri c'è anche Martinez, infortunatosi il 29 settembre nella trasferta di Bari, anche se Del neri è consapevole che per ora non è certo al 100%; in conferenza stampa ha infatti ammesso che l'uruguagio al momento può dare ancora poco ma "quando starà bene potrà dare fisicità e qualità, potrà fare un certo tipo di lavoro. Ma sono cose che possono dare anche gli altri. Bisogna ricordarsi che nel calcio si gioca in undici: se gioca Martinez va fuori qualcun altro. Il problema quindi è che bisogna avere serenità nel giudizio, perchè altrimenti in una squadra come la Juve si potrebbero creare ogni settimana dei dualismi facili. Noi invece non vogliamo creare dualismi. Noi vogliamo creare un gruppo compatto che sappia giocare sempre e comunque nel momento opportuno e che dia il suo apporto. I dualismi sono una cosa che il nostro gruppo deve eliminare, nonostante ognuno di loro voglia giocare".

Bisoli teme Chiellini - Pierpaolo Bisoli guarda alla trasferta di Torino con fiducia per quanto riguarda la prova dei suoi ragazzi ("Sono certo che faranno una buona prova contro la Juventus"), ma senza illudersi che sia una gara facile, nonostante le amnesie difensive evidenziate dai bianconeri nella gara contro il Palermo. Tre i fattori pro-Juve, secondo Bisoli: il pubblico ("Hanno perso ma il pubblico li ha applauditi perché aveva capito che i giocatori avevano dato tutto. Quindi c'è una simbiosi perfetta tra tifosi e squadra"), l'abitudine a giocare due volte la settimana ("Loro sono abituati a giocare ogni tre giorni, al contrario di noi") e il fattore Chiellini: "Chi temo della Juve? Chiellini, perché ha una mentalità vincente che trasmette ai compagni". Bisoli ha deciso che schiererà in attacco la coppia Acquafresca-Matri con alle spalle Cossu: "Torno al modulo col trequartista", ha detto. Oltre a Daniele Conti e a Biasi, gli è venuto a mancare all'ultimo anche Pinardi, che ha accusato un risentimento muscolare e non figura tra i convocati.

E' il Manchester City a fermare il Chelsea - Sarà senza dubbio un City gasato quello che affronterà giovedì la Juve in Europa League: la prima, inattesa, caduta del Chelsea è opera proprio dei Citizens, di fronte al loro pubblico. La capolista è priva di Lampard, sostituito da Ramires, a formare con Mike ed Essien una mediana piuttosto muscolare che perde però il confronto con il solido centrocampo degli uomini di Mancini, che schiera una sola punta, Tevez. Ed è proprio Carlos Tevez a regalare la vittoria al City: minuto 59, l'ottimo Milner ruba palla a Ramires, Tevez da centrocampo vola verso la porta di Cech e lo batte con un preciso diagonale destro. Il Chelsea prova a reagire, nella bolgia del City of Manchester Stadium, ma non ci sarà nulla da fare: la difesa dei Citizens, dove spiccano Kolo Touré e Kompany, appare impenetrabile e Carletto Ancelotti alla fine ammetterà: "Abbiamo sofferto il pressing a centrocampo del City. Non abbiamo avuto possibilità di mostrare le nostre qualità. Penso che hanno vinto la gara a centrocampo, hanno vinto molti tackle e hanno meritato la vittoria".

Arsenal e Tottenham Ko - Brutta sconfitta casalinga dell'Arsenal, che non approfitta del passo falso del Chelsea, anzi permette ai suoi avversari odierni, il West Bromwich Albion di Roberto Di Matteo di portarsi un solo punto sotto. Il peggiore il campo il portiere dei Gunners, Almunia, colpevole praticamente su tutti e tre i goal, merito rispettivamente di Odemwingie, Gonzalo Jara e Thomas. Nel finale l'Arsenal tenta una disperata rimonta e il migliore dei Gunners, Nasri, mette a segno un'inutile doppietta. Non va meglio al Tottenham, sconfitto dal West Ham per 1-0. rete di Piquionne. E continua a deludere il Liverpool di Hodgson, sei punti in sei partite, stavolta è pareggio in casa con il Sunderland: i Reds, passati in vantaggio dopo 5' con Kuyt, si fanno raggiungere e superare dai Black Cats con una doppietta di Bent, e alla fine agguantano il pareggio con Gerrard, il migliore dei suoi.

Favola Mainz in Bundesliga - Continua la favola per la neopromossa Mainz in Bundesliga: a farne le spese questa volta è il Bayern, che coglie il primo successo della sua storia all'Allianz Arena, rimanendo saldamente al vertice della classifica a punteggio pieno dopo sei turni. Il Mainz passa in vantaggio al 15' con un colpo di tacco di Allagui, ma proprio al 45' il Bayern trova il pareggio, in maniera fortunosa, grazie ad un clamoroso autogol di Svensson. Nella ripresa Van Gaal tenta di cambiare la storia della partita inserendo Altintop e Mario Gomez al posto dei deludenti Olic e Klose, invano: a passare è alla fine ancora il Mainz, quando al 77' il neoentrato Schürrle pesca in area Szalai che, colpevolmente ignorato da Van Buyten, gira in porta di prima intenzione col destro. Rimane sempre sul fondo della classifica lo Stoccarda, sconfitto in casa per 4-1 dal Bayer Leverkusen, ma penalizzato anche dal fatto di essere rimasto in dieci dal 31' per l'espulsione di Camoranesi. Pareggia in casa, 2-2 lo Schalke 04, contro il Borussia Moenchengladbach, con Huntelaar e Raul entrambi in rete. Il Werder Brema, prossimo avversario dell'Inter, batte invece in casa di misura l'Amburgo, 3-2, grazie ad un autogol su tiro di Marin, e ad una doppietta di Almeida.

Real in bianco, il Valencia lo stacca, il Barça lo supera - Cambia la classifica della Liga: le vittorie di Valencia e Barça e il contemporaneo pareggio del Real hanno cambiato l'ordine in testa alla Liga: al primo posto solitario è rimasto il Valencia che è andato a vincere a Gijon con reti di Topal e Soldado. Il Real non ha saputo tenere il passo e si è fatto fermare a Valencia dal Levante, uno 0-0 piuttosto noiso, con il Real ad attaccare, ma in modo lento e spesso prevedibile; nella ripresa Mourinho ha provato ad inserire Benzema e Leon al posto di Özil e Di Maria, ma senza esito. E in serata un Berça corsaro a Bilbao ha superato le merengues installandosi al secondo posto. Sotto la pioggia battente gli uomini di Guardiola, privi dell'infortunato Messi ma con un Villa in grande spolvero, i blaugrana hanno espugnato il San Mamés evidenziando una netta superiorità. Vero che l'Athletic dal 34' è rimasto in dieci, per l'espulsione di Amorebieta per un entrata killer su Villa, ma le occasioni per il Barça sono fioccate a grappoli e il gioco dei ragazzi di Guardiola è apparso ordinato e divertente. Le reti: al 55' Keita (assist di Villa), al 74' Xavi, al 90' Gabilondo per il Bilbao e in pieno recupero ristabiliva le distanze Busquets. Da segnalare all'87 l'espulsione di Villa, per un fallo di reazione, una manata, su Gurpegi, dopo aver subìto dallo stesso ben tre falli non sanzionati dall'arbitro. Oggi tocca a Villarreal e Siviglia cercare di tenere il passato delle tre battistrada.

Prandelli: Meglio non commentare gli errori arbitrali; ma ben venga la tecnologia - Il ct della Nazionale Cesare Prandelli, ai microfoni di 'Ventura Football Club' su Rai uno, dice la sua sulle infuocate polemiche arbitrali di questo avvio di campionato; per aiutare gli arbitri ad essere più sereni, e quindi a sbagliare di meno, sarebbe opportuno a suo dire, che gli errori arbitrali non venissero commentati dai tesserati: "Non commentare le sviste arbitrali è molto difficile, quasi impossibile, ma quando gli errori sono talmente eclatanti non ci sarebbe nemmeno bisogno di evidenziarli ancora di più. Come tesserati dovremmo avere un regolamento nostro in cui ci autovietiamo di parlare dell'operato degli arbitri, probabilmente potremmo stemperare il clima. Gli arbitri non sono condizionati, di più. Dobbiamo provare a fare qualcosa, magari per qualche mese non commentare nessun tipo di operato dell'arbitro". Ciò detto, manifesta tutta la sua solidarietà al collega Ranieri, vittima in settimana a Brescia di sviste clamorose: "Mi sarei sentito come lui e mi sarei comportato come lui". E spera che l'avvento della tecnologia migliori le cose: "Prima o poi la tecnologia arriverà, spero prima per evitare queste polemiche e violenze. Forse passerà la proposta dei cinque arbitri, ma mi auguro che siano arbitri veri, non collaboratori, anche se la soluzione resta secondo me la tecnologia".

Ibra: Possiamo arrivare primi - Dopo la vittoria sul Genoa arrivata grazie ad un suo goal, Ibrahimovic appare, come si suol dire, stanco ma felice: "Sono stanco, però si devono fare sacrifici per vincere. Era una partita importante, tutti hanno lavorato alla grande, adesso è un momento in cui anche se tutto è facile diventa difficile, ma l'importante è vincere. Questo Milan non dipende da un solo giocatore. Dipende da tutti, tutti lavoriamo insieme e andiamo avanti, perché se noi lavoriamo e stiamo concentrati, non sono preoccupato. Nelle ultime partite non abbiamo avuto fortuna, ma oggi è andata bene, anche se alla fine è stata un po' difficile. L' Inter? Noi dobbiamo pensare a noi, cosa fanno gli altri non mi preoccupa, se noi facciamo il nostro lavoro arriviamo primi".

Ranieri smonta un 'caso Totti' - A 15' dalla fine Claudio Ranieri ha sostituito Francesco Totti con Mirko Vucinic, quello che sarebbe poi diventato l'eroe della serata per aver segnato all'ultimo istante il goal che ha dato alla Roma la vittoria sull'Inter: ma Totti sembra non aver gradito, è apparso contrariato, se n'è andato subito negli spogliatoi senza salutare alcuno in panchina e ha lasciato lo stadio senza aspettare i compagni al rientro dal campo. Ma Ranieri nega che sia sorto un 'caso Totti': "Totti si è lamentato? Non so cosa è successo So che Francesco ha lottato come un leone, ed è stato il nostro punto di riferimento. La sostituzione è uno di quegli azzardi che fa un allenatore, non l'ho fatta perché Totti stesse giocando male. Volevo provare a sfruttare la velocità di Vucinic. E' normale che un giocatore che viene sostituito ci resta male, ma domani a mente fredda sarà sicuramente diverso, più tranquillo".

Il Saint-Etienne primo in Ligue 1 - Aspettando il Tolosa, il Saint-Etienne si è portato al comando della Ligue 1 vincendo in casa del Lione. Secondo a un punto il Rennes che ha vinto 2-1 in casa del Nizza. Risale la classifica il Marsiglia che ha superato in casa il Sochaux per 2-1 con un bel goal di Taiwo e una rete di Lucho Gonzales: un buon viatico in vista della sfida di Champions League contro il Chelsea allo Stamford Bridge.


Foto Gallery