Krasic, il contatto con Portanova c'è. Del Neri si accontenta.

News, 25 ottobre 2010

Krasic, il contatto con Portanova c'è! Del Neri si accontenta del pareggio. Marotta difende Krasic. L'inopportuno sarcasmo di Pistocchi. Zeman e gli otto scudetti virtuali. Zanetti disseppelisce Calciopoli. Il nuovo stadio: lavori in corso per immagini. I risultati delle euroavversarie. Anche l'Uefa nella bufera della corruzione. Il PSV batte il Feyenoord per 10-0. Liga: il Villarreal non cede. Vincono Liverpool e Man U. Il Mainz torna in testa. Portsmouth salvo.

Krasic: il contatto c'è - Un video inviatoci da un amico juventino e visibile su Youtube sembra dimostrare che, nell'occasione del contestato rigore assegnato alla Juve ieri a Bologna, il contatto tra il difensore Portanova e il nostro Krasic ci sia. Ai minuti 00.01, 00.16 e 00.26 è possibile apprezzare come, effettivamente, il parastinco del difensore e il tallone di Krasic impattino: prova ne è l'evidente movimento del parastinco, che non può che essere successivo a un contatto con il piede di Krasic. Rimane certo il dubbio che l'esterno kosovaro abbia accentuato la caduta, ma non si può negare che il tocco ci sia stato e possa averlo sbilanciato.
Più che di simulazione, possiamo parlare di accentuazione del danno ricevuto, comunque esistente: una differenza non certo secondaria ai fini di un'eventuale valutazione dell'episodio per decidere sulla squalifica di Krasic.
Squalifica che ora, immagini alla mano, parrebbe scongiurata.

Del Neri è soddisfatto: Il bicchiere è mezzo pieno - E' un Gigi Del Neri, un po' a sorpresa, soddisfatto, quello che si presenta ai microfoni di Sky per commentare la partita col Bologna. I bianconeri non hanno disputato una gran gara, i tre punti sarebbero serviti, ma "Sono contento dei miei oggi – ha detto il mister – soprattutto perché non abbiamo subìto assolutamente nulla e non è facile fare punti qui a Bologna…”. Ma la Juve, quella vera, se pareggiava a Bologna lamentava i due punti persi, anziché accontentarsi: "Sì, siamo un po’ arrabbiati ma siamo anche un cantiere in perenne costruzione”. Dallo studio Sconcerti fa osservare che la Juve ha conquistato solo la metà dei punti a disposizione e qui Del Neri cava fuori la metafora del bicchiere: "Abbiamo costruito una squadra che non deve vincere lo scudetto. ma deve avere un’identità ben precisa. Prima prendevamo gol, ora non li prendiamo e dite che non segniamo. Ovviamente si deve sempre parlare di Juventus, perché siamo obbligati a far bene per definizione. Lo ripeto, penso che si debba guardare il bicchiere mezzo pieno perché stiamo continuando a crescere in difesa". Parla anche dell'episodio che ha coinvolto Krasic, quello del rigore erroneamente assegnato, e peraltro non andato a segno: "Non ho visto l’azione, la voglio rivedere. Penso però che lui sia sempre stato sottoposto a marcature importanti… è caduto senza che nessuno l’abbia toccato, ma non l’ha fatto con la volontà di trarre in inganno l’arbitro e quindi non credo che debba essere punito con la prova televisiva”.

Marotta: Krasic? Ci sono altri comportamenti antisportivi commessi da dirigenti e calciatori, che non c’entrano con il calcio - Beppe Marotta inizia il suo intervento su Sky parlando della partita e cercando, come aveva fatto Del Neri, di vederne i lati positivi: "Qualche settimana fa si parlava di difesa fragile che subiva tanti gol, mentre oggi non ha subito nulla; paradossalmente oggi eravamo in difficoltà in attacco, perché non siamo riusciti a mettere in pratica sottoporta il gioco che abbiamo creato". E a gennaio si provveda, dunque! Poi il discorso scivola inevitabilmente sul 'caso Krasic', perché ormai il tam tam mediatico, amplificato dal fatto che qualche presidente possiede qualche televisione, ha deciso il copiaincolla del caso Ibra del 2005 (l'avversario della gara successiva era sempre lo stesso, il Milan); e Marotta non si fa pregare nel chiedere chiarezza e univocità di atteggiamenti: "La regola della simulazione va interpretata, perché va ad un raggio molto ampio. Lui è un giocatore che prende molti falli, quindi la sua attitudine è quella di cadere quando sente un contatto, che stavolta non c’è stato. Non credo che si tratti di un comportamento antisportivo, quindi spero che Milos non incappi in squalifiche. Ci sono altri comportamenti antisportivi commessi da dirigenti e calciatori, che non c’entrano con il calcio. Tocca ai calciatori decidere quale comportamento tenere nei confronti della terna. E’ chiaro che anche i guardalinee e il quarto uomo hanno visto la stessa cosa che ha visto l’arbitro. Dovremmo pensare all’inserimento della tecnologia oppure attenerci alle decisioni degli arbitri, come abbiamo sempre fatto". Le ultime parole le ha riservate all'infortunio di Amauri: "Bisogna attendere gli accertamenti che verranno svolti domani, è interessato il tendine quindi non sono in grado di fare delle diagnosi precise. Potrebbe trattarsi di un’infiammazione, noi comunque restiamo fiduciosi sul suo recupero".

Pistocchi: Krasic non serio, solo serbo - C'era da giurarci, il detto di Carraro "Per carità, ma che non faccia errori a favore della Juventus, per carità eh!?" è sempre valido e l'episodio del rigore erroneamente assegnato per la caduta di Krasic in area ha subito suscitato una violenta eruzione del sentimento popolare. E qualcuno, nella bufera, ha perso la bussola. E' successo a Maurizio Pistocchi che, nella trance agonistica di intravedere una possibile squalifica di Milos per Milan-Juve (repetita iuvant), da Mediaset Premium si è lanciato in un'affermazione per più versi avventata: “Mi dispiace per Krasic, che credevo fosse un ragazzo serio, ed invece è solo serbo”. A far da corollario la risatina del conduttore all'infelice battuta di Pistocchi. L'affermazione, quand'anche volesse apparire un semplice giochino di parole, oltre che a rivestire quei connotati razzisti che il calcio italiano vorrebbe tanto combattere, è quantomeno inopportuna nel momento in cui, dopo gli incidenti che a Genova hanno impedito la disputa di Italia-Serbia, i rapporti tra le due Federazioni sono al minimo storico, il classico cerino nella polveriera.

Zeman: gli scudetti virtuali sono stati otto - Zdenek Zeman, il testimone....un po' così, dice di non interessarsi al processo di Napoli ma le parole di Alessandro Del Piero, che ha ribadito la legittimità degli scudetti vinti sul campo (indipendentemente da chi se li sia aggiudicati), non lo lasciano indifferente e risvegliano in lui rosicamenti mai sopiti. E a Bruno Gentili, a Stadio Sprint, l'attuale tecnico del Foggia, ha detto: "È stato preso in esame solo un anno e mezzo di intercettazioni, ma abbiamo assistito a otto anni e mezzo di campionati virtuali e non sempre ho visto vincere la squadra che aveva meritato". Forse non l'ha vista vincere perché lui, per meriti tutti suoi, si trovava lontano dal grande calcio, quello delle squadre che vincevano lo scudetto. E non è stato preso in esame un anno e mezzo di intercettazioni, ma solo un piccolissimo lotto di esse, quelle che 'interessavano'.

Zanetti: Non vincevamo... poi si è saputo - Sarà che ormai che la verità che sta venendo inesorabilmente a galla agita strani fantasmi davanti agli occhi di taluni, sarà che le vittorie, di cartone o meno, come il vino, rendono ebbri, adesso diversi solisti cercano di ricostituire il coro del sentimento popolare anti-juventino. E al coro non poteva mancare di unirsi Javier Zanetti che, ospite alle 'Invasioni barbariche', ha dato la sua versione sui tanti anni di mancate vittorie interiste; e ovviamente la spiegazione per 'l'interista di ferro' Zanetti non può essere che Calciopoli: "In passato sono cambiati tanti allenatori perché non vincevamo: si cercava una soluzione temporanea per vincere, poi si è saputo tutto quello che è successo con Calciopoli. In quegli anni abbiamo sopportato grandi sofferenze. Qualche cosa sospettavamo, ma non trovavamo le risposte. Io ho sempre avuto fiducia nella società e nei miei compagni dell’Inter". Bisogna dire che la società ce la metteva tutta per farli vincere, arrivando persino a suggerire di forzare le preclusioni per il sorteggio degli arbitri. Quanto a quello che è successo, a Napoli si è già saputo molto, forse non ancora tutto... Sul fatto che Del Piero, nella bacheca sul suo sito Internet, metta anche gli scudetti revocati: "Sono convinto che i giocatori della Juve non c’entrassero nulla, facevano solo il loro lavoro. E sul campo meritavano". Appunto. Poi infila una giaculatoria autocommiserativa: "Siamo stati sempre una squadra molto criticata, che perda o vinca all’Inter qualcosa succede, magari non siamo nel cuore dei media ma siamo abituati ad essere da soli contro tutti". Non sembrerebbe proprio.

Stadio Juventus Under Construction - Proseguono alacremente i lavori nel cantiere del nuovo stadio della Juventus. Oggi proponiamo ai lettori due scatti che mostrano l’assenza della torre centrale di colore rosso, utilizzata nelle scorse settimane per il sollevamento dei Pennoni.
Sono state ultimate le prime due fasi del sollevamento della copertura, i Pennoni infatti, sono inclinati verso l'interno dello stadio e sono stati collegati i quattro cavi (due per Pennone) ai quattro angoli della struttura rettangolare a traliccio che attualmente poggia all'interno del catino. La torre centrale provvisoria è stata smontata nella giornata di ieri, quasi completamente, perché ha ultimato il suo compito, ossia quello di sollevare i Pennoni fino alla posizione verticale. La fase successiva sarà quella di sollevare la struttura "tirando" indietro i Pennoni, ma pare però che ancora non ci sia una data precisa.
Nei prossimi giorni pubblicheremo altre foto.
24-10-2010, Lato Nord:
Foto 1
Foto 2

Euroavversarie: bene il Salisburgo, Ko per City e Lech - Delle tre euroavversarie solo una supera indenne la giornata odierna: è il Salisburgo che, andando a vincere in trasferta in casa della capolista Wacker Innnsbruck (goal di Zarate in avvio di secondo tempo) riesce ad allontanarsi dalle posizioni basse della classifica. Crolla invece in casa il Manchester City, che l'Arsenal di Wenger asfalta con un sonoro 3-0. L'espulsione di Boyata al 4', per fallo da ultimo uomo su Chamakh, ha senz'altro condizionato la partita: i Gunners, forti della superiorità numerica, hanno messo a segno un bel tris (con Nasri, Song e Bendtner) e ha mancato il poker con Fabregas, che ha fallito un rigore. Male anche il Lech Poznan, sconfitto in casa dal Gornik e precipitato al terzultimo posto in classifica, a sole quattro lunghezze dal fondo.

Dopo la Fifa, anche l'Uefa nel caos corruzione - Mentre la Fifa sta ancora cercando di districar la matassa dei brogli relativi all'assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022, ecco profilarsi un nuovo scandalo che si abbatte sull'Uefa e riguarda l'assegnazione degli europei 2012 a Polonia e Ucraina (che prevalsero sull'Italia). A farlo esplodere il tesoriere della Federcalcio cipriota, Spyros Marangos, che ha mosso le sue accuse dalle pagine del quotidiano tedesco 'Sueddeutsche Zeitung': stando a Marangos, sarebbero coinvolti cinque alti funzionari Uefa e che in ballo ci sarebbero stati 11 milioni di euro, necessari ad acquisire i voti. Dice di avere documenti e testimonianze e di aver provato per due anni, senza successo, a far arrivare queste informazioni a Platini: Le sue affermazioni sono state confermate dal suo legale, Neoclis Neocleous. Sostiene anche di aver fissato un appuntamento ad agosto con Peter Limacher, capo dei servizi disciplinari Uefa, appuntamento che Limacher poi cancellò su richiesta, avrebbe detto, dei superiori. L'Uefa, per bocca del segretario generale Gianni Infantino dice di essere disposta a collaborare: "Se qualcuno sa qualcosa, le nostre porte sono sempre aperte".

PSV Eindhoven-Feyenord 10-0 - Clamoroso al Philips Stadion di Eindhoven dove il PSV, nelle decima giornata del campionato olandese, ha letteralmente travolto il Feyenoord, con un incredibile 10-0. Il PSV, che in Europa League è nello stesso gruppo della Sampdoria è andato a segno è andato a segno con Reis (tripletta), Lens e Dzsudzsak (due doppiette) e poi Afellay, Toivonen ed Engelaar. La partita era un tempo una delle grandi classiche del calcio olandese, e il Feyenord ha vinto 14 titoli nazionali, una Coppa dei Campioni e una Coppa intercontinentale. Ora giace, con 8 punti, al terzultimo posto della classifica dell'Eredivisie, guidata dal PSV con 24 punti. Si tratta del rovescio peggiore del Feyenoord (sconfitto 8-2 dall'Ajax nel 1983).

Liga: il Villarreal non molla - Il Real va, ma il Villarreal non molla la presa e resta secondo, in compagnia del Barça. Ieri, risponendo agli squilli di sabato delle due avversarie, ha superato in scioltezza l'ostacolo Atletico Madrid: al 10' segna Cani con un tocco morbido e achiudere i conti ci pensa poi Giuseppe Rossi. Spettacolare incontro tra Siviglia e Athletic Bilbao: è finita 4-3; per gli andalusi due doppiette, autori Kanouté e Luis Fabiano; per i baschi doppietta di Llorente e goal di Gabilondo. prosegue anche il buon campionato dell'Espanyol che batte per 2-1 il Levante. Gli altri risultati: Osasuna-Malaga 3-0; Almeria-Hercules 1-1; Getafe-Sporting Gijon 3-0.

Liverpool e Man U tornano alla vittoria - Buone notizie per i tifosi dei Reds: il Liverpool torna alla vittoria, dando un po' di ossigeno alla sua asfittica classifica, in cui ora non è più ultimo. Gli uomini di Roy Hodgson si sono imposti per 2-1 sul Blackburn con Kyrgiakos e Fernando Torres. Anche il Manchester United è tornato al successo che mancava da cinque partite; decisiva una doppietta di Hernandez per battere lo Stoke City per 2-1.

Il Mainz riconquista la vetta della Bundesliga - Superata la delusione per la prima sconfitta stagionale, il Mainz ha ripreso il suo cammino e battendo per 1-0 il Leverkusen in trasferta (1-0) con un goal di Ivanschitz è tornato da solo in testa alla classifica della Bundesliga, visto il contemporaneo pareggio interno del Borussia Dortmund, 1-1 con l'Hoffenheim. Lo Stoccarda ha battuto il St. Pauli per 2-0.

Salvo il Portsmouth - Si era temuto il peggio, il Portsmouth era a rischio liquidazione. Ma adesso i tifosi dei Pompey possono tirare un sospiro di sollievo: dopo la cessione ad una compagnia che fa capo all'ex proprietario Balram Chainrai, originario di Hong Kong, il club è uscito dall'amministrazione controllata, grazie all'accordo raggiunto col creditore principale, un altro vecchio proprietario, il magnate russo Alexander Gaydamak. Questi ha infatti accettato che il debito nei suoi confronti (2,2 milioni di sterline) venga pagato a rate, in cinque anni.

 


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