Per Krasic la Juve ricorre. Ma la simulazione di Robinho? Ah, 'non interessa'?

News, 27 ottobre 2010.

Ricorso d'urgenza contro la squalifica di Krasic. Andrea Agnelli: Pressione mediatica su Krasic e Juve. Ma nessuno ha segnalato a Tosel la simulazione di Robinho. Marotta: Decisione iniqua. Decisioni del Giudice Sportivo. Da Vinovo. Il nuovo stadio: lavori in corso per immagini. immagini. Prioreschi: invece di sentire Moratti, Tronchetti e Tavaroli, depositeremo sentenza Telecom. Moggi ha una risposta per tutti. Galliani: La Juve vinse senza Ibra. E' morto Paul. Beretta. Beretta chiede una trattativa serrata con l'Aic. Il Bologna rischia un punto di penalizzazione. Nessun italiano tra i candidati al Pallone d'Oro.

La Juventus prepara il ricorso avverso la squalifica di Krasic - Come comunica la società bianconera dal sito ufficiale, in seguito alla decisione del Giudice Sportivo di comminare due giornate di squalifica a Milos Krasic, la Juventus è già al lavoro, attraverso i suoi avvocati Michele Briamonte e Luigi Chiappero, per presentare il ricorso in via d'urgenza presso i competenti organi, ricorso che verrà sarà depositato oggi, entro i termini previsti. Marotta lo aveva prennnunciato al termine dell'Assemblea di Lega: "Presenteremo ricorso immediatamente e dimostreremo che il giocatore non ha commesso questa infrazione e starà ai nostri avvocati dimostrare questa tesi. Quando si parla di simulazione la definizione è molto ampia, sicuramente il comportamento di Krasic non era tendente ad ingannare l'arbitro che era ben appostato così come ben piazzato era l'assistente e pure il quarto uomo. Sicuramente non era fallo da rigore, ma da qui a dire che Krasic è un simulatore ne passa molto perché chi ha giocato a calcio sa benissimo che generalmente certi giocatori, ad esempio lo stesso Krasic, tendono magari a cadere con più facilità. Krasic assolutamente non voleva commettere un'infrazione regolamentare e tantomeno consumare un comportamento antisportivo. Se metto il cappello da dirigente di calcio dico che la norma certamente va rivista, se metto il cappello da dirigente della Juventus ribadisco che credo assolutamente non congrua la sanzione inflitta dal giudice sportivo".  Anche perché, abbiamo già visto ieri, un contatto c'è; un contatto non dissimile da quello in virtù del quale il Napoli ottenne nel 2007 la revoca della squalifica di Zalayeta, precipitato al suolo dopo un leggerissimo tocco di Legrottaglie.

Andrea Agnelli difende l'onore di Krasic e della Juventus - In un'intervista rilasciata all'ingresso della Lega Calcio, con una folta presenza di giornalisti, Andrea Agnelli si mostra molto deciso nel commentare la vicenda Krasic montata ad arte dai vari media: "È da domenica pomeriggio che abbiamo allertato i nostri legali alla luce della violenza mediatica, che si è scatenata con giudizi di alcuni giornalisti basati sull'etnia del giocatore. Siamo convinti che il comportamento di Krasic sia stato quello di una persona corretta, di un grandissimo campione che ha preferito la serie A alla Premier League, quindi un giocatore che andrebbe tutelato sia in campo sia fuori". E' un fiume in piena il presidente della Juventus e lancia l'ennesima stoccata: "Credo che il lato positivo sia il lavoro di Marotta e dei suoi collaboratori: la Juventus sta crescendo e probabilmente torniamo a essere temuti". Infine, Andrea Agnelli ammette sportivamente che il rigore sul serbo non c'era ma allo stesso tempo fa notare come non sia stato fischiato un rigore netto su Iaquinta: "Stiamo valutando il deferimento, il rigore non c'era ma nemmeno l'esigenza di tale pressione mediatica sul giocatore, che nelle medesime situazioni ogni partita riceve 4-5 calcioni. Tra l'altro c'era un rigore evidente su Iaquinta che l'arbitro non ha fischiato".

Tosel: "Simulazione Robinho? Nessuna segnalazione"- Interpellato in merito alle motivazioni che hanno portato alla squalifica di Krasic, l'autore materiale della sentenza ha risposto che quello del bianconero è stato un vero e proprio "abile tuffo in avanti del giocatore, evidente simulazione" e che la squalifica per due giornate è da regolamento. Come da regolamento, ha continuato Tosel, sarà la revoca dell'intera sanzione nel caso in cui il ricorso della Juventus dovesse essere accolto. Tutte cose che già sapevamo, ma che è bene chiarire anche a chi blatera di giustizia (sportiva e non) a sproposito. Ma la cosa più interessante Tosel l'ha detta a proposito dell'episodio avvenuto nel posticipo Napoli-Milan e fa capire bene quanto siano giustificate le rimostranze di Andrea Agnelli sull' "attacco mediatico" perpetrato ai danni di Krasic in rapporto al trattamento riservato ad "altri": "Il caso Robinho-Aronica? Non posso commentare questo caso perchè non è stato segnalato. Il giudice recepisce solo ciò che è segnalato dalla Procura Federale, non può procedere d'ufficio". E naturalmente, se non riguarda la Juventus, alla Procura Federale la cosa 'non interessa'.

Marotta: "Su Krasic decisione iniqua"- "Decisione iniqua": questo il lapidario commento espresso dal direttore generale juventino Beppe Marotta in merito alla squalifica inflitta a Krasic tramite l'utilizzo della prova tv.

Le decisioni del Giudice Sportivo - Il Giudice Sportivo Tosel ha squalificato Milos Krasic per due giornate con la seguente motivazione: "nelle circostanze segnalate, il calciatore juventino procedeva in velocità, palla al piede, all’interno dell’area di rigore bolognese, diretto verso la linea di fondo, allorché veniva affiancato e contrastato nell’azione dal calciatore felsineo Portanova. In tale frangente, il Krasic cadeva malamente in avanti e l’Arbitro sanzionava con l’assegnazione di un calcio di rigore l’intervento, ritenuto falloso, del Portanova, che veniva ammonito. In realtà, le immagini televisive documentano, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, che i due calciatori non vennero in alcun modo a contatto e che l’Arbitro fu indotto in errore da un abile “tuffo” in avanti effettuato dal calciatore bianconero (l’innaturale “trascinamento” del piede sinistro ne evidenzia ulteriormente l’intento ingannevole)". Inoltre ha squalificato per una giornata i giocatori Coda (Udinese), Von Bergen (Cesena) e Pazienza (Napoli) espulsi per doppia ammonizione. I primi due squalificati per "doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario", mentre il giocatore del Napoli per "doppia ammonizione per comportamento non regolamentare in campo". Inflitta una giornata di squalifica a Lopez (Catania), già diffidato, per "comportamento non regolamentare in campo". Tra le società spicca l'ammenda di euro 15.000 al Napoli per avere "suoi sostenitori, al 15° del secondo tempo, lanciato sul terreno di giuoco quattro bottiglie di plastica e per avere inoltre, nel corso della gara, nel proprio settore, acceso numerosi bengala e fumogeni e fatto esplodere un petardo"; al Lecce ammenda di euro 8.000 per avere "suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato nel recinto di giuoco due bottigliette e due bengala nonché, nel proprio settore, fatto esplodere due petardi e acceso due bengala"; al Milan ammenda di euro 6.000 per avere "suoi sostenitori, nel corso della gara, nel proprio settore, fatto esplodere cinque petardi e acceso una decina di bengala e fumogeni"; all'Inter ammenda di euro 5.000 per avere "per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, acceso sei fumogeni nel proprio settore"; al Parma euro 3.000 per avere "suoi sostenitori, nel corso del secondo tempo, fatto esplodere tre petardi nel proprio settore"; infine al Bari euro 1.500 "a titolo di responsabilità oggettiva per aver ingiustificatamente ritardato l'inizio della gara di circa cinque minuti".

Qui Vinovo - A Vinovo la squadra è tornata al lavoro: pomeriggio dedicato alla parte fisica, prima in palestra, poi sul campo con test atletici. Lavoro di tecnica solo per il portieri Storari e Manninger. Ovviamente solo fisioterapia per i freschi infortunati, Iaquinta e Amauri.

Stadio Juventus Under Construction - Oggi proponiamo ai lettori tre immagini scattate sul lato ovest. Nella prima foto è visibile la struttura provvisoria, costruita nelle ultime due settimane, che servirà per il deposito di materiali e simili. Si tratta di una struttura simile a quella che ha protetto dalle intemperie nei mesi scorsi la punta dei Pennoni. Nella seconda foto si vede l'intero stadio di profilo. Nella terza foto, invece, è visibile una piccola porzione dell'area che fa angolo tra Corso Grande Torino e Corso Grosseto, ove da molte settimane è in corso lo sgombero dei detriti e della terra degli scavi, depositati lì fin dall'inizio dei lavori. Per meglio comprendere quanto fosse imponente la mole di terra depositata in quell'area, è sufficiente dire che non è mai stato possibile fotografare i lavori del nuovo stadio dall'angolo in questione, perché la visuale è sempre stata totalmente coperta. E tuttora la visuale è ancora abbastanza coperta, e la foto che vi mostriamo infatti, è stata scattata dal Corso Grande Torino e non sull'angolo in questione.
Nei prossimi giorni pubblicheremo altre foto molto interessanti riguardanti il lato est, dove è cominciata la "posa" della copertura metallica che coprirà l'esterno delle aree commerciali.
24-10-2010, Lato Ovest, Corso Grande Torino:
Foto 1
Foto 2
Foto 3

"Rinunciamo ai testi per depositare sentenza su spionaggio Telecom" - Nell'udienza del 26 ottobre al processo di Napoli su Calciopoli, l'avvocato di Moggi, Prioreschi, ha rilasciato un'importante dichiarazione nella quale la difesa rinuncerebbe alla deposizione di Moratti, Tronchetti Provera e Tavaroli per depositare la sentenza del gup Panasiti sullo spionaggio Telecom: "Rinunciamo a tutti i testi, preferiamo depositare la sentenza sullo spionaggio Telecom ai danni anche di Moggi. Stanno emergendo sui cd che ci sono stati consegnati solo negli ultimi giorni tutte le telefonate relative alle gare messe sotto inchiesta. Una cosa che, voglio essere buono, definisco inspiegabile: non ce n'è nemmeno una trascritta di queste telefonate che riguardano le gare indagate! Prima o poi si dovrà fare luce su questo modo di condurre le indagini. E per questo, rinunciamo ai testi, ma ci dia la possibilità di inserire altre telefonate che stiamo scoprendo giorno per giorno".

 

Moggi risponde a tutti - Nei giorni scorsi le trombe del sentimento popolare avevano ripreso a suonare, forse per coprire la voce di chi 'non interessava,' o 'non c'era' proprio, impegnato in telefonate riprovevoli. E così si erano uditi, Zanetti, e Zeman e Malesani; li ha sentiti anche Luciano Moggi che da Sportitalia 'risponde' loro. Inizia da Zanetti: "A Zanetti ho detto che non è molto informato. Poi ho fatto due punti e ho detto: tieni conto di alcune cose, quello che emerge dal processo di Napoli e quello che emergerà ancora. Le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie, la richiesta ad un arbitro di vincere una partita, quella di Coppa Italia con il Cagliari, arbitro Bertini; ci sono le sue telefonate intercettate, le telefonate di Moratti e la telefonata d'imbarazzo di Bertini; i pedinamenti e le intercettazioni illegali, i passaporti falsi...quindi stai zitto Zanetti! E' meglio per te, è meglio per l'Inter. Non stuzzicate!". E prosegue con il duo Zeman-Malesani: " Ha parlato pure Zeman e la Gazzetta gli ha dato ampio spazio. Con il Foggia ha subito più gol lui che tre squadre di serie C messe insieme. Ne hanno anche fatti, ma a me hanno sempre insegnato che si vince quando si prendono meno gol. Comunque, a prescindere da questo, ha voluto dire la sua assieme a Malesani: sono due che se facciamo la somma degli esoneri superano magari di gran lunga i trofei della Juve. A prescindere da questo, Zeman che parla....la gente non ha capito: lui è venuto al processo, sotto il vincolo del giuramento, ha fatto ridere tutta l'aula. Poi, quando è davanti ai giornalisti.... dice tutto quello che gli pare. Ma quando è arrivato il momento di parlare al processo sotto giuramento, ha fatto praticamente zero. Ha detto, praticamente che non è stato mai esonerato ed io ne ho contati quindici di esoneri... E ora insiste col dire che la Juventus ha fatto otto titoli virtuali o roba del genere, lui poverino ce l'ha con la Juventus...." E non può far a meno di parlare dell'accanimento mediatico che accompagna ancora e sempre la Juve: "Quando succede una cosa alla Juventus si informa l'universo, diventa una cosa plateale perché il gioco a fare della Juventus una società aiutata è un giochetto che stanno usando ancora dal 2006, quando si è visto che dal 2006 ad ora si sono triplicati gli errori degli arbitri... non succedeva quello che succedeva adesso, gli arbitri sbagliano... "

Galliani: La Juve giocò senza Ibra e vinse - Adriano Galliani cerca inizialmente di dribblare la richiesta di un commento sulla squalifica di Krasic: "Non faccio il giudice sportivo, non dico nulla, mancano quattro giorni alla partita" . Ma poi si lancia: "Venticinque anni di Milan mi hanno insegnato che bisogna lasciare che le cose scorrano come devono. Ieri Oddo, che è la quarta scelta nel ruolo di terzino destro e che ha giocato solo “grazie” agli infortuni di Zambrotta e Antonini, è stato determinante. Ricordo anche quando con Ibrahimovic squalificato per la prova tv, la Juve ci battè con Del Piero e Trezeguet vincendo poi lo scudetto. Quindi se non gioca Krasic giocherà un altro e magari la Juve vince con il goal del sostituto". Non sembra proprio che occhi e voci dei media, Mediaset in testa, abbiano lasciato scorrere le cose, ma hanno preferito invece giocare a 'spinga, spinga'. E anche il Milan potrebbe giocare senza Robinho un paio di partite, ma lì nessuno ha visto nulla... Strano...

Paul è morto - Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre, nell'acquario di Oberhausen si è spento il polpo Paul. Aveva 'solo' due anni e mezzo ma per i cefalopodi della sua specie è la norma (le femmine, stressate dalla fatica riproduttiva, addirittura superano raramente i due anni). Era diventato famoso per i suoi pronostici, sempre azzeccati, sulle partite del Mondiale sudafricano. Il metodo era molto semplice: quando aveva fame, gli venivano messe davanti due scatole, con le bandiere delle squadre in lizza e contenenti i suoi cibi abituali (ostriche o molluschi); la scatola che Paul apriva per prima era quella che della Nazionale che avrebbe vinto; e così si avverava. Finiti i Mondiali, Paul era andato in pensione. Ed ora ci ha lasciati. Ciao Paul!

Beretta: Mettiamo fine al gioco dell'oca sul contratto collettivo - Per Beretta la querelle del rinnovo del contratto collettivo dei calciatori, che vede coinvole la Lega di serie A e l'Aic, va avanti da ormai troppo tempo e allora il Presidente di Lega ora chiede al presidente della Figc Abete che "per mettere fine a questo gioco dell'oca" sia convocata "una sessione di trattative serrate per non dover ripartire sempre dallo stesso punto perché il meccanismo adottato finora non funziona, la trattativa deve fare il salto di qualità perchè l'accordo è a portata di mano". "I temi del confronto sono chiari - ha affermato il Presidente Beretta - c'è la necessità di imprimere alla trattativa un ritmo diverso, non possiamo incontrarci una volta ogni 15 giorni. A mio parere ci sono tutte le condizioni di contenuto e di merito per arrivare a un'intesa compatibile con la situazione generale del sistema calcio". La Lega di A, ricorda Beretta, chiede che l'accordo preveda la riduzione della retribuzione in caso di retrocessione in serie B, un evento che riduce drasticamente ricavi per le società, ma anche la possibilità di aver più premi per obiettivi. Beretta ha poi confermato che la finale della Supercoppa Italiana 2011 sarà disputata in Cina, e non sarà l'unica edizione 'cinese': "Delle prossime quattro edizioni di Supercoppa tre si disputeranno in Cina, e tra queste sicuramente quella del prossimo anno, nel quale non ci sono Europei e Mondiali. La Supercoppa in Cina per noi è una vetrina importante di promozione del calcio italiano in questi mercati".

Bologna: rischio penalizzazione un punto - Il Bologna rischia la penalizzazione di un punto sulla classifica attuale per non aver pagato entro il termine del 18 ottobre l'IRPEF relativa agli stipendi dei calciatori dei mesi di maggio e giugno. Il club aveva chiesto il giorno della scadenza una proroga fino a giovedì scorso garantendo la disponibilità della liquidità per pagare il dovuto alle casse erariali, ma ciò non è avvenuto. Intanto le ultime notizie riferiscono di attriti fra la famiglia Menarini e Porcedda proprio per motivi economici, in particolare, per problemi legati alle fidejussioni presentate dal nuovo proprietario per l'acquisizione della società nel giugno scorso. Addirittura si vocifera che i vecchi proprietari starebbero cercando nuovi acquirenti e potrebbero rientrare a breve in possesso del club. Intanto Porcedda zittisce tutti dicendosi sicuro che manterrà gli impegni e chiede ancora tempo assicurando che a giorni tutto sarà a posto, inizia però a "mettere le mani avanti" con uno strano vittimismo, tipico di molti presidenti del calcio nostrano: "non capisco per quale motivo dal mio primo giorno da presidente tutti mi facciano i conti in tasca e via via ci sia anche chi sottolinea tutte le scadenze che la mia società deve rispettare. No, da altre parti ciò non accade". Una dichiarazione che lascia più di una perplessità anche se il neo presidente sembra si sia immediatamente integrato nel sistema calcio sparando nel mucchio senza specificare quali sarebbero le altre società "protette". Atteggiamento comunque comprensibile, fino ad oggi ha visto il mondo del calcio dall'esterno ed effettivamente da qui pare tutto meno rigido. Porcedda potrebbe aver pensato prima di toccare con mano che la manica larga fosse una costante nell'applicazione delle regole, non sapeva in realtà che spesso, in questo sistema, la pena per un reato dipende dal reo.

Candidati al Pallone d'oro: nessun italiano - Quest'anno, per la prima volta, l'ambito premio verrà assegnato congiuntamente da France Football e Fifa. Nella lista non è presente nessun calciatore italiano. Tra gli allenatori spicca invece il nome di Carlo Ancelotti, attuale tecnico del Chelsea, che dovrà superare la concorrenza principalmente di Pep Guardiola e Josè Mourinho. Di seguito, l'elenco dei 23 calciatori, in lizza per il Pallone d'oro: Lionel Messi (Argentina), Daniel Alves, Maicon e Julio Cesar (Brasile), Samuel Etòo (Camerun), Didier Drogba (Costa d'Avorio), Asamoah Gyan (Ghana), Bastian Schweinsteiger, Thomas Muller, Mesut Özil, Miroslav Klose e Philipp Lahm (Germania), Arjen Robben e Wesley Sneijder (Olanda), Cristiano Ronaldo (Portogallo), Iker Casillas, Xabi Alonso, Cesc Fabregas, Andres Iniesta, Carles Puyol, David Villa e Xavi (Spagna), Diego Forlan (Uruguay). Questa invece la lista dei 10 allenatori: Arsene Wenger (Arsenal), Pep Guardiola (Barcellona), Louis van Gaal (Bayern Monaco), Carlo Ancelotti (Chelsea), Joachim Löw (Germania), José Mourinho (Inter e poi Real Madrid), Alex Ferguson (Manchester United), Bert van Marwijk (Olanda), Vicente del Bosque (Spagna), Oscar Tabarez (Uruguay). Il 6 dicembre France Football e Fifa ridurranno la lista dei 23 candidati a soli tre calciatori.


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