Juve ko: è fuori. I calciatori vogliono lo sciopero. E se scioperassero i tifosi?

News, 2 dicembre 2010.

Campana: Sciopero revocabile? Forse. Beretta: L'Alta Corte chiede buon senso. Anche Marotta confida nel buon senso da parte dell'Aic. L'Alta Corte di Giustizia del Coni si è riservata il parere. Chiellini e Buffon non credono che lo sciopero sia l'arma migliore. Tifosi bianconeri contro lo sciopero. La Juve fuori dall'Europa League; i risultati delle partite di ieri. Del Neri: 'Partita irregolare'. Marotta: 'Gara da rinviare'. Il quadro degli ottavi di Coppa Italia. Bologna-Chievo si giocherà l'8 dicembre. Un solo turno di squalifica per Sergio Ramos nella Liga.

Campana: Sciopero revocabile? Potrebbe essere. Ma no al commissario ad acta - ''I tempi per evitare lo sciopero ci sono, ma all'Alta Corte abbiamo ribadito che ad un sindacato non può essere imposto un commissario - così ha dichiarato Sergio Campana, presidente dell'Aic, dopo l'audizione all'Alta Corte di giustizia presso il Coni - Informalmente, il presidente dell'Alta Corte è entrato nel merito della controversia con la Lega e ci ha chiesto se per noi fosse possibile una diversa formulazione della norma riguardante i cosiddetti fuori rosa. Noi abbiamo risposto di no, ribadendo la nostra disponibilità sui sei punti in relazione ai quali teoricamente c'è l'accordo. Per quanto riguarda i trasferimenti obbligatori, sempre a livello informale, l'Alta Corte ha convenuto che si tratta di una disposizione contra legem. A noi servono interventi che possano indicare soluzioni condivise''. Tra i calciatori più intransigenti sullo sciopero c'è Cristiano Lucarelli ("Sarà sicuramente così e può darsi che non ci si fermi soltanto all'11 e al 12 dicembre"), Donadel ("Inaccettabili le richieste della Lega"), Miccoli; anche Demetrio Albertini, vicepresidente della Federcalcio eletto in quota Aic, sostiene la bontà delle ragioni degli scioperanti ("I calciatori non possono accettare una norma che ne discrimina la professionalità per risolvere errori di programmazione, manca buon senso della Lega").

Beretta: l'Alta Corte chiede buon senso - Il presidente della Lega Maurizio Beretta si è detto soddisfatto dell'andamento dell'audizione davanti all'Alta Corte di Giustizia del Coni: "Lo sciopero rappresenta una richiesta improvvida e contro gli utenti. L'Alta Corte deciderà autonomamente, ma l'orientamento che avviamo colto è quello di esercitare un senso forte di responsabilità e buon senso tra le parti. E' stata un'opportunità interessante per illustrare lo stato della trattativa e le ragioni delle nostre richieste, l'Alta Corte si è dimostrata molto attenta dei contenuti e condivide le nostre opinioni. C'è stato un invito ad esercitare il buon senso perché pensiamo che l'intesa è a portata di mano, basta uscire dagli schemi tattici di scarso respiro". Di fronte alla possibilità di una revoca dello sciopero, eventualità fatta balenare da Campana, ha commentato: "Prendo atto positivamente di questa dichiarazione. Una settimana e mezzo è più che sufficiente se prevale il buon senso per definire un accordo che soddisfi tutte le parti".

Anche Marotta spera nel buon senso - Beppe Marotta, a Sky Sport 24, si mostra apertamente critico sulla decisione dell'Aic di scioperare e spera che alla fine emerga in seno all'Aic un po' di buon senso: "C'è grande amarezza per la decisione di proclamare lo sciopero dei calciatori da parte dell'Aic. Parlare di sciopero in questa categoria mi sembra fuori luogo, ma mi rimetto al grande senso di responsabilità dei responsabili dell'Aic affinché questo sciopero possa rientrare".

L'Alta Corte si riserva il parere - Ci vorrà ancora un po' di tempo perché l'Alta Corte di Giustizia del Coni dia il suo parere alla Figc in merito alla controversia che oppone le società e l'Aic sul rinnovo del contratto collettivo. L'Alta Corte, dopo l'audizione di Aic e Lega, si è riservata il giudizio al parere richiesto.

Chiellini e Buffon scettici sullo sciopero - Tra i calciatori che sono convinti che non sia lo sciopero l''arma' da usare per risolvere i problemi legati al rinnovo del contratto collettivo ci sono Giogio Chiellini e Gigi Buffon: "Come appassionato di sport e di calcio e come calciatore, - dice Chiellini dal suo sito - mi auguro che si trovino altri strumenti, con il buon senso da entrambe le parti, per proseguire il confronto sul rinnovo del contratto collettivo. La passione dei tifosi è la base di questo sport e mi auguro che le parti si accordino evitando di bloccare il campionato". Buffon dice invece la sua su Sky Sport 24: "Lo sciopero è una forma di protesta molto estrema, da utilizzare solo in casi eccezionali. Esistono alte forme di protesta altrettanto efficaci o significative. E' evidente che i calciatori siano compatti nel rivendicare i loro diritti in un contesto che li ha visti sempre protagonisti. Se ci sarà lo sciopero non ci sarà una parte più danneggiata, ma ad essere danneggiato sarà tutto il sistema calcio. Penso che parlare sia sempre il miglior modo per trovare una soluzione adatta a calciatori e società. Il presidente Beretta ha ragione: bisogna discutere tutti insieme per fissare regole che possano portare il calcio ad un livello migliore di quello attuale. In caso di sciopero spero che i tifosi possano comprendere le ragioni dei calciatori". Su quest'ultima informazione qualche legittimo dubbio sembra già esserci.

Tifosi bianconeri contro lo sciopero - Un’associazione di tifosi bianconeri, ‘Italia bianconera’ prende una posizione dura e netta contro lo sciopero dei calciatori, esprimendo in una nota tutta la sua disapprovazione; in essa si dice, tra l’altro: "L'Italia vive una situazione drammatica con famiglie che non riescono a garantire la sopravvivenza economica ai propri figli e con l'angoscia di perdere o di trovare un posto di lavoro. Il calcio è la nostra passione, il nostro svago, la nostra vita e voi siete gli attori principali di tutto ciò ma state rovinando tutto questo. A tutti i tifosi, club, associazioni chiediamo di non andare allo stadio per protestare contro lo sciopero indetto dai calciatori”. C’è un rischio da non sottovalutare: in Italia il giocattolo calcio, già tutto rabberciato con lo scotch dopo Calciopoli, potrebbe rompersi definitivamente. I paperoni del calcio se la caveranno comunque: negli Emirati arabi troveranno asilo economico; non altrettanto accadrà ai colleghi delle serie minori, per i cui diritti dicono di voler lottare.

Europa League: Juve fuori - Gruppo A – La Juve non va oltre l’1-1 contro il Lech Poznan e, con cinque pareggi in altrettante partite, è fuori dall’Europa League. Nell’altro incontro del girone il Manchester City batte il Salisburgo 3-0 (due goal di Balotelli). Classifica: Manchester City 10; Lech Poznan 8; Juventus 5; Salisburgo 2. Qualificate: Manchester City e Lech Poznan.
Gruppo B – Rosenborg-Bayer Leverkusen 0-1; Atletico Madrid-Aris Salonicco 2-3. Classifica: Bayer Leverkusen 11; Aris e Atletico Madrid 7; Rosenborg 3. Bayer Leverkusen già qualificato.
Gruppo C: Sporting Lisbona-Lille 1-0; Gent-Levski Sofia1-0. Classifica: Sporting Lisbona 12; Gent 7; Levski 4. Sporting già qualificato.
Gruppo G: Zenit San Pietroburgo-Anderlecht 3-1 e Hajduk Spalato-Aek Atene1-3. Classifica: Zenit San Pietroburgo 15; Aek Atene 7; Anderlecht 4; Hajduk Spalato 3. Zenit già qualificato.
Gruppo H: Young Boys-Stoccarda 4-2; Odense-Getafe 1-1. Classifica: Stoccarda 12; Young Boys 9; Getafe e Odense 4. Qualificate Stoccarda e Young Boys.
Gruppo I – Il PSV batte a Genova, in rimonta, la Sampdoria con due goal dello svedese Toivonen e, complice anche il successo del Metalist sul Debrecen (2-1), elimina i blucerchiati dall’Europa League. Classifica gruppo I: PSV 13; Metalist 10; Samp 5; Debrecen 0. Qualificate PSV e Metalist.

Del Neri: 'Partita irregolare' - Di una cosa è certo un Gigi Del Neri arrabbiato, la partita è stata "irregolare" per via delle proibitive condizioni meteo: "Il campo non era regolare, assolutamente no, non si poteva giocare in queste condizioni. Stasera se le condizioni fossero state diverse molto probabilmente avremmo vinto - dice il tecnico della Juve a Mediaset - Così è difficile giocare, non si vedevano neanche le righe del campo. Abbiamo creato sei o sette occasioni limpide, dobbiamo concretizzarle, abbiamo giocato bene costruendo tanto. Abbiamo concesso poco e niente, e lottato fino all'ultimo. Peccato. Se siamo usciti, però, non è stato per questa partita, ma perché dovevamo fare meglio nelle precedenti. Ci dispiace, e c'è grande rammarico, perché ci tenevamo a fare bene in questa competizione. Purtroppo il calcio è strano. Ad ogni modo adesso non avremo impegni infrasettimanali e questo ci consentirà di recuperare qualche infortunato".

Marotta: Era una gara da rinviare - Anche Marotta, come Del Neri, è convinto che non ci fossero le condizioni per giocare la gara di Poznan in condizioni regolari: "L'arbitro ha ritenuto di giocarla - spiega Marotta a Mediaset Premium - gli abbiamo chiesto di valutare la situazione, non ci siamo riusciti ed è un peccato. Stasera non possiamo rimproverare nulla ai calciatori, c'è rammarico per la mancata qualificazione che sicuramente è figlia delle prime prestazioni della squadra, non delle ultime. Come si sentono i tifosi? Sono delusi, noi giochiamo sempre per cercare di vincere, ma bisogna fare i conti con gli avversari e con il notevole cambiamento che abbiamo avuto all'inizio. Bisogna accettarlo, il calcio è questo, pur con grande amarezza".
Su Sky Marotta va giù ancora più duro, inquadrando implicitamente nel suo mirino gli addetti al terreno del Lech Poznan: "Non si poteva giocare in queste condizioni ma la nostra protesta nei confronti del delegato Uefa e dell'arbitro era riguardante non le condizioni climatiche ma il campo che da ieri ad oggi è cambiato in modo sconvolgente ed innaturale. Terreno che ieri era molle mentre oggi sembrava cemento, in ventiquattro ore è cambiato completamente il campo. Il delegato non si è pronunciato mentre l'arbitro spagnolo mi ha pronunciato più volte che si poteva giocare, anche nell'intervallo sono sceso a parlargli, ma mi ha ribadito le stesse frasi".

Il quadro degli ottavi di Coppa Italia - Dopo gli ultimi incontri, ecco delineato il quadro degli ottavi di finale di Coppa Italia: Napoli-Bologna; Inter-Genoa; Roma-Lazio; Juventus-Catania; Palermo-Chievo; Parma-Fiorentina; Milan-Bari; Sampdoria-Udinese. Una constatazione: nessuna squadra di B ce l'ha fatta, agli ottavi solo formazioni di serie A.

Bologna-Chievo l'8 dicembre - La partita Bologna-Chievo, valida per la 14a di andata del campionato, non disputata per impraticabilità del campo dovuta ad una copiosa nevicata, sarà recuperata mercoledì 8 dicembre (giorno comunque festivo) alle ore 15. Lo ha reso noto la Lega si serie A. La partita il 28 novembre non era nemmeno iniziata, ma non era stata recuperata il lunedì, come prescrive il regolamento, perché il Chievo aveva l'impegno di Coppa Italia il mercoledì contro il Novara.

Solo una giornata a Sergio Ramos - Dopo il folle finale del Clasico, in cui, espulso dopo un plateale e pericoloso fallo su Messi, aveva anche rifilato un paio di manate a Puyol e Xavi, si si aspettava una squalifica non breve per Sergio Ramos, difensore del Real Madrid. Ma il Comite de Competicion ha usato la mano leggera e gli ha inflitto una sola giornata di squalifica; salterà dunque solo la gara casalinga col Valencia, in cui Mourinho dovrà rinunciare anche ad Higuain (che dovrà essere operato di ernia del disco e starà fuori due mesi) e forse anche a Cristiano Ronaldo, che ha qualche problema ad una caviglia. Sergio Ramos, uno dei protagonisti della Mourinhada di Champions, si era poi scusato per il fallo su Messi: "Dall'inizio della mia carriera ad oggi, nessun calciatore ha mai potuto dire che si è infortunato a causa mia, ho calcolato male la distanza e sono intervenuto male ma non intendevo far male a Messi. Chiedo scusa a tutti coloro che si sono fatti un'immagine sbagliata di me, lunedì sera, soprattutto ai bambini".

 


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